Manca una manciata di giorni al voto del referendum sulle riforme costituzionali del prossimo 4 dicembre . Per tale ragione le Assemblee di Camera e Senato e le Commissioni quest’oggi e per i restanti giorni della settimana non si riuniranno così da consentire ai parlamentari di tutti gli schieramenti politici di dedicarsi all’appuramento referendario. Nella giornata di ieri l’Assemblea della Camera dei deputati ha approvato, con 290 voti favorevoli e 118 contrari, il disegno di legge di Bilancio di previsione dello stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019. La manovra economica per il 2017 passa ora all’esame del Senato.
Nel passaggio a Montecitorio sono state introdotte 216 modifiche al testo varato dal Governo, che non hanno alterato i saldi iniziali della manovra, che è rimasta di 33,3 miliardi, e hanno riguardato moltissimi ambiti: dagli esodati alla sanità, dal piano industria 4.0 a opzione donna. Volendo scendere più nel dettaglio, vanno ricordate le norme che puntano alla competitività delle imprese, con misure a sostegno delle start-up innovative e più in generale delle Pmi: le prime vengono esonerate dalle imposte di bollo e segreteria nell'atto costitutivo, mentre viene aperto a tutte le Pmi il ricorso ai portali online per la raccolta di capitali, il cosiddetto crowdfunding. Per quanto riguarda il piano Industria 4.0 sono poi stati assegnati 30 milioni ai centri di competenza ad alta specializzazione, nella forma di partenariato pubblico-privato, per la realizzazione di progetti di ricerca, di trasferimento tecnologico e diformazione su tecnologie avanzate; inoltre è stato rifinanziato con un milione, per il 2017, il potenziamento delle azioni del Piano straordinario per la promozione del Made in Italy.
Tra le azioni per contrastare la lotta all'evasione è stato inserito un ulteriore incentivo a pagare con carte elettroniche che aumenta del 20% la possibilità di poter vincere alla “Lotteria nazionale degli scontrini” . Ma sono state previste anche agevolazioni fiscali per gli operatori di finanza etica e sostenibile oltre che per l'acquisto di strumenti per la gestione dei rifiuti, è stato eliminato il canone annuo chiesto alle imprese per l'estrazione del sale nei giacimenti e aumentata l'Iva al 5% (precedentemente erano esenti) per i servizi di trasporto urbano di persone effettuati per via marittima, lacuale, fluviale e lagunare. La Camera ha inoltre previsto la nomina di un Commissario straordinario per la liquidazione della società Expo 2015 e la possibilità di destinare alla decontaminazione e bonifica dei siti le somme che saranno eventualmente confiscate alle società del Gruppo Ilva.
I capitoli welfare e previdenza fanno registrare un ampio ventaglio di novità. È stata deciso che il Governo dovrà informare le Camere, entro il 10 settembre 2018, sulla sperimentazione delle iniziative per l'uscita anticipata dal lavoro Ape, Ape Social e Rita. Inoltre è stata prevista l'estensione dell'uscita anticipata per l’opzione donna alle nate nell'ultimo trimestre 1958 e l'ottava salvaguardia per tremila lavoratori esodati. E' stato inoltre rifinanziato l'accesso alla pensione anticipata di vecchiaia per i giornalisti, mentre sarà possibile cumulare i periodi assicurativi anche per gli iscritti alle casse professionali privatizzate. Precisate ed estese anche misure di welfare familiare: il congedo per i neo papà salirà fino a quattro giorni nel 2018 e il bonus nidi da mille euro scatterà anche per i bambini costretti a casa da gravi patologie.
Rispetto all’aumento delle pensioni, il Governo non è riuscito a confermare l’incremento di 80 euro riuscendo, per il momento, a portarlo a una cifra compresa fra i 30 e 50 euro. Sul punto è intervenuto lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che ieri insieme al Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha tenuto una conferenza stampa sulla manovra economica, spiegando che nonostante non si sia riusciti a raggiungere l’obiettivo, per la prima volta il Governo ha aumentato le pensioni sotto i 1000 euro.
In campo fiscale infine è stato disposto che tra i beni strumentali nuovi ammessi al cosiddetto super ammortamento del 150% figurano anche macchine utensili, impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione di materie prime, motrici e operatrici per la movimentazione dei pezzi e i componenti per il monitoraggio dei consumi idrici, energetici e per la riduzione delle emissioni. Deciso poi un taglio delle accise che gravano sulla birra che passano da 3,04 a 3,02 euro per ettolitro. In campo sanitario fa ancora discutere la modifica introdotta in Commissione e ribattezzata "norma De Luca" sulla cancellazione dell'incompatibilità della carica di Commissario per la sanità con altri incarichi istituzionali in Regione.
Sono diversi i capitoli della manovra la cui possibile modifica è stata rinviata all'esame del Senato e inevitabilmente molto di quanto entrerà effettivamente nella legge di Bilancio a Palazzo Madama dipenderà dall'esito del referendum costituzionale. Tra i temi che potrebbero rispuntare ci sono le misure sul fondo di risoluzione per le banche che sono state stralciate dal provvedimenti ed entrate poi in un emendamento dei relatori al decreto fiscale collegato alla manovra dichiarato inammissibile. Sul tavolo c’è anche la delicata questione dei fondi per la sanità a Taranto dopo che un emendamento che prevedeva lo stanziamento di 50 milioni di euro è stato bocciato dalla Commissione, una vicenda su cui è scoppiata la polemica politica che ha visto la ferma presa di posizione del governatore della Puglia Michele Emiliano. Fra le misure che molto probabilmente troveranno uno spazio, come sottolineato anche dallo stesso Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan, ci sarebbero anche l'eco-bonus, un'ulteriore limatura alla ripartizione delle risorse agli Enti locali, la delicata questione dell’utilizzo del surplus derivato dalla riscossione del canone Rai in bolletta per le emittenti locali e ulteriori misure per i piccoli produttori, come ha anticipato nei giorni scorsi il sottosegretario al MEF Pier Paolo Baretta. Infine, il Senato dovrà confrontarsi sulla delicata e quanto mai spigolosa questione giochi, magari rafforzando, dopo mesi di annunci, il ritiro dal mercato del 30% delle newslot e videolottery da bar, tabaccherie e luoghi pubblici. Resta da vedere se troveranno spazio anche alcune modifiche al decreto-legge fiscale, collegato alla manovra, recentemente convertito dal Senato e di imminente pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
Da rilevare che ieri la Commissione Agricoltura ha approvato definitivamente, in sede legislativa, il Testo Unico relativo alla disciplina organica della coltivazione della vite e della produzione e del commercio del vino. Il provvedimento è declinato in otto Titoli e in 90 articoli, e punta ad essere il solo testo di riferimento per il settore vitivinicolo con l'obiettivo di accelerare il percorso di semplificazione burocratica, promosso dal Governo, quale strategia di rafforzamento di un settore che vale più di 14 miliardi di euro. Tra le novità inserite, è prevista una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti storici e la disciplina dell’attività di enoturismo. Tra le principali innovazioni ci sono anche le semplificazioni per le comunicazioni da effettuare all'Ufficio territoriale del Dipartimento dell'Ispettorato centrale per la tutela della qualità e la repressione delle frodi dei prodotti agroalimentari. Si prevede poi la facoltà, per i produttori di vini DOP e IGP, di poter apporre in etichetta la denominazione di qualità, purché autorizzati dal Ministero delle politiche agricole d'intesa con la Regione competente. A tutela del patrimonio viticolo nazionale viene stabilito che possono essere impiantate, reimpiantate o innestate soltanto le varietà di uva da vino iscritte nel Registro nazionale. E' poi previsto un sistema sanzionatorio meno soffocante per le imprese grazie ad una risoluzione preventiva delle irregolarità attraverso il ravvedimento operoso.
A sei giorni dal referendum è tornato a parlare il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che davanti a una platea di giovani studenti ha ribadito il suo ruolo di arbitro istituzionale che quasi non si vede quando la partita è corretta ma che lavora tanto sotto-traccia, che suggerisce e persuade con discrezione affinché la vita del Paese fluisca ordinatamente. E che garantisce che non ci siano né strappi né falli nei momenti più delicati della legislatura. Il Quirinale quindi segue con grandissima attenzione l’evolversi del dibattito politico in questi ultimi scampoli di campagna referendaria e con altrettanta attenzione lavora affinché all’indomani del risultato il Paese possa comunque andare avanti senza shock istituzionali. E su quanto accadrà dopo il 4 dicembre è intervenuto lo stesso Presidente del Consiglio Matteo Renzi che ha affermato: "Il sistema istituzionale italiano ha molti elementi di garanzia, un governo c'e' sempre: politico, tecnico, iper-politico, iper-tecnico, faremo di tutto perché l'Italia sia in condizioni di affrontare le sfide". Parole rassicuranti ma che al momento non sembrano ancora fare chiarezza su quanto accadrà nel caso di una vittoria del NO. Quello che però sembra certo e chiaro è che siamo a un punto di svolta della legislatura e che sia più che legittimo aspettarsi dei cambiamenti sia che prevalga il SI' sia che vinca il NO.