La Consulta ammette 5 referendum sulla giustizia. No a cannabis ed eutanasia

Dopo due giorni di camera di consiglio, la Corte Costituzionale ha bocciato tre degli otto quesiti referendari presentati e ne ritiene ammissibili cinque, tutti sul tema della giustizia, per i quali gli elettori saranno chiamati a votare in primavera. In particolare, la Consulta ha giudicato ammissibili i referendum che riguardano l'abrogazione della legge Severino in materia di incandidabilità, la limitazione del carcere preventivo, la separazione delle funzioni dei magistrati, la riforma del Csm e il voto nei Consigli giudiziari. Vengono bocciati i tre quesiti sulla responsabilità civile dei magistrati, sulla cannabis e sull'eutanasia. Proprio su quest'ultimo si concentra la conferenza stampa del presidente Giuliano Amato che esordisce: “Leggere che chi ha deciso non sa cosa sia la sofferenza, mi ha ferito. Ha ferito tutti noi”; il presidente della Consulta è netto: “L'uso della parola eutanasia ha portato a questo. Perché quello è un quesito sull'omicidio del consenziente”, e così com'è “apre all'immunità penale per chiunque uccida qualcun altro con il consenso di quel qualcun altro, che sia malato oppure no”. Poi spiega: “Occorre dimensionare il tema dell'eutanasia a coloro ai quali si applica, a coloro che soffrono. E questo noi, sulla base del quesito referendario, non lo potevamo fare, ma, con altri strumenti, se ne può occupare il Parlamento”. Il cosiddetto referendum sulla cannabis, “avrebbe violato accordi internazionali”, perché comprendeva sostanze stupefacenti, “come papavero e coca, cosiddette droghe pesanti”. 

L'ammissibilità arriva invece su cinque dei sei quesiti presentati, sul tema giustizia, da Lega Radicali, per i quali si voterà in una data tra aprile e giugno. In particolare vengono ammessi i quesiti per: la Riforma dell’elezione Csm: in caso di vittoria del sì, verrebbe abrogato l'obbligo, per un magistrato che voglia essere eletto a Palazzo dei Marescialli, di trovare da 25 a 50 firme per presentare la candidatura; la separazione delle carriere dei magistrati: in caso di vittoria del sì, il magistrato dovrà scegliere all'inizio della carriera la funzione giudicante o requirente, di giudice o pubblico ministero, per poi mantenere quel ruolo durante tutta la vita professionale; limiti alla custodia cautelare: con una vittoria del sì resterebbe in vigore la carcerazione preventiva, per il cosiddetto pericolo di reiterazione del reato, solo per chi commette i reati più gravi; abolizione della legge Severino del 2012 nella parte che prevede l'incandidabilità, l'ineleggibilità e la decadenza per i parlamentari, per i rappresentanti di governo, per i consiglieri regionali, per i sindaci e per gli amministratori locali in caso di condanna. Il quinto quesito ammesso è quello sui Consigli giudiziari: si chiede di riconoscere, anche ai membri laici dei Consigli giudiziari, avvocati e professori, di partecipare attivamente alla valutazione dell'operato dei magistrati. 

La legge sul fine vita torna in Aula alla Camera, ma le distanze rimangono

Dopo la bocciatura della Consulta del referendum sull'eutanasia, i riflettori sono puntati sulla proposta di legge sul Fine vita. Il testo torna domani in aula, alla Camera, dopo lo stop avvenuto a metà dicembre 2021 per dare spazio alla legge di Bilancio. In questi due mesi, però, le posizioni delle forze politiche non sono cambiate. In prima linea si schiera il Movimento 5 Stelle: “Le centinaia di migliaia di italiani che hanno sottoscritto il quesito referendario sull'eutanasia testimoniano ciò che abbiamo sempre sostenuto: in Italia c'è bisogno da anni di una legge che introduca finalmente nel nostro ordinamento il fine vita, è il Paese a chiederla con forza. Siamo davanti a una legge storica che amplia e introduce diritti attesi da troppo tempo”, dice Gilda Sportiello, capogruppo dei pentastellati in commissione Affari sociali e prima firmataria della pdl. Martedì sera, durante l'assemblea congiunta con i parlamentari, il presidente dei deputati Cinque Stelle Davide Crippa ha rivolto un appello ai colleghi per una “presenza massiccia” in aula, a sostegno del testo, posizione sposata anche dal leader M5S, Giuseppe Conte

Ma sulla stessa sponda del fiume non si ritroverà tutta la maggioranza. La Lega, ad esempio, conferma Roberto Turri capogruppo del Carroccio in commissione Giustizia alla Camera: “Abbiamo presentato emendamenti, anche soppressivi, quindi la nostra posizione è contraria. E a maggior ragione lo è dopo la bocciatura del quesito referendario da parte della Consulta”. Si dice “cautamente ottimista”, invece, Alfredo Bazoli: per i dem il testo è “un buon punto di sintesi tra posizioni molti distanti e sensibilità molto diverse”, inoltre “recepisce in maniera molto chiara le indicazioni che ci ha dato la Corte costituzionale nel 2019, dunque riteniamo che l'impianto vada difeso”. Restando nell'ambito della maggioranza, Italia viva conferma la scelta di lasciare “libertà di coscienza” ai propri parlamentari. Da Forza Italia è tranchant il giudizio del coordinatore e vice presidente, Antonio Tajani: “Tutto è importante ma la priorità è lavorare per salvare vite umane”. Almeno sul tema del fine vita il centrodestra mostra quella compattezza perché anche FdI ribadisce: “Sul testo che approda in aula noi siamo contrari”, sottolinea Carolina Varchi

Il Governo vuole aumentare la produzione di gas. I partiti puntano a più fondi

Come aumentare la produzione nazionale di energia e dove trovare le risorse necessarie per frenare i maxi-rincari di luce e gas anche nel secondo trimestre? È questo il rebus che cerca di risolvere il Governo in vista del Cdm di domani per il varo del nuovo decreto contro il caro-bollette: guarda agli interventi per tamponare caro energia e bollette ma punta anche ad interventi strutturali, come quelli di riattivare produzione di gas italiano. Mario Draghi, dopo la visita ai laboratori di fisica nucleare del Gran Sasso, vola a Parigi da Emmanuel Macron e oggi sarà impegnato prima con il Consiglio Ue straordinario sulla crisi in Ucraina e poi al vertice Ue-Africa. Ma a Palazzo Chigi il lavoro non si è mai fermato, coordinato dal sottosegretario Roberto Garofoli, insieme ai due ministri in prima fila sul dossier energia, Roberto Cingolani e Daniele Franco. In mattinata i tre hanno incontrato l'Ad di Eni Claudio Descalzi e hanno esplorato le possibilità di aumentare la produzione nazionale di gas; nella riunione il manager ha illustrato lo scenario relativo all'andamento dei prezzi dell'energia ma anche le prospettive sulla produzione e la fornitura del gas a livello europeo e italiano. Per Descalzi andrebbero spinte le capacità dei siti già attivi, ma bisognerebbe puntare alla ripartenza di giacimenti, lungo l'Adriatico e in Sicilia, già scoperti ma in parte sottoposti a divieti fra moratoria del blocco alle trivellazioni e estrazione entro le 12 miglia oltre ai tempi della burocrazia. Spetterebbe quindi al Governo sbloccare la situazione con deroghe dettate dall'emergenza nell'ottica di un'operazione di sistema. 

L'altro tema sul tappeto è quello del “prezzo equo” sul quale misurare gli eventuali extraprofitti delle imprese che producono energia da impianti a fonti rinnovabili. Non si sarebbe ancora arrivati alla definizione di questo parametro, che secondo il decreto sostegni ter si dovrebbe applicare dal primo febbraio al 31 dicembre, ma se n’è discusso a lungo nelle riunioni a Palazzo Chigi con Arera e Gse. La quadra sui fondi da impiegare ancora non c’è, ma l'obiettivo sarebbe quello di recuperare 6-7 miliardi. Lo sforzo ancora non basta secondo i partiti: “C'è maggiore rischio per la nostra economia di veder fallire migliaia e migliaia d’imprese piuttosto che di un nuovo scostamento che consenta di avere risorse per sostenere l'aumento dei costi di produzione”, dice il capodelegazione M5s al governo Stefano Patuanelli, insistendo nella necessità di valutare il ricorso al deficit. “Bisogna passare dalle parole ai fatti” incalza il leader della Lega Matteo Salvini, mentre Giorgia Meloni assicura il sostegno a “qualsiasi proposta seria del Governo”. 

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 15.00 per lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sul ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell'amianto e alcune sul ddl sulla disciplina dei rappresentanti di lista e i membri ufficio elettorale. La Commissione Esteri, assieme alla Politiche dell’UE e alle rispettive della Camera, ascolterà i rappresentanti del Consiglio Nazionale dei Giovani nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulla Conferenza sul Futuro dell'Europa. La Finanze, assieme alla Esteri, esamineràil disegno di legge di ratifica degli accordi tra Italia e Svizzera sui lavoratori frontalieri e le doppie imposizioni.

La Industria proseguirà il ciclo di audizioni sulla legge annuale per la concorrenza; nello specifico alle 14.00 ascolterà i rappresentanti dell’autorità di regolazione dei trasporti, del Consorzio nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica (COREPLA), del Consorzio nazionale imballaggi (CONAI), del Consorzio volontario per il riciclo del PET (CORIPET), dell’Associazione importatori medicinali Italia (AIM), dell’Associazione italiana ospedalità privata (AIOP) e dell’Associazione immunodeficienze primitive (AIP-OdV). La Territorio esaminerà il disegno di legge sulla rigenerazione urbana. 

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 8.30 per l’approvazione definitiva del decreto di proroga dello stato di emergenza nazionale e ulteriori misure per il contenimento della diffusione dell'epidemia da COVID-19. A seguire esaminerà la mozione sull'impatto della transizione ecologica sul settore dell'industria pesante, con particolare riferimento al settore della raffinazione, petrolchimico e bioraffinazione, la mozione sull'applicazione della cosiddetta direttiva Bolkestein e la proposta di legge sulla morte volontaria medicalmente assistita,

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Bilancio, dibatterà sul decreto mille proroghe.

La Giustizia discuterà la proposta di legge sui reati contro il patrimonio culturale. La Difesa ascolterà il Direttore dell'Organizzazione congiunta per la cooperazione in materia di armamenti (Occar) sulla gestione dei programmi europei di cooperazione nel campo degli armamenti. La Finanze dibatterà sulla risoluzione per tutelare il risparmio privato e a favorire il suo impiego nell'economia reale. La Ambiente, con la Trasporti, esaminerà l’Atto europeo sul rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi e successivamente si confronterà sulla cosiddetta legge Salva Mare. La Trasporti ascolterà l'amministratrice delegata di Rete Ferroviaria Italiana (RFI) Vera Fiorani nell'ambito dell'esame del Documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci. La Affari Sociali esaminerà il decreto per fronteggiare l'emergenza COVID-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.



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