Inizierà martedì pomeriggio, alle 16:30, la settimana di lavori dell’Assemblea del Senato; all’ordine del giorno, l’esame del Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2015 e dell’assestamento del bilancio dello Stato e dei bilanci delle Amministrazioni autonome per l'anno finanziario 2016, già approvati dalla Camera. Successivamente verrà ripresa la discussione, interrotta la settimana scorsa all’articolo 10, del ddl cinema.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo al Testo Unico sui servizi pubblici locali e su quello relativo alla disciplina della dirigenza della Repubblica sul quale verranno svolte diverse audizioni. La Commissione Giustizia riprenderà i propri lavori con la discussione di diversi provvedimenti tra cui quello sul codice antimafia, sulle modifiche al Codice di procedura civile e sulle modifiche al Codice penale in materia di reati contro la Pubblica amministrazione. La Commissione Esteri, in sede congiunta con la omologa della Camera, ascolterà il Ministro degli esteri Paolo Gentiloni sui recenti sviluppi della crisi siriana. Le Commissioni Bilancio di Camera e Senato, in sede congiunta, ascolteranno il Ministro dell’economia Piercarlo Padoan sulla nota di aggiornamento del DEF 2016, provvedimento che verrà poi esaminato, autonomamente, dalle due Commissioni.

La Commissione Finanze, nell’ambito dell'esame del ddl sul recupero dei crediti della Pubblica Amministrazione, ascolterà i rappresentati di ANUTEL. La Commissione Istruzione proseguirà la discussione sullo schema di decreto legislativo relativo alle semplificazione delle attività degli Enti pubblici di ricerca. La Commissione Lavori pubblici ascolterà i vertici di Trenitalia e NTV sugli abbonamenti e sullo stato dei collegamenti ferroviari ad alta velocità mentre in sede congiunta con la Ambiente della Camera svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sullo stato di attuazione e sulle ipotesi di modifica della nuova disciplina sui contratti pubblici. La Commissione Agricoltura si confronterà sulla proposta di legge, approvata dalla Camera, sulla produzione vitivinicola, mentre in sede riunita con la Territorio ascolterà i rappresentanti dell’Associazione nazionale costruttori edili e di Federbeton/Confindustria sul ddl relativo al consumo del suolo, provvedimento che ha già avuto il via libera dalla Camera.

La Commissione Industria svolgerà diverse audizioni nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo recante riordino delle funzioni e del finanziamento delle Camere di commercio, ed esaminerà i ddl sulle sostanze tossiche e sulle aree industriali dismesse. La Commissione Lavoro invece tratterà i ddl sul reddito di cittadinanza e il salario minimo orario, il ddl sul reddito minimo garantito e quelli sul contrasto alla povertà e il riordino delle prestazioni sociali. La Commissione Sanità continuerà l’esame del ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario e del ddl relativo alle discipline funerarie; svolgerà poi diverse audizioni nell’ambito dell’esame dell'Atto comunitario sulla valutazione dei rischi delle nuove sostanze psicoattive.

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 11.30 per lo svolgimento delle interpellanze e interrogazioni. Dalle 14.30 proseguirà l’esame del ddl editoria e si confronterà sulla mozione relativa al Centro di accoglienza per richiedenti asilo di Mineo (Catania) e sul decreto-legge contenente misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di cassazione, per l'efficienza degli Uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa.

Passando ai lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo relativo al Testo Unico sui servizi pubblici locali. La Commissione Giustizia proseguirà l’esame del decreto-legge sulle misure urgenti per la definizione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, per l'efficienza degli Uffici giudiziari, nonché per la giustizia amministrativa. La Commissione Finanze ascolterà i rappresentanti dell'Associazione italiana del credito al consumo e immobiliare nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle tematiche relative ai rapporti tra operatori finanziari e creditizi e clientela. La Commissione Trasporti proseguirà l’esame della pdl per lo sviluppo del trasporto ferroviario delle merci. La Commissione Attività produttive esaminerà le pdl sulle procedure di amministrazione straordinaria delle grandi imprese e dei complessi d'imprese in crisi, e si confronterà, in sede riunita con laLavoro, sulle risoluzioni per favorire l'acquisizione del capitale sociale delle imprese da parte dei loro dipendenti. La Commissione Affari sociali riprenderà il ciclo di audizioni sul cosiddetto ddl Lorenzin in materia di sperimentazione clinica dei medicinali, nonché di disposizioni per l'aggiornamento dei LEA, per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del Ministero della salute.

Dalla rumorosa separazione in casa al divorzio: dopo mesi di polemiche, il Sindaco di Parma Federico Pizzarotti ha lasciato il Movimento 5 Stelle accusandolo di essere cambiato troppo. Beppe Grillo, che da maggio lo aveva sospeso ma da anni non gli rivolgeva la parola, lo ha salutato con astio: “Arrivederci, Pizza, Ciao. Sono contento e specialmente per lui. Spero che si goda i suoi 15 minuti di celebrità". Dopo mesi d'insistenti richieste d'incontro, nel giorno della sua uscita, cioè al 144° giorno di attesa di una comunicazione ufficiale sulla sua sospensione, Federico Pizzarotti ha messo in fila tutte le critiche, a Grillo, a Di Maio, aldirettorio, agli "arrivisti ignoranti: non sono cambiato io, o i nostri ideali, è cambiato il M5S". Da ieri, quindi, il primo Sindaco pentastellato di Italia non fa più parte del movimento. O almeno non ne fa più parte ufficialmente, perché il rapporto fra il Pizzarotti e lo staff era già di fatto finito da anni, ben prima da quella sospensione arrivata a maggio a causa di un'indagine poi archiviata. "Io sono sempre stato un uomo libero e da uomo libero non posso che uscire da questo Movimento 5 Stelle, da quello che è diventato oggi e che non è più quello che era quando è nato". Il sindaco di Parma se l’è presa innanzitutto con Grillo: "E’ grazie a lui se mi sono alzato dal divano, ma avere un capo politico è una sconfitta per il movimento”; ma anche con il direttorio, contro le nuove regole in approvazione, in particolare quella che estende l'istituto della sospensione a dodici mesi: "Una norma ad personam". L'uscita di Pizzarotti non coincide con una crisi di governo al Comune di Parma. Tutti i consiglieri che sostengono la sua maggioranza si sono detti pronti a seguirlo e a continuare a sostenerlo lealmente. E, probabilmente, lo sosterranno anche nella primavera del prossimo anno quando Parma tornerà alle urne e quando il sindaco uscente sarà in campo con una lista civica per un secondo mandato al Comune. Un annuncio atteso e fatto nel giorno in cui Beppe Grillo e Davide Casaleggio si trovavano a Roma per incontrare tutti i loro parlamentari. Ieri è stata la volta dei senatori, oggi invece toccherà ai deputati.

Ma la reale fonte di preoccupazione sarebbe il caso Muraro, l’assessora all’Ambiente della giunta Raggi. L'obiettivo dei due leader sarebbe quello di non farsi cogliere impreparati qualora la posizione della Muraro, indagata da luglio scorso, dovesse aggravarsi nelle prossime ore, cosa che sembra davvero molto probabile. Fonti vicini ai vertici assicurano che se la posizione giudiziaria di Muraro dovesse ulteriormente complicarsi, Grillo e Casaleggio sarebbero intenzionati a tirare dritto e a dividere il destino del Movimento da quello della responsabile dell'Ambiente. Che, ora più che mai, sembra vacillare.

Intanto in casa del Partito Democratico continua il dibattito in vista del referendum e della possibile modifica dellaLegge elettorale. La volontà di cambiare l'Italicum è stata confermata dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi anche se non sembra intenzionato a scoprire le carte già alla prossima Direzione nazionale del partito, fissata per il 10 ottobre. Sul tavolo restano varie ipotesi, dal ritorno all'Italicum 1.0 ai collegi con il Provincellum, ma al momento il premier non si spinge oltre. Il segretario dem dovrebbe limitarsi a dare mandato ai capigruppo di esplorare le intenzioni degli altri partiti, senza però lanciare alcun progetto alternativo all'attuale legge in vigore. Toccherà quindi a Ettore Rosato eLuigi Zanda sondare le altre forze politiche, anche se ufficialmente Forza Italia e Movimento 5 stelle hanno già rispedito al mittente l'invito al confronto.

L'obiettivo del premier Renzi sarebbe quello di scindere il tema del referendum dalla legge elettorale, dare prova, soprattutto ai centristi e ai cuperliani del Pd, dell'intenzione di apportare dei cambi al sistema di voto ma soltanto se ci sarà una larga convergenza si potrà mettere mano a un testo base, in modo da far ripartire la discussione in Commissione Affari costituzionali. "Io non faccio una nuova legge, non decido io ma siamo disponibili ad andare a vedere le carte degli altri partiti", ha spiegato il premier, ma i bersaniani non sembrano credere a queste rassicurazioni e parlano di "teatrino", di "ennesima giravolta". I fedelissimi dell'ex segretario dem puntano all'eliminazione del ballottaggio, un punto della legge che Renzi non vuole toccare.

 



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