Al Senato doveva essere una giornata tutto sommato interlocutoria per il ddl sulle Unioni Civili, ma, nonostante l'inizio delle votazioni sugli emendamenti fosse stata rinviata alla prossima settimana e la seduta mattutina fosse stata dedicata alla semplice illustrazione degli emendamenti, non sono mancate le polemiche e le tensioni politiche.

Durissimi gli interventi delle opposizioni che hanno criticato a più riprese la decisione, assunta in Conferenza dei Capigruppo, di procedere all’illustrazione degli emendamenti sull’intero provvedimento e non articolo per articolo, e per giunta, in assenza dello speech di inammissibilità. Per tutta risposta, il presidente del gruppo parlamentare del Partito Democratico Luigi Zanda ha accusato le opposizioni di fare ostruzionismo; così all’interno del Pd prende sempre più forza l’idea di non riformulare l’ormai noto emendamento canguro presentato da Andra Marcucci che potrebbe essere utilizzato come boa cui appigliarsi in extremis: se approvato, infatti, il “canguro” farebbe saltare tutte le altre proposte di modifica al testo, inclusi gli oltre cinquemila emendamenti della Lega Nord.

Ma l’utilizzo di questo strumento potrebbe provocare una profonda spaccatura politica interna al Pd e alla maggioranza di governo tra Pd e Ap. Nel pomeriggio, arrivano anche le parole del presidente della Conferenza Episcopale Italiana cardinal Angelo Bagnasco, che nel giorno dell'87°anniversario dei Patti Lateranensi interviene a gamba tesa nel confronto politico sulle Unioni Civili auspicando l’utilizzo del voto segreto come strumento più idoneo alla tutela della libertà di coscienza. Pronta la risposta un po’ piccata del Governo che sottolinea come le decisioni politiche spettano ai politici e non alla Chiesa.

E comunque se ne riparlerà a partire da martedì prossimo, quando nell’Aula di Palazzo Madama si entrerà nel vivo con le votazioni sugli emendamenti.

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento va ricordato che questa settimana la Camera ha approvato il decreto “Mille Proroghe” con voto di fiducia posto dal Governo sul testo approvato dalle Commissioni Affari costituzionali e Bilancio. Ora il provvedimento passa all’esame del Senato che dovrà approvarlo definitivamente entro e non oltre il 28 febbraio. Nella giornata di ieri sono state poi discusse e approvate diverse mozioni sul rispetto dei diritti umani e sulla politica degli armamenti in Corea del Nord, e sui lavoratori frontalieri a seguito del recente accordo sottoscritto con la Svizzera. L’aula ha poi concesso l’assenso alla richiesta di autorizzazione all'utilizzo di intercettazioni nei confronti di diversi ex parlamentari, fra cui anche Silvio Berlusconi.

L’Assemblea di Palazzo Montecitorio si riunirà oggi a partire dalle 9.30 per il solo svolgimento delle interpellanze urgenti; di particolare rilevanza quelle sulle criticità relative al piano casa approvato dalla regione Liguria, sul potenziamento delle cure palliative domiciliari e residenziali, sulla violenza sulle donne e sul caso internazionale del peschereccio italiano «Mina».

Per quanto riguarda le Commissioni, la Attività Produttive, a partire dalle 9.30, svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva su "Industria 4.0": quale modello applicare al tessuto industriale italiano e quali sono gli strumenti per favorire la digitalizzazione delle filiere industriali nazionali. Da segnalare che presso la Commissione Cultura alle 10 scadrà il termine per la presentazione degli emendamenti al nuovo testo della pdl sull’istituzione del Fondo per il pluralismo e l'innovazione dell'informazione, e le deleghe al Governo per la ridefinizione del sostegno pubblico all'editoria.

Di grande rilevanza appare la decisione del Consiglio dei Ministri di fissare il referendum sullo stop alle trivelle il prossimo 17 aprile. Il Cdm ha infatti approvato mercoledì in tarda serata, il decreto per l'indizione del referendum popolare relativo all'abrogazione della previsione che le attività di coltivazione di idrocarburi relative a provvedimenti concessori già rilasciati in zone di mare entro dodici miglia marine abbiano durata pari alla vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale. In pratica si ridefinirà la durata delle concessioni offshore già in corso; pochi giorni fa il Ministero dello sviluppo economico aveva stoppato le trivellazioni a Ombrina e rigettato altre 26 domande per le ricerche offshore entro le 12 miglia.

La decisione fa seguito alle richieste di molte Regioni sul tema, che da mesi è oggetto di fortissime polemiche e di un accesso confronto fra i Presidenti di Regione ed il Governo; ora si aggiunge il mancato accorpamento del referendum con le amministrative, decisione che inevitabilmente, a giudizio di molti, indebolirà chi si oppone alle trivellazioni e soprattutto farà spendere alla Stato 300 milioni di euro in più.

All’indomani dell’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri della riforma delle banche di credito cooperativo, nella giornata di ieri è arrivata la notizia che il tribunale di Arezzo ha decretato lo stato d'insolvenza della vecchia Banca Etruria: lo ha deciso il collegio fallimentare al quale era stata sottoposta la richiesta dal commissario Giuseppe Santoni; rigettata anche l'eccezione di costituzionalità sul decreto salvabanche presentata dagli avvocati di Lorenzo Rosi, ultimo presidente dell'istituto. A questo punto spetterà al Curatore fallimentare nominato dal Tribunale ravvisare se quest'ultimo o gli altri vecchi amministratori, tra cui Pier Luigi Boschi, hanno tenuto condotte penalmente rilevanti.



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