Dopo che nella giornata di ieri è stato approvato il ddl sulle misure per la protezione dei minori stranieri non accompagnati, lAssemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per proseguire l’esame della delega al Governo per il contrasto della povertà, il riordino delle prestazioni e il sistema degli interventi e dei servizi sociali , e del ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sul sistema bancario. Alle 16 infine è previsto lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari Costituzionali, in sede riunita con la Giustizia, esaminerà il decreto sulla protezione internazionale e contrasto dell'immigrazione illegale. La Commissione Finanze proseguirà l’esame del ddl sul recupero dei crediti insoluti della P.A. e degli Atti europei in materia di base imponibile consolidata comune per l'imposta sulle società. La Commissione Industria ascolterà i rappresentanti di Enel nell’ambito dell’esame dell’affare assegnato sui risultati delle società partecipate dallo Stato.

La Commissione Sanità svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame del ddl sull’uso dei farmaci veterinari e ascolterà diversi esperti. La Commissione Territorio si confronterà poi sul ddl per la demolizione delle opere abusive e su diversi Atti europei, che nello specifico riguardano le sostanze pericolose e i rifiuti, i trasporti aerei, i conti ambientali europei, la governance internazionale degli oceani, l’accordo di Parigi sui gas effetto serra, le statistiche sui rifiuti, il futuro sostenibile dell'Europa e le relazioni in materia ambientale.

Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, nella giornata di oggi l’ Assemblea della Camera non si riunirà. Ieri l’Aula di Montecitorio ha approvato definitivamente la legge per l’istituzione della Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie e la pdl sulle disposizioni in favore degli orfani di crimini domestici.

Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali proseguirà l’esame delle molte proposte di legge per la revisione della legge elettorale, provvedimento sul quale inizierà anche un ciclo di audizioni. In sede riunita con la Giustizia, esaminerà il decreto sulle misure urgenti in materia di sicurezza delle città. La Commissione Giustizia, in sede riunita con la Esteri, si confronterà sulla ratifica e l'esecuzione della Convenzione del Consiglio d'Europa contro il traffico di organi umani. La Commissione Finanze, in sede riunita con la Attività produttive, esaminerà le risoluzioni sugli interventi per lo sviluppo di un sistema di comunicazione dei dati relativi alle utenze domestiche e in merito ascolterà i rappresentanti dell'Associazione italiana di grossisti di energia e trader e quelli del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti.

La Commissione Ambiente si confronterà sul decreto relativo ai nuovi interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici del 2016 e del 2017 e sulla delega al Governo, già approvata dal Senato, per il riordino delle disposizioni legislative in materia di sistema nazionale della protezione civile. La Commissione Trasporti proseguirà l’esame delle risoluzioni sul piano Poste 2020. La Commissione Attività Produttive proseguirà il dibattito sulla pdl relativa alla disciplina delle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese e dei complessi d'imprese in crisi. La Commissione Lavoro proseguirà l’esame della pdl per la tutela del lavoro autonomo non imprenditoriale e delle misure per favorire l'articolazione flessibile nei tempi e nei luoghi del lavoro subordinato. La Commissione Affari sociali esaminerà la pdl sul consenso informato e sulle dichiarazioni di volontà anticipate nei trattamenti sanitari.

Volendo fare il punto su alcuni dei grandi provvedimenti in attesa di essere affrontati va rilevato che al Senato, dopo mesi di ritardi e annunci, sembra orami certa la ripresa dell’esame del ddl Concorrenza ormai fermo da agosto alle soglie dell’Aula di Palazzo Madama. Nelle scorse settimane si erano tenute diverse riunioni tra il Governo e i rappresentanti della maggioranza per fare il punto sul provvedimento e ora sembra sia la volta buona. Nella giornata di oggi i relatori Salvatore TomaselliLuigi Marino parteciperanno a una riunione con il Ministero dello sviluppo economico per mettere a punto il ventaglio delle modifiche da apportare al testo. Al momento l’ipotesi di lavoro prevedere l’avvio dell’esame del provvedimento in Aula già la settimana prossima e la presentazione di alcune modifiche da parte di relatori e Governo. A quel punto si ritornerà in Commissione per pochi giorni per approdare in Assemblea la settimana successiva e procedere speditamente alla sua approvazione.

In tema di provvedimenti annunciati occorre fare il punto sulla legge elettorale. Questo doveva essere il mese della svolta nel quale la Commissione avrebbe dovuto accelerare con l’obiettivo di presentare all’Assemblea della Camera la nuova proposta di legge elettorale valida per entrambi i rami del Parlamento a fine febbraio. Invece il tutto si è tradotto in un nulla di fatto e la Commissione non ha nemmeno terminato la fase istruttoria. L’ufficio di Presidenza di Montecitorio ieri si è riunito e ha deciso di aggiornare il calendario prevedendo l’inizio della discussione in Aula a partire da lunedì 27 marzo. Insomma, tutto rimandato di un mese. L’obiettivo sarebbe quello di approvare entro le prime settimane di aprile la nuova legge e questo grazie anche al contingentamento dei tempi. Il provvedimento poi passerà al Senato che, secondo le intenzioni, potrebbe approvare definitivamente la nuova legge elettorale entro la fine di maggio.

Ieri l’Istat ha pubblicato le stime definitive del Pil rivedendo al rialzo le stime. L’Italia infatti chiude il 2016 con una crescita del proprio prodotto interno lordo dello 0,9%. L'Istituto ha certificato una leggera accelerazione della crescita rispetto al 2015, anno in cui essa fu dello 0,8% (dato rivisto al rialzo rispetto alla precedente stima di +0,7%). Per il Governo guidato da Paolo Gentiloni, è la conferma di una buona notizia, visto che nella nota di aggiornamento al Def l'esecutivo aveva indicato una stima di crescita dello 0,8%, dato poi alzato allo 0,9% il mese scorso dall'Istat con le stime preliminari. In rialzo come previsto anche il rapporto debito/Pil, che si è attestato nel 2016 al 132,6%. Il deficit si attesta invece al 2,4% mentre è stato rivisto il dato relativo al 2015: in rapporto al Pil, l'indebitamento peggiora a 2,7% contro il 2,6% stimato a settembre 2016.

Parallelamente, l’Istituto Nazionale di Statistica ha registrato anche una flessione della pressione fiscale che nel 2016 è scesa dal 43,3% al 42,9%. Nel 2016, inoltre, le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono aumentate dello 0,4% rispetto all'anno precedente; l'incidenza sul pil è pari al 47,2%. Le entrate correnti hanno registrato una crescita dello 0,1%, risultando pari al 46,7% del pil.Tutti questi dati sono stati accolti positivamente dal Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan che però non ha mancato di ribadire la necessità di incrementare ulteriormente la crescita non abbandonando il cammino delle riforme e dell’aggiustamento dei conti.

Una questione, centrale, che ieri è stata ripresa dal Commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici in un'audizione in videoconferenza con le Commissioni Esteri, Bilancio, Finanze e Politiche Ue di Senato e Camera. Nel suo intervento il Commissario ha ribadito che per evitare l'apertura di una procedura d'infrazione contro l'Italia per deficit eccessivo “siamo nei tempi e nello spirito di un dialogo che potrebbe concludersi positivamente. La Commissione non chiede all'Italia un aggiustamento di bilancio irrealistico ma ragionevole e progressivo . L'Italia ha usufruito di tutte le flessibilità possibili nell'ambito del patto e la Commissione è al fianco dell'Italia e sarà sempre così. Non vogliamo giudicare l'Italia con troppa fretta anche se ha naturalmente un posto particolare nella nostra agenda. Abbiamo avuto numerose riunioni con Padoan, questo rapporto di fiducia è un fatto decisivo per noi. Il sistema bancario italiano è percepito come relativamente vulnerabile: le riforme hanno dato risultati ma non sono concluse”.

 



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