Il decreto sostegni sarà in Consiglio dei ministri venerdì
Sale il pressing dei partiti perché arrivi, entro la settimana, il decreto sostegni, il primo grande provvedimento economico del governo Draghi che dovrà distribuire 32 miliardi di nuovi aiuti a imprese, lavoratori e famiglie. L'impianto generale del decreto è definito ma manca ancora la sintesi politica: un vertice di maggioranza con il premier, forse già nel pomeriggio di oggi, e un successivo incontro con i capigruppo dei ministri Federico D'Incà e Daniele Franco dovrebbero servire a tirare le fila di un testo complesso ma che, di fatto, ricalcherà le misure messe in campo nel primo anno di pandemia per arginare i danni economici del virus. Il provvedimento dovrebbe arrivare sul tavolo del Consiglio dei ministri venerdì ma finora, è la lamentela sottotraccia tra i gruppi della nuova maggioranza, testi e norme ben definite non se ne sono visti. Comunque sia sembra che sul tema Mario Draghi possa tenere una conferenza stampa per spiegare questi primi interventi; il decreto sarà infatti parte di una strategia in più tappe: a stretto giro, come ha preannunciato il sottosegretario al Mef Claudio Durigon, dovrebbe arrivare anche un “decreto che possa dare vitalità alle imprese per la ripartenza”, che dovrebbe contenere anche il pacchetto salva-imprese studiato dal viceministro all'Economia Laura Castelli per rivedere le norme sui fallimenti ed evitare il collasso delle realtà in difficoltà temporanea causa Covid.
Seguirà poi un nuovo scostamento di bilancio da almeno 15-20 miliardi. Intanto, però, il Governo è al lavoro per limare le misure del decreto sostegni. Il provvedimento “si muoverà lungo 5 direttrici”, come spiega Castelli: l'impianto prevede quindi quasi 12 miliardi per gli indennizzi a fondo perduto alle attività produttive, con un fondo ad hoc per la montagna, circa 6 miliardi per la sanità di cui 5 per implementare il piano vaccini, e poco meno di 10 miliardi alle misure per famiglia, lavoro, indennità per stagionali e sportivi, Cig (che si accompagnerà' al blocco dei licenziamenti fino al 30 giugno); e ancora reddito di cittadinanza e reddito di emergenza, Naspi e Fondo occupazione. Oltre alla replica di strumenti già utilizzati ci saranno delle novità, come i nuovi criteri per il Rem o la sola sospensione del Reddito di cittadinanza per chi trova temporaneamente lavoro. Cambierà anche il meccanismo di calcolo dei contributi alle imprese e saranno eliminati i codici Ateco, a contare saranno le perdite (almeno il 33%) dell'intero 2020 rispetto al 2019. Su questa base si dovrebbe calcolare la perdita media mensile e la base su cui applicare la percentuale di ristoro in due mensilità. Gli aiuti andranno a circa 3 milioni di Pmi fino a 10 milioni di giro d'affari, compresi 800mila professionisti, e varieranno da un minimo di 1000 euro per le persone fisiche a un massimo di 150mila euro con 5 fasce percentuali, dal 30% per i più piccoli al 10% per i fatturati tra 5 e 10 milioni. Trovato il punto di caduta sugli aiuti alle imprese resterà da blindare l'intesa sul fisco: se la maggioranza ha trovato facilmente l'intesa sul nuovo rinvio per rate e cartelle, meno digeribile, almeno per l'ala più a sinistra, l'intervento sulle riscossioni.
Il Cts cambia volto: Locatelli coordinatore, Brusaferro portavoce
Cambia il volto e la composizione del Comitato tecnico scientifico. Dopo l'addio di Agostino Miozzo al ruolo di coordinatore della struttura, nata a sostegno di palazzo Chigi per lotta alla pandemia di Coronavirus, il Cts si trasforma in linea con la discontinuità già avviata da Mario Draghi con la sostituzione di Angeli Borrelli come capo della Protezione civile. Il numero uno di via Vitorchiano Fabrizio Curcio “in relazione alla nuova fase dell'emergenza coronavirus, con l'accelerazione delle attività inerenti al nuovo piano vaccinale” decide quindi di razionalizzare le attività del comitato, riducendo i componenti da 25 a 12 proprio per “ottimizzarne il funzionamento”. Largo anche a esperti appartenenti non solo al campo scientifico-sanitario ma anche ad altri settori, precisa lo stesso Curcio anticipando l'ordinanza, “come ad esempio al mondo statistico, matematico-previsionale o ad altri campi utili a definire il quadro della situazione epidemiologica e a effettuare l'analisi dei dati raccolti necessaria ad approntare le misure di contrasto alla pandemia”.
A guidare il Cts, come coordinatore, ci sarà quindi il presidente del Consiglio Superiore di Sanità del ministero della Salute Carlo Locatelli mentre il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità Silvio Brusaferro farà da portavoce, rispondendo di fatto alla necessità, più volte invocata da diversi esponenti non solo della maggioranza, di affidare a una sola persona la comunicazione in tempi di emergenza sanitaria. La nuova struttura vedrà anche il direttore scientifico dell'Istituto Nazionale per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” Giuseppe Ippolito, il Presidente del Comitato Etico dello Spallanzani Cinzia Caporale, il Direttore Generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute Giovanni Rezza, e il Presidente dell'Aifa Giorgio Palù. Inoltre, il nuovo Cts sarà composto anche da Sergio Fiorentino (segretario), Fabio Ciciliano, Sergio Abrignani, Alessia Melegaro, Alberto Giovanni Gerli e Donato Greco. Ai precedenti componenti del Comitato vanno i ringraziamenti del capo dipartimento “per l'importante lavoro fin qui svolto” e del ministro Roberto Speranza che riconosce ai membri uscenti di aver “servito il Paese in questi mesi così difficili”, senza dimenticare il “buon lavoro” agli esperti appena nominati, “in modo particolare a Brusaferro e Locatelli, che hanno dimostrato straordinarie qualità alla testa di Iss e Css e che guideranno il Comitato in questa nuova stagione”.
Letta frena su Gualtieri candidato a Roma, primo stop a correnti Pd
Neanche 48 ore dopo la sua elezioni l'unanimità in assemblea, Enrico Letta deve intervenire per stoppare l'ennesimo strappo delle mille correnti del Pd. A metà giornata filtra la disponibilità dell'ex ministro dell'Economia Roberto Gualtieri a correre per il Campidoglio, un'operazione che ad un certo punto sembra fatta, in attesa solo del sì del nuovo segretario che veniva descritto quasi come una formalità, l'ufficializzazione di un accordo già definito. Le cose però non stanno così, l'indiscrezione coglie di sorpresa Letta che non la prende per niente bene: è impegnato in un incontro via internet con la stampa estera quando esce la notizia. Appena informato dell'indiscrezione, dal Nazareno filtra una precisazione piuttosto secca: nessuna decisione è stata presa. Il nuovo segretario considera inconcepibile mettere il carro davanti ai buoi ora, visto che non c'è nemmeno la data delle elezioni amministrative e non sono stati nemmeno definiti gli organi dirigenti del partito.
Aver fatto filtrare la notizia di un accordo già fatto, ragiona chi ha parlato con il segretario, è una forzatura che non aiuta nessuno. Anzi, il contrario delle regole di ingaggio che il partito ha votato all'unanimità domenica scorsa: non è trasparente, perché sono rumors, e impedisce al segretario di prendere in mano il dossier cercando di costruire una soluzione il più possibile condivisa in un'ottica di coalizione. Il dato è che tutto è ancora da definire e il segretario Pd non vuole fare mosse avventate, consapevole di quanto sia complessa la situazione a Roma: il fronte delle forze alle quali Letta guarda è frammentato e c'è già in pista Virginia Raggi, che ha annunciato la ricandidatura. C'è Carlo Calenda, che ha subito reagito stizzito alle voci di un accordo fatto: “Prendo atto, ci vediamo alle elezioni”. Una mossa così rischia di far svanire ogni possibilità di un fronte largo prima ancora di averci provato. Letta in serata avrebbe deciso subito di prendere in mano la situazione e avrebbe incontrato il segretario del Pd del Lazio Bruno Astorre e quello del Pd romano Andrea Casu. Oggi Letta dovrebbe vedere l'ex ministro Gualtieri e poi incontrerà probabilmente anche Carlo Calenda.
L’Aula del Senato
Nella giornata di oggi l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di palazzo Madama tornerà a riunirsi mercoledì 24 marzo alle 9.00 per le Comunicazioni del Presidente del Consiglio Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 25 e del 26 marzo 2021.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il ddl per l’istituzione della giornata nazionale delle vittime da COVID-19. La Giustizia esaminerà il Recovery plan e il ddl per la riforma del processo civile. La Difesa dibatterà sull’affare assegnato relativo ai profili della sicurezza cibernetica attinenti alla difesa nazionale e sulla relazione sulla politica dell'informazione per la sicurezza, relativa all'anno 2020. La Bilancio, con la Politiche dell’Ue, svolgerà diverse audizioni sulla proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza: nello specifico oggi alle 15.30 ascolterà il Ministro del turismo Massimo Garavaglia e a seguire i rappresentanti di Assogasmetano, Federmetano, Federcongressi&eventi, Agenzia Spaziale Italiana e AGroDiPAB. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo in materia di imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni. La Istruzione alle 9.00 ascolterà il Ministro dell'università e della ricerca Maria Cristina Messa sulle linee programmatiche del suo Dicastero, anche in relazione ai contenuti della proposta di Piano nazionale di ripresa e resilienza e alle 13.30 del Ministro della cultura Dario Franceschini su linee programmatiche del suo Dicastero e Pnrr. La Agricoltura svolgerà diverse audizioni sul Piano nazionale di ripresa e resilienza e alcune altre sul ddl per la disciplina del settore florovivaistico. L’Industria si confronterà sul Recovery plan. La Lavoro esaminerà il Pnrr. La Salute, con la rispettiva della Camera, alle 8.00 ascolterà le comunicazioni del Ministro della salute Roberto Speranza sulle linee programmatiche del suo dicastero. A seguire esaminerà l’affare assegnato sulla terapia del dolore e cure palliative e il Piano nazionale di ripresa e resilienza. La Territorio esaminerà il Recovery plan e si confronterà sul ddl per la rigenerazione urbana.
L’Aula della Camera
Nell’arco di questa settimana l’Aula della Camera non esaminerà nessun provvedimento ma, come di consueto oggi alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà e svolgerà delle audizioni sul decreto per il riordino delle attribuzioni dei Ministeri e a seguire si confronterà sulle pdl sull’ordinamento e poteri della città di Roma capitale e sugli atti europei per “Un nuovo patto sulla migrazione e l'asilo”. La Difesa proseguirà il ciclo di audizioni nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulla pianificazione dei sistemi di difesa e sulle prospettive della ricerca tecnologica, della produzione e degli investimenti funzionali alle esigenze del comparto difesa. La Finanze si confronterà sullo schema di decreto legislativo in materia d’imposta sul valore aggiunto per le prestazioni di servizi e le vendite a distanza di beni. La Cultura si confronterà sul decreto sull’organizzazione e funzionamento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e sulla pdl per la riorganizzazione del sistema di istruzione e formazione tecnica superiore. La Trasporti audirà il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti alle 9.00 sul Pnrr e alle 10.00 sullo schema di piano industriale della società Italia Trasporto Aereo Spa. La Commissione Attività produttive alle 13.30, invece, sarà il turno del Ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti. La Agricoltura si confronterà sui contenuti del Pnrr.