Al Consiglio Ue le priorità di Meloni sono migranti e auto
Politico ha nominato Giorgia Meloni persona più potente d’Europa per il 2025, definendola interprete dello zeitgeist radicale tra Europa e USA. In pochi anni, è passata da figura marginale a leader credibile per Bruxelles e Washington, sostenendo l’Ucraina e minimizzando la retorica anti-Ue. La sua ascesa coincide con la crisi migratoria, grazie ad accordi storici con Tunisia ed altri Paesi. Con il calo di influenza di Parigi e Berlino, Meloni consolida il suo ruolo internazionale, ma resta da capire se manterrà il dialogo con Ue e Nato o adotterà politiche più radicali.
Tajani rilancia la politica estera italiana per pace e crescita
Alla XVII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori, il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha illustrato la politica estera italiana, basata su dialogo, pace e sviluppo. Ha definito il momento attuale come “una delle congiunture più complesse dalla Seconda guerra mondiale”, riferendosi a Ucraina e Medio Oriente. Come presidente del G7, l’Italia promuove un’agenda aperta per affrontare le sfide globali. La premier Giorgia Meloni ha confermato con una lettera l’impegno italiano su atlantismo ed europeismo, sostenendo Kiev e puntando a una “pace giusta”. Nel 2025, l’Italia ospiterà una conferenza di pace includendo anche la Russia, mentre a luglio si terrà la Conferenza sulla Ricostruzione dell’Ucraina. Per il Medio Oriente, l’Italia spinge per un cessate il fuoco a Gaza e una soluzione a due Stati. Tajani ha evidenziato la necessità di un’Europa più autonoma nella difesa, proponendo eurobond per finanziare sicurezza e competitività tecnologica. Una conferenza a Milano coinvolgerà il mondo delle imprese per nuove opportunità sui mercati internazionali, con focus su sicurezza cibernetica, energia e ricerca italiana. Hanno partecipato anche il ministro svizzero Ignazio Cassis e il direttore dell’AIEA, Rafael Mariano Grossi.
Il Governo è pronto per varare il decimo decreto Ucraina
Decimo pacchetto di aiuti militari italiani all'Ucraina, il quarto sotto il governo Meloni. Il ministro della Difesa Crosetto presenterà al Copasir il decreto, che include probabilmente i missili Aster per il sistema Samp-T. Presto il CdM prorogherà fino al 2025 la cessione di armi e materiali. Mattarella, Meloni e Tajani ribadiscono il sostegno all'Ucraina per una pace giusta e la legittima difesa. L'Italia invierà munizioni, armi, gruppi elettrogeni e rinforzerà lo scudo Samp-T, con i costosi missili Aster 30 (2 milioni ciascuno) per proteggere le infrastrutture critiche.
Il Governo pone la fiducia sulla manovra. Alta tensione nella maggioranza
La legge di bilancio arriva in Aula alla Camera, ma i banchi del Governo sono vuoti all'apertura. La maggioranza, segnata da tensioni tra FdI e Lega e tra Palazzo Chigi e il Mef, affronta l'imbarazzo. Il ministro Ciriani, giunto con Giorgetti, pone la questione di fiducia e si scusa per il ritardo, ammettendo “stanchezza e incomprensioni”. Opposizioni critiche per l'assenza del Governo, mentre nella maggioranza si discute sulle responsabilità dei sottosegretari Freni (Lega) e Albano (FdI). Emergono attriti per la gestione troppo autonoma del Mef e per le misure “localistiche” volute dalla Lega. La manovra, composta da un unico maxi-emendamento, include norme su criptovalute, pensioni e fondi psicologo, evitando stralci o ritorni in Commissione. Una sovracopertura di circa 100 milioni apre possibilità di migliorare i saldi o creare riserve per la politica economica. Giorgetti minimizza, confidando di chiudere il voto al Senato entro il 28 dicembre, ma le tensioni interne rischiano di lasciare segni. A gennaio si vedranno gli effetti.
Il Governo fa dietrofront sull’emendamento sugli stipendi dei ministri
Crosetto ritira la norma sugli stipendi dei ministri per evitare tensioni e garantire l'approvazione della legge di bilancio entro il 20 dicembre. Proseguono i lavori in commissione, con opposizioni critiche e respinto l'emendamento sul Sistema sanitario nazionale. Approvati fondi per il reddito di libertà, sanità e sport. Restano nodi su revisori del Mef e fondi per enti locali. Obiettivo: approvare la manovra entro Natale.
Tensione in Senato tra Meloni e le opposizioni
Giorgia Meloni non evita le provocazioni e, parlando al Senato, risponde con fermezza alle critiche delle opposizioni. Attacca Mario Monti per le accuse di “protettorato” con Elon Musk, Renzi per il confronto con Obama, i Cinque Stelle per averla definita “serva delle lobby delle banche” e il Pd per aver ostacolato la nomina di Fitto. “Io parlo con tutti, ma non prendo ordini da nessuno”, rivendica. Meloni sottolinea la necessità di un’Europa meno “ideologica” sul green, per evitare la “deindustrializzazione”. Difende la richiesta di compensazioni per gli agricoltori prima di approvare l’accordo Ue-Mercosur. Replica alle accuse sui migranti e sulle banche, ricordando i 3,5 miliardi chiesti a copertura della manovra e le azioni contro la mafia e la camorra. Risponde anche a Renzi con sarcasmo sulla norma che lui definisce “sovietica”, e scherza sui rapporti con Javier Milei: “Non mi faccio crescere le basette come lui”. Le opposizioni, però, parlano di “arroganza” nel suo tono.
In caso di condanna di Salvini la Lega è pronta alla piazza
La Lega è pronta a sostenere Matteo Salvini in caso di condanna nel processo Open Arms. Salvini, accusato di sequestro di persona per aver bloccato lo sbarco di 147 migranti nel 2019, rischia fino a 6 anni di carcere. Il partito prevede una mobilitazione, come annunciato dal vice Andrea Crippa, che definisce una possibile condanna “un fatto gravissimo” contro il popolo italiano e il Governo. In Aula, il senatore Dreosto e la premier Meloni hanno ribadito solidarietà a Salvini, definendo il processo uno scandalo per chi ha “difeso i confini”. Il sostegno del centrodestra è stato sottolineato da applausi unanimi. Fuori dall'Aula, i Patrioti e gli eurodeputati leghisti hanno espresso vicinanza con magliette “Colpevole” in stile Wanted. Tuttavia, l’atmosfera tra i parlamentari leghisti è meno festosa, con preoccupazione per l’esito del verdetto e il suo impatto sul Governo.
La Lega lombarda scuote Salvini per un nuovo corso
Massimiliano Romeo è il nuovo segretario della Lega Lombarda, eletto per acclamazione dopo il ritiro di Toccalini e Invernizzi. Il congresso, segnato da tensioni e critiche alla leadership nazionale, arriva dopo nove anni di commissariamenti. Romeo ha criticato Salvini: “Se non parliamo del Nord, i voti non li prendiamo”. Salvini ha difeso la sua strategia nazionale, denunciando attacchi esterni e invitando all’unità, ma ha ricevuto applausi più tiepidi rispetto a Romeo, salvo la standing ovation sulla vicenda Open Arms. Intanto, gli ex leghisti del Patto per il Nord hanno nominato Bossi presidente onorario, consegnandogli simbolicamente la tessera numero uno.
Renzi è stato prosciolto sul caso Open
Matteo Renzi è stato prosciolto dal gup di Firenze nell’inchiesta sulla Fondazione Open, insieme a Maria Elena Boschi, Luca Lotti e altri nove imputati. Renzi, accusato di finanziamento illecito ai partiti, si sfoga: “Volevano farmi fuori con un’indagine farlocca. Non ce l’hanno fatta”. Ribadisce di aver vissuto “cinque anni da appestato” e attacca FdI, i Cinque Stelle e Giorgia Meloni, chiedendo scuse che, a suo dire, non arriveranno. Le accuse della Procura, che includevano anche corruzione e autoriciclaggio, sono state respinte dal giudice. Renzi denuncia un “tentativo di assassinare un progetto politico” e conclude: “Siamo più vivi e vegeti che mai”.
I sondaggi della settimana
Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 16 dicembre , tra i partiti del centrodestra si nota un passo in avanti di Fratelli d’Italia con +0,5%. Il partito di Giorgia Meloni si conferma primo partito italiano con il 29,3%. In seconda battuta il PDcon il 22,2%. Terza forza nazionale in leggero calo il Movimento 5 Stelle (11,2%). Nella galassia delle opposizioni, AVS rimane stabile al 6,9%, mentre i centristi sono rilevati singolarmente con Azione (3,1%), IV (2,5%) e +Europa (2,0%). Chiudono il quadro settimanale le rilevazioni sul movimento di Cateno de Luca Sud Chiama Nord stabile al 1,0% e Noi Moderati in leggero calo al 1,1%.
La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI e NM), registra un leggero aumento dello 0,3%. Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra) registra il 29,1% delle preferenze; fuori da ogni alleanza, il M5S registra un leggero calo (11,1%). A chiudere il Centro stabile con il 7,6%.
- Al Consiglio Ue le priorità di Meloni sono migranti e auto
- Tajani rilancia la politica estera italiana per pace e crescita
- Il Governo è pronto per varare il decimo decreto Ucraina
- Il Governo pone la fiducia sulla manovra. Alta tensione nella maggioranza
- Il Governo fa dietrofront sull’emendamento sugli stipendi dei ministri
- Tensione in Senato tra Meloni e le opposizioni
- In caso di condanna di Salvini la Lega è pronta alla piazza
- La Lega lombarda scuote Salvini per un nuovo corso
- Renzi è stato prosciolto sul caso Open
- I sondaggi della settimana