Non c’è ancora l’accordo nel centrodestra per le prossime regionali

In una cena a casa di Giorgia Meloni, i due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini, e il presidente di Noi moderati Maurizio Lupi si sono trovati per entrare nel vivo della trattativa circa le candidature nelle sei Regioni che andranno al voto. I leader hanno deciso di aggiornarsi alla prossima settimana. Resta, quindi, il nodo del Veneto, con Matteo Salvini che avrebbe fatto il nome del vicesegretario Alberto Stefani

Nella nota congiunta diffusa dalla Meloni, al termine della cena, i quattro leader parlano comunque di “vertice costruttivo”. Oltre al Veneto, si attende una decisione sulla Campania, dove i nomi possibili sono quelli del viceministro di FdI Edmondo Cirielli e della civica Giosy Romano, coordinatore unico della Zona economica speciale del Mezzogiorno. Nelle Marche sembra assodata la ricandidatura del meloniano uscente, Francesco Acquaroli, così come in Puglia è in pole l'azzurro Mauro D'Attis e in Toscana il sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, di FdI. 

Il Sindaco Sala non cede e va avanti: “le mie mani sono pulite”

L'inchiesta della Procura di Milano ha chiesto l'arresto per l'assessore all'Urbanistica Giancarlo Tancredi e indagato il sindaco Giuseppe Sala, il quale è intervenuto con un discorso in Consiglio comunale. Nel suo intervento, ha premesso di non voler “dare giudizi sull'operato della magistratura” ma poi, ricordando di aver saputo dell'indagine su di lui dai media, si è rivolto a tutti i “colleghi politici” chiedendo se si voglia accettare che indagini riservate diventino pubbliche. 

Ha avvisato l'opposizione che con “comportamenti sguaiati” non ha alcuna speranza di destabilizzarlo, con conseguente scambio di battute con il consigliere di FdI Enrico Marcora che ha pubblicato una sua foto in completo da carcerato. Quindi con la maggioranza che lo sostiene, ora afferma di avere il dovere di mantenere gli impegni presi

Sfregiata a Roma la targa a Matteotti, condanna unanime 

Il mondo politico reagisce con indignazione allo sfregio della targa in ricordo di Giacomo Matteotti, fatta a pezzi sul Lungotevere Arnaldo da Brescia, a Roma, nel luogo dove il deputato socialista fu rapito nel 1924 e poi assassinato. Tra i primi a biasimare il gesto, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, seguito dal presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e dal presidente del Senato, Ignazio La Russa.

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non si esprime in merito, nonostante gli inviti che arrivano anche dalla famiglia Matteotti. Nel frattempo, arrivano commenti dalla segretaria del Pd Elly Schlein e dal leader del M5S Giuseppe Conte. Il ministro della Cultura Alessandro Giuli si è recato sul posto per un sopralluogo al monumento. 

Via libera al Senato al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere 

Secondo e decisivo passo per la riforma della Giustizia, che ora attende una nuova doppia lettura, prevista in autunno. Il centrodestra esulta, mentre opposizioni e Anm protestano, sia fuori che dentro l'Aula di Palazzo Madama. Subito dopo il verdetto dell'Aula, proseguono i cori del centrosinistra che grida “vergogna”, mentre il vicepremier Antonio Tajani e il ministro Carlo Nordio si dichiarano soddisfatti, parlando di successo storico. 

In vista del Referendum, il Guardasigilli tende la mano alla magistratura, auspicando una ripresa più distesa del dialogo. E mentre l'Anm affila un comunicato tagliente, arriva la dichiarazione di Giorgia Meloni che parla di un triplice obiettivo: garanzia ai cittadini del diritto al giusto processo, lo smantellamento del sistema correntizio interno al CSM e una restituzione di autorevolezza ai magistrati. 

Dopo l'approvazione, i parlamentari del Pd protestano contro lo stravolgimento della Costituzione, anche il M5S alza i cartelli. Da una parte le foto di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, e la scritta “non in loro nome”. Dall'altra, il fotomontaggio di Silvio Berlusconi e Licio Gelli con la frase “ma nel loro”. In Aula, il leader di Iv Matteo Renzi, coglie l'occasione per attaccare frontalmente Nordio sul caso AlmasriCarlo Calenda di Azione, invece, esprime un giudizio positivo sul ddl e il suo gruppo vota a favore. 

Ok dal governo al piano carceri. Meloni: “garantiamo la certezza della pena”

Un piano da 758 milioni per l'edilizia penitenziaria per costruire 10 mila posti in tre anni, ai quali dovrebbero aggiungersi altri 5 mila posti in cinque anni attraverso la riqualificazione degli istituti esistenti, oltre alla previsione di misure alternative per tossicodipendenti e alcoldipendenti. Questi gli interventi decisi dal Consiglio dei ministri per contrastare il sovraffollamento delle carceri. 

Giorgia Meloni, annuncia che lo sforzo continuerà per coprire i vuoti di organico della Polizia penitenziaria

Il centrodestra vede uno spiraglio per le regionali nelle Marche

Stallo nel centrodestra sulle candidature alle prossime regionaliMatteo Salvini, in mattinata alla Camera per la consegna del premio Italia-Israele, schiva ogni domanda dei giornalisti. E anche Antonio Tajani si limita a negare che al vertice si sia parlato di nomi o del tema lista Zaia in Veneto. 

Ma è il giorno anche dell'avviso di garanzia Matteo Ricci nelle Marche per una questione di finanziamenti in favore a due associazioni culturali, Opera Maestra e Stella Polare, quando era sindaco di Pesaro. La notizia arriva il giorno dopo quella della data delle elezioni regionali, fissata il 28 settembre, e rende più complicato il percorso del candidato del centrosinistra, con Giuseppe Conte che chiede a Ricci un chiarimento. Il centrodestra vede ora meno ostacoli nella corsa per la riconferma del governatore uscente Francesco Acquaroli

Il Senato approva all’unanimità il reato di femminicidio

Il femminicidio diventa reato autonomo. Viene definito come un atto di discriminazione o di odio verso una persona in quanto donna o come conseguenza del suo rifiuto ad avere o continuare una relazione affettiva ed è punito con l'ergastolo. A ratificare la svolta è il Senato che ha approvato il disegno di legge all'unanimità

Ora il provvedimento passa alla Camera per l'approvazione definitiva. Soddisfatta anche la premier Giorgia Meloni e sembra così concretizzarsi l'appello a unire le forze lanciato da Elly Schlein.

Nella commissione Giustizia non sono mancate le tensioni, ma è prevalso il gioco di squadra maggioranza-opposizione che ha portato ad alcune modifiche al testo. La più importante riguarda il perimetro del reato che, per le opposizioni, era troppo vago, mancando l'aspetto relazionale e soprattutto il rifiuto della donna. Con il testo definitivo si è tentato di superare l'approccio emergenziale ammettendo che la violenza di genere è un fatto strutturale. 

La Meloni rilancia i rapporti tra Italia e Algeria. Siglati 40 accordi

Dieci intese bilaterali a livello di governo e circa trenta contratti e accordi di partenariato sottoscritti in occasione del Business Forum andato in scena nell'ambito del quinto vertice intergovernativo italo-algerino. Si rafforza il partenariato strategico tra Roma e Algeri, fissando il prossimo appuntamento nel 2027 in Nord Africa. 

La Premier parla dell'Algeria come di “un partner assolutamente strategico” per l'Italia. Ringrazia quindi Algeri per l'aiuto dato all'indomani dell'inizio della guerra in Ucraina nel percorso necessario di affrancamento dalle forniture di gas russo. La Meloni ha richiamato anche l'ambizione dell'Italia a diventare un hub di approvvigionamento energetico nel Mediterraneo. 

Il centrosinistra si prepara faticosamente per le regionali. Ricci va avanti

Si ingarbuglia la partita delle Regionali per il campo largo. È ancora stallo sulla Puglia con Antonio Decaro che non scioglie la riserva mentre in Campania, nonostante il nome di Roberto Fico sia ormai praticamente deciso, il governatore uscente continua a far valere il proprio peso con dichiarazioni. Meno complessa la questione della Toscana dove manca solo l'ufficializzazione della corsa per il bis di Eugenio Giani

Intanto, dopo la notizia dell'indagine nei suoi confronti, il Pd fa quadrato su Matteo Ricci. Un sostegno che sembra fosse atteso dall'europarlamentare. A Ricci anche il sostegno di +Europa e Avs mentre il M5S ha chiesto di nuovo un chiarimento. In sostanza una situazione congelata come testimonia lo stop ad alcune iniziative di campagna elettorale sul territorio. Le scelte nelle Marche in ogni caso non potranno non avere ricaschi a livello nazionale. 

Ue e Usa continuano a trattare sui dazi. Pronte le contromisure

Ue e Stati Uniti si avviano al rush finale dell'estenuante trattativa sui dazi, con una tariffa unica del 15% che non è ancora definitiva. La Commissione Ue abbia assicurato che l’accordo è alla portata. C'è innanzitutto una forma da dare all'accordo, per la quale Ursula von der Leyen e Donald Trump devono parlare. Qualcuno a Bruxelles ancora non esclude una missione di von der Leyen nello Studio Ovale: la stretta di mano alla Casa Bianca darebbe sacralità all'accordo. 

parti si sono avvicinate, ma la volontà di Washington è di mantenere i dazi su acciaio e alluminio al 50%, mentre l'abbassamento della tariffa dal 27,5% al 15% alle auto europee non ha il via libera di Trump. Le esenzioni settoriali, dagli alcolici ai dispositivi medici, restano un punto delicato della trattativa. E allora ecco che, da Pechino, von der Leyen ha innanzitutto richiamato alla cautela. Non a caso, a Bruxelles, nel Comitato barriere commerciali, i Rappresentanti dei 27 hanno dato via libera alla lista unica di controdazi che l'Ue, in caso di no deal, farà scattare dal 7 agosto. 

La prima tranche da 21 miliardi, messa a punto contro acciaio e alluminio scatterebbe ad agosto mentre la seconda parte di controtariffe reciproche sarebbe operativa il 7 settembre e il 7 febbraio prossimi, nel rispetto delle norme del Wto. Lo strumento anti-Coercizione resta chiuso nel cassetto ma, rispetto a qualche settimana fa, la maggioranza dei 27 è pronta a metterlo sul tavolo se necessario. 

Il Time dedica la copertina a Giorgia Meloni

Un nuovo nazionalismo, populista, nativista e pro-Occidente, ma fedele all'Europa e all'Alleanza atlantica: è la dimensione politica di Giorgia Meloni secondo il Time, che le dedica la copertina del nuovo numero dell'edizione mondo. “Dove Giorgia Meloni sta conducendo l'Europa”, è questa volta il titolo del servizio firmato da Massimo Calabresi.

Sulla sua idea di nazionalismo, la premier dichiara l'intenzione di “ricostruire la nostra identità, ricostruire l'orgoglio, l'orgoglio di essere quelli che siamo”. Secondo il servizio, le abilità della Meloni sono state evidenti nell'ultimo incontro alla Casa Bianca con Donald Trump, che Meloni preparò con una pila di schede con la sua posizione su qualsiasi tema che poteva essere affrontato. 

L'autore riferisce poi che, una volta uscita la stampa dallo Studio Ovale, quando il colloquio con Trump si concentrò sull'Ucraina, la presidente del Consiglio difese appassionatamente Zelensky e la necessità di sostenere l'Ucraina. Trump ascoltò e rispose, ma senza polemiche, secondo il racconto di Meloni. 

Il Cdm vara il ddl Coltivaitalia. Lollobrigida e Foti in prima fila

Dopo il Cdm il ministro dell'agricoltura Francesco Lollobrigida e il ministro per gli affari europei Tommaso Foti hanno illustrato disegno di legge coltivaitalia che stanzia un miliardo di euro per il settore agricolo. Per il ddl è prevista l'approvazione nel marzo 2026. In Parlamento si prevede un clima di convergenza di tutte le forze politiche. Una parte rilevante dei fondi è a valere su quelli di sviluppo e coesione, mentre Lollobrigida ha precisato che del miliardo stanziato 300 milioni vanno al fondo sovranità alimentare, per filiere in difficoltà, mentre 300 milioni sono per il settore olivicolo.

È previsto un intervento per il ricambio generazionale per 8500 terre Ismea e interventi per l'utilizzazione di terreni silenti. Un'altra misura, molto attesa dalle aziende, è la moratoria per le aziende colpite da epizozie. Inoltre, si prevede il potenziamento delle funzioni di Agea in ordine all'utilizzo dei dati. Il disegno di legge vuole essere dimostrazione impegno che Italia mette a sostegno dello sviluppo agricolo, ha concluso Foti sottolineando che i fondi di sviluppo e coesione debbono essere utilizzati per queste iniziative. 

Ricci va avanti. Il M5S ancora non ha sciolto la riserva

Da un lato il M5S che ha preso tempo, dall'altro l'ex sindaco di Pesaro che rimanda al mittente le accuse e riprende la sua attività di campagna elettorale. Nel mezzo un Pd sempre più chiamato a un complicato equilibrismo per evitare che il mosaico delle Regionali non crolli per un effetto domino. Sul territorio, Matteo Ricci ha ripreso con decisione la campagna elettorale. Un segnale che evidenzia la sua volontà di ripartire arriva anche dalla sua intervista a La7. 

Diverso il discorso per la Puglia, con Antonio Decaro che non ha ancora sciolto la propria riserva. Il presidente dei senatori dem Francesco Boccia, che sarebbe stato sondato, ribadisce il sostegno a Decaro, ma chiede anche spirito di servizio. In attesa di sciogliere tutti i nodi, i leader del campo largo avranno comunque un'occasione per un confronto diretto: nella mattinata di venerdì sono tutti attesi ad un convegno sul lavoro Elly SchleinGiuseppe ConteNicola Fratoianni ed Angelo Bonelli

I sondaggi della settimana

Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 21 luglio, tra i partiti del centrodestra scende Fratelli d’Italia che perde 0,4 punti percentuali e arriva al 29,9%. In seconda battuta il Partito Democratico perde a sua volta 0,3 punti, attestandosi al 22,7%.Terza forza nazionale il Movimento 5 Stelle che guadagna 0,3 punti e si attesta al 13,0%. Tra le altre forze del cetrodestra, la Lega guadagna 0,1, arrivando all’8,4%, mentre Forza Italia perde 0,1 punti (7,9%). Nella galassia delle opposizioni, AVS rimane sale al 6,9%. I centristi vengono rilevati singolarmente con Azione (3,5%)IV (2,4%) e +Europa (2,0%)

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La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI) segna +0,6% rispetto alla scorsa settimana, salendo al 47,2%, grazie alle percentuali di Noi Moderati (1,0%). Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra) registra il 29,6% delle preferenze registrando un calo di 0,2 punti percentuali; fuori da ogni alleanza, il M5S, guadagna 0,3 punti e si attesta all’13,0%. A chiudere il Centro che registra un risultato con segno positivo di 0,3 punti, scendendo al 7,9%.

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  1. Non c’è ancora l’accordo nel centrodestra per le prossime regionali
  2. Il Sindaco Sala non cede e va avanti: “le mie mani sono pulite”
  3. Sfregiata a Roma la targa a Matteotti, condanna unanime 
  4. Via libera al Senato al ddl costituzionale sulla separazione delle carriere 
  5. Ok dal governo al piano carceri. Meloni: “garantiamo la certezza della pena”
  6. Il centrodestra vede uno spiraglio per le regionali nelle Marche
  7. Il Senato approva all’unanimità il reato di femminicidio
  8. La Meloni rilancia i rapporti tra Italia e Algeria. Siglati 40 accordi
  9. Il centrosinistra si prepara faticosamente per le regionali. Ricci va avanti
  10. Ue e Usa continuano a trattare sui dazi. Pronte le contromisure
  11. Il Time dedica la copertina a Giorgia Meloni
  12. Il Cdm vara il ddl Coltivaitalia. Lollobrigida e Foti in prima fila
  13. Ricci va avanti. Il M5S ancora non ha sciolto la riserva
  14. I sondaggi della settimana