Giorgetti: Unicredit libera su Bpm

Nel contesto del complesso scenario bancario e finanziario italiano, si stanno delineando in queste settimane importanti operazioni strategiche che coinvolgono Mps, Mediobanca, Banca Generali, Generali, Unicredit e Banco Bpm, con un ruolo attivo, seppur indiretto, anche del Governo. Secondo quanto riportato da fonti internazionali, l’Esecutivo non avrebbe intenzione di ammorbidire le condizioni imposte mediante il golden power all’offerta pubblica di scambio promossa da Unicredit nei confronti di Banco Bpm. Tale rigidità normativa potrebbe portare a un probabile stop dell’operazione, qualora non si registrassero allentamenti sui vincoli imposti. La questione sarà verosimilmente oggetto di discussione nel consiglio di amministrazione di Unicredit, convocato per l’approvazione della trimestrale.

Parallelamente, l’amministratore delegato di MediobancaAlberto Nagel, è atteso a Palazzo Chigi per proseguire un ciclo di interlocuzioni istituzionali e societarie finalizzate a sostenere l’offerta pubblica di scambio su Banca Generali, proposta che sarà posta al voto degli azionisti il prossimo 16 giugno. Il piano di Mediobanca prevede lo scambio con una quota del 6,5% delle azioni Generali, di cui Banca Generali è controllata. In tale contesto, si è espresso in modo favorevole Massimo Doris, amministratore delegato di Banca Mediolanum e principale azionista in seno al patto di consultazione di Mediobanca, che detiene l'11,87% del capitale. Doris ha definito l’operazione “coerente sul piano industriale” e ha sottolineato come Mediolanum non tema la concorrenza nel wealth management, ribadendo il precedente apprezzamento per l’evoluzione di CheBanca! in Mediobanca Premier.

Restano aperti i collegamenti con le strategie del Monte dei Paschi di Siena, il cui amministratore delegato Luigi Lovaglio ha dichiarato che l’interesse per Mediobanca potrebbe essere addirittura rafforzato in caso di buon esito dell’operazione su Banca Generali. Tuttavia, non è ancora avvenuto un confronto formale tra Nagel e Doris, anche se vi sono stati contatti preliminari. Sarà un cda dedicato di Mediolanum a stabilire la posizione ufficiale del gruppo sull’ops di Mediobanca.

Infine, il consiglio di amministrazione di Generali, riunito per costituire i comitati interni, avvierà anche una valutazione formale sull’ops di Mediobanca, come anticipato dal presidente Andrea Sironi, segnando un ulteriore passaggio chiave in un intreccio societario di grande rilevanza strategica per gli equilibri del sistema finanziario nazionale.

Bce accelera l'euro digitale, PostePay tra i 70 partner

La Banca Centrale Europea accelera il percorso verso la realizzazione dell’euro digitale, lanciando una “piattaforma per l’innovazione” che coinvolge oltre 70 partner tra startupaziende fintechistituzioni accademiche e fornitori di servizi di pagamento. L’obiettivo è quello di mantenere il progetto al passo con l’evoluzione tecnologica, soprattutto in un contesto internazionale che vede, da parte dell’amministrazione statunitense guidata da Trump, un rafforzamento dell’alleanza tra dollaro e stablecoin, con conseguente pressione competitiva sulle valute digitali delle banche centrali.

All’interno della piattaforma, organizzata in gruppi di lavoro permanenti, si stanno svolgendo sperimentazioni, simulazioni e test che contribuiranno a definire l’ecosistema operativo dell’euro digitale, la cui adozione resta subordinata alla decisione finale della BCE prevista entro la fine dell’anno e al via libera dell’Europarlamento. In risposta a parte delle perplessità espresse dal settore bancario e dai payment service providers, l’istituzione europea ha chiarito che il proprio ruolo sarà quello di fornitore dell’infrastruttura digitale di base, garantendo l’accesso gratuito all’euro digitale per favorire l’inclusione finanziaria, mentre i soggetti privati potranno sviluppare servizi aggiuntivi a valore.

L’iniziativa rappresenta anche un segnale politico e strategico di apertura all’innovazione e al pluralismo tecnologico europeo, come sottolineato da Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE, secondo cui l’ampiezza delle proposte ricevute dimostra il potenziale dell’euro digitale come catalizzatore per l’innovazione finanziaria a livello continentale. Sullo sfondo, permangono i timori di Francoforte legati alla stabilità finanziaria, alimentati dalla spinta delle autorità statunitensi verso le stablecoin e dalla loro crescente integrazione nei circuiti internazionali.

I partner dell’innovation hub includono grandi player tecnologici e della consulenza (Infineon, SAP, Accenture, KPMG), istituzioni accademiche italiane di rilievo come il Politecnico di Milano, la SDA Bocconi e il Fintech Lab del Baffi Centre, e rappresentanze del settore bancario, tra cui Abi Lab per l’Italia. Sono coinvolti anche fornitori di pagamenti elettronici come la spagnola Bizum e PostePay, quest’ultima con un ruolo potenziale nella diffusione dell’euro digitale presso le fasce meno digitalizzate della popolazione grazie alla propria rete capillare. Tra le startup, si segnala la partecipazione dell’italiana TechAi Lab e della piattaforma Coti, attiva in ambito blockchain e privacy, che la BCE sta valutando con particolare interesse.

Dazi. Panetta (Bankitalia): da pace crescita, attenti a passi indietro

Alla 58ª Riunione Annuale della Banca Asiatica di Sviluppo (ADB), il Governatore della Banca d’ItaliaFabio Panetta, ha lanciato un forte appello in difesa della pace come condizione imprescindibile per il progresso economico e sociale globale. In qualità di Presidente del Consiglio dei Governatori dell’ADB, Panetta ha ricordato come l’attuale crescita di tensioni e conflitti geopolitici rischi di compromettere il cosiddetto “dividendo di pace”, ovvero quei benefici che Asia, Europa e Italia hanno potuto conseguire grazie a decenni di stabilità, cooperazione internazionale e integrazione economica.

Panetta ha illustrato i risultati significativi raggiunti in Asia e nel Pacifico, in particolare nella lotta alla povertà, attraverso una crescente partecipazione al commercio globale e un progressivo inserimento nelle catene internazionali del valore aggiunto, che hanno portato la regione a contribuire per circa il 60% alla crescita globale nel 2024. Parallelamente, l’Europa ha compiuto importanti passi avanti nell’integrazione regionale, nello sviluppo dello stato sociale, nella definizione di standard comuni e nella realizzazione di infrastrutture transfrontaliere, inclusi i sistemi di pagamento digitali, fondamentali per il commercio e l’inclusione finanziaria.

Il Governatore ha dunque ribadito l’importanza di non fare passi indietro e ha invitato i leader internazionali a difendere i successi faticosamente conquistati.

Rispunta il Mes, l'Eurozona chiede conto all'Italia

Il Meccanismo europeo di stabilità (MES) torna al centro dell’attenzione dell’Eurogruppo, riemergendo dal periodo di marginalità in cui era stato relegato. L’Italia, unica tra i Paesi dell’Eurozona a non aver ancora ratificato il trattato riformato, sarà oggetto di una specifica richiesta di aggiornamento rivolta al ministro dell’EconomiaGiancarlo Giorgetti, durante la riunione di lunedì a Bruxelles. La posizione del Governo italiano, tuttavia, rimane improntata alla cautela, con dichiarazioni passate di Giorgetti che hanno definito la ratifica prematura senza una modifica sostanziale del MES.

Durante l’incontro, il presidente dell’EurogruppoPaschal Donohoe, e il direttore generale del MESPierre Gramegna, faranno il punto su tre dossier centrali: la chiave di ripartizione dei contributi, la ratifica del trattato e la revisione del “toolkit”, l’insieme degli strumenti operativi del Meccanismo. Quest’ultimo è considerato un passaggio potenzialmente utile a rafforzare la fiducia verso il MES, in particolare in Italia, e potrebbe contribuire a superare le attuali resistenze politiche.

Il blocco della ratifica da parte del Parlamento italiano nel dicembre 2023 ha di fatto congelato l’introduzione del backstop, uno strumento finanziario di supporto al Fondo di risoluzione unico per le crisi bancarie. La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, aveva rivendicato tale scelta, definendo il MES “obsoleto” e auspicando una sua trasformazione in uno strumento più efficace.

Attualmente, la riunione dell’Eurogruppo resta a carattere informativo, ma le discussioni decisive sono attese per giugno. Intanto, i tecnici del MES proseguono la valutazione sulla pertinenza degli strumenti attuali, tenendo conto delle esperienze passate con Grecia, Cipro, Spagna e della linea pandemica mai utilizzata. Un rapporto intermedio è già stato presentato nel 2023, e il Consiglio dei governatori ha chiesto di proseguire il lavoro in vista di un possibile aggiornamento strategico.

Messina (Intesa), 'da Meloni e Giorgetti buon lavoro stabilità Paese'

Nel corso della presentazione dei risultati del primo trimestre, l’Amministratore delegato di Intesa SanpaoloCarlo Messina, ha ribadito la sostenibilità delle performance del gruppo, sottolineando l’obiettivo di garantire una crescita progressiva e costante nel tempo. Messina ha evidenziato il contributo positivo delle commissioni, delle attività assicurative – definite un vero e proprio motore di crescita – e delle attività di negoziazione, che continuano a produrre risultati significativi. 

Ha inoltre riconosciuto il contesto favorevole in cui opera il gruppo in Italia, attribuendo alla gestione del debito pubblico da parte del Governo, in particolare al ministro Giancarlo Giorgetti e alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, un ruolo decisivo nella credibilità economica del Paese.

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