Draghi incontra Salvini in vista dell’informativa sull’Ucraina di giovedì
È durato circa un’ora il faccia a faccia tra il premier Mario Draghi e Matteo Salvini. Tra i temi trattati il principale è stato quello della guerra in Ucraina: domani a Palazzo Chigi arriverà infatti la prima ministra finlandese Sanna Marin, che ha ufficializzato la richiesta di adesione alla Nato, una decisione che ha portato Vladimir Putin a minacciare “reazioni”. I temi della politica estera, però, s’intrecciano da vicino con la politica interna. Il presidente del Consiglio giovedì mattina sarà prima al Senato e poi alla Camera per un’informativa sulla questione Ucraina, un atto che, nelle scorse settimane, era stato sollecitato in particolare dal Movimento 5 stelle e dalla Lega, critici sull'invio di nuove armi a Kiev. “Io sono convinto che ulteriori invii di armi allontanino la pace”, ha ribadito il segretario del Carroccio, al termine del colloquio. Le tensioni sulla politica estera sono ben chiare al Governo: per Palazzo Chigi, “il colloquio si è incentrato sulla recente visita negli Stati Uniti, nel corso della quale è stato riaffermato l'impegno dell'Italia per la pace attraverso il sostegno all'Ucraina, l'imposizione di sanzioni alla Russia, la rinnovata richiesta di un cessate il fuoco e dell'avvio di negoziati credibili”.
Se per entrambi l'obiettivo è la pace, per Draghi il sostegno a Kiev passa anche e ancora per l'invio di armi (mentre Salvini, come detto, auspica lo stop) e per le sanzioni nei confronti della Russia, su cui il leader della Lega si dice scettico. “L'embargo del petrolio e del gas bisogna vedere se fa più male alla Russia o all'Italia e all'Europa. Secondo i dati fa più male all'Italia e all'Europa”, ha detto convinto. Da parte di Giuseppe Conte, ieri, non ci sono state dichiarazioni sul tema e i membri pentastellati del Copasir smentiscono divisioni all'interno del Movimento 5 Stelle, ribadendo la linea ufficiale: “Non è il momento dell'escalation militare, è il tempo delle soluzioni politiche". Nell'agenda del premier non risultano altri incontri con leader dei partiti, dunque il “chiarimento” avverrà giovedì in Parlamento, anche se già nel Cdm di oggi potrebbe esserci un aggiornamento informale.
Draghi cerca l’accordo sul Concorrenza
Mario Draghi non intende subire altri stop and go sulle riforme necessarie per ottenere i fondi del Pnrr. Dobbiamo “procedere rapidamente con l'agenda” aveva scandito il premier sabato a Sorrento e, rientrato a lavoro a palazzo Chigi, interviene in prima persona per sciogliere gli ultimi nodi. In quest'ottica s’inserisce l'incontro con Matteo Salvini. Il Premier è chiaro: il sistema delle gare resta, nessuna proroga di 5 anni è possibile, né è possibile da parte dello Stato esercitare il golden power sulle coste. Il Governo, però potrebbe inserire specifiche proroghe tecniche che facciano slittare la deadline del 31 dicembre 2023 per alcuni Comuni che sono in ritardo e impossibilitati a fare le gare. Esclusa anche l'ipotesi di una mappatura di spiagge e concessioni. Rimandare ancora, è il refrain di palazzo Chigi, non è una possibilità.
Il leader della Lega ne parla prima con Draghi e, poi, con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Roberto Garofoli per un punto tecnico sul dossier. Lasciando palazzo Chigi, il segretario del Carroccio si è detto ottimista: “Stiamo lavorando e, come lo abbiamo trovato sul catasto, conto che si arrivi a un accordo”. Il sì del centrodestra, aggiunge, è vincolato alla presenza di alcune “garanzie” per chi tra lettini e ombrelloni “ci lavora da una vita”. In attesa di sbloccare definitivamente l'impasse su concorrenza e delega fiscale, in Parlamento la maggioranza continua ad avere problemi: ieri nell'aula della Camera è mancato per due volte il numero legale ed è stato rimandato a domani il voto sulla pregiudiziale di costituzionalità presentata al decreto Taglia prezzi da FdI e la conseguente richiesta di fiducia da parte del Governo.
Ancora nessun incontro dei leader del centrodestra
Nel centrodestra è ufficialmente partita la grande corsa alle politiche del 2023 e mentre i singoli partiti si danno da fare in proprio, emerge sempre di più nella coalizione uno sfilacciamento a livello nazionale. Silvio Berlusconi, Matteo Salvini e Giorgia Meloni non si vedono dal giorno della rielezione di Sergio Mattarella e per ora non sembrano ancora volersi incontrare. La frattura tra FI, Lega e Fratelli d'Italia sembra ormai andare al di là della scelta sull'appoggiare o meno il governo di Mario Draghi. E la fotografia di un fronte sì in movimento ma tutt'altro che compatto la restituiscono le continue conferenze programmatiche e convention: ad aprire le danze è stata ad aprile Forza Italia a Roma, con il ritorno in presenza del Cavaliere, poi è stato il turno di Fratelli d'Italia a Milano e successivamente della Lega ancora nella capitale.
Venerdì e sabato toccherà nuovamente al partito azzurro riunirsi, stavolta alla Mostra d'Oltremare di Napoli. Nel frattempo, con il primo turno di amministrative ormai alle porte, il vertice tanto richiesto dalla Meloni per un chiarimento è finito fuori dai radar o quasi. “I leader si sentono spesso”, assicura il coordinatore nazionale di FI Antonio Tajani, spiegando che Silvio Berlusconi parla sia con Meloni che con Salvini, “poi quando sarà il momento si vedranno”. Intanto però i mesi passano, di schiarite all'orizzonte non se ne vedono e in alcuni Comuni capoluogo che andranno il 12 giugno al voto (Messina, Catanzaro, Parma, Verona e Viterbo) l'opera di ricucitura non è andata a buon fine e il centrodestra andrà diviso.
L’Ue taglia le stime di crescita dell’eurozona
Le stime di primavera della Commissione Ue, le prime dall'inizio della guerra ucraina, disegnano un'Europa che in pochi mesi ha perso una parte consistente dello slancio post-Covid. La crescita dell'Eurozona rallenterà al 2,7% nel 2022 e al 2,3% nel 2023, rispetto al 4 e al 2,7 stimati il dieci febbraio scorso mentre l'inflazione toccherà il 6,1% quest'anno (e non più il 3,5% previsto in precedenza) piazzandosi al livello più alto della storia dell'unione monetaria. Non è recessione ma c’è motivo per essere pessimisti. Ai Paesi con alto debito come l'Italia, è il monito dell'Ue, servirà agire con la massima prudenza, evitando, ad esempio, scostamenti di bilancio. Quando a febbraio la Commissione elaborò le stime invernali la tensione con Mosca era alle stelle ma il conflitto non era all'orizzonte. A due mesi e mezzo dall'inizio della guerra i “venti contrari alla crescita” sono aumentati nettamente e non si fanno sentire solo sui prezzi di energia e materie prime ma anche sul commercio globale. La revisione al ribasso non risparmia nessuno: secondo le stime l’aumento del Pil italiano scenderà al 2,4% nel 2022 e all'1,9% nel 2023, rispetto al 4,1% e al 2,3% previsti a febbraio.
Nella classifica aggiornata dei tassi di crescita previsti quest'anno è l'Estonia il fanalino di coda dei 27 (+1%) seguita da Finlandia e soprattutto Germania, con un +1,6%, mentre Portogallo (5,8%), Irlanda (5,4%) e Spagna (4%) si piazzano sul podio. Tutto ciò assumendo che le forniture di gas russo non siano interrotte, in caso contrario la prospettiva cambia e ha un solo nome: recessione. Lo stop al gas russo costerebbe all'Ue due punti e mezzo di crescita e farebbe schizzare l'inflazione di un ulteriore 3%. Per i Paesi legati a doppio filo con Mosca, come l'Italia, avrebbe “gravi conseguenze”, avverte la Commissione tramite il Commissario Paolo Gentiloni. Per ora, tuttavia, il quadro è incerto ma non drammatico, con alcune note positive come il calo della disoccupazione (al 6,7%, -0,3% rispetto al 2021). La boa cui aggrapparsi, oltre al rimbalzo economico post-Covid, resta il Next Generation Ue, a cominciare dal suo maggior beneficiario, l'Italia. Il rispetto del Pnrr “è la migliore risposta in questi tempi difficili e il Governo fa bene a insistere” su questo, ha sottolineato Gentiloni, confermando che, se Roma chiedesse alcune modifiche al suo piano sulla base dell'aumento dei costi delle materie prime e del nuovo quadro energetico, Bruxelles non direbbe di no.
L’Aula del Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per l’esame del decreto per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19 in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza e della relazione della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere sui percorsi trattamentali per uomini autori di violenza nelle relazioni affettive e di genere.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con l’Istruzione, svolgerà delle audizioni sul decreto per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), esaminerà lo schema di decreto legislativo regolamento sulla cibersicurezza e, con la Sanità, concluderà il confronto sul decreto per il superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell'epidemia da COVID-19. La Giustizia si confronterà sul ddl per l’equo compenso per le prestazioni professionali, sulla legge delega per la riforma dell'ordinamento giudiziario, per l'adeguamento dell'ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Csm, e sullo schema di decreto legislativo di modifica del Codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza.
La Finanze esaminerà il ddl sull’imposta di registro sugli atti giudiziari. La Istruzione esaminerà il ddl sulle competenze non cognitive, il ddl per l'introduzione dell'insegnamento di educazione economica e finanziaria nelle scuole primarie e secondarie, il ddl sull’attività di ricerca e reclutamento di ricercatori e il ddl per la promozione dei cammini come itinerari culturali. La Lavori Pubblici proseguirà le udizioni nell’ambito dell'indagine conoscitiva sulle ricadute nell'ordinamento italiano della Convenzione di Città del Capo del 2001 e del relativo protocollo aeronautico, esaminerà il ddl per il riordino delle disposizioni legislative in materia di costruzioni e proseguirà le audizioni sull’affare assegnato sulle problematiche attinenti alle infrastrutture ferroviarie nelle isole.
La Agricoltura svolgerà delle audizioni sulle problematiche connesse alla realizzazione di un nuovo piano per l'olivicoltura. La Industria esaminerà la legge annuale per la concorrenza, l’Atto europeo sulla sicurezza dell'approvvigionamento e prezzi dell'energia accessibili, il ddl per l'inquadramento ai fini previdenziali e assistenziali degli esercenti attività di perito assicurativo e il ddl sulla disciplina della professione di guida turistica. La Lavoro esaminerà il ddl sul salario minimo orario, il dlgs sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea, il decreto legislativo relativo all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza e lo schema di decreto legislativo sul prodotto pensionistico individuale paneuropeo (PEPP). La Salute svolgerà delle audizioni sui ddl relativi alla disciplina dell’autista soccorritore. La Territorio esaminerà il disegno di legge sulla rigenerazione urbana, il ddl per la riduzione dell'inquinamento da sostanze poli e perfluoroalchiliche (PFAS) e per il miglioramento della qualità delle acque destinate al consumo umano, e l’affare assegnato relativo allo scioglimento dei grandi ghiacciai alpini. La Politiche dell’Ue proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea 2021.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tonerà a riunirsi alle 10.00 per l’approvazione definitiva del decreto per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina, per l’esame delle mozioni sull’energia nucleare di nuova generazione, la proposta di legge per la tutela del rapporto tra detenute madri e figli minori, le mozioni per la riorganizzazione dell'assistenza sanitaria territoriale, le mozioni per il contrasto della peste suina africana e per il sostegno della filiera suinicola e la pdl per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta.
A seguire si confronterà sulle mozioni sulla disciplina di bilancio e governance economica dell’Unione europea, sulle mozioni per il ripristino della festività nazionale del 4 novembre per la celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze armate, sulla proposta di modifica del codice del Terzo settore, e su alcune relazioni della Giunta per le autorizzazioni.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà delle audizioni sulle pdl per l’esercizio del diritto di voto da parte degli elettori temporaneamente domiciliati fuori della regione di residenza e dibatterà sulla pdl sulle nuove norme per la cittadinanza e sulla pdl per lo scioglimento dei consigli degli enti locali conseguente a fenomeni di infiltrazione e di condizionamento di tipo mafioso. La Giustizia svolgerà alcune audizioni sulle pdl contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti e nazisti, esaminerà la pdl per la perseguibilità del reato di surrogazione di maternità commesso all'estero da cittadino italiano e lo schema di decreto legislativo di modifica del codice della crisi d'impresa e dell'insolvenza. La Esteri riprenderà, assieme alla Attività Produttive, l’esame delle risoluzioni relative alla partecipazione dell'Italia al progetto per la realizzazione del gasdotto EastMed e sul medesimo argomento ascolterà il Direttore Public Affairs di ENI Lapo Pistelli.
La Cultura esaminerà la pdl per l’istituzione della figura professionale dello psicologo scolastico nelle scuole di ogni ordine e grado e le pdl sulla formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado. La Trasporti svolgerà delle audizioni sull'erogazione dei ristori per i danni al trasporto pubblico locale causati dall'emergenza COVID-19. La Lavoro esaminerà il dlgs sulle condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili nell'Unione europea e il decreto legislativo relativo all'equilibrio tra attività professionale e vita familiare per i genitori e i prestatori di assistenza. Dibatterà sulle pdl sulle prestazioni di lavoro accessorio e sulle pdl sui controlli sul personale addetto ai servizi di trasporto. La Affari Sociali esaminerà la pdl di delega per il riordino della disciplina degli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico.