L'aula del Senato continuerà a esaminare il disegno di legge di delegazione europea 2014; nel corso della mattinata sarà inoltre portata avanti l'istruttoria dei provvedimenti sul contrasto al cyberbullismo. Nel pomeriggio il governo si presenterà nell'emiciclo di Palazzo Madama per rispondere ad alcune interrogazioni e interpellanze. La commissione Affari costituzionali svolgerà alcune audizioni nell’ambito dell’esame dei disegni di legge con cui si intende garantire e promuovere il diritto di accesso a internet. I rappresentanti dell'Associazione nazionale consulenti tributari, del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e dell'Associazione nazionale tributaristi italiani saranno ascoltati dalla commissione Finanze nell'ambito dell'indagine conoscitiva sugli organismi della fiscalità e sul rapporto tra contribuenti e fisco. L'ufficio di presidenza della commissione Lavori pubblici audirà i rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, Ugl e sindacato dei dirigenti RAI nell'ambito dell'istruttoria dei disegni di legge sulla riforma del servizio radiotelevisivo. Le commissioni Industria e Ambiente riunite audiranno invece i rappresentanti di ENI nell'ambito dell'esame del “Pacchetto Unione dell'energia”. Il governo risponderà ad alcune interrogazioni presentate in commissione Sanità, una di queste riguarda il Nomenclatore tariffario.

La Camera porterà avanti il dibattito sul disegno di legge di riforma del sistema scolastico, testo che dovrebbe essere approvato entro la prossima settimana. Provvedimenti al centro dell'agenda politica del governo e, quindi, diventato oggetto dello scontro tra i renziani e la sinistra del Pd. La minoranza ha presentato una serie di emendamenti. Non tantissimi - una decina - ma ben mirati. Su tre punti in particolare: i precari, con la proposta di un piano pluriennale di assunzioni; i “superpoteri” del preside da ridurre; il sistema di finanziamenti privati e di perequazione delle risorse tra le scuole. Su questi temi sarà fatta una battaglia “nel merito”, anche in dissenso dalla linea del partito. Ma con la consapevolezza che a Montecitorio, dove i numeri del governo sono amplissimi, difficilmente si riuscirà ad incidere. Per questo motivo i senatori dem della minoranza hanno già fatto capire che non intendono farsi condizionare da Palazzo Chigi: sull'istruzione sarà battaglia a tutto campo. Nella giornata di oggi dovrebbe approdare in aula anche il ddl anticorruzione, testo unificato recentemente approvato da Palazzo Madama. In commissione Affari costituzionali proseguirà l’esame del disegno di legge delega sulla riforma della pubblica amministrazione, provvedimento approvato dal Senato qualche giorno fa. Le commissioni Ambiente e Attività produttive riunite audiranno i rappresentanti dell'Autorità per l'energia e il gas e del Consorzio Trans Adriatic Pipeline – TAP nell'ambito dell'esame del “Pacchetto Unione dell'energia”. Il Comitato ristretto della commissione Affari sociali porterà avanti il confronto sulle proposte di legge contenenti “Disposizioni in materia di responsabilità professionale del personale sanitario”; alle 13 proseguirà l'indagine conoscitiva sulle malattie rare con le audizioni dei rappresentanti dell’Istituto superiore di sanità e del direttore generale della programmazione sanitaria del ministero della Salute.

La soluzione del problema causato dalla sentenza della Corte costituzionale sulle pensioni e la legge Fornero potrebbe arrivare lunedì prossimo; per quella data è stato infatti convocato un Consiglio dei Ministri. Il target di spesa possibile ormai è stato identificato, tra i 3 e i 3,5 miliardi netti, da reperire tra “tesoretto” (1,6 miliardi di differenza tra deficit tendenziale e programmatico) e incasso dal rientro dei capitali; coperture che avranno comunque bisogno di una clausola di salvaguardia perché saranno verificate solo in sede di assestamento. All'interno di questo margine si sta ancora valutando una griglia di soluzioni, che guardano a limitare i rimborsi. E una delle ipotesi sul tavolo, spiegano ambienti di governo, è anche quella di restituire l'indicizzazione della pensione persa per effetto del blocco del Salva-Italia per uno solo dei due anni in cui lo stop è stato in vigore. In questo modo, è il ragionamento, si riduce l'impatto sui conti e si risponde a una delle indicazioni della Consulta, che ha giudicato eccessiva la durata del blocco per un biennio.



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