Al Senato proseguirà la discussione sulla modifica delle legge elettorale. Il cronoprogramma stilato dal governo rischia però di essere definitivamente archiviato. Dalla Lega sono arrivati ben quarantamila emendamenti mentre anche la minoranza del Pd ha presentato un emendamento per introdurre le preferenze. Non essendoci stato un voto in Commissione affari costituzionali, in Aula è arrivato il testo dell'Italicum approvato dalla Camera, e quindi gli emendamenti che dovevano essere presentati entro le 20 si riferivano al vecchio Italicum. C'era il rischio che se la maggioranza avesse trasfuso in un unico maxi-emendamento i contenuti del nuovo Italicum su cui ha trovato l'intesa, questo avrebbe fatto decadere gli altri. E quindi tutto il dibattito si sarebbe concluso in un solo voto. Da qui la richiesta fatta in Aula al presidente Pietro Grasso da M5S, Sel, dalla minoranza del Pd e dai frondisti di Fi di concedere del tempo per sub-emendare le proposte della maggioranza. La Lega, nel dubbio, ha fatto piovere i suoi 40.000 emendamenti. Grasso ha poi effettivamente concesso tre ore di tempo per sub-emendare le proposte della maggioranza. I quattro emendamenti della maggioranza prevedono l'innalzamento dal 37 al 40 per cento della soglia per ottenere il premio di maggioranza già al primo turno e il superamento dei listini bloccati nei collegi, dove però il capolista sarebbe bloccato. In commissione Affari costituzionali riprenderà la discussione sul ddl governativo relativo alla riorganizzazione delle Pubbliche amministrazioni. La commissione Finanze porterà avanti l'istruttoria della riforma dell'attività di consulenza finanziaria, della delega per la riforma dei confidi e della modifica del prestito vitalizio ipotecario. I rappresentanti di Consip e Consiglio di Stato saranno auditi dalla commissione Lavori pubblici in relazione ad una proposta di legge delega per il recepimento di due direttive europee in tema di appalti pubblici. Le commissioni Industria e Territorio svolgeranno l'audizione informale del procuratore capo di Taranto, Francesco Sebastio, del procuratore aggiunto di Milano, Francesco Greco, e del sostituto procuratore di Milano, Stefano Civardi, nell'ambito dell'esame del ddl di conversione del decreto-legge sull'Ilva. In commissione Sanità saranno invece ascoltati il professor Eusebi, ordinario diritto penale Università cattolica Sacro Cuore di Milano e il professor Menna, ordinario diritto processuale penale II Università di Napoli, in relazione all'esame della proposta di legge sull'utilizzo post mortem del corpo umano. La Commissione Territorio, in serata, riprenderà l’esame del disegno di legge per l’inasprimento delle pene per i delitti ambientali.

L'assemblea della Camera continuerà a votare gli emendamenti presentati alle proposte di revisione della seconda parte e del Titolo V della Costituzione. Lavori che andranno avanti sino alla prossima settimana. Ieri le parti del Patto del Nazareno hanno retto al primo voto segreto, scrutinio arrivato su una proposta di modifica sulla tutela delle minoranze linguistiche presentata da Sel: emendamento bocciato con 359 no e 152. Oggi potrebbe essere sempre Sel a tentare di rovinare i piani dei renziani e degli azzurri: il partito di sinistra è infatti pronto a chiedere una modifica del calendario dei lavori insieme a Lega e Movimento 5 stelle. La commissione Finanze porterà avanti il confronto su due risoluzione relative all'aumento delle accise su birra e alcoolici. Le commissioni Ambiente e Attività produttive ascolteranno i rappresentanti di Enel nell’ambito della discussione congiunta delle risoluzioni sulla produzione di energia da impianti geotermici. In mattinata il governo risponderà ad alcune interrogazione in materia energetica presentate in commissione Attività produttive. Il Comitato ristretto della commissione Affari sociali continuerà l'esame delle proposte di legge contenenti “Disposizioni in materia di assistenza in favore delle persone affette da disabilità grave prive del sostegno familiare”.

Intorno alle 10.30 il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, rassegnerà le sue dimissioni. Atto che porterà alla “reggenza” del presidente del Senato, Pietro Grasso, e aprirà un periodo di forte incertezza per tutta la politica italiana. Il capo dello Stato ha ribadito la necessità di andare avanti sul piano delle riforme istituzionali. Deputati, senatori e delegati dei Consigli regionali dovrebbero essere convocati a Montecitorio il 29 gennaio.



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