Giorgetti, avviato confronto per uscire da deficit eccessivo

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha confermato l'intenzione del governo italiano di uscire dalla procedura di disavanzo eccessivo a partire dal prossimo anno, ribadendo che sono già in corso colloqui con la Commissione Europea per raggiungere tale obiettivo. Giorgetti ha sottolineato che il superamento di questa procedura non riguarda solo una questione di stima o di autostima, ma anche l'eliminazione delle raccomandazioni annuali che, seppur spesso poco gradite sul piano politico, rappresentano un ostacolo al recupero di margini di agibilità per l'Italia. Secondo il ministro, l'Italia contesta la disparità di trattamento che consente a Paesi che superano il 3% di deficit di non entrare in procedura, mentre a chi, come l'Italia, riduce il disavanzo viene impedito di uscire dalla procedura stessa. Giorgetti ha aggiunto che gli ultimi colloqui con l'Europa mostrano spazi interpretativi favorevoli a questa posizione.

In risposta a un'interrogazione del M5S, il ministro ha anche affrontato il tema delle spese per la difesa. Pur ribadendo l'importanza dell'impegno europeo per l'aumento della capacità di difesa, Giorgetti ha chiarito che il governo non intende mettere in discussione la salvaguardia di voci di spesa fondamentali per il benessere sociale ed economico degli italiani, come la spesa per i servizi sociali. Ha quindi precisato che la questione sarà discussa in occasione della legge di bilancio, momento in cui il Parlamento avrà l'opportunità di esprimere il proprio orientamento riguardo alle priorità di spesa, comprese quelle destinate agli impegni internazionali, come quelli richiesti dalla NATO.

Bce: Cipollone, euro digitale garantisce sovranità monetaria Europa

L'introduzione dell’euro digitale rappresenta una soluzione strategica per garantire la sovranità monetaria dell'Europa, offrendo un'alternativa valida alle soluzioni di pagamento estere. Questo strumento assicurerebbe che l'euro possa essere utilizzato per i pagamenti digitali in modo sicuro e fluido in tutta l'area dell'euro, permettendo ai cittadini europei di effettuare transazioni senza dipendere dalle decisioni prese fuori dall'Unione Europea. Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca Centrale Europea (BCE), ha sottolineato come l'euro digitale risolverebbe una delle principali problematiche del mercato europeo: la frammentazione che ostacola l'efficienza dei pagamenti al dettaglio. L'assenza di incentivi e di coordinamento tra le banche europee ha reso difficile lo sviluppo di una soluzione continentale per i pagamenti presso i punti vendita. Cipollone ha spiegato che, a causa degli ingenti investimenti necessari per competere con i fornitori esteri consolidati, le soluzioni di pagamento nazionali continuano a dipendere da aziende extraeuropee, che gestiscono reti di accettazione e standard proprietari.

L'euro digitale potrebbe porre fine a questa dipendenza, creando un panorama integrato di pagamenti digitali che preservi il sistema a due livelli, ossia quello pubblico e privato, che ha funzionato bene per decenni. Come le banconote in euro hanno unito l'Europa 23 anni fa, l'introduzione dell'euro digitale avrebbe lo stesso potenziale per rafforzare l'integrazione dei pagamenti, aumentando la scalabilità e la capacità di innovazione dei fornitori di servizi di pagamento europei. Cipollone ha evidenziato che, essendo una moneta di banca centrale, l'euro digitale avrebbe corso legale in tutta l'area euro, creando così potenti effetti di rete. Grazie ai suoi standard aperti e alla sua rete di accettazione, l'euro digitale sarebbe in grado di espandere l'innovazione nel mercato dei pagamenti, rendendo più competitiva l'Europa nel contesto globale.

Dazi: fonti Ue, con Usa negoziati alle fasi finali, verso accordo di principio

La Commissione europea ha comunicato che un possibile accordo di principio sui dazi USA potrebbe essere raggiunto entro pochi giorni, con una possibile conclusione già lunedì prossimo, sebbene i dettagli restino ancora incerti. Secondo un alto diplomatico Ue, i negoziati sono in una fase intensa e potenzialmente conclusiva, ma il risultato finale non è garantito. L'intensità della discussione, che si svolgerà durante il Consiglio Ue sul commercio di lunedì, dipenderà dagli sviluppi nelle prossime ore. Anche in caso di un accordo preliminare, si prevede che non sarà un accordo definitivo, e che le relazioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea continueranno a essere caratterizzate da incertezze e fragilità nei prossimi mesi.

La fonte ha sottolineato che un vero accordo commerciale non potrebbe essere raggiunto in tempi brevi, e quindi l'ipotesi più plausibile sarebbe un accordo di massima, che rappresenterebbe solo l'inizio di un lungo processo negoziale. Per quanto riguarda la possibilità di lettere sui dazi inviate da Donald Trump a Paesi come la Corea del Sud e il Giappone, non ci si attende che venga inviata una lettera alla Ue, nonostante l'imprevedibilità del presidente Usa. Tuttavia, il rinvio della scadenza consentirà di continuare le trattative. Il 14 luglio, giorno del Consiglio sul commercio, scadrà la sospensione temporanea delle contromisure europee. La decisione sulla possibilità di continuare con questa sospensione o di revocarla sarà presa dalla Commissione europea. Sebbene un accordo di principio potrebbe impedire l'adozione di nuove misure in questa fase, la situazione rimane incerta, e le decisioni finali dipenderanno dai risultati dei prossimi sviluppi. Un pacchetto di misure è già pronto, ma è ancora troppo presto per prevedere cosa accadrà nei prossimi giorni.

Ucraina: Bankitalia firma memorandum d'intesa con banca nazionale Kiev

La Banca d'Italia e la Banca Nazionale dell'Ucraina hanno formalizzato un memorandum d'intesa volto a rafforzare la cooperazione tecnica e la collaborazione su temi di interesse comune. Questo accordo, firmato dal direttore generale della Banca d'Italia, Luigi Federico Signorini, e dal governatore della Banca Nazionale dell'Ucraina, Andriy Pyshnyy, si propone di consolidare le relazioni già esistenti tra le due istituzioni, impegnandosi a mantenere un dialogo tecnico attraverso una varietà di strumenti, tra cui consultazioni scrittecomunicazioni onlinevisite di studio e corsi di formazione, sia in presenza che a distanza. Signorini ha espresso un caloroso ringraziamento a Pyshnyy per l'opportunità di rafforzare il legame tra le due banche centrali, portando anche i saluti del governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, che non ha potuto essere presente.

Signorini ha ricordato come il rapporto di cooperazione tra le due istituzioni risalga a molti anni fa, ma abbia acquisito una nuova rilevanza a partire dal 2022. Dal 2022 a giugno 2023, la Banca d'Italia ha partecipato a ben 64 attività di cooperazione tecnica con la Banca Nazionale dell'Ucraina, coinvolgendo 331 colleghi in seminariwebinar e videoconferenze bilaterali. Inoltre, sono state risposte a 24 richieste scritte e organizzata una visita di studio a Roma nel 2023. I temi trattati durante questa cooperazione hanno coperto vari aspetti delle funzioni della Banca centrale, con un focus particolare su governanceoperazioni bancarie e vigilanza finanziaria, che sono stati discussi ripetutamente. Il memorandum d'intesa firmato stabilisce un quadro più strutturato per continuare e ampliare questa collaborazione, con Signorini che ha espresso entusiasmo per le prospettive future. In un momento così difficile per l'Ucraina, ha ribadito l'impegno della Banca d'Italia nel fornire tutta l'assistenza tecnica necessaria alla Banca Nazionale dell'Ucraina, mostrando ammirazione per il coraggio e la determinazione del popolo ucraino.

Unicredit: governo tedesco, rinunci ad acquisizione Commerzbank 

Il governo tedesco ha formalmente chiesto all'amministratore delegato di UnicreditAndrea Orcel, di interrompere il tentativo di acquisizione di Commerzbank. La richiesta è stata confermata dal ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, che ha dichiarato che il governo continua a sostenere l'indipendenza di Commerzbank, una banca di importanza sistemica in Germania, ritenendo che possa prosperare autonomamente. La mossa di Unicredit, che ha acquisito una partecipazione significativa nella seconda banca privata tedesca, ha suscitato preoccupazioni politiche in Germania.

Unicredit aveva recentemente raddoppiato la propria partecipazione in Commerzbank, aumentando la propria quota di azioni dal 10% a circa il 20%, diventando così il maggiore azionista del gruppo, davanti al governo tedesco che detiene ancora il 12%. Il governo tedesco ha respinto l'approccio di Unicredit come "non coordinato" e "non amichevole", ribadendo che non intende vendere la sua quota. Klingbeil ha sottolineato che questa posizione è stata chiaramente comunicata a Unicredit, esprimendo la volontà di mantenere la banca tedesca indipendente.

  1. Giorgetti, avviato confronto per uscire da deficit eccessivo
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  3. Dazi: fonti Ue, con Usa negoziati alle fasi finali, verso accordo di principio
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