L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 16.30 per l’informativa del Ministro del lavoro Giuliano Poletti in merito alle sue dichiarazioni sui giovani italiani e la fuga di cervelli all’estero; a seguire, l’Aula di palazzo Madama si confronterà sulla relazione della Giunta delle elezioni in merito al procedimento penale nei confronti del senatore Gabriele Albertini, delibererà sulla richiesta di urgenza per l’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul dissesto di MPS e proseguirà l’esame del ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario.

Per quanto riguarda i lavori della Commissioni, la Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo alla lotta contro la corruzione nel settore privato e lo schema di decreto legislativo sulla gestione collettiva dei diritti d'autore e dei diritti connessi e sulla concessione di licenze multiterritoriali per i diritti su opere musicali per l'uso online nel mercato interno; riprenderà il confronto del ddl sulle modifiche al Codice penale in materia di reati contro la Pubblica amministrazione e svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame del ddl di delega al Governo sulle disposizioni per l'efficienza del processo civile. La Commissione Finanze esaminerà il decreto cosiddetto "salva MPS" relativo alle disposizioni urgenti per la tutela del risparmio nel settore creditizio, e si confronterà sullo schema di decreto legislativo sulla comparabilità, trasferimento e accesso al conto di pagamento e su quello relativo allo scambio automatico obbligatorio d'informazioni nel settore fiscale. Successivamente esaminerà diversi ddl che riguardano la prescrizione del diritto alla restituzione dei libretti di risparmio, le misure fiscali a sostegno delle famiglie, le disposizioni fiscali a favore degli studenti con disturbo d'apprendimento e il recupero dei crediti insoluti nella Pubblica Amministrazione.

La Commissione Istruzione esaminerà l’Atto comunitario relativo alle aliquote d’imposta sul valore aggiunto di libri, giornali, periodici e il ddl sul Codice dello spettacolo. La Commissione Lavori Pubblici si confronterà sugli Atti comunitari relativi alla promozione della connettività internet nelle comunità locali, al Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e all’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche. La Commissione Agricoltura proseguirà l’esame dello schema di decreto ministeriale sul riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione della spesa del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali per l'anno 2015 relativo a contributi a enti, istituti, associazioni, fondazioni e altri organismi. La Commissione Industria esaminerà gli Atti comunitari sull’efficienza energetica e sulla prestazione energetica nell'edilizia. La Commissione Sanità proseguirà l’esame dello schema di decreto legislativo sull'esportazione e l'importazione di sostanze chimiche pericolose. La Commissione Territorio riprenderà il dibattito sugli schemi di decreto legislativo in materia di armonizzazione della normativa nazionale in materia d'inquinamento acustico e sul ddl sui piccoli comuni.

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, l’ Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11 per lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni. A partire dalle 15 l’Aula di Montecitorio si confronterà su diverse proposte di ratifica di trattati internazionali, sullemozioni relative allacrisi del sistema bancario e sulla proposta dilegge costituzionale per la modifica dello statuto speciale del Trentino Alto Adige in materia di tutela della minoranza linguistica ladina della provincia di Bolzano .

Passando ai lavori delle Commissioni, la Giustizia esaminerà la pdl di delega al Governo per la riforma delle discipline della crisi d'impresa e dell'insolvenza e, in sede riunita con la commissione Affari sociali, si confronterà sullo schema di decreto legislativo sull'esportazione e importazione di sostanze chimiche pericolose. La Commissione Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sullo scambio automatico obbligatorio d'informazioni nel settore fiscale e proseguirà poi il confronto congiunto sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio per istituire un sistema europeo di assicurazione dei depositi e sulla comunicazione della Commissione "Verso il completamento dell'Unione bancaria". La Commissione Ambiente in sede congiunta con la Lavori Pubblici del Senato, ascolterà i rappresentanti di CGIL, CISL, UIL nell'ambito dell'indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici.

La Commissione Lavoro, nell'ambito dell'esame della pdl per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e sulle misure per favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato, ascolterà i rappresentanti delle associazioni sindacali, di Confindustria e dell'Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro (ANPAL). La Commissione Agricoltura tratterà le risoluzioni per il contrasto alla diffusione di fitopatie.

Dal lavoro alle banche, dalla legge elettorale all’immigrazione: sono questi i grandi temi politici che segneranno la ripresa dei lavori dopo la lunga pausa natalizia, che per forza di cose si intrecceranno con le sentenze della Corte Costituzionale che è chiamata a pronunciarsi l'11 gennaio sui temi del lavoro e il 24 sulla legge elettorale. Si tratterà di decisioni importanti che saranno destinate ad avere un forte impatto sul dibattito politico e parlamentare delle prossime settimane. Domani la Consulta si confronterà sull'ammissibilità dei trereferendum abrogativi proposti della Cgil riguardanti il Jobs Act, i voucher e gli appalti. L'Avvocatura dello Stato ha chiesto alla Corte di dichiarare inammissibile il referendum sul JobsAct che non sarebbe soppressivo ma " manipolativo e propositivo"; sembrano invece esserci pochi dubbi sull'ammissibilità degli altri due quesiti. Ma sui voucher il Parlamento sta lavorando, non per abrogarli come richiesto dalle opposizioni, ma per modificarli, riportandoli in un sistema più circoscritto e meno liberalizzato così da contenerne l’abuso e l’utilizzo indiscriminato. Se ritenuti ammissibili i referendum dovranno tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno, date che potrebbero però essere rinviate nel caso si svolgessero elezioni politiche anticipate, un’eventualità ritenuta fortemente probabile anche se al momento il problema della riforma della legge elettorale non è ancora stato superato in parte per l’indisponibilità di molte forze politiche e in parte per attendere la sentenza della Consulta del prossimo 24 gennaio.

Dopo mesi di stagnazione parlamentare, la vittoria del No al referendum costituzionale e le dimissioni da Presidente del Consiglio di Matteo Renzi, sembrava che uno dei provvedimenti più voluti ma anche più sofferti del precedente Governo, la legge sulla concorrenza, fosse destinato a non essere mai approvato. Già nel mese di dicembre si rincorrevano voci sulla possibilità di una ripresa del confronto, giunto alle soglie dell’Aula del Senato, vista anche la sostanziale continuità del governo guidato da Paolo Gentiloni con il suo predecessore; ieri è intervenuto lo stesso Ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, che con un tweet ha sostanzialmente riaperto la partita: "La legge sulla concorrenza poteva essere più ambiziosa, ma va approvata perché ci sono comunque provvedimenti utili e per serietà". Parole che fanno seguito a una delicata riunione, che si è tenuta ieri al Mise tra Calenda e la Ministra ai Rapporti col Parlamento Anna Finocchiaro, per definire i prossimi passi parlamentari per riprendere l’esame del provvedimento ormai fermo dalla scorsa estate. Le prossime settimane sveleranno quelle che sono le reali intenzioni di Governo e maggioranza; dal canto loro i relatori Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap) hanno sottolineato in più occasioni nelle scorse settimane che il ddl potrebbe essere approvato in poche settimane per poi tornare all’esame della Camera per la sua più che probabile approvazione definitiva.

Nei giorni scorsi Beppe Grillo aveva annunciato, e poi messo al voto degli iscritti, il passaggio del Movimento 5 Stelle dagli euroscettici di Efdd, gruppo d'ispirazione populista di cui fa parte il grande protagonista della Brexit Nigel Farage, all'Alde, gruppo a vocazione fortemente europeista, di centro, sostenuto in questi anni da figure importanti come Romano Prodi e Mario Monti. Ma il movimento nel giro di poche ore si è visto rifiutare sonoramente la richiesta: ieri sera infatti il capogruppo dell'Alde, Guy Verhofstadt, ha annunciato la rinuncia all'alleanza con il M5S. "Sono arrivato alla conclusione che non ci sono sufficienti garanzie di portare avanti un'agenda comune per riformare l'Europa " ha dichiarato l'ex premier belga aggiungendo che "non c'è abbastanza terreno comune per procedere con la richiesta del Movimento 5 Stelle di unirsi al gruppo Alde" e che " Rimangono differenze fondamentali sulle questioni europee chiave ". Immediata la reazione del blog di Beppe Grillo: “L'establishment ha deciso di fermare l'ingresso del Movimento 5 Stelle nel terzo gruppo più grande del Parlamento Europeo. Questa posizione ci avrebbe consentito di rendere molto più efficace la realizzazione del nostro programma. Tutte le forze possibili si sono mosse contro di noi. Abbiamo fatto tremare il sistema come mai prima”. E' un duro colpo per il Movimento 5 Stelle che a oggi si ritrova senza un eurogruppo di riferimento, essendo definitivamente uscito dall’Efdd e avendo mancato l’ingresso nell’Alde, ma che soprattutto dimostra di aver mancato l’aggancio, tanto auspicato dall’accelerazione voluta da Beppe Grillo, a una visione europea più solida e decisamente meno frontista.

 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social