Giorgetti annuncia sacrifici per tutti nella prossima manovra

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha dichiarato che la prossima manovra economica richiederà sacrifici da tutti, durante un intervento al convegno "Future of Finance Italy" organizzato da Bloomberg. Nonostante i conti pubblici siano andati meglio del previsto nel 2024, Giorgetti ha sottolineato le difficoltà previste per il 2025, soprattutto riguardo all'ipotesi di tassazione sui profitti. Ha chiarito che non si tratta di tassare "extraprofitti", ma piuttosto di colpire i profitti delle aziende che li hanno realizzati, incluse quelle del settore della difesa, che stanno ottenendo utili significativi a causa delle recenti crisi internazionali. Giorgetti ha anche menzionato la necessità per le partite IVA di dichiarare maggiori guadagni attraverso il concordato biennale per il 2024-25. 

Le parole del ministro hanno subito scosso i mercati, con la Borsa di Milano in calo dell'1,5% e il titolo di Monte dei Paschi di Siena che ha perso il 2,8%, in seguito all'annuncio di una possibile vendita della quota detenuta dal Tesoro. La reazione politica non si è fatta attendere, con le opposizioni che hanno criticato la manovra prospettando aumenti delle tasse. In serata sono emerse voci di una presunta sorpresa e irritazione della presidente del Consiglio Giorgia Meloni nei confronti delle dichiarazioni di Giorgetti, anche se non confermate ufficialmente. Tuttavia, il governo ha chiarito che non è previsto alcun aumento delle tasse per i cittadini, come sottolineato dal sottosegretario Federico Freni e dalla sottosegretaria Sandra Savino, ribadendo che l’obiettivo dell'esecutivo è ridurre le tasse, non aumentarle. Anche Matteo Salvini ha smentito qualsiasi ipotesi di nuove imposte o accise. Giorgetti ha poi precisato che la manovra seguirà il principio costituzionale dell'articolo 53, chiedendo un contributo maggiore alle imprese che hanno tratto beneficio da condizioni particolarmente favorevoli, senza prevedere nuove tasse per i cittadini e con un focus su aziende di grandi dimensioni e determinati settori.

Il governo valuta aumento delle accise sul diesel nella legge di bilancio

Il governo sta considerando l'ipotesi di equiparare le accise sul diesel a quelle della benzina nella prossima legge di bilancio, secondo quanto riportato da alcune indiscrezioni giornalistiche. Attualmente, le accise sul gasolio sono di 61,7 centesimi al litro, mentre quelle sulla benzina sono pari a 72,8 centesimi. L’eventuale allineamento, parte del Piano strutturale di bilancio (Psb), rientra in un riordino delle spese fiscali per migliorare l'efficienza del sistema e sostenere la transizione energetica. Dal ministero dell'Ambiente è stato sottolineato che non esiste una giustificazione ambientale per questa differenza di tassazione tra i due carburanti, aprendo la strada alla revisione. Tuttavia, l’aumento delle accise sul diesel potrebbe far lievitare i costi di rifornimento per gli automobilisti, con particolare impatto sulle fasce deboli, e influenzare i prezzi dei beni di consumo a causa dei maggiori costi di trasporto. Le associazioni di consumatori, come Assoutenti, stimano una possibile "stangata" da 3,1 miliardi di euro per gli automobilisti, anche se la misura resta ancora ipotetica e sarà confermata solo con la presentazione ufficiale della manovra finanziaria

Meloni promuove alleanza tra OpenAI e Cdp per lo sviluppo dell'AI

Dopo un incontro tra Giorgia Meloni e Sam Altman a New York a margine dell’Assemblea generale dell’ONU a fine settembre, Cassa Depositi e Prestiti ha annunciato una collaborazione strategica con OpenAI, ufficializzata dieci giorni dopo. Il fondo per l’intelligenza artificiale di Cdp Venture Capital, con una dotazione che mira a raggiungere un miliardo di euro, si avvarrà di un protocollo d’intesa con OpenAI, che parteciperà investendo direttamente e indirettamente nelle startup italiane impegnate nello sviluppo di soluzioni basate sull'AI. Oltre ai 500 milioni destinati specificamente all’intelligenza artificiale e alla cybersecurity, l'altra metà dei fondi verrà ripartita tra sei nuovi settori strategici: spazio, infrastrutture e trasporti, tecnologie ambientali e energia pulita, industria, salute e scienze della vita, agroalimentare. 

OpenAI offrirà anche alle startup l'accesso alle sue tecnologie, crediti API e collegamenti con venture capitalist americani attraverso il suo Startup Fund. L’accordo prevede inoltre una collaborazione con università per promuovere programmi di formazione avanzata in AI e con aziende per integrare queste tecnologie nei settori chiave dell'economia. Il progetto sarà guidato dal responsabile del fondo di AI di Cdp Venture Capital, Vincenzo Di Nicola, e punta a sostenere la trasformazione dei risultati di ricerca in brevetti industriali, con investimenti individuali tra i 2 e i 300 mila euro per sostenere l'innovazione. Tuttavia, l'alleanza solleva interrogativi su come OpenAI sfrutterà questa collaborazione e sull’equilibrio tra tecnologia avanzata e interessi nazionali.

Microsoft e BlackRock puntano sull'Italia: maxi-investimenti in data center e IA

La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto incontri strategici a Palazzo Chigi con i vertici di due colossi globali, Brad Smith di Microsoft e Larry Fink di BlackRock, per discutere importanti investimenti in Italia. Microsoft ha annunciato un investimento senza precedenti di 4,3 miliardi di euro nel Paese nei prossimi due anni, destinati a rafforzare l'infrastruttura cloud e l'intelligenza artificiale. Il piano di Microsoft include l'espansione dei data center hyperscale nel Nord Italia e un ambizioso programma di formazione digitale che prevede di migliorare le competenze di oltre un milione di italiani entro il 2025. Il rafforzamento delle capacità computazionali, facendo leva sulle eccellenze italiane dell’alta formazione e della ricerca, contribuirà a consolidare il ruolo dell’Italia come hub digitale nel Mediterraneo, anche in linea con le priorità del Piano Mattei per l’Africa e la Partnership for Global Infrastructure and Investment (PGII), iniziativa strategica lanciata in ambito G7.

Parallelamente, Larry Fink, amministratore delegato di BlackRock, ha discusso delle opportunità di investimento del fondo americano in Italia, con particolare attenzione allo sviluppo di nuovi data center e delle infrastrutture energetiche necessarie a supportarli. La sintonia tra Meloni e Fink, già consolidata durante il vertice G7 di giugno, ha portato alla creazione di un gruppo di lavoro congiunto, coordinato da Palazzo Chigi, per promuovere progetti strategici. Questi investimenti non solo rafforzano l’Italia come hub digitale nel Mediterraneo, ma dimostrano anche la crescente fiducia dei grandi attori internazionali nel mercato italiano. Inoltre, l'incontro con Fink ha gettato le basi per ulteriori collaborazioni, con un occhio anche alla futura ricostruzione dell'Ucraina, in vista della Conferenza che si terrà in Italia nel 2025. Questi progetti rappresentano un'opportunità unica per l'Italia di posizionarsi come leader in ambito tecnologico e infrastrutturale, grazie a partnership pubblico-private di rilievo globale.

Istat: calo del 3% degli immigrati extracomunitari con permesso di soggiorno in Italia

Secondo l'ultimo rapporto dell'Istat, gli immigrati extracomunitari con regolare permesso di soggiorno in Italia sono in lieve diminuzione, segnando un calo del 3% nel 2023. Il numero è passato da 3.727.706 all'inizio dell'anno a 3.607.160 alla fine. Questo calo riguarda tutte le principali comunità straniere, tra cui albanesi (-7,8%), indiani (-6,9%), marocchini (-6,8%) e cinesi (-6,1%). In particolare, il calo tra gli albanesi e i marocchini è attribuito alle numerose acquisizioni di cittadinanza italiana, che eliminano la necessità del permesso di soggiorno per i "nuovi cittadini". Tuttavia, questi cambiamenti non sono stati compensati da nuovi arrivi, indicando un rallentamento nei flussi migratori verso l’Italia.

Un caso peculiare è quello dei cittadini ucraini, che a fine 2023 sono diventati la prima collettività per numero di permessi di soggiorno (386mila), grazie ai permessi speciali per protezione temporanea legati alla guerra in Ucraina. 

Complessivamente, i permessi di soggiorno rilasciati nel 2023 sono stati 330.730, in calo rispetto all'anno precedente, principalmente a causa della diminuzione dei permessi per protezione temporanea.

L'Istat ha inoltre rilevato un netto calo dei permessi per motivi di lavoro (-42,2%), con quasi 39mila rilasciati nel 2023, rappresentando solo l'11,8% dei nuovi permessi. Questo calo è legato alla riduzione dei permessi di emersione, che avevano avuto un forte impatto sui flussi nel 2022. In lieve crescita sono invece i permessi rilasciati per motivi familiari.

Le acquisizioni di cittadinanza italiana si sono mantenute elevate, con 213.567 nel 2023, in linea con il 2022. Anche i permessi di protezione internazionale hanno subito un calo del 26,4%, soprattutto per la riduzione dei permessi per asilo. Tuttavia, alcuni Paesi, come Bangladesh, Egitto, Pakistan e Perù, hanno registrato incrementi significativi nei flussi, insieme a diversi Paesi africani, tra cui Burkina Faso, Guinea, Camerun e Costa d'Avorio.