Audizione di Fitto in Ue. Tensione nei S&D
Si è tenuta a Bruxelles l'audizione di Raffaele Fitto per la carica di vicepresidente esecutivo della prossima Commissione europea (portafoglio Coesione e Riforme). Tuttavia, per il gruppo S&D resta un problema politico: la nomina di Fitto, appartenente all’Ecr, un gruppo che ha votato contro la riconferma di von der Leyen e non fa parte della "maggioranza europeista" (Ppe, Renew, S&D, Verdi). I socialisti (e anche i liberali di Renew) contestano che Fitto sia stato assegnato a un ruolo così importante. Per il Pd, maggiore delegazione nazionale di S&D, la situazione è delicata: condividono le critiche, ma ritengono positivo per l'Italia avere Fitto come vicepresidente, viste le sue competenze. I socialisti si aspettano che sia von der Leyen a risolvere il problema, temendo un indebolimento delle posizioni di centro-sinistra se i conservatori dell’Ecr dovessero entrare nella “maggioranza Ursula”. Si spera che la decisione sui Commissari sia presa "a pacchetto" dopo le ultime audizioni.
I giudici rimettono il caso Albania alla Corte Ue. Polemiche
Il tribunale di Roma ha nuovamente respinto la convalida dei trattenimenti dei migranti in Albania, aprendo la strada al rimpatrio dei 7 migranti trattenuti a Gjader e rimettendo il caso alla Corte di giustizia europea. Immediata la reazione del Governo: il vicepremier Matteo Salvini accusa i giudici di una “sentenza politica” contro la sicurezza degli italiani e promette di proteggere i confini. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani critica l’interferenza dei magistrati con la linea politica del Governo, ritenendo inaccettabile che si pronunciino sui paesi sicuri. Le opposizioni replicano: Laura Boldrini denuncia l’attacco alla magistratura da parte del Governo, mentre Deborah Serracchiani (Pd) difende l’applicazione corretta della legge da parte del tribunale, conforme alle normative europee. Riccardo Magi (+Europa) ribadisce la necessità di interrompere le deportazioni fino alla decisione della Corte di Giustizia Ue e suggerisce al Governo di ritirare l'emendamento sul decreto flussi, che mira a limitare il controllo dei giudici sulla compatibilità delle leggi italiane con il diritto europeo.
Musk ai giudici del caso migranti in Albania: “Devono andarsene”. Polemiche
Elon Musk critica la magistratura italiana per la decisione di trasferire in Italia sette migranti dai centri in Albania, scrivendo su X: “Questi giudici devono andarsene”. Il vicepremier Matteo Salvini concorda, ricordando la sua possibile condanna per aver fermato gli sbarchi. Meloni tace, mentre FdI minimizza e Maurizio Lupi definisce le parole di Musk “inopportune”, temendo uno scontro con la magistratura. L’opposizione attacca il Governo per l’appoggio a Musk.
Mattarella risponde a Musk: l’Italia sa badare a sé stessa
Sergio Mattarella risponde a Elon Musk dopo le sue critiche ai giudici italiani per aver sospeso il trattenimento di migranti in Albania: “L'Italia è un grande Paese democratico e sa badare a sé stessa nel rispetto della Costituzione”, afferma il Presidente, sottolineando che chi ambisce a ruoli internazionali deve rispettarne la sovranità. Meloni resta in silenzio, mentre FdI e Forza Italia appoggiano Mattarella, con Lupi ribadendo la solidità democratica dell’Italia. La Lega si astiene da commenti aggiuntivi, dopo il sostegno espresso da Salvini a Musk. Quest'ultimo insiste, chiedendo se l'Italia sia una democrazia e rivendicando la libertà di espressione in un comunicato, rilasciato da Andrea Stroppa, suo referente in Italia.
Il Cdm raddoppia il bonus Natale e lancia il concordato bis
La maggioranza raddoppia i beneficiari del bonus Natale da 100 euro, estendendolo a oltre due milioni di lavoratori con reddito fino a 28mila euro, comprese alcune famiglie monogenitoriali. Il decreto per il concordato bis, che riapre i termini per le partite Iva fino al 12 dicembre, finanzierà questa e altre misure, con l'obiettivo di erogare il bonus con la tredicesima. Il Ministro Giorgetti difende la flat tax per le partite Iva e il supporto alle famiglie, criticando le accuse di favoritismo agli autonomi. Intanto, le opposizioni Pd, M5S e Azione preparano proposte alternative alla manovra.
Giorgetti punta sull'Irpef. La decisione sul canone spetta al Parlamento
Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti rilancia il concordato per le partite Iva e la riduzione dell’Irpef, priorità della manovra aperta alla Camera, con oltre 4.500 emendamenti. Nel question time, Giorgetti ha ribadito l’obiettivo di destinare nuove risorse a famiglie e redditi bassi. Il Bonus Natale verrà esteso a 4,5 milioni di lavoratori con redditi fino a 28mila euro. Intanto, il canone Rai divide la maggioranza: la Lega propone un taglio a 70 euro, ma FI non appoggia. Sul Pnrr, Giorgetti rassicura che la spesa è in linea con le stime. Il Governo punta a portare la manovra in Aula entro il 16 dicembre, con l’obiettivo di ridurre gli emendamenti a 600 per accelerare i tempi.
I partiti di opposizione presentano separatamente le loro contromanovre
Le opposizioni presentano oltre tremila emendamenti alla manovra, criticando il Governo per tagli e mancanza di investimenti. Giuseppe Conte (M5S) accusa l'esecutivo di condannare il Paese a una “agonia” e propone aumenti alle pensioni minime, aiuti per disabili e una tassa sugli extraprofitti. La segretaria Elly Schlein (Pd) definisce la manovra “recessiva e di austerità” e chiede investimenti in sanità, lavoro e transizione ecologica. Carlo Calenda (Azione) critica la distribuzione di "mance" senza miglioramenti ai servizi pubblici, mentre Avs organizza un flash mob per promuovere una manovra “verde e solidale”. Tra gli emendamenti presentati: 1.218 dal M5S, 992 dal Pd, 354 da Avs e 130 da Azione.
Il M5S accelera sui quesiti in vista della costituente
Il M5S ha concluso un lungo Consiglio nazionale senza finalizzare i quesiti per il voto online del 21-24 novembre, che deciderà su garante, mandati, alleanze, simbolo e nome del Movimento. La leadership di Conte non sarà in discussione. Al centro del dibattito, il ruolo di Grillo, che potrebbe essere ridimensionato, con possibili reazioni polemiche all'Assemblea costituente di fine mese.
La Consulta rende illegittime alcune disposizioni dell’Autonomia differenziata
Stop della Consulta a sette profili della legge sull'Autonomia, dai Lep alle aliquote sui tributi. La Corte ha accolto parzialmente i ricorsi di quattro Regioni (Campania, Puglia, Sardegna e Toscana) contro la legge Calderoli, giudicando incostituzionali alcune disposizioni specifiche. Tra queste, la previsione di aggiornare i Lep tramite Dpcm e il conferimento di una delega legislativa senza criteri direttivi chiari, limitando il ruolo del Parlamento. Bocciata anche la modifica delle aliquote sui tributi erariali con decreto interministeriale, perché potrebbe favorire Regioni inefficienti. Nonostante le bocciature, la Consulta ribadisce il principio di sussidiarietà, sottolineando che la distribuzione delle funzioni tra Stato e Regioni deve rispondere al bene comune e alla tutela dei diritti costituzionali. L'Autonomia deve migliorare l'efficienza degli apparati pubblici, accrescere la responsabilità politica e rispondere ai bisogni dei cittadini. Il Ministro Calderoli evidenzia che la legge nel suo complesso è conforme alla Costituzione e annuncia eventuali correttivi dopo il deposito della sentenza, che avrà un impatto anche sui quesiti referendari. Le reazioni politiche sono polarizzate: le opposizioni parlano di riforma “demolita”, con il Pd e M5S che accusano il Governo di voler minare l'unità nazionale. Da Forza Italia, invece, si accoglie il rilievo come un passo verso la definizione dei Lep, confermando il proseguimento della riforma.
È rush finale per le regionali in Umbria ed Emilia-Romagna
La politica è concentrata sulle regionali in Umbria ed Emilia-Romagna. In Umbria, il centrodestra, unito con Meloni, Tajani, Salvini e Lupi, sostiene Donatella Tesei contro la candidata del centrosinistra Stefania Proietti. Le opposizioni, meno compatte, si sono unite solo per un presidio sulla sanità pubblica a Terni.In Emilia-Romagna, il centrosinistra corre con Michele de Pascale e il centrodestra con Elena Ugolini. Meloni attacca il centrosinistra: “Si vergognano uno dell’altro”. Ottimista per l’Umbria, spera nella 12ª vittoria del centrodestra.
(Leggi gli speciali di Nomos: Regionali in Emilia-Romagna e Regionali in Umbria)
I sondaggi della settimana
Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG l’11 novembre , tra i partiti del centrodestra si nota un passo in avanti di Fratelli d’Italia con +0,4%. Il partito di Giorgia Meloni si conferma primo partito italiano con il 29,8%. In seconda battuta il PD con il 22,1%. Terza forza nazionale in leggero calo il Movimento 5 Stelle (11,3%). Nella galassia delle opposizioni, AVS subisce un leggero aumento al 6,7%, mentre i centristi sono rilevati singolarmente con Azione (2,6%), IV (2,3%) e +Europa (2,1%). Chiudono il quadro settimanale le rilevazioni sul movimento di Cateno de Luca Sud Chiama Nord in leggero calo al 1,0% e Noi Moderati in leggero aumento al 1,2%.
La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI e NM), registra un aumento dello 0,6%. Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra), stabile, registra il 28,8% delle preferenze; fuori da ogni alleanza, il M5S registra un leggero calo (11,3%). A chiudere il Centro rimane stabile con il 7,0%.
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