Sui migranti Draghi è chiaro: nessuno sia lasciato solo in acque italiane
Sull’emergenza migranti la bussola che guida il governo di Mario Draghi è un’azione “equilibrata, efficace e umana” perché “nessuno deve essere lasciato solo nelle acque territoriali italiane”. Il premier non nega l'aumento di sbarchi, anzi ne fa una precisa rendicontazione durante il question time alla Camera: “I flussi sono in aumento dall’inizio del 2020, anche a causa della diffusione della pandemia in Nord Africa. La spinta migratoria è alimentata costantemente dall’instabilità della situazione politica in Libia e dalla complessità della sua estrema frammentazione interna. Va in proposito osservato che il problema non nasce propriamente sulle coste libiche, ma si sviluppa a partire dall’Africa sub-sahariana”. Il Governo di fronte anche a questa emergenza è comunque attivo su più fronti mirando a promuovere “le opportune iniziative bilaterali, a condurre un’azione da parte dell’Unione europea affinché le autorità libiche contrastino i traffici di armi e di esseri umani nel rispetto dei diritti umani, e a esercitare una pressione intraeuropea affinché si torni a una redistribuzione credibile ed efficace dei migranti approdati in Italia”; l’obiettivo dell’esecutivo è quello di diminuire la pressione migratoria in vista dell'estate. Draghi ha inoltre evidenziato che una “leva necessaria” nelle politiche di contenimento è il “rimpatrio dei migranti che non hanno titolo a rimanere sul nostro territorio in mancanza dei presupposti per il riconoscimento della protezione internazionale”. Dopo la risposta tiepida del Commissario agli Affari interni Ylva Johansson, ieri è arrivato il sostegno del ministro degli Esteri tedesco, Heiko Maas che in conferenza stampa al termine dell'incontro alla Farnesina con il ministro Luigi Di Maio ha assicurato: “Già in passato la Germania ha partecipato alla ricollocazione dei profughi e dei rifugiati, lo faremo anche in futuro. Non lasceremo mai da sola l'Italia, ci aspettiamo lo stesso comportamento dagli altri partner dell'Unione europea”.
L’approvazione del decreto sostegni bis slitta alla settimana prossima
Il nodo ristori è stato sciolto, ma il nuovo decreto sostegni slitta ancora. Il Consiglio dei ministri che dovrà esaminare il provvedimento non si terrà prima della prossima settimana, come annunciato dal premier Mario Draghi alla Camera, accumulando un ulteriore ritardo rispetto alla iniziale tabella di marcia, considerando che il Def lo indicava originariamente addirittura a fine aprile. I Ministeri stanno facendo il punto sulle misure proposte e su quelle che effettivamente troveranno spazio nel provvedimento, a cominciare dal dicastero guidato da Andrea Orlando che, spalleggiato dal Pd, punta a portare a casa nuove tutele per l'occupazione, ma anche a richiamare al suo interno funzioni d’indirizzo e di coordinamento delle politiche attive finora attribuite all'Anpal, l'Agenzia guidata da Domenico Parisi, scelto da Luigi di Maio all'inizio del 2019 per importare in Italia l'esperienza americana dei centri per l'impiego, che verrebbe di fatto commissariata e depotenziata, riallineandone la governance a quella delle agenzie fiscali. A suo capo sarebbe dunque un direttore e non più un presidente; la norma comporterebbe peraltro un ripensamento del rapporto con il ministero del Lavoro, con la centralizzazione di alcuni compiti. Sul fronte lavoro si sta inoltre valutando un potenziale allargamento dei contratti di espansione, un rafforzamento della Naspi, oltre agli annunciati sgravi per chi nel turismo abbandona la cig e punta alla rioccupazione.
Le misure sono sponsorizzate dai dem che però, dopo l'incasso ottenuto dalla Lega sul fronte indennizzi, rilanciano anche sullo sport. La richiesta è di interventi da un miliardo di euro che comprendono contributi per le famiglie per iscrivere i ragazzi ai centri estivi, fondi decuplicati a favore delle società dilettantistiche (da 50 a 500 milioni di euro), uno stanziamento da 100 milioni come rimborso per le spese direttamente collegate agli aspetti sanitari, alla prevenzione e al rispetto dei protocolli anti Covid. Il Pd pensa anche alla proroga per tutto il 2021 del credito d'imposta per le sponsorizzazioni e gli investimenti pubblicitari sportivi e a un contributo specifico per i lavoratori stagionali dello sport da 250 milioni. Un aiuto ad hoc dovrebbe arrivare anche per le attività chiuse nel mese di maggio e proprio a questo aspetto potrebbe essere legata anche la tempistica dell'approvazione del decreto. Se la cabina di regia di lunedì dovesse optare per nuove aperture, la platea dei beneficiari si restringerebbe, non è per questo escluso che i sostegni possano arrivare sul tavolo del cdm nei giorni successivi, più o meno a metà della prossima settimana. A essere chiusa dovrebbe invece essere la norma, comparsa finora vuota nelle vecchie bozze del provvedimento, per garantire la continuità operativa di Alitalia.
Draghi nomina Elisabetta Belloni a capo del Dis
Con un blitz improvviso il premier Mario Draghi cambia il direttore del Dis Gennaro Vecchione, che sarebbe scaduto nel 2022, e proroga il direttore dell'Aisi Mario Parente, che avrebbe invece concluso il suo mandato a giugno. Al Dipartimento delle informazioni per la sicurezza arriva l'ambasciatore Elisabetta Belloni, prima donna alla guida di una struttura dell'intelligence. A sostituirla come nuovo segretario generale della Farnesina è l'ambasciatore Ettore Sequi, attuale capo di gabinetto del ministro Luigi Di Maio. Esultano Lega e Iv per la sostituzione di Vecchione, uomo dell'ex premier Giuseppe Conte; trapela irritazione, invece, in casa Cinque Stelle. A questo punto potrebbe essere vicina la fine dello stallo al Copasir, con le dimissioni del presidente leghista Raffaele Volpi per far posto all'unico esponente dell'opposizione Adolfo Urso (An). Rivoluzione, dunque, al Dis, l'organismo che coordina le agenzie operative Aise e Aisi. Al Dipartimento era attesa una nomina, ma di un vice, dopo che il generale Carmine Masiello ha ricevuto l'incarico di sottocapo di Stato Maggiore della Difesa. Draghi invece, in accordo con l’autorità delegata all'intelligence, il sottosegretario Franco Gabrielli, ha congedato Vecchione, generale proveniente dalla Guardia di finanza, sul quale Conte aveva fatto molto affidamento quando, da premier, aveva mantenuto le deleghe ai servizi. Il ribaltone avviene il giorno dopo l'audizione dello stesso Vecchione al Copasir, dove era stato chiamato a chiarimenti sull'incontro fuori da un autogrill tra il leader di Iv Matteo Renzi e il capocentro del Dis Marco Mancini, rivelato dal programma Report. Toccherà ora a Elisabetta Belloni, forte della sua lunga esperienza da segretario generale della Farnesina, porre un freno ai veleni.
La crisi dell’alleanza Pd-M5S sblocca lo stallo del centrodestra
Le prossime elezioni amministrative mettono in crisi l'alleanza Pd-M5S e, come indiretta conseguenza, sbloccano lo stallo nel centrodestra. Dopo la rottura conclamata sia a Roma che a Torino, a chiudere i discorsi ci pensa in prima persona il segretario Pd Enrico Letta: non ci sarà alcuna intesa né al primo né al secondo turno. La mossa, se da un lato placa i malumori interni al partito di chi per anni ha fatto opposizione a Raggi e Appendino, dall'altro complica inevitabilmente il percorso verso le urne. Giuseppe Conte, sul Fatto Quotidiano, prova a riaprire la partita a Torino proponendo un candidato della società civile come punto di incontro tra Pd e M5S: si tratta del rettore del Politecnico Guido Saracco. Il Pd però ha deciso di tenere le primarie e quindi è il messaggio del Pd è che se il M5S vuole partecipi alla corsa ai gazebo: “Sarebbe stato bello avere in questo processo partecipativo il Movimento 5 Stelle, non è accaduto e ne rispettiamo le scelte, come vogliamo vengano rispettate le scelte dell'intero centrosinistra”, afferma Francesco Boccia invitando Conte.
Il centrodestra continua a prendere tempo, ma ormai il vertice della prossima settimana sembra annunciarsi sotto auspici migliori rispetto ai toni che hanno contraddistinto i rapporti tra i leader nelle ultime settimane: ancora i nomi dei candidati nelle grandi città non ci sono, ma spiragli per un'intesa si fanno sempre più concreti. Il disgelo dei giorni scorsi tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni ha dato buoni frutti, portando alla convocazione della prima riunione di coalizione: l'appuntamento è nel primo pomeriggio, al gruppo della Lega alla Camera, tra i responsabili enti locali dei partiti alleati, con all'ordine del giorno una prima ricognizione su chi presentare nei circa 130 centri superiori ai 15mila abitanti che andranno al voto. Alla fine una nota congiunta parla di “un clima di grande collaborazione”: “È emersa la comune volontà di presentare agli elettori una coalizione compatta e unita, pronta a battere sinistra e Cinque Stelle ovunque. Per le città metropolitane il comune indirizzo verrà ufficializzato in una imminente riunione con i leader dei partiti della coalizione. Per le altre città è stato dato mandato ai coordinatori di ciascuna regione di far giungere al tavolo nazionale degli Enti locali una loro comune valutazione. Il tavolo tornerà a riunirsi il prossimo mercoledì”.
L’Aula del Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto per il contenimento dell'epidemia da COVID-19, vaccinazioni, giustizia e concorsi pubblici. A seguire esaminerà le mozioni sulle restrizioni connesse all'emergenza COVID e le mozioni sulla candidatura di Torino ad ospitare le Universiadi invernali del 2025.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali concluderà l’esame sul decreto sulle misure di contenimento del COVID-19 e proseguirà il confronto sul ddl costituzionale relativo al vincolo per il legislatore a seguito di referendum abrogativo e sul ddl costituzionale per la tutela costituzionale dell'ambiente. La Giustizia, con la Territorio, si confronterà sullo schema di decreto legislativo per la disciplina sanzionatoria per la violazione delle norme europee sul mercurio. La Esteri, con la Politiche dell’Eu e assieme alle rispettive della Camera, alle 15.30 ascolterà il Presidente della Commissione per gli affari costituzionali del Parlamento europeo (AFCO) Antonio Tajani nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla Conferenza sul Futuro dell'Europa. La Agricoltura esaminerà il ddl sui prodotti agroalimentari da filiera corta, l'affare assegnato sui danni causati all'agricoltura dall'eccessiva presenza della fauna selvatica e su quello relativo alle problematiche del settore agrumicolo in Italia. Svolgerà poi delle audizioni sul ddl per il riconoscimento dell'agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio. La Industria ascolterà i rappresentanti dell’Ispi sull’Atto europeo relativo agli orientamenti per le infrastrutture energetiche transeuropee.
L’Aula della Camera
Dopo che ieri ha approvato definitivamente il decreto in materia di trasporti e per la disciplina del traffico crocieristico e del trasporto marittimo delle merci nella laguna di Venezia, l’Aula della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame della proposta di legge sull’agricoltura contadina e della mozione per la tutela del pluralismo delle fonti di informazione.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali ascolterà il Walter Tocci, già Vicesindaco di Roma, sulle pdl relative all’ordinamento e ai poteri della città capitale della Repubblica e, con la Difesa, svolgerà delle audizioni sulle pdl per l’istituzione della Polizia forestale, ambientale e agroalimentare nell'ambito dell'Amministrazione della pubblica sicurezza. La Bilancio esaminerà il decreto per il sostegno alle imprese e agli operatori economici, di lavoro, salute e servizi territoriali, connesse all'emergenza da COVID-19, il cosiddetto decreto sostegni. La Finanze, con la Attività Produttive, esaminerà le risoluzioni sulle misure volte a supportare il pluralismo distributivo nel commercio e a reagire alla desertificazione commerciale. La Cultura esaminerà le proposte di legge sul reclutamento e lo stato giuridico dei ricercatori universitari e degli enti di ricerca, nonché di dottorato e assegni di ricerca. La Ambiente, con la Attività Produttive, esaminerà la risoluzione per rendere più efficaci e fruibili le misure di incentivazione delle ristrutturazioni edilizie e ascolterà i rappresentanti dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (ANCE), di Confindustria e dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) in merito all'applicazione del cosiddetto superbonus 110%. La Trasporti dibatterà sulla risoluzione per l'avvio dell'attività di Italia Trasporto Aereo SpA.