L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi a partire dalle 16 per la discussione delle interrogazioni. Nella seduta di ieri, l’Aula di palazzo Madama ha approvato il ddl sulle norme in materia di domini collettivi, il ddl per l’ aggregazione del comune di Torre de' Busi alla provincia di Bergamo, il ddl per l’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sui fatti accaduti presso la comunità “Il Forteto” e la risoluzione sulla relazione della Commissione parlamentare per le questioni regionali sul raccordo Stato-Autonomie territoriali e sull'attuazione degli Statuti speciali.
Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Giustizia proseguirà l’esame del ddl sul Codice antimafia e sullo schema di decreto legislativo per la riforma organica della magistratura onoraria e dei giudici di pace. La Commissione Sanità ascolterà i rappresentanti dell'Istituto superiore di sanità sul ddl relativo alle disposizioni anticipate di trattamento e si confronterà sullo schema di decreto del Presidente della Repubblica sulla disciplina attuativa in materia di mobilità sanitaria internazionale. La Commissione Territorio svolgerà diverse audizioni sulle problematiche ambientali connesse all'incendio dello Stabilimento Eco X di Pomezia e sull'Atto comunitario sulla termovalorizzazione e l'economia circolare.
Per quanto riguarda l’altro ramo del Parlamento, dopo che nella giornata di ieri l‘aula della Camera ha concesso la fiducia al Governo sulla cosiddetta "manovrina economica" ovvero il decreto relativo alle disposizioni urgenti in materia finanziaria, alle iniziative a favore degli enti territoriali, agli ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e alle misure per lo sviluppo, l’ Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 9.30 per le dichiarazioni di voto e il voto finale. Il provvedimento passerà poi all’esame del Senato. Secondo quanto è stato deciso in Conferenza dei Capigruppo, la manovrina sarà esaminata dalla Commissione Bilancio nell’arco di tutta la settimana prossima e approderà in Assemblea martedì 13 giugno.
Quanto ai lavori delle Commissioni, la Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo per la riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace. Discuterà poi, in sede di comitato ristretto, la Delega al Governo per la riforma della disciplina sanzionatoria in materia di reati contro il patrimonio culturale. La Commissione Finanze esaminerà la pdl sulla compensazione e certificazione dei crediti nei confronti delle Pubbliche amministrazioni; in sede riunita con la Attività Produttive ascolterà i rappresentanti del Consiglio nazionale dei consumatori e degli utenti (CNCU) nell'ambito dell'esame della legge annuale per il mercato e la concorrenza.
La Commissione Attività Produttive si confronterà sulla risoluzione per la revisione della disciplina per l'erogazione dei bonus energetici ai clienti domestici disagiati. La Commissione Lavoro esaminerà le pdl sulla tutela dei lavoratori dipendenti in caso di licenziamento illegittimo e in sede riunita con la Affari costituzionali si confronterà sullo schema di decreto legislativo in materia di licenziamento disciplinare.
La Affari sociali proseguirà l’esame degli emendamenti al ddl Lorenzin di delega al Governo in materia di sperimentazione clinica di medicinali, nonché le disposizioni per l'aggiornamento dei LEA, il riordino delle professioni sanitarie e la dirigenza sanitaria del Ministero della salute. In sede di comitato ristretto si confronterà poi sulla pdl per l’istituzione e la disciplina del Registro nazionale e dei registri regionali dei tumori e su quello per l’impiego delle persone anziane per lo svolgimento di attività socialmente utili. La Commissione Agricoltura esaminerà le risoluzioni sugli interventi a sostegno del riso.
Non rientra la spaccatura tra i due principali partiti che sostengono il Governo, nata dopo l'accordo sul proporzionale con soglia 5% tra Pd, Fi e M5S. “Se dopo anni che sei stato al Governo e hai fatto il Ministro di tutto non prendi il 5% non possiamo bloccar tutto”, ha attacco il segretario del Partito Democratico. Renzi avrebbe mal digerito le accuse che gli sono state mosse dal leader di Ap Alfano: “Dice che faccio cadere i Governi per tornare a palazzo Chigi? Se io avessi voluto sarei rimasto. Lui mi diceva di restare. Ho impressione che sia più la paura loro di non tornarci. Non è accettabile nel 2017 il veto dei piccoli partiti”. Immediata la replica del Ministro degli esteri: “Renzi insulta, ma sfugge alla domanda cruciale: fa cadere anche il governo Gentiloni oppure no?”.
Intanto ieri in Commissione Affari costituzionali della Camera è arrivato l'emendamento del relatore Emanuele Fiano che ridisegna la legge elettorale secondo il sistema tedesco: tempi accelerati, con i collegi disegnati direttamente da un altro emendamento per non sprecare i 30 giorni che sarebbero stati necessari con la delega, ed elezioni in autunno sempre più probabili.
La proposta presentata prevede che alla Camera s'intervenga su 606 seggi: 303 collegi uninominali e 303 da eleggere su lista bloccata con al massimo 4 candidati. I restanti 24 collegi vengono assegnati come già avviene ora: 12 per gli italiani all'estero, 11 al Trentino Alto Adige come dall'Italicum (collegi uninominali e recupero proporzionale), 1 alla Val d'Aosta (da sempre collegio uninominale). Per quanto riguarda il Senato, i collegi uninominali (esclusi quelli di Trentino Alto Adige e Val d'Aosta) saranno 150, a cui poi si aggiungono 151 seggi nei collegi plurinominali, i 7 seggi del Trentino, il valdostano e i 6 all'estero.
L'elettore avrà una sola scheda, non sarà possibile il voto disgiunto. E' fissata una soglia di sbarramento del 5%. Il voto proporzionale di lista determina quindi quanti sono i seggi da attribuire a ciascuna lista. Per capire invece quali sono gli eletti si procede così: in ciascuna delle circoscrizioni pluriprovinciali per la Camera e regionali per il Senato il primo eletto è il capolista del listino bloccato; subito dopo passano i vincitori dei collegi uninominali; se restano ancora dei seggi da assegnare si torna al listino e scattano in ordine i candidati successivi al primo.
L'obiettivo rimane quello di portare concludere la discussione in Commissione entro la prossima settimana per portare la nuova legge in Aula alla Camera già lunedì 12 giugno per poi inviarla al Senato e approvarla definitivamente entro il 7 luglio. Dopo di che saranno le forze politiche a decidere se andare o meno a elezioni anticipate. Ieri Renzi ha dichiarato che a suo modo di vedere andare prima o dopo non cambia molto e che il punto vero rimane la legge di bilancio. Allontanando il rischio dell’esercizio provvisorio ha ribadito: “Se tu voti a ottobre la legge di bilancio la fa il nuovo Governo, se si forma in tempo. Se non c'è la maggioranza la fa il Governo Gentiloni che è in carica e che rimane nell'esercizio dei propri poteri”.
La campagna elettorale sembra comunque essere partita. Dal canto suo Giuliano Pisapia sta tentando di organizzare il campo progressista, ma i tempi sono stretti, due mesi esatti, per riunire tutte le forze politiche e sociali esterne al Pd con l'obiettivo comune di far nascere, in prospettiva, un nuovo e grande centrosinistra. Giuliano Pisapia, presentando a Bruxelles le sue "Officine delle idee", rompe ogni indugio e fissa al primo luglio, a Roma, la data per un “grande incontro nazionale aperto a tutti i soggetti interessati” all’ unità a sinistra. Insomma, l'ex sindaco di Milano, pare abbandonare l'obiettivo di ritagliarsi un ruolo di federatore tra la sinistra e il Pd, una mossa attesa e fortemente auspicata da tempo soprattutto da Mdp che, tramite le parole di Pierluigi Bersani e Roberto Speranza, ha già fatto sapere che parteciperà convintamente alla costruzione del nuovo soggetto politico.
Intanto fra i centristi continua la trattativa tra Angelino Alfano e Stefano Parisi, l’ex pupillo poi decaduto di Silvio Berlusconi, per la costruzione di una nuova aggregazione politica in vista delle politiche. Il proporzionale alla tedesca, del resto, impone ai piccoli di attrezzarsi per cercare di raggiungere la fatidica soglia del 5%. Il tentativo quindi è quello di creare un nuovo soggetto che metta insieme Ap, i fittiani, quel che rimane dell’Udc, e la formazione di Tosi e quella legata a Fitto, forti rispettivamente in Veneto e al Sud.
Anche all’interno del Movimento 5 Stelle fervono i preparativi. L’obiettivo del movimento di Grillo è presentare la squadra dei Ministri già a inizio settembre. Di nomi al momento ne girano tanti ma su di uno sembrano essere tutti concordi: il pm Nino Di Matteo, nel corso di un convegno sulla giustizia organizzato dal M5S alla Camera, ha dichiarato di “non essere scandalizzato, anzi, dall'impegno politico del magistrato. Non rispondo alla domanda circa un mio impegno nella prossima legislatura, ma non voglio neppure escluderla del tutto”.