Foti è Ministro con le deleghe di Fitto e Bignami diventa capogruppo
La conferma arriva dal Quirinale: Tommaso Foti giura come nuovo Ministro, mentre Raffaele Fitto prende possesso dei suoi uffici a Bruxelles. Il Capo dello Stato sottolinea l'importanza del dossier Pnrr, ora nelle mani del neoministro emiliano. Giorgia Melonidecide di non fare spacchettamenti nelle deleghe e conferma Foti come "tra le migliori risorse", lodandone la futura meticolosità. Gli alleati, tra cui Tajani e Salvini, esprimono pubblicamente il loro sostegno senza avanzare pretese sul ruolo lasciato da Fitto. Il nuovo capogruppo alla Camera sarà Galeazzo Bignami, scelto per garantire continuità nella gestione della manovra. Le nomine per i posti di sottogoverno vacanti saranno valutate nel nuovo anno, in vista dei riequilibri per le presidenze di Commissione attese in primavera.
Meloni incontra Fitto: “In Europa saremo pragmatici”
Il vicepresidente della Commissione Ue, Raffaele Fitto, è tornato a Roma per incontri con Mattarella e Meloni, prima di rientrare a Bruxelles per l’Ecofin del 10 dicembre. Fitto, come vicepresidente, non rappresenta l’Italia ma la Commissione, pur dovendo affrontare il predominio di funzionari franco-tedeschi nei vertici Ue. Nel suo team ha scelto Vincenzo Matano e altri tre italiani. Meloni assicura che l’Italia sarà collaborativa, con un approccio “pragmatico” su temi come il Green Deal e l’automotive. Fitto coordinerà i Commissari all’agricoltura, pesca e trasporti, con attenzione al Recovery Fund e alla riforma della politica di Coesione.
Elkann sente Meloni e Mattarella. Si apre una nuova fase di dialogo
Si apre una possibile nuova fase nel dialogo tra il Governo e Stellantis, favorita dalle dimissioni di Carlos Tavares e dalla telefonata con cui John Elkann le ha comunicate a Giorgia Meloni e Sergio Mattarella. Tuttavia, il Parlamento insiste sull'audizione di Elkann. Le relazioni tra Tavares e l'esecutivo sono state tese, aggravate dalla mancata gestione di rapporti istituzionali sia con Italia che con Francia, in un contesto di crisi del settore. La sua uscita è percepita come un gesto brusco, attribuendogli le questioni industriali irrisolte. A Palazzo Chigi si punta ora a un nuovo approccio, mantenendo come priorità la tutela dei lavoratori e dei siti produttivi italiani, temi discussi anche nelle telefonate di Elkann con Meloni e Mattarella. I colloqui, seppur brevi, sono stati definiti costruttivi, centrati su livelli occupazionali, crescita produttiva e questioni legate all'elettrico e alla cessazione dei motori termici. Elkann auspica di portare la trattativa a Palazzo Chigi per un percorso condiviso di crescita. Le prossime settimane saranno decisive per valutare la ripartenza del dialogo.
In arrivo il decreto per il decimo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina
L'Italia si prepara a inviare all'Ucraina un nuovo pacchetto di armi e ad estendere gli aiuti militari fino al 2025. Il Governo Meloni, rispondendo all'appello del Parlamento UE per sistemi di difesa avanzati, approva un decimo decreto e un provvedimento per continuare le forniture. Sebbene la lista degli invii sia secretata, si ipotizzano munizioni per i sistemi Samp T e missili Aster con gittata di 120 km. Non è chiaro dove saranno collocati i sistemi di difesa né se potranno colpire in territorio russo, ma Mosca ha dichiarato di aver danneggiato parte delle forniture. Ad aprile, l'Italia aveva già inviato missili Storm Shadow/Scalp, con una gittata di 500 km, ma il caveat italiano vieta l'uso di armi sul suolo russo. Intanto, prosegue il programma di ammodernamento della difesa nazionale: la nuova generazione del Samp T entrerà presto in servizio, con una batteria aggiuntiva per l’Esercito e supporto logistico per sistemi già in uso. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto invoca un raddoppio della produzione per rafforzare le capacità italiane ed europee.
Meloni ha deciso di tenersi le deleghe per il Sud
Giorgia Meloni mantiene la delega al Sud, sottraendola a Raffaele Fitto, ora in Europa, e assegna le altre competenze a Tommaso Foti. La premier punta sul Mezzogiorno, definito la “locomotiva d’Italia”, per rilanciare incentivi, infrastrutture e investimenti. Malumori locali hanno spinto a questa scelta per evitare che il Sud fosse gestito da un ministro del Nord. Con Galeazzo Bignami alla guida del gruppo alla Camera, il governo guarda a febbraio per la nomina del nuovo viceministro ai Trasporti e il cambio delle presidenze delle Commissioni parlamentari.
Meloni vede Orban: asse comune per accelerare sui Paesi sicuri
Il Governo italiano punta sulle nuove norme europee su migrazione e asilo per agevolare i rimpatri, con il Patto Ue operativo dal 2026. Nel frattempo, cerca un’intesa sui Paesi d'origine sicuri, meno stringente rispetto al progetto del Cpr in Albania. GiorgiaMeloni rafforza l’asse con Viktor Orban in un incontro a Palazzo Chigi, concluso da un comunicato congiunto che sottolinea l’importanza di contrastare i flussi irregolari e accelerare i rimpatri nel rispetto delle norme internazionali. Il comunicato include le congratulazioni di Meloni a Orban per il semestre di presidenza Ue e i progressi su Schengen e l’allargamento. Critiche dalle opposizioni, con +Europa che protesta contro Orban, definendolo un servo di Putin e accusandolo di agire contro gli interessi europei.
Il Ministro Urso rilancia: per l'auto almeno 750 milioni ma niente incentivi
Il Governo punta a un fondo automotive di almeno 750 milioni per investimenti produttivi. Il Ministro Adolfo Urso chiede a Stellantis di rafforzare il ruolo dell'Italia e attende “novità concrete” al tavolo del 17 dicembre. Lo scontro con il M5S si riaccende, con Conte che accusa il Governo di ignorare i lavoratori, mentre Urso ricorda il mancato uso del golden power sotto il loro mandato. Intanto, il “nuovo corso” di Elkann migliora i rapporti industriali, con incontri chiave il 12 dicembre e 17 dicembre.
La maggioranza si confronta sulla manovra, non senza tensioni
La possibile riduzione del secondo scaglione Irpef dal 35% al 33% prende forma, finanziata dal concordato preventivo biennale, con un decreto previsto tra febbraio e marzo 2024. Tuttavia, la raccolta del concordato, che si chiude il 12 dicembre, rischia di non raggiungere l’obiettivo di 2,5 miliardi, causando tensioni nella maggioranza, soprattutto con la Lega. Intanto, la Camera ha approvato il decreto Fisco, mentre la manovra di bilancio, attesa in Aula il 16 dicembre, potrebbe slittare. Una nuova riunione di maggioranza è prevista per lunedì, con focus sulle modifiche da apportare, tra cui fondi per automotive, forze dell’ordine, e supporti contro droga e baby-gang. Tensioni restano tra Lega e FI, acuite dall’incidente sul canone Rai e dal dibattito su Unicredit-Banco Bpm. Le opposizioni criticano il Governo per la revisione al ribasso delle stime di crescita dell'Istat per il 2024-2025: +0,5% per il 2024 e +0,8% per il 2025, in calo rispetto alle previsioni precedenti.
Grillo convoca la rete alle 11.03 per un grande annuncio
Beppe Grillo torna a farsi sentire prima del voto per la Costituente M5S, annunciando una diretta video per un “delicato messaggio”, accompagnata da una foto con Gianroberto Casaleggio. L’orario dell’annuncio, 11.03, ha suscitato ipotesi: per alcuni è una citazione dell’11 marzo 2022, data del nuovo statuto che definisce il ruolo di Giuseppe Conte. Questo potrebbe indicare l’intenzione di Grillo di mettere in discussione Conte, ma l’idea è vista come ardita. Grillo potrebbe puntare all’astensione per invalidare il voto, sperando di annullare le decisioni recenti, tra cui la cancellazione del Garante, ruolo che lo riguarda direttamente. Danilo Toninelli ipotizza che Grillo stia criticando la gestione del Movimento, prevedendo una battaglia legale per reimpossessarsi del simbolo e spingendo Conte a creare un nuovo partito. La contesa tra i due leader sembra inevitabile: se Grillo perde il suo ruolo, sarà messo da parte, mentre Conte difficilmente potrà continuare a guidare il M5S con il fondatore ancora coinvolto. Il simbolo resta il punto di maggiore conflitto.
I sondaggi della settimana
Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 2 dicembre , tra i partiti del centrodestra si nota un passo indietro di Fratelli d’Italia con -0,3%. Il partito di Giorgia Meloni si conferma primo partito italiano con il 29,1%. In seconda battuta il PD con il 22,4%. Terza forza nazionale in aumento il Movimento 5 Stelle (11,7%). Nella galassia delle opposizioni, AVS subisce un leggero calo al 6,7%, mentre i centristi sono rilevati singolarmente con Azione (2,9%), IV (2,5%) e +Europa (2,0%). Chiudono il quadro settimanale le rilevazioni sul movimento di Cateno de Luca Sud Chiama Nord in leggero calo al 1,0% e Noi Moderati in leggero aumento al 1,3%.
La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI e NM), registra un leggero aumento dello 0,2%. Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra) registra il 29,1% delle preferenze; fuori da ogni alleanza, il M5S registra un aumento (11,7%). A chiudere il Centro in leggero aumento con il 7,4%.
- Foti è Ministro con le deleghe di Fitto e Bignami diventa capogruppo
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