L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 11 per la discussione delle mozioni sul trasporto pubblico locale a Roma e di quelle sulla somministrazione di farmaci. Successivamente, dalle 16.30, esaminerà il decreto legge, già approvato dalla Camera, relativo alle misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, per l'efficienza degli Uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa , e tratterà diverse ratifiche di trattati internazionali. Il calendario prevede inoltre la discussione del ddl sulsostegno al Festival Verdi di Parma e Busseto, del ddl sulla formazione in scienze geologiche e di quello relativo alla Casa Museo Gramsci.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sui ddl per le segnalazioni di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato e sullo schema di decreto legislativo relativo alla disciplina della dirigenza della Repubblica, e riprenderà il ddl sul conflitto d'interessi e lo schema di decreto legislativo recante Testo unico sui servizi pubblici locali d'interesse economico generale. La Commissione Giustizia concluderà l’esame del decreto relativo all’efficienza degli Uffici giudiziari e della giustizia amministrativa, e riprenderà la discussione di diversi provvedimenti tra cui quelli sul codice antimafia e sulle modifiche al Codice di procedura civile e al Codice penale in materia di reati contro la Pubblica amministrazione. La Commissione Esteri si confronterà sulla ratifica dell’accordo Italia-Francia sulla linea ferroviaria TAV Torino-Lione. La Commissione Istruzione esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo alla semplificazione delle attività degli enti pubblici di ricerca.
La Commissione Lavori pubblici ascolterà i vertici di NTV sugli abbonamenti e sullo stato dei collegamenti ferroviari ad alta velocità e, in sede riunita con l’Industria, ascolterà i rappresentanti di Unione petrolifera, Enea, Anfia e delle Associazioni ambientaliste sullo schema di decreto legislativo attuativo della direttiva 2014/94/UE sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi (Direttiva DAFI). La Commissione Agricoltura svolgerà diverse audizioni sulla proposta di legge relativa alla produzione vitivinicola. La Commissione Industria esaminerà il ddl sulle aree industriali dismesse e si confronterà poi sugli Atti europei in materia di sicurezza dell'approvvigionamento di gas e sulla strategia dell'UE in materia di gas naturale liquefatto e stoccaggio del gas. La Commissione Sanità si confronterà sul ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario, sul ddl sulle discipline funerarie e sull’Atto comunitario sui prodotti fitosanitari e sui biocidi. La Commissione Territorio proseguirà il ciclo di audizioni sulla centrale Enel di Cerano, e svolgerà alcune audizioni sugli Atti comunitari relativi al gas effetto serra, all'uso del suolo e alla silvicoltura nel quadro 2030; esaminerà inoltre il ddl sulle aree protette e il DPR relativo all'individuazione degli interventi esclusi dall'autorizzazione paesaggistica o sottoposti a procedura autorizzatoria semplificata.
Passando all’altro ramo del Parlamento, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.30 per lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni. Alle 14 si confronterà invece sul provvedimento, già approvato in prima lettura dal Senato, per combattere il caporalato in agricoltura; a seguire, l’ordine del giorno prevede l’esame della pdl per lo sviluppo della mobilità in bicicletta e la realizzazione della rete nazionale di percorribilità ciclistica, e della pdl relativa alle misure per prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica,in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia, delle persone ospitate nelle strutture socio-assistenziali e socio-assistenziali per anziani e delle persone con disabilità, con relativa delega del Governo in materia di formazione del personale. Infine, è prevista la discussione generale delle pdl di ratifica dell'Accordo di Parigi collegato alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici.
Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo al Testo Unico sui servizi pubblici locali e sulla pdl sull’indennità spettante ai membri del Parlamento. La Commissione Giustizia, in sede riunita con la Affari sociali, si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo alla disciplina sanzionatoria per la violazione di disposizioni europee sui materiali e gli oggetti destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. La Commissione Cultura proseguirà l’esame del ddl sul cinema. La Commissione Ambiente, in sede riunita con la Attività produttive, si confronterà sulla pdl per la certificazione ecologica dei prodotti cosmetici e sullo schema di decreto legislativo recante l’individuazione dei procedimenti oggetto di autorizzazione (cosiddetto SCIA 2). La Commissione Trasporti in sede riunita con la Attività produttive, ascolterà i rappresentanti di Assocostieri, Unione petrolifera, Istituto per Innovazioni Tecnologiche (IIT) e Autorità per l'energia elettrica il gas e il sistema idrico (AEEGSI) sullo schema di decreto legislativo sulla realizzazione di un'infrastruttura per i combustibili alternativi. La Commissione Affari sociali proseguirà l’esame, in sede di Comitato ristretto, della proposta di legge per l’istituzione e la disciplina del Registro nazionale e dei registri regionali dei tumori.
Dopo che nella giornata di sabato il Governo ha varato la legge di bilancio, ieri il documento è stato inviato a Bruxelles dove le prime reazioni sembrano essere "Il 2,3% non è l'1,8%": parole non ufficiali e che al momento non suonano come un avvertimento ma che si limitano solamente a una constatazione. Una reazione l'aveva già avuta la settimana scorsa il commissario agli Affari economici e finanziari, Pierre Moscovici, quando sul deficit previsto girava una percentuale di poco superiore, il 2,4%. Ricevuto il documento italiano, nella tarda serata di ieri, la Commissione dovrà pronunciarsi entro il primo novembre; Bruxelles, con tutta probabilità, vorrà ulteriori spiegazioni, oltre a quelle già fornite dal Governo italiano, per chiedere anche per quest’anno l'applicazione della flessibilità al Patto di Stabilità. Poi, il 9 novembre, la Commissione pubblicherà le sue attesissime previsioni economiche di primavera, previsioni che non saranno ancora il verdetto dell'Esecutivo Ue sulla manovra italiana ma che comunque rappresentano un'occasione per puntualizzazioni, richiami o per lanciare qualche avvertimento. Il verdetto finale per l'Italia, come per gli altri Stati membri, è previsto al più tardi per il 30 novembre e solo in quei giorni si saprà se il bilancio italiano sarà promosso, bocciato o rimandato.
Il giudizio potrebbe quindi arrivare pochi giorni prima del delicatissimo referendum costituzionale del 4 dicembre e senza dubbio potrebbe influenzare, forse anche in maniera determinante, il voto. Già si parla di grandissima cautela, visto il timore diffuso a Bruxelles che la vittoria del NO possa scalzare Renzi da palazzo Chigi e aprire le porte a una nuova stagione di grande incertezza e instabilità politica; si tratterebbe di un risultato che potrebbe rappresenterebbe un pessimo preludio alle elezioni del 2017 in Olanda, Francia e Germania, dove proprio i movimenti populisti anti-Ue rischiano di raccogliere clamorose vittorie. Quale sarà l’orientamento della Commissione non è dato sapere, ma di certo è lecito aspettarsi che il caso italiano possa rappresentare pienamente l’ennesimo terreno di scontro tra i flessibilisti e i falchi dell’austerità.
Intanto in casa del Partito Democratico prosegue la delicatissima trattativa sull’Italicum; in questi giorni si dovrebbe riunire la Commissione Pd voluta da Matteo Renzi e allargata alla minoranza, ma i bersaniani di fatto si sfilano dicendo che è ormai troppo tardi e che a questo punto non resta che votare NO al referendum. I contatti tra maggioranza e minoranza interna sono continui e qualcosa sembra muoversi: il punto è trovare un compromesso tra la linea di Renzi, che prevede solo un giro di consultazione con gli altri partiti prima del referendum, e quella di Gianni Cuperlo che invece vuole un atto formale subito, ben prima del voto del 4 dicembre. Di fatto, si delinea una potenziale divisione della minoranza, visto che oppositori storici alla riforma, come Vannino Chiti, sono ormai convinti a votare sì dopo che Renzi ha accettato di fare propria la proposta per l'elezione diretta dei nuovi senatori presentata proprio da Chiti e dal bersaniano Federico Fornaro.Pier Luigi Bersani non sembra avere più dubbi: "Non si è bloccato l'Italicum, ora si deve fermare la riforma costituzionale". Cuperlo nella giornata di ieri ha parlato a lungo conRoberto Speranza, ribadendogli la sua posizione: se Renzi fa un'apertura vera, va colta, altrimenti si dirà no; aSky Tg24 ha preso atto che la modifica dell'Italicum non potrà essere approvata prima del referendum, ma comunque "ci vuole unatto politico serio, solenne, irreversibile". Cuperlo ha anche indicato un paio di soluzioni: "Il deposito di un testo base provvisorio da incardinare in Commissione o un documento politico che stabilisca i principi della nuova legge elettorale". La seconda strada indicata da Cuperlo è quella sulla quale Lorenzo Guerini sta ragionando insieme a Renzi; il premier non vuole scoprire le carte prima del voto, ma la possibilità di un documento al momento sembra la strada più percorribile così da consolidare passo dopo passo il nuovo rapporto con parte della minoranza.