A una settimana dalla pesante sconfitta alle elezioni siciliane, il Pd ha riunito la sua Direzione Nazionale, un appuntamento al quale si è giunti con l’esplicita richiesta, da parte di quasi tutte le correnti interne, di una virata a sinistra in vista delle prossime elezioni.

Nel suo intervento d’apertura Matteo Renzi ha aperto alla possibilità di costituire una coalizione che vada dai centristi sino alla sinistra comprendendo Mdp, Campo Progressista, i Radicali, i Verdi, i Socialisti e l'Idv. Insomma ha proposto uno schema di coalizione largo anche se poi ha ribadito in più passaggi la sua intenzione a non abiurare a quanto fatto nei mille giorni del suo governo. Che tradotto significa: nessun passo indietro sul Jobs Act e quindi no a molte delle richieste di cambiamento proposte da Mdp.

Quello che è certo è che Matteo Renzi ha fretta di andare a votare e la data rimane il 4 marzo. Con le elezioni alle porte, il segretario del Pd è tornato a chiedere uno sforzo unitario assicurando che il suo partito sarà il primo gruppo parlamentare del prossimo parlamento e rimarcando l’idea che il vero nemico da battere non è il M5S ma le destre di Berlusconi, Salvini e Meloni.

Dopo l’apertura di Renzi, i pontieri del Pd hanno iniziato a muovere i primi passi per ricompattare il Centro Sinistra. Piero Fassino e Lorenzo Guerini, incaricati di tessere le fila della futura alleanza, hanno iniziato il giro di consultazioni. Quello dell'ex segretario Ds è il compito più duro: ha incontrato i presidenti di Camera e Senato e i rappresentanti di Psi, Idv e Democrazia Solidale. Nei prossimi giorni sono in agenda i faccia a faccia con Romano Prodi e Giuliano Pisapia.

Il vero scoglio da superare è rappresentato dalla chiusura di Mdp che non sembra credere alle intenzioni di Renzi. Sul piano politico la diffidenza rimane altissima mentre dal punto di vista personale le distanze sembrano ancor più insormontabili. Per il Pd, salvo un passo indietro di Renzi, sarà molto difficile giungere a un accordo e a un’alleanza. Fassino comunque è al lavoro nonostante abbia già trovato la chiusura netta di Massimo D’Alema; nei prossimi giorni incontrerà Roberto Speranza.

In casa del Centro Destra, la prossima settimana si aprirà il confronto per individuare le candidature in vista delle prossime elezioni amministrative. Sul tavolo le presidenze di Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Lazio e Molise e la guida di vari Comuni. Per Forza Italia occorrerà valutare molto bene l’equilibrio tra le forze della colazione per la scelta dei candidati da mettere in campo. In altri termini, andrà considerato che Nello Musumeci è stato indicato da Fratelli d’Italia, quindi, valutando la riconferma di Roberto Maroni in Lombardia e la possibile presentazione del leghista Massimiliano Fedriga in Friuli Venezia Giulia, Forza Italia potrebbe rivendicare la guida di Lazio e Molise.

Il Movimento 5 stelle supera l'ostracismo in Europa e conquista, un po’ a sorpresa, la sua prima carica istituzionale di peso al Parlamento europeo. Dopo averci provato già in passato, l'eurodeputato pentastellato Fabio Massimo Castaldo è stato eletto vicepresidente dell'Eurocamera, portando così a quota due su quattordici il numero dei vicepresidenti italiani. Castaldo ha incassato il voto di 325 europarlamentari, quasi la metà dell'aula e quasi cento in più rispetto all'altra candidata, la tedesca dell'Alde Gesine Meissner.

I Sondaggi della Settimana 11 - 17 novembre 2017

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Nei sondaggi pubblicati dall'Istituto EMG, il Pd non arresta la sua caduta. Rispetto alla settimana scorsa è calato dello 0,5%, attestandosi al 26%. Dopo settimane di crescita, cala sensibilmente il Movimento 5 Stelle che perde lo 0,9% e nelle intenzioni di voto raggiunge il 27,7%. Il partito di Grillo e Di Maio è stabilmente il primo partito del Paese e la distanza dal Partito Democratico è dell’1,7%.

Stabile il partito di Alfano, Alternativa Popolare, che è dato all’1.8%. Nell’area delle sinistre, guadagna un leggerissimo consenso il Movimento Democratici Progressisti, dato al 3,3%, mentre è stabile Sinistra Italiana che raccoglie l’1.9% delle intenzioni di voto. Stabile anche il movimento guidato da Pisapia, Campo Progressista, che è stimato all’1%.

Nel Centro Destra, Fratelli d’Italia è al 5,4%, mentre cresce dello 0,7% Forza Italia. Il partito di Berlusconi oggi è dato al 14%. Dopo settimane di calo, la Lega Nord di Matteo Salvini arresta la caduta. Ad oggi il Carroccio si attesta al 13,7%. Dopo mesi, Forza Italia torna ad essere il primo partito del Centro Destra. Ora la distanza con la Lega è dello 0,3%.

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Nel complesso, l’area di Governo raccoglie il 27,8% delle preferenze. Ad oggi, se l’area di Centro Destra si presentasse unita potrebbe raccoglie il 34,4%, mentre il Centro Sinistra il 34,2%. Distaccato di diversi punti, il Movimento 5 Stelle è dato al 27,8%.

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Settimana Politica 11 - 17 novembre 2017



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