La Commissione Finanze del Senato ha concluso il 6 ottobre l’esame, in sede consultiva, della proposta di "Linee guida per la definizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza" (Atto n. 572).
L'obiettivo della competitività e robustezza del tessuto economico si unisce a quello di sostegno alle filiere produttive e avrà un respiro nazionale solo se si concentrano risorse per superare definitivamente, nell'arco di un quinquennio, il dualismo economico tra territori. Incentivi e agevolazioni non al singolo operatore economico, bensì ad organismi collettivi, di stampo consortile che nel Mezzogiorno d'Italia non hanno mai attecchito poiché vinto da familismo, individualismo predatorio, dissipazione clientelare di risorse pubbliche. Non le zone a fiscalità privilegiata, ma comparti a fiscalità privilegiata: sistema bancario mutualistico, consorzi di produzione di beni, gestione dell'accoglienza turistica, in grado di condividere innovazione per operare in una logica di unicità del sistema territoriale. Nella logica della globalizzazione infatti vince l'unicità del territorio, inteso come somma di beni immateriali e non divisibili (ambiente pulito e bene gestito, filiera agroalimentare a km zero, gestione scientifica del patrimonio artistico, valorizzazione delle comunità locali e borghi antichi).