È bagarre alla Camera su Cospito. Donzelli accusa il Pd

È tensione in Aula alla Camera sul caso di Alfredo Cospito, l'anarchico in sciopero della fame per il quale il Guardasigilli Carlo Nordio ha confermato il 41-bis. La bagarre, sollevata da un intervento di Giovanni Donzelli contro il Pd, si conclude in maniera fragorosa: il presidente della Camera Lorenzo Fontana dovrà verificare l’accaduto, il Ministro della Giustizia oggi terrà un’informativa urgente a Montecitorio, netta la scelta di campo di Palazzo Chigi secondo cui il problema non sono le dichiarazioni di Donzelli ma il fatto che la sinistra non ha preso posizione a fronte delle violenze degli anarchici. Durante l'esame del progetto di legge per istituire la Commissione Antimafia prende la parola Donzelli, a proposito del 41-bis, e attacca Cospito che definisce “un influencer” usato dalla mafia per convincere il Governo a togliere la misura del carcere duro. Poi, riferisce di alcune conversazioni che l'anarchico avrebbe avuto in carcere con vari boss della criminalità organizzata, m Donzelli non si ferma e riferisce che il 12 gennaio Cospito ha ricevuto la visita in carcere dei Dem Debora SerracchianiWalter VeriniSilvio Lai e Andrea Orlando, e nel rendere noto il fatto grida tra gli applausi dei suoi: “Voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia!”. 

A quel punto l'opposizione insorge; i più duri sono Federico Fornaro (Pd), che chiede come mai il deputato FdI sia in possesso di documenti riservati come le intercettazioni in carcere ipotizzando che forse sia per il suo ruolo nel Copasir, e Andrea Orlando che ricorda come sia stato lui da Ministro a firmare il decreto che ha istituito la Procura nazionale antiterrorismo e come sia stato sempre lui a far “approvare l'ultima versione del codice antimafia”. Enrico Letta chiede “più rispetto”, Giuseppe Provenzano invita Donzelli a “vergognarsi”, Gianni Cuperlo parla di parole “offensive e false”, Debora Serracchiani iscrive il gruppo Pd a parlare su emendamenti, articoli e ordini del giorno del ddl “perché è fondamentale che, a questo punto, si approfondisca il tema dell'antimafia”. Il dibattito va avanti ore. Donzelli smentisce che il documento sia arrivato dal Copasir e che sia segreto, Provenzano ribatte che un'informativa del Dap è “nell'esclusiva disponibilità del ministro della Giustizia”, Enrico Costa (Azione) critica chi definisce il 41-bis come “un segnale da dare anche a chi protesta”. FdI difende Donzelli, che sembra si sia sentito più volte con Giorgia Meloni, ma la polemica non si placa. Alla fine, il dibattito dura 10 ore e il ddl che istituisce la Commissione Antimafia passa all'unanimità. Ma il clima resta teso. 

Domani il ddl per l’autonomia differenziata va in Cdm. Esulta la Lega

Il disegno di legge per l'autonomia differenziata andrà in Cdm domani, con “qualche ritocco”. La bozza portata ieri in pre-Cdm dal ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Roberto Calderoli, infatti, non prevede quell'apporto pieno da parte delle Camere di cui si sarebbe discusso nelle ultime riunioni di maggioranza e che sarebbe stato richiesto anche dalla premier Giorgia Meloni. Secondo il testo attuale lo schema d’intesa tra Stato e Regione viene approvato dal Cdm, trasmesso alla Conferenza unificata per “l’espressione del parere, da rendersi entro trenta giorni”, e poi “alle Camere per l’esame da parte dei competenti organi parlamentari entro “sessanta giorni”, cioè da parte delle Commissioni. A quanto viene riferito in preconsiglio sarebbe stato invece richiesto un passaggio in aula delle singole intese con le Regioni, quanto meno per la votazione di un atto di indirizzo, anche perché le stesse intese vengono poi adottate dal Governo e trasmesse come disegni di legge al Parlamento che può solo approvare o respingere. Tra le altre novità della nuova bozza si prevede che le intese potranno avere una durata “non superiore a dieci anni” che “s’intende rinnovata per un uguale periodo, salvo diversa volontà dello Stato o della Regione, manifestata almeno sei mesi prima della scadenza”. 

Inoltre i “livelli essenziali delle prestazioni (Lep) saranno “determinati con uno o più decreti del Presidente del Consiglio” e le funzioni richieste dalle Regioni potranno essere trasferite “soltanto dopo la determinazione dei medesimi Lep e dei relativi costi e fabbisogni standard”. La notizia dell'imminente approvazione da parte del governo fa esultare il governatore del Veneto Luca Zaia, per il quale giovedì sarà “una giornata storica”; Matteo Salvini appare invece più consapevole del fatto che il ddl Calderoli deve passare al vaglio del Parlamento e che anche in seno alla maggioranza c'è chi frena e vorrebbe più che un ritocco. Per questo cerca di tranquillizzare gli alleati: autonomia e presidenzialismo “sono entrambe nel programma e servono a modernizzare. Vanno avanti tutte e due”, afferma, pur ricordando che “oggi ci sono già italiani di serie A e di serie B e l'autonomia non è in vigore”, mentre la riforma “conviene a tutti e nessuno perde un euro”. Anche per Silvio Berlusconi “le Regioni avranno più risorse e più poteri” per “gestire i servizi essenziali per i cittadini, a partire naturalmente dalla sanità”. Annunciano invece barricate le opposizioni, che bollano la proposta di Calderoli come irricevibile.

 

La crescita si è fermata ma l’Italia chiude il 2022 oltre le stime

La crescita dell'economia si è fermata, anzi, per quanto a bassa velocità, ha innestato la retromarcia chiudendo il 2022 con l'ultimo trimestre in negativo. Tra ottobre e dicembre il Pil è diminuito dello 0,1% interrompendo la serie di sette trimestri consecutivi con il segno più; grazie al turismo e ai servizi, il calo è stato però inferiore alle attese e permette di portare la crescita dell'intero anno al 3,9%, al di sopra, in questo caso, anche delle stime del Governo. Nella Nota di aggiornamento al Def, rivista e corretta a inizio novembre dall'esecutivo di Giorgia Meloni appena insediato, gli economisti del Mef avevano infatti indicato un aumento del Pil del 3,7% nel 2022, con una decisa frenata a +0,6 quest'anno, un dato che ora, nonostante lo spettro recessione, appare più che raggiungibile. Le stime dell'Istat, al momento ancora preliminari, calcolano infatti in base all'andamento dello scorso anno una spinta dello 0,4% sul 2023. Se insomma tutti i trimestri di quest'anno registrassero una variazione pari a zero, l'economia italiana crescerebbe comunque, ma l'abbassamento dei prezzi dell'energia a livello internazionale potrebbe, almeno per ora, lasciar presagire anche qualcosa in più della crescita zero nei prossimi mesi. Non a caso a ribaltare la lettura è stato anche il Fmi che rispetto al -0,2% previsto per l'Italia a ottobre, ha portato la sua stima per il 2023 a +0,6%, perfettamente in linea, come sottolineato anche dal ministero dell'Economia, con la Nadef.

I segnali positivi arrivano peraltro anche dal mondo del lavoro, che, con una raffica di dati Istat, dimostra una certa stabilità dell'economia. Gli occupati a dicembre sono cresciuti di 37mila unità su novembre e di 334mila unità su dicembre 2021. Il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 7,8%, gli stessi livelli di novembre, e in calo di un punto percentuale rispetto a dicembre 2021. Il tasso di disoccupazione giovanile è sceso al 22,1%, così come è diminuito il numero d’inattivi tra i 15 e i 64 anni, con il tasso generale al 34,3%. Sale ancora, invece, il tasso di occupazione tra i 15 e i 64 anni, che con il 60,5% raggiunge il livello più alto dal 2004, data d’inizio delle serie storiche. Ma da calcolare ci sono gli effetti dell’inflazione: la forbice tra crescita dei salari e aumento dei prezzi si è ampliata in modo evidente nel 2022, toccando il 7,6%, un valore mai raggiunto prima a livello europeo. Lo scorso anno la stagione contrattuale ha portato al recepimento di 33 contratti collettivi: la crescita delle retribuzioni contrattuali c'è stata, ma nella media dell'anno è stata pari a +1,1%; la variazione media dei prezzi è stata invece dell'8,7%. 

Alla Camera

Dopo che ieri è stata approvata la proposta per l’istituzione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere, l’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 9.30 per esaminare la mozione per la prevenzione e la cura del cancro e la proposta per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti e su altri illeciti ambientali e agroalimentari. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Alle 16.00 ascolterà un’informativa urgente del Ministro della Giustizia Carlo Nordio sul caso Cospito.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia svolgerà delle audizioni sulla pdl per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori. La Cultura dibatterà sullo schema di decreto ministeriale relativo ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica, sulla pdl per l’incremento delle aliquote dell'imposta unica, sui concorsi, i pronostici e sulle scommesse relativamente ad alcuni giochi e destinazione del gettito alla promozione dell'attività sportiva, e sulla pdl in materia di ordinamento delle professioni pedagogiche ed educative e l’istituzione del relativo albo professionale. La Attività Produttive avvierà, poi, un ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva su Made in Italy e valorizzazione e sviluppo dell'impresa italiana nei suoi diversi ambiti produttivi. 

La Lavoro proseguirà l’audizione dei rappresentanti del CNEL e dell'ISTAT sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia da COVID-19 nel mondo del lavoro. L’Agricoltura svolgerà delle audizioni e si confronterà sulla risoluzione sulle iniziative da assumere per contrastare l'introduzione nell'etichettatura dei vini d’indicazioni di rischio per la salute connesso al consumo di alcool. Venerdì alle 11.00, la Politiche dell’Ue, con la rispettiva del Senato, ascolterà il Segretario di Stato presso il Ministero francese per l'Europa e gli Affari Esteri, con delega all'Europa, Laurence Boone.

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per esaminare la ratifica dell’accordo tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri e doppie imposizioni, il ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere e sulla proposta di modifica del Regolamento del Senato recante l’introduzione di una disposizione transitoria per l'integrazione del Consiglio di Presidenza nella XIX legislatura. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Bilancio, proseguirà il confronto sul decreto milleproroghe. La Giustizia esaminerà il disegno di legge, approvato la settimana scorsa della Camera, sull’equo compenso per delle prestazioni professionali e il ddl sull’omicidio nautico. La Finanze ascolterà il presidente dell'Associazione Zone Franche Montane Sicilia Vincenzo Lapunzina. La Cultura dibatterà sul disegno di legge per la promozione della pratica sportiva nelle scuole e l’istituzione dei nuovi Giochi della gioventù, sul ddl relativo al concorso artistico per il ricordo delle Foibe, sul ddl relativo alle imprese cinematografiche e audiovisive indipendenti e sul ddl sull’insegnamento dell'educazione finanziaria nelle scuole. A seguire dibatterà sullo schema di decreto ministeriale relativo ai soggetti beneficiari dei finanziamenti per iniziative per la diffusione della cultura scientifica. La Ambiente e Lavori Pubblici esaminerà e svolgerà delle audizioni sullo schema di decreto legislativo relativo ai contratti pubblici. La Industria e Agricoltura esaminerà il decreto sulle misure urgenti per impianti d’interesse strategico nazionale. 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social