Buch: banche europee hanno posizioni di capitale e liquidità solide
Claudia Buch, presidente del Consiglio di vigilanza della Banca Centrale Europea (BCE), ha recentemente evidenziato, durante un intervento alla commissione per i problemi economici e monetari del Parlamento europeo, la solidità delle banche europee in termini di capitale e liquidità. Secondo quanto riportato, i livelli di capitale Cet1, che riflettono la qualità delle attività bancarie, sono arrivati al 15,7% al termine del terzo trimestre del 2024, mentre il leverage ratio è rimasto stabile al 5,8%. Inoltre, il tasso di copertura della liquidità ha raggiunto il 158%, mentre il tasso di crediti in sofferenza (NPL) si è attestato al 2,3%, un valore significativamente inferiore rispetto a dieci anni fa, quando la crisi finanziaria del 2008 aveva messo a dura prova il settore.
Buch ha sottolineato che, nel 2024, la redditività delle banche ha beneficiato dell’aumento dei tassi di interesse iniziato a metà del 2022. Tuttavia, ha avvertito che la solidità degli asset bancari potrebbe essere messa alla prova in futuro, a causa di una crescita economica più debole e di tassi d’interesse più elevati, che potrebbero accrescere i rischi. In particolare, ha evidenziato che l’esposizione delle banche alle piccole e medie imprese, nonché al settore immobiliare commerciale, potrebbe diventare "più rischiosa", a causa della maggiore sensibilità ai tassi di interesse elevati.
Nonostante queste sfide, la presidente ha riconosciuto che le istituzioni bancarie europee stanno affrontando "forti venti contrari" e che sono necessarie misure per garantire la resilienza operativa e finanziaria a lungo termine. Tra i fattori di rischio, Buch ha indicato l'incertezza geopolitica, il cambiamento climatico e gli attacchi informatici, che potrebbero avere un impatto particolarmente negativo sulle banche. Tuttavia, ha anche affermato che non è opportuno ridurre gli standard normativi e di vigilanza, in quanto tale decisione rischierebbe di compromettere la competitività delle imprese finanziarie.
Infine, la Dott.ssa Buch ha sottolineato l’importanza di eliminare le barriere nazionali all'interno del Mercato Unico e di implementare politiche che stimolino la crescita strutturale e l’innovazione. "Per affrontare meglio i fallimenti bancari e proteggere più efficacemente i clienti, è necessario migliorare la gestione delle crisi e il quadro di assicurazione dei depositi", ha dichiarato, ribadendo che completare l’Unione bancaria, con l’introduzione di un sistema europeo di assicurazione dei depositi, resta una priorità fondamentale per rafforzare la stabilità finanziaria.
Bankitalia: protocollo d'intesa con Consob in materia di intervento regolamento Mifir
La Banca d'Italia e la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob) hanno recentemente firmato un protocollo d'intesa volto a disciplinare le modalità di coordinamento e lo scambio di informazioni riguardanti l’esercizio del potere di intervento su strumenti finanziari, depositi strutturati e attività finanziarie in Italia, secondo il riparto di competenze stabilito dal Testo Unico della Finanza (TUF).
Il protocollo prevede innanzitutto la regolamentazione dello scambio di informazioni tra la Banca d'Italia e la Consob riguardo agli strumenti finanziari in circolazione nel Paese, incluse quelle che potrebbero emergere dalle analisi periodiche o dalla partecipazione ai lavori delle autorità europee, come l’Autorità Bancaria Europea (EBA) e l’Autorità Europea degli Strumenti Finanziari e dei Mercati (ESMA). Inoltre, il protocollo definisce le modalità e i termini per il rilascio del parere previsto dal TUF in caso di esercizio del potere di intervento da parte di una delle due autorità. Un altro aspetto fondamentale riguarda il riconoscimento reciproco della Banca d'Italia e della Consob come "punti di contatto" per le comunicazioni rispettive con l’EBA e l’ESMA.
Il potere di intervento, introdotto dal regolamento europeo sui mercati degli strumenti finanziari (MiFIR), consente alle autorità di vietare o limitare la commercializzazione, la distribuzione o la vendita di strumenti finanziari e depositi strutturati (questi ultimi legati a indicatori come indici, strumenti finanziari, merci o tassi di cambio). Inoltre, il potere di intervento si estende a determinati tipi di attività e pratiche finanziarie, come le modalità di collocamento, le strategie di distribuzione e i meccanismi di incentivazione associati alla distribuzione di prodotti finanziari.
Secondo il TUF, il potere di intervento è attribuito alla Banca d'Italia per garantire la stabilità del sistema finanziario nazionale, e alla Consob per tutelare gli investitori e assicurare l’ordinato funzionamento e l'integrità dei mercati finanziari e delle merci. Questo potere può essere esercitato attivando misure, sia temporanee che permanenti, rivolte a banche, imprese di investimento o gestori dei mercati.
UniCredit: ok dai soci all'aumento di capitale per Bpm, i paletti di Orcel
L'Assemblea dei soci di Unicredit ha approvato con un ampio consenso (99,88%) l'aumento di capitale per l'Ops su Banco Bpm. L'amministratore delegato Andrea Orcel ha però sottolineato che l'operazione dovrà avere senso in termini di creazione di valore per proseguire. Dopo il parere negativo della Banca Centrale Europea (BCE) sul "sconto danese", Orcel ha ribadito la posizione di Unicredit, sostenendo che l'esclusione di Anima fosse corretta. Ha anche dichiarato che la proposta su Bpm potrebbe avere effetti positivi, stabili o negativi sul suo valore, e sarà valutata attentamente.
Alcuni azionisti hanno ipotizzato una possibile mossa su Generali, ma Orcel ha riaffermato la politica rigorosa della banca in tema di fusioni e acquisizioni (M&A), garantendo che ogni operazione sarà fatta alle condizioni di Unicredit, assicurando incremento di valore per gli azionisti. Ha citato anche l'esempio di Commerzbank, in cui Unicredit ha utilizzato capitale eccedente e si aspetta di recuperarlo con guadagno al momento dell'uscita, definendo la quota in Commerzbank come un "investimento totalmente coperto".
L'esposizione di Unicredit in Russia è stata discussa, con Orcel che ha rassicurato che sarà completamente azzerata entro settembre, riducendo da 8 miliardi a 300 milioni con una perdita effettiva dell'11%.
L'analista finanziario Pietro Calì ha commentato che l'integrazione Unicredit-Bpm potrebbe creare un grande valore. Ha stimato un Cet1 maggiore di 13 e un prezzo/utile previsto al 2027 di 7,1, con un gruppo finale più diversificato sia a livello di linee di business che geograficamente.
Fisco: Spalletta (Mef), dubbi su rottamazione quinquies
Nel corso di un’audizione al Senato, il direttore generale del Dipartimento delle Finanze del Mef, Giovanni Spalletta, ha espresso perplessità sul disegno di legge relativo alla rottamazione quinquies. Rispetto alla precedente "quater", il nuovo provvedimento estende il periodo di riferimento fino al 31 dicembre 2023 e introduce una rateizzazione in 120 mensilità senza interessi.
Secondo Spalletta, questa impostazione rischia di creare una sperequazione ingiustificata rispetto a chi ha aderito alla precedente rottamazione, e andrebbero quindi omogeneizzate le regole. Ha inoltre segnalato che una durata così lunga potrebbe risultare poco efficiente per i debiti di entità minore, suggerendo una graduazione del numero di rate in base all’importo.
Infine, ha invitato a riflettere sulla norma che prevede la decadenza dal piano dopo 8 rate non pagate, ritenendo che ciò possa compromettere l’efficacia della riscossione.
PNRR: no dell’UE al rinvio
L’Unione Europea respinge l’ipotesi di una proroga del Pnrr oltre il 2026, come anticipato dal ministro Giorgetti in vista dell’Ecofin di aprile. Il commissario al Bilancio Serafin ha chiarito che ogni estensione richiederebbe l’unanimità dei Ventisette e la ratifica dei parlamenti nazionali, rendendo il percorso estremamente complesso. Durante un incontro al Senato, Serafin ha ribadito che l’Italia, come gli altri Paesi, deve rispettare la scadenza prevista dal regolamento del Recovery. La senatrice Pd Beatrice Lorenzin ha sondato la possibilità di allungare il Piano fino al 2027, ricevendo un no secco. Sono ammessi solo aggiustamenti limitati, non una revisione strutturale. Anche Dombrovskis e Fitto si esprimeranno a breve, confermando la linea dura della Commissione. L’Italia spera in un rinvio per distribuire la spesa e ridurre l’impatto sul debito, dato che gran parte delle risorse rimanenti sono prestiti.
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