Al Senato andrà avanti la discussione generale sulla modifica della legge elettorale. Ieri la Conferenza dei capigruppo ha respinto la richiesta di rinvio presentata dalle opposizioni. Movimento 5 stelle, Sel e Lega chiedevano di riprendere i lavori sulla normativa elettorale all'indomani dell’elezione del nuovo presidente della Repubblica. Da martedì prossimo dovrebbe iniziare il voto sugli emendamenti, 47.000 proposte di modifica al testo del “nuovo” Italicum che non permetteranno di terminare l'istruttoria entro il 29 gennaio. Data in cui è stato convocato il Parlamento in seduta comune per la scelta del successore di Giorgio Napolitano. In realtà la maggioranza ha già studiato delle tecniche anti-ostruzionismo, con il cosiddetto “canguro”, che fa decadere una serie di emendamenti quando se ne vota uno simile. Quello che davvero preoccupa è la minaccia della minoranza del Pd di non votare l'Italicum se rimarranno i capilista bloccati e non verranno previste preferenze per tutti i candidati. In Aula Miguel Gotor ha fatto un avvertimento chiaro, anche se un altro bersaniano, Maurizio Migliavacca, pur critico, è stato meno perentorio. Gotor ha raccolto una trentina di firme su un proprio emendamento e, se tutti i senatori bersaniani dovessero far mancare i loro voti, l'Italicum passerebbe solo con il soccorso di Forza Italia. Fatto che aprirebbe un problema politico nel Pd. La commissione Affari costituzionali porterà avanti il dibattito sul ddl governativo di riforma delle Pubbliche amministrazioni. La commissione Finanze continuerà a votare gli emendamenti presentati alla proposta di legge sulla modifica del prestito vitalizio ipotecario, testo già approvato dalla Camera. I rappresentanti del Consiglio nazionale architetti, del Consiglio nazionale geometri, del Consiglio nazionale ingegneri e del Consiglio nazionale periti industriali saranno ascoltati dalla commissione Lavori pubblici in merito alla legge di delega di recepimento di due direttive europee sugli appalti. Le commissioni Industria e Territorio riceveranno il presidente della Giunta regionale pugliese, il sindaco di Taranto e il presidente dell'Autorità portuale tarantina in relazione all'istruttoria del disegno di legge di conversione del dl sulla nazionalizzazione dell'Ilva. Nel pomeriggio la commissione Sanità svolgerà l'audizione del prof. Magrini, segretario della lista farmaci essenziali dell'Organizzazione mondiale delle Sanità, in relazione alla discussione della proposta di legge sul riutilizzo dei farmaci.

La Camera continuerà le operazioni di voto sugli emendamenti presentati alle proposte di modifica della seconda parte e del Titolo V della Costituzione. Anche in questo ramo del Parlamento sono state respinte le richieste dell'opposizione, che chiedeva di rinviare il dibattito al termine degli scrutini con cui verrà scelto il nuovo inquilino del Quirinale. La fretta imposta dalla maggioranza e dal governo rischia comunque di non portare a nessun risultato concreto nel breve periodo. Le commissioni Bilancio, Finanze, Lavoro, Industria, Attività produttive, Politiche europee di Camera e Senato svolgeranno l'audizione del vice presidente della Commissione europea, Jyrki Katainen, sulle politiche dell'Unione europea per la crescita e l'occupazione. La commissione Bilancio, insieme alla commissione Affari costituzionali, porterà avanti l'istruttoria del decreto-legge Milleproroghe. Nel primo pomeriggio la commissione Attività produttive svolgerà l'audizione informale del presidente, Franco Bassanini, e dell’amministratore delegato, Giovanni Gorno Tempini, di Cassa depositi e prestiti sulle tematiche del sostegno e internazionalizzazione delle imprese, sulla recente cessione di una parte del pacchetto azionario di CdP Reti e sulle iniziative del Fondo Strategico Italiano nel settore turistico. La commissione Affari sociali riprenderà l'esame della legge delega sulla riforma del Terzo settore.

Le dimissioni del presidente della Repubblica hanno aperto una fase di incertezza per la politica italiana. La maggioranza renziana del Pd non ha infatti i numeri per imporre “il presidente arbitro” desiderato dal presidente del Consiglio, condizione che renderebbe determinanti i partiti di centrodestra, che potrebbero cogliere l'occasione per svolgere prove tecniche di rinnovata unità. Intanto l'Italia dovrà fare i conti con la situazione della sua finanza pubblica, ormai nel mirino della Commissione di Bruxelles. Le “nuove” regole sulla flessibilità sono una vittoria parziale.



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