Nella giornata di oggi l’Assemblea e le Commissioni del Senato non si riuniranno. Nell'arco diquesta settimana, l’Aula ha proseguito l’esame sul ddl per le modifiche al Codice penale, al Codice di procedura penale e all'ordinamento penitenziario: la discussione è stata estremamente difficoltosa e in più momenti è mancato il numero legale così da costringere ripetutamente il Presidente a interrompere i lavori; solamente mercoledì pomeriggio è arrivata la svolta positiva, grazie all'incontro tra il Ministro della giustizia Andrea Orlando e i centristi di Ap che, soddisfatti dall'impegno del guardasigilli, sono rientrati in Aula permettendo la ripresa della discussione generale. L’accordo raggiunto prevede il ritiro, da parte del capogruppo Pd in commissione Giuseppe Lumia, di tre suoi emendamenti e ciò ha permesso non solo la ripresa dei lavori ma soprattutto di allontanare l’ipotesi di un ricorso alla fiducia da parte del Governo. Nella giornata di ieri è stataconclusa la discussione generale, ma i voti dei circa 400 emendamenti sono stati rimandati alla settimana prossima nella speranza, in particolare del Partito Democratico, che i 250 voti segreti previsti non tornino ad avvelenare un clima politico già particolarmente teso per via della delicatezza del provvedimento.
La settimana prossima, una volta terminato l’esame del provvedimento sulla giustizia, l’Aula di palazzo Madama inizierà l’esame di altre attesissime proposte di legge come il ddl sul cinema, l'audiovisivo e lo spettacolo, il ddl concorrenza (il cui esame potrebbe però slittare alla settimana successiva) e altri come quello sul lavoro autonomo, sull'istituzione dellaCommissione d'inchiesta sugli appalti pubblici, sul documento per l’istituzione di una Commissione d'inchiesta suglieventi sismici in Abruzzo, sulle disposizioni in materia di cittadinanza, il ddl relativo al delitto di tortura e quello su parchi e aree protette.
Passando all’altro ramo del Parlamento, oggi l’Assemblea della Camera si riunirà alle 9.30 per lo svolgimento delle interpellanze urgenti, mentre le Commissioni non si riuniranno. Nell'arco di questa settimana, l’Aula di Montecitorio ha approvato con 242 voti favorevoli, 73 contrari e 48 astenuti la proposta di legge per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato per la sua più che probabile approvazione definitiva, introduce, per la prima volta nell'ordinamento, una puntuale definizione legislativa di bullismo e cyberbullismo, dà la possibilità alle vittime di chiedere al titolare del trattamento, al gestore del sito internet o del social media di oscurare, rimuovere o bloccare i contenuti diffusi in rete, e mette al primo posto il ruolo determinante della prevenzione attraverso l’educazione a un uso consapevole e responsabile della rete. Inoltre viene rafforzata l'attuale aggravante per gli atti persecutori online: lo stalker informatico sarà ora punito con lareclusione da uno a sei anni e analoga pena varrà se il reato è commesso con scambio d'identità, divulgazione di dati sensibili, diffusione di registrazioni di fatti di violenza o minaccia. Infine, per i reati non procedibili d'ufficio, chi è responsabile di atti di bullismo, sulla falsariga di quanto già è previsto per lo stalking, potrà essere formalmente ammonito dal Questore.
L’Aula della Camera ha poi approvato all’unanimità il Testo Unico relativo alla disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. Il provvedimento, che ora passa all’esame del Senato ed è declinato in otto Titoli e in 90 articoli, punta ad avere un solo testo di riferimento per il settore vitivinicolo con l'obiettivo di accelerare il percorso di semplificazione burocratica, promosso dal Governo, quale strategia di rafforzamento di un settore che vale più di 14 miliardi di euro. Tra le novità inserite, è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti storici e la disciplina dell’attività di enoturismo. Tra le principali innovazioni ci sono anche le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all'Ufficio territoriale del Dipartimento dell'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari. Si prevede poi la facoltà, per i produttori di vini DOP e IGP, di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché' autorizzati dal Mipaaf d'intesa con la regione competente. A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte nel Registro nazionale delle varietà di viti. E' poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso.
Infine, dopo settimane di fortissima tensioni politiche, la Camera ha discusso le mozioni sulla riforma dell’attuale legge elettorale. A essere approvata è stata la sola mozione di maggioranza che ha ottenuto 293 voti favorevoli e 157 voti contrari, mentre sono state bocciate le altre presentate dalle opposizioni, a partire da quella di Sinistra Italiana che ha incassato 109 voti favorevoli e 287 contrari, passando per quella del Movimento 5 Stelle, che chiedeva il ritorno a un sistema proporzionale con le preferenze, e finendo con quella del centro destra. La mozione della maggioranza di fatto "consente ai diversi Gruppi parlamentari di esplicitare le proprie eventuali proposte di modifica della legge elettorale attualmente vigente e di valutare la possibile convergenza sulle proposte". Dopo che in settimana la Corte Costituzionale ha rinviato il giudizio sulla legge elettorale, dopo che il Presidente del Consiglio Matteo Renzi in più occasioni ha ribadito la volontà di aprire un confronto e il Parlamento si è pronunciato per l’inizio di un percorso politico, sembrano esservi tutte le premesse per l’apertura di una discussione vera per la modifica delle diverse e molteplici criticità che in questi mesi sono emerse sull’Italicum. Il percorso però non sembra essere condiviso da tutte le anime del Partito Democratico; la minoranza dem che fa riferimento a Bersani e Cuperlo, ha infatti deciso di non partecipare al voto accusando apertamente il premier di aver fatto un gravissimo errore di valutazione sull’Italicum e di aver promosso una mozione all'acqua di rose, che dice poco o nulla.
Archiviato il passaggio parlamentare con la mozione di maggioranza che ha confermato che l'Italicum può essere modificato, gli occhi ora tornano a essere puntati sul prossimo referendum costituzionale. Lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi , ospite ieri sera alla trasmissione Otto e mezzo, ha ribadito che lunedì il Consiglio dei ministri renderà pubblica la data che sarà fra il 27 novembre e il 4 dicembre. Renzi ha poi ammesso che la personalizzazione del referendum "è stato un errore; partivo dal presupposto di dare un messaggio di molta serietà e responsabilità, ma la mia carriera politica è meno importante della riforma istituzionale”. Il premier è intervenuto anche sulle Olimpiadi a Roma parlando di un capitolo ormai chiuso: "Nessuno di noi intende fare le Olimpiadi contro l'amministrazione comunale che deve ospitarle” ma ha poi ricordato che Virginia Raggi si era impegnata, durante la campagna elettorale, a sottoporre la questione Olimpiadi ai romani con un referendum e si è detto "amareggiato" per il fatto che una grande opportunità come quella dei giochi olimpici non si possa sfruttare "per il rischio che qualcuno rubi".
La scelta di Virginia Raggi di non concedere il benestare del Comune di Roma alla candidatura alle Olimpiadi del 2024, rappresenta un momentaneo ricompattamento nel Movimento placando i detrattori della Sindaca e facendo da apripista alla kermesse di Palermo dove sarà il richiamo all’unità a fare da protagonista. Sarà, infatti, la Festa di un Movimento che vuole presentarsi di lotta e di governo ma che deve fare i conti con le polemiche e le fortissime tensioni che hanno colpito in particolare il Direttorio nelle ultime settimane, esplose dopo il caso del Comune di Roma, e che hanno determinato il ritorno di Beppe Grillo alla guida del movimento. E lo farà direttamente dal palco del Foro Italico di Palermo dove è prevista la grande manifestazione del movimento; all'appuntamento saranno presenti tutti i big, da Davide Casaleggio a Luigi Di Maio. Alessandro Di Battista arriverà in moto da Termini Imerese, alla testa di centinaia di centauri. Tutto nel clima di uno spettacolo, piuttosto che di una manifestazione politica. Di Maio e Di Battista potrebbero non prendere neanche la parola. Ma sul palco saliranno anche le due sindache superstar Chiara Appendino e Virginia Raggi; la prima parlerà sabato, la seconda domenica anche se resterà per l'intero weekend. La presenza della Sindaca della Capitale segna un’apparente tregua con i vertici dei 5 Stelle anche se non vi è alcuna certezza che i molti problemi che hanno contraddistinto le ultime settimane non si ripropongano nuovamente, a partire dal caso Muraro.