Alta tensione tra Governo ed Unione Europea

“Non possiamo permetterci un trattamento speciale all'Italia perché questo significherebbe la fine dell'euro. Quindi occorre essere molto rigorosi”. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha lanciato un chiaro messaggio all'Italia dalla riunione dell'Eurogruppo. Le parole di Juncker sono arrivate dopo quelle del commissario Pierre Moscovici il quale ha sottolineato che la manovra economica dell'Italia “non è in linea con gli obblighi Ue perché non prevede lo sforzo di riduzione del deficit strutturale”. Moscovici non ha voluto parlare di crisi con Roma e ribadito che la Commissione intende fare di tutto per convincere il Governo italiano a far rivedere le cifre presentate. A Juncker ha replicato il Ministro dell'economia Giovanni Tria: “Non ci sarà nessuna fine dell'euro. Il problema è la qualità della manovra e la nostra sarà di crescita”. Quello che è certo, è che le tensioni politiche hanno avuto riflessi sui mercati. Per l’Italia è stata una settimana difficile: lo spread ha quasi raggiunto i 300 punti, con il rendimento del Btp decennale oltre il 3,30% e Piazza Affari è stata quasi sempre in calo.

Il Governo ha inviato alle Camere la Nota di aggiornamento al Def

L'Italia deve crescere “più rapidamente del resto d'Europa e recuperare il terreno perso negli ultimi vent'anni”, un obiettivo che il Ministro dell'economia Giovanni Tria ha definito “ambizioso ma realistico". E così, nonostante le stime del Pil per quest'anno vengano riviste al ribasso, quelle del prossimo triennio sono confermate rispettivamente all'1,5% per il 2019, l'1,6 per il 2020 e 1,4% nel 2021. A una settimana dal Cdm che ha approvato la Nadef, il documento è stato pubblicato e trasmesso alle Camere.

Dopo la guerra di cifre fra gli alleati di Governo, sono stati confermati nove miliardi per reddito e pensioni di cittadinanza e sette per la quota cento, cui vanno aggiunti un miliardo per i centri per impiego, due per la flat tax, un miliardo per le forze dell'ordine e un miliardo per i truffati delle banche.  Rispetto al quadro macro, il Def mostra come a peggiorare sia il deficit strutturale, cioè la misura su cui l'Ue valuta i miglioramenti dei conti pubblici dei Paesi: questo numero peggiorerà il prossimo anno di 0,8 punti percentuali passando, dallo 0,9% di quest'anno all'1,7% per poi rimanere stabile su questo livello anche nel 2020 e nel 2021. Rinviato poi il pareggio di bilancio strutturale, previsto in precedenza nel 2020, a quando la crescita e la disoccupazione saranno tornati ai livelli pre-crisi. Il Governo prevede una progressiva discesa del debito pubblico che passerà dal 131,2% del 2017 al 126,7% del 2021, attestandosi al 130,9% quest'anno.

In vista della manovra Draghi ha incontrato Mattarella

Mario Draghi è salito al Colle per un incontro riservato con Sergio Mattarella. Con l’innalzarsi dello spread e con il Governo di Giuseppe Conte sotto pressione, il Presidente della BCE avrebbe voluto rappresentare di persona i rischi cui andrebbe incontro l'Italia nel caso in cui i mercati iniziassero ad accanirsi contro i titoli pubblici. Draghi avrebbe ribadito al Presidente come nel Governo italiano ci sia una forte sottovalutazione del contesto in cui si sta scrivendo la legge di bilancio, anche perché la scommessa dell'ala più radicale della maggioranza gialloverde sbaglia bersaglio: più che l'atteggiamento delle istituzioni Ue, l'Italia deve temere il declassamento da parte delle agenzie di rating.

Secondo i dati Istat il tasso di disoccupazione è sceso al 9,7%

Secondo l’ultimo rapporto Istat il tasso di disoccupazione ad agosto è sceso al di sotto del 10%, più precisamente al 9,7%. Si è verificato un calo di 0,4 punti percentuali su luglio e 1,6 punti su agosto 2017. In totale, il numero dei disoccupati è sceso di 119.000 unità, arrivando così a quota 2.522.000. Questi dati sono legati all’aumento congiunturale degli occupati, che a luglio sono stati +69.000 soprattutto grazie al lavoro dipendente e a una forte crescita dei contratti permanenti. Ad agosto, invece, è stato registrato un consistente aumento delle assunzioni a tempo determinato, con 351.000 unità in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

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Settimana economica 29 settembre - 5 ottobre 2018



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