La Commissione Territorio del Senato e la Commissione Politiche dell’UE della Camera hanno esaminato il 3 marzo, in sede consultiva, lo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva (UE) 2018/410 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 14 marzo 2018, che modifica la direttiva 2003/87/CE per sostenere una riduzione delle emissioni più efficace sotto il profilo dei costi e promuovere investimenti a favore di basse emissioni di carbonio, nonché adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2017/2392 relativo alle attività di trasporto aereo e alla decisione (UE) 2015/1814 del Parlamento europeo e del Consiglio del 6 ottobre 2015 relativa all'istituzione e al funzionamento di una riserva stabilizzatrice del mercato (n. 156).

In Commissione Territorio del Senato il sottosegretario per l’ambiente e la tutela del territorio e del mare Roberto Morassut ha fatto presente che il Governo è disponibile ad attendere il parere della Commissione per altre due settimane, anche successivamente alla scadenza del termine fissata all’11 marzo (la Conferenza Unificata non ha ancora espresso il parere di competenza, senza il quale le Commissioni non possono concludere l’esame).

La Commissione Politiche dell’UE ha iniziato l’esame con l’intervento introduttivo della relatrice Rosalba De Giorgio (M5S) che ha ricordato come lo schema di decreto, composto di 47 articoli e 4 allegati, modifica sostanzialmente l'attuale disciplina in materia di sistema europeo di scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, in quanto appare necessario adempiere ai nuovi e più stringenti impegni in termini di riduzione delle emissioni assunti nell'ambito dell'Accordo di Parigi e coerentemente con i nuovi obiettivi fissati nel «Quadro Clima-Energia 2030». Il «sistema EU-ETS» contribuisce in maniera significativa al conseguimento dell'obiettivo fissato dall'Europa di ridurre le emissioni di gas effetto serra del 40% nel 2030 rispetto alle emissioni del 1990. Il sistema opera secondo il principio della limitazione e dello scambio delle emissioni. Viene fissato un tetto alla quantità totale di alcuni gas serra che possono essere emessi dagli impianti che rientrano nel sistema. Entro questo limite, gli operatori dei settori inclusi ricevono o acquistano quote di emissione che, se necessario, possono scambiare.

La relatrice ha infine ricordato che per la mancata attuazione della direttiva (UE) 2018/410 (il termine di recepimento era il 9 ottobre 2019), l'Italia è stata sottoposta a procedura di infrazione da parte della Commissione europea con lettera del 22 novembre 2019.


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