G20: ok Ocse su fisco, spingere su vaccinazioni

Il G20 si impegna a continuare a sostenere la ripresa e a spingere le vaccinazioni globali, sostiene l'accordo sulla tassazione globale siglato in seno all'Ocse e resta vigile sull'inflazione. Al termine della riunione dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali del Gruppo, il comunicato finale sottolinea che il rimbalzo registrato nel post-pandemia “è proseguito a un ritmo solido negli ultimi mesi”, ma avverte anche che “la ripresa dell’attività economica rimane fortemente divergente tra e all'interno dei Paesi ed esposta a rischi al ribasso, in particolare a causa della diffusione di nuove varianti del Covid-19 e dell'incerto ritmo delle vaccinazioni”.

I Paesi del G20 restano “determinati a mettere la pandemia sotto controllo dovunque il prima possibile”. Le vaccinazioni – sottolinea il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco – hanno un ruolo chiave non solo per la sanità ma anche per l'economia”. E il gruppo aggiunge il ministro dell'Economia, Daniele Franco, si assume l'impegno “a lavorare per superare i colli di bottiglia e le carenze” nella distribuzione del siero in modo da “assicurare un accesso sicuro, equo e conveniente a vaccini, terapie e mezzi diagnostici” anche nei Paesi meno ricchi. 

Dai ministri e dai governatori del G20 arriva anche il sostegno all'intesa sulla minimum tax al 15% raggiunta dall'Ocse. L’accordo, sostiene il comunicato finale, “permetterà la costruzione di un sistema fiscale internazionale più stabile e più equo” e ciò, afferma Franco, consentirà la rimozione delle digital tax nazionali, come quelle di Italia e Francia, nel 2024. Dal G20 arriva infine una bocciatura per le cosiddette criptovalute stabilizzate, sul modello di quella di Facebook. Il messaggio è chiaro: “Nessuna cosiddetta stablecoin globale dovrebbe avviare le operazioni fin quando tutti requisiti legali, regolatori e di controllo non saranno adeguatamente affrontati attraverso un'architettura adeguata e aderendo a standard applicabili”. 

Gentiloni è fiducioso sulla ripresa europea e soprattutto italiana

La ripresa economica procede in Italia e in Europa, per la quale non si esclude che le nostre previsioni di novembre “siano più positive” delle precedenti: lo assicura il Commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni che, a margine dei lavori del Fmi, si augura la rimozione dei dazi su acciaio e alluminio da parte degli Usa e invita a spingere sulla transizione ambientale. Pur constatando la necessità di “intervenire per mitigare l'impatto” della corsa dei prezzi dell'energia in Europa, per Gentiloni “la misura fondamentale è rinnovabili, rinnovabili, rinnovabili”. Il caro-energia e l'inflazione sono stati due dei temi sui quali si sono concentrate le riunioni del Fondo, dalle quali è emersa una crescente preoccupazione per le strozzature al commercio e alle catene di valore, che per Christine Lagarde gettano un'ombra sulle prospettive di crescita a breve termine dell'economia globale. Il timore e il rischio sono infatti che alimentino ulteriormente l'inflazione con effetti negativi sulla ripresa: i prezzi nell'Eurozona sono saliti e “ci aspettiamo che salgano ancora quest'autunno”. L’ipotesi è che l’inflazione sia “un fenomeno temporaneo legato alla velocità della ripresa, all'aumento della domanda e ai prezzi dell'energia”, le fa eco Gentiloni confermando per l'Italia “un livello di ripresa molto positivo. Non si vedono segnali di rallentamento significativo”. La vera “sfida, come dice anche il presidente Mario Draghi, è se stiamo parlando solo di un rimbalzo o se stiamo parlando, come è possibile, di una crescita più duratura nel corso dei prossimi anni, grazie anche ai fondi europei”, spiega Gentiloni individuando fra i possibili rischi “quelli che il sistema ha già incorporato e sta affrontando da settimane e che sono legati alle strozzature in alcuni settori, in particolare a quelli legati all'automotive e ai macchinari”. Per Gentiloni è, però, necessario “guardare a queste difficoltà dal lato giusto: sono effetti collaterali di una travolgente ripresa economica”. Dicendosi fiducioso sull'iter del Pnrr in Italia, Gentiloni osserva come dei 25 piani Recovery ricevuti dall'Europa, 23 sono stati approvati, mancano quelli di Polonia e Ungheria: “Non sono stati approvati non perché vogliamo risolvere con il Pnrr tutti gli argomenti legati allo stato di diritto, ma perché approviamo piani se le raccomandazioni date dalla Commissione negli ultimi due anni sono in larga misurata rispettate”. 

Il Governo vara il decreto fiscale e le nuove norme sul lavoro

Una ripresa soft dei pagamenti delle cartelle esattoriali, ma anche rifinanziamenti di vari capitoli, dal reddito di cittadinanza alla Cig Covid, passando per la cassa per Alitalia. Si trasforma in un grande omnibus il tradizionale decreto fiscale collegato alla manovra che imbarcherà anche l'annunciata stretta sul lavoro nero e la sicurezza. Mario Draghi dopo l’accordo con i sindacati e cabina di regia è pronto per dare oggi il via libera al decreto e a inizio della prossima settimana per il varo del Documento programmatico di bilancio per poi passare alla legge di bilancio

Per quanto riguarda i contenuti del decreto fiscale: ci sarà più tempo per pagare le cartelle esattoriali, 150 giorni anziché 60. Il provvedimento disporrà anche una serie di nuove spese da qui a fine anno, a partire dal rifinanziamento dell’indennità di quarantena per circa 800 milioni. In arrivo altre 13 settimane di Cig Covid per le piccole imprese in vista della scadenza del blocco dei licenziamenti il 31 ottobre, per consentire a chi le ha consumate tutte di arrivare fino alla fine dell'anno. Anche il fondo volo dovrebbe essere rimpinguato per coprire fino a ottobre 2022 la cassa integrazione per Alitalia. Una proroga è in arrivo poi per i congedi al 50% per i genitori che non possono lavorare in smart working e hanno figli under 14 in dad. 

Una nuova iniezione di risorse dovrebbe arrivare anche per il reddito di cittadinanza di qui al 31 dicembre, in attesa che si valuti poi con la manovra se intervenire anche con ritocchi al beneficio. Per prevenire gli incidenti sul lavoro arriveranno misure più severe e tempestive: la sospensione dell’attività scatterà in presenza di lavoratori irregolari o di violazioni alle norme sulla sicurezza con una serie di casistiche che consentiranno lo stop immediato. Si procederà anche al potenziamento dei controlli, con l'accelerazione delle assunzioni all'Ispettorato nazionale del lavoro

Inflazione, Istat: a settembre +2,5%

Nel mese di settembre, si stima che l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, registri una diminuzione dello 0,2% su base mensile e un aumento del 2,5% su base annua (da +2,0% del mese precedente); la stima preliminare era +2,6%. Lo rende noto l'Istat. L'inflazione anche nel mese di settembre continua a essere sostenuta in larga parte dalla crescita dei prezzi dei Beni energetici (da +19,8% di agosto a +20,2%) sia della componente regolamentata (da +34,4% a +34,3%) sia di quella non regolamentata (da +12,8% a +13,3%). Oltre all'aumento molto ampio dei prezzi dei Beni energetici (sia per la componente regolamentata sia per quella non regolamentata), si registrano accelerazioni della crescita dei prezzi anche in altri comparti merceologici, che spingono l'inflazione di fondo, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, all'uno per cento. Anche i prezzi del carrello della spesa accelerano nuovamente, registrando un aumento che rimane inferiore a quello riferito all'intero paniere”.

Commercio estero, Istat: ad agosto import +5,4%, export +0,6%

Ad agosto 2021 si stima una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l'estero, più intensa per le importazioni (+5,4%) che per le esportazioni (+0,6%). L'aumento su base mensile dell'export è dovuto all'incremento delle vendite verso l'area Ue (+6,0%) mentre quelle verso i mercati extra Ue sono in diminuzione (-5,0%). Lo rileva l'Istat. Tra i settori che contribuiscono maggiormente all'aumento tendenziale export si segnalano metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (con una crescita del 29,3%), macchinari e apparecchi n.c.a (+13,5%), prodotti petroliferi raffinati (+89,0%), sostanze e prodotti chimici (+28,2%) e prodotti alimentari, bevande e tabacco (+16,6%). Su base annua, le esportazioni crescono ancora in misura sostenuta verso tutti i principali paesi partner; i contributi maggiori riguardano le vendite verso Germania (che aumentano del 18,0%), Stati Uniti (+16,9%), Francia (+11,7%) e Belgio (+30,9).

Industria, Istat: -0,2% produzione ad agosto, +1,5% rispetto a pre-pandemia

Ad agosto 2021 si stima che l'indice destagionalizzato della produzione industriale diminuisca dello 0,2% rispetto a luglio. Nella media del trimestre giugno-agosto il livello della produzione cresce dell'1,1% rispetto ai tre mesi precedenti. L'indice destagionalizzato mensile cresce su base congiunturale per i beni strumentali (+0,8 per cento), mentre diminuisce per l'energia (-2,1 per cento), i beni di consumo (-2,0 per cento) e i beni intermedi (-1,3 per cento). “Rispetto a febbraio 2020, mese antecedente l'inizio dell'emergenza sanitaria, il livello dell'indice di agosto è superiore dell'1,5%, al netto dei fattori stagionali - commenta l'Istat - L'analogo confronto a livello settoriale evidenzia un calo per i beni di consumo e l'energia (rispettivamente -3,7 per cento e -6,0 per cento), una sostanziale stazionarietà per i beni strumentali e una crescita marcata per i beni intermedi (+4,6 per cento)”.



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