Il Governo Meloni vara una legge di bilancio da 35 miliardi

Lunedì sera il governo guidato da Giorgia Meloni ha varato la legge di bilancio 2023: la manovra, cui sarà aggiunto un decreto fiscale, prevede misure per 35 miliardi, di cui circa due terzi rivolte al contrasto del caro energia. Nella prima stesura del testo c’è la revisione del reddito di cittadinanza, il taglio del cuneo fiscale e l’introduzione di Quota 103 per le pensioni; ma spuntano alcune novità: c'è la detassazione delle mance per i camerieri, un fondo per la sovranità alimentare, arrivano nuove esenzioni all'obbligo di accettare pagamenti anche piccoli con bancomat e carte e aumentano le accise sulle sigarette, quasi 70 centesimi a pacchetto. Non trovano invece spazio la tassa sulle consegne a domicilio, la cosiddetta Amazon tax, e l'aumento di quella sulle vincite da gioco. 

La bozza della legge di bilancio è per ora un testo composto da 136 articoli, divisi in 15 capitoli, molti ancora da perfezionare. Uno dei primi è quello che contiene le misure fiscali; alcune riducono la pressione, come la flat tax incrementale che però arriva con un paletto: il forfait al 15% degli autonomi sale da 65 a 85mila euro ma salta, in modo retroattivo, se il contribuente supera i 100mila euro di ricavi. Va nella stessa direzione anche la detassazione al 5% delle mance dei camerieri (oggi sottoposte all'aliquota Irpef ordinaria), la proroga delle agevolazioni per l'acquisto della prima casa per gli under 36 e l'aliquota Iva ridotta al 5% anche per i seggiolini auto per i bambini oltre a pannolini, cibo per l'infanzia e assorbenti. Inoltre, per i prossimi due anni, è sospeso l'aggiornamento delle sanzioni amministrative all'Istat. Sempre sul fronte fisco arriva poi una nuova tregua fiscale, con ben dieci diverse modalità di regolarizzazione, tra cui lo stralcio delle cartelle esattoriali 2010-2015 fino a 1000 euro, che scatterà dal 31 gennaio, e diverse forme di ravvedimento per chi non ha versato quanto doveva. 

Per le pensioni viene intanto rivisto il meccanismo d’indicizzazione, comprese le minime, per il biennio 2023-2024: si va dalla rivalutazione al 100% dei trattamenti pensionistici pari o inferiori a quattro volte il minimo fino alla rivalutazione al 35% di quelli che superano la minima di dieci volte. Sempre per contrastare l'inflazione, gli assegni più bassi sono ulteriormente aumentati su base mensile (1,5 punti percentuali per l'anno 2023 e di 2,7 punti per il 2024). Inoltre, per le nuove uscite, viene introdotto il meccanismo di pensione anticipata flessibile (o Quota 103), che prevede l'uscita con 41 anni di contributi e un minimo di 62 anni d'età; il meccanismo però prevede un tetto e, fino al raggiungimento dell'età pensionabile, non potrà superare cinque volte il valore delle pensioni minime. Per i lavoratori arriva invece il taglio di due punti del cuneo fiscale, aumentato al 3% per chi percepisce uno stipendio, di tredici mensilità, non superiore a 1.538 euro. 

Per contrastare l'inflazione e il caro-materiali, la bozza di manovra prevede anche un incremento del 10% dei fondi assegnati agli Enti locali, finanziati con il Pnrr, per le opere pubbliche avviate dal primo gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Inoltre, arriva una spinta agli investimenti per Milano-Cortina: vengono stanziati 400 milioni di euro per la realizzazione del Piano complessivo delle opere per le Olimpiadi invernali del 2026. Tra le novità introdotte dalla bozza, c'è un fondo per la sovranità alimentare da 25 milioni di euro per il 2023, e altrettanti per ciascuno dei tre anni successivi, con l'obiettivo di “rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale” anche garantendo la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari”. 

Il testo, su cui il Governo sta ancora lavorando, dovrebbe arrivare lunedì alla Camera. Entro il 28 novembre, dunque, la legge di Bilancio 2023, che non sarà accompagnata da un decreto fiscale, dovrebbe iniziare il suo percorso di conversione in legge. Verrà affidata alla commissione Bilancio di Montecitorio, guidata da Giuseppe Mangialavori (FI), che svolgerà una serie di audizioni e poi inizierà l'esame vero e proprio del provvedimento. Intanto, una riunione di maggioranza ha stabilito un metodo sugli emendamenti: rispetto ai 6.290 presentati (diventati poi 600 segnalati) l'anno scorso, ci sarà un contingentamento proporzionale al taglio che ha dimezzato i parlamentari. Comunque sia, la Camera dovrebbe approvare il testo prima di Natale così da permettere al Senato di approvare definitivamente la manovra entro e non oltre il 31 dicembre ed evitare così l’esercizio provvisorio.

La Bce prende atto che la recessione fa meno paura, ma avanti con stretta

L'Eurozona va verso la recessione, ma sarà minore di quello che si poteva ipotizzare a settembre con i prezzi del gas a oltre 200 euro. E dunque la Bce non ferma la stretta monetaria, anche se sulla scorta della Fed potrebbe rallentare il ritmo dei rialzi dei tassi già a dicembre. A meno di un mese dal meeting del 15 dicembre, Francoforte inizia a tirare le somme dei dati delle ultime settimane, come l'indice Pmi di novembre o l'indice Ifo di fiducia in Germania, migliori del previsto. A dispetto di alcune attese di un 2023 nero con recessione globale, “le previsioni della Bce e dell'Ue vanno nella stessa direzione, verso una crescita bassa dell'economia dell'Europa e un'inflazione alta”, spiega il vicepresidente della Bce Luis de Guindos a Milano. I resoconti della riunione Bce di fine ottobre dipingevano così la situazione: dopo una stagnazione nel terzo trimestre, nei due trimestri successivi l'economia dei diciannove va “verso una recessione tecnica”. 

Ma il capo-economista Philip Lane tratteggiava “uno scenario molto diverso da quello di un periodo prolungato di crescita negativa” e dallo scenario avverso (con prezzi energetici alle stelle e razionamenti) descritto nelle 'staff projections' della Bce di settembre. Cosa deciderà la Bce a dicembre forse è riassunto bene nelle parole del governatore irlandese: “i tassi devono salire”, è troppo presto per dire quanto. De Guindos ha anticipato che l'inflazione incomincerà a rallentare “nella prima metà dell'anno prossimo” e “forse siamo molto vicino al picco”. Parole che farebbero escludere che, dopo due maxi-rialzi da tre quarti di punto sia a settembre che a ottobre, la Bce voglia fare altrettanto il prossimo mese.

La Commissione Ue trova l’intesa sul price cap che tuttavia rimane a rischio 

Contro ogni aspettativa, alla fine la Commissione Ue arriva ad una proposta sul price cap, anche se ci sono diversi dubbi e recriminazioni da parte degli Stati. Kadri Simson, che a Palazzo Berlaymont ha la delega all'Energia, si è presentata in conferenza stampa all'Eurocamera dopo un lunghissimo Collegio dei commissari; l'impressione è che modalità e cifre del tetto al prezzo del gas siano state a lungo dibattute anche all'interno dell'esecutivo Ue. Domani, comunque, il Consiglio Affari Energia straordinario avrà una proposta legislativa sul tavolo, come richiesto con insistenza dalle cancellerie europee e dallo stesso presidente del Consiglio Ue Charles Michel. Nessuna intesa è prevista ma l'obiettivo è arrivare a un accordo politico finale alla riunione, questa volta ordinaria, dei ministri dell'Energia Ue del 19 dicembre. Il rischio, tuttavia, è che il price cap proposto dalla Commissione scontenti tutti: da un lato chi, come ItaliaGreciaPoloniaBelgio e Spagna, chiede ormai da marzo un tetto che abbia efficacia, dall'altro lato, le capitali tradizionalmente scettiche, Germanie e Olanda su tutti, che hanno già avanzato le proprie riserve. 

La proposta prevede che scatti se il prezzo del gas sul Ttf di Amsterdam superasse i 275 euro per megawattora per due settimane consecutive, e quando lo spread rispetto a una serie di benchmark di riferimento del Gnl supera i 58 euro per dieci giorni di scambi. Condizioni eccezionali, quindi. Ma, nonostante ciò, la Commissione per azionarlo deve chiedere un parere a BceEsma e Comitato Europeo per il rischio sistemico sull'impatto su sicurezza degli stock, flussi e stabilità finanziaria. Nel caso ci sia un rischio nell'approvvigionamento di gas in Ue la misura viene sospesa immediatamente. La proposta, ha spiegato Simson, è “equilibrata e frutto della collegialità della Commissione” e se il tetto è molto alto è “per rispettare la sicurezza delle forniture”. I Paesi a favore del tetto, pur con qualche malumore, alla fine potrebbero accettare l'accordo ma la strada resta in salita e un'intesa al ribasso può accrescere le richieste di un fondo ad hoc dell'Ue sull'energia.

Per l’Istat ad ottobre calano import extra Ue -8,7% ed export -4,3%

ottobre 2022 l’Istat stima, per l'interscambio commerciale con i paesi extra Ue27, una diminuzione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-8,7%) rispetto alle esportazioni (-4,3%). Lo riferisce l'Istat. La diminuzione su base mensile dell'export riguarda tutti i raggruppamenti principali di industrie, ed è spiegata soprattutto dal calo delle vendite di beni strumentali (-7,4%). Per l'import, la flessione congiunturale è quasi totalmente dovuta alla contrazione degli acquisti di energia (-19,5%). Nel trimestre agosto-ottobre 2022, rispetto al precedente, l'export diminuisce dell'1,5% per effetto del calo delle vendite di energia (-37,9%) e beni strumentali (-4,7%).

Nello stesso periodo, l'import segna un rialzo congiunturale del 4,6%, cui contribuiscono i maggiori acquisti di beni strumentali (+10,5%), energia (+7,9%) e beni di consumo non durevoli (+6,8%). A ottobre 2022, l'export cresce su base annua del 16,6%. La crescita, generalizzata, è più accentuata per energia (+37,0%), beni intermedi (+24,7%) e beni di consumo non durevoli (+22,1%). L'import registra una crescita tendenziale del 38,3%, anch'essa diffusa e molto elevata per energia (+67,2%). A ottobre 2022 il disavanzo commerciale con i paesi extra Ue è pari a -2.040 milioni, a fronte di un avanzo di 1.962 milioni dello stesso mese del 2021. Il deficit energetico (-9.364 milioni) è più ampio rispetto a un anno prima (-5.459 milioni) ma l'avanzo nell'interscambio di prodotti non energetici, pari a 7.324 milioni, è elevato e sul livello di ottobre 2021 (7.421 milioni). 



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