Il Governo approva il Documento programmatico di bilancio (Dpb)

Il governo ha dato il via libera al Documento programmatico di bilancio che contiene lo scheletro della manovra, che ha una base di partenza da 22-23 miliardi, pari a 1,2 punti di Pil, e sarà finanziata con l'extra deficit, ovvero la differenza tra l'indebitamento a livello tendenziale (quindi a politiche invariate) che secondo le stime del Governo si ridurrà al 4,4% l'anno prossimo, e l'indebitamento programmatico fissato al 5,6% del Pil. Per ora si tratta solo della griglia di numeri da inviare a Bruxelles nelle prossime ore, associata all'elenco delle misure che comporranno la legge di bilancio vera e propria che sarà esaminata in una riunione successiva, forse alla fine della settimana al rientro del premier Mario Draghi dal Consiglio europeo o direttamente quella dopo. Nei prossimi giorni dovrebbero essere convocate anche le parti sociali. 

Il ministro dell'Economia Daniele Franco ha presentando ai partiti di maggioranza il Dpb e annunciato un intervento da 8 miliardi per il taglio delle tasse (Iv e Fi ne avevano chiesti 10) che sarà concentrato sulla riduzione del cuneo fiscale. Confindustria preme per un alleggerimento dell'Irap che non si riduca a una semplice sostituzione del tributo regionale con un'addizionale all'Ires, ma al momento appare difficile e l'intervento sull'Irap dovrebbe essere rinviato alla delega fiscale. Tra le ipotesi al vaglio c’è la cancellazione del contributo Cuaf (la cassa unica assegni familiari) che costa circa 2 miliardi ed è a carico dei datori di lavoro ma è una misura che s’incrocia con l'introduzione dell'assegno unico. L'obiettivo è di non penalizzare il ceto medio e di ridurre le tasse per le famiglie. Previsto anche il rinvio al 2023 della plastic tax e della sugar tax, e il taglio dal 22% al 10% dell'Iva su prodotti assorbenti per l'igiene femminile.  

L'intervento per il taglio delle tasse sarà accompagnato da un fondo da un miliardo per far fronte ai rincari di luce e gas; per la copertura si ricorrerà a uno dei due miliardi già destinati dalla Nadef alla riforma del fisco, ai quali si andrebbero ad aggiungere altri 7 miliardi per il taglio delle tasse. In arrivo anche la proroga del superbonus al 2023 per i condomini e gli ex Iacp, gli istituti autonomi per le case popolari; gli altri incentivi per l'edilizia dovrebbero essere rifinanziati per tre anni. Uno dei capitoli più spinosi è quello delle pensioni: per il post quota 100, la misura bandiera della Lega, Franco ha annunciato di voler ammorbidire il passaggio istantaneo dai 62 ai 67 anni; tra le ipotesi sul tavolo una nuova finestra di flessibilità, ovvero quota 102, l'anticipo pensionistico con 64 anni di età e 38 di contributi, che sarà valida il prossimo anno e che diventerà quota 104 (66 anni di età e 38 di contributi) nel 2023. In aggiunta all'Ape sociale rafforzata, che sarà esteso di due anni. Ma la Lega fa muro escludendo qualsiasi ritorno alla legge Fornero. 

Altro fronte caldo il reddito di cittadinanza. Appare ormai scontata una revisione della misura cavallo di battaglia dei 5 stelle: l'esecutivo pensa di rifinanziare lo strumento con un altro miliardo nel 2022 allineando il livello di spesa a quello del 2021; la nuova dote si andrebbe a sommare agli oltre 7,7 miliardi già previsti per il 2022. L'obiettivo è comunque un restyling della misura, rafforzando soprattutto il versante delle politiche attive e i controlli. Sul fronte delle misure di politica sociale, il congedo di paternità di 10 giorni viene reso strutturale. Per la sanità arrivano altri 2 miliardi per ciascun anno fino al 2024; nuove risorse sono destinate al fondo per i farmaci innovativi e alla spesa per i vaccini e farmaci per arginare la pandemia. Nuove risorse anche agli Enti locali per finanziare asili nido e manutenzione delle strade, e viene incrementato il Fondo per il Trasporto Pubblico Locale. Aumenta anche la dotazione del Fondo di Finanziamento per l'Università e per la scienza e arriva la proroga fino a giugno dei contratti a tempo determinato stipulati con gli insegnanti durante l'emergenza Covid-19.

Lamorgese ha riferito in Parlamento sui fatti di Roma, ma la tensione rimane

Il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese si difende di fronte al Parlamento e tenta di mettere fine a fiumi di polemiche arrivate dopo le manifestazioni dei No Pass, cominciate con gli scontri a Roma del 9 ottobre, passando per i tafferugli a Milano sabato scorso e culminate nello sgombero dei manifestanti al porto di Trieste. La sua informativa resa alle Camere sugli episodi nella Capitale è anche una presa d'atto delle “criticità che hanno contrassegnato la gestione dell'ordine pubblico di quelle ore” e rilancia un allarme, chiarendo che “la protesta è intenzionata a non fermarsi”: già in vista della prossima settimana “ci attende un periodo ancora molto impegnativo, che per altro vedrà a fine ottobre lo svolgimento del G20”. Tra le proteste di Lega e Fratelli d'Italia, che ne chiede a gran voce nuovamente le dimissioni, la titolare del Viminale respinge anche le accuse arrivate per lo sgombero e la linea dura adottata contro portuali e manifestanti a Trieste: nei momenti di maggiore tensione si riscontravano “caratteristiche analoghe ai fatti di Roma” e “la decisione dello sgombero è stata condivisa nel comitato urgente di sicurezza indetto dal prefetto”. 

Le sue parole non frenano lo scontro in Parlamento. “Ma è normale fare una manifestazione alla vigilia del voto, poi idranti a urne aperte? ma neanche in Cile, in Venezuela”, si chiede il Matteo Salvini, mentre Giorgia Meloni e Francesco Lollobrigida, accusano la Lamorgese di scaricare “sulle nostre forze di polizia le sue responsabilità”. Dal canto suo il Ministro ha alzato comunque una ferma difesa, respingendo le accuse secondo cui le forze dell'ordine possano essere parte di un disegno della strategia della tensione, rifiutando una lettura politica “che tende ad accreditare la tesi di un disegno assecondato dal comportamento” degli agenti. Ciò ha scatenato i boati dei deputati di FdI, che anche al Senato ha contestato il fatto che Lamorgese abbia escluso “l'inquietante retroscena degli agenti infiltrati”. Comunque sia, ora il Viminale guarda avanti al G20 a Roma del 30 e 31 ottobre e conta sull' “apporto informativo volto a considerare ogni pericolo”, visto che “in questo periodo la protesta ha investito minacciosamente ogni ambito, politico sindacale, sanitario e scolastico, facendo emergere nuovi soggetti da tutelare e nuovi obiettivi sensibili da proteggere. Ora non si può in alcun modo abbassare la guardia”. 

L’Aula del Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 9.00 per le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre 2021. A seguire esaminerà le mozioni sul divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista e le mozioni sul contrasto a ogni forma di violenza e di totalitarismo.

Le Commissioni del Senato

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà il decreto per assicurare lo svolgimento in sicurezza del lavoro pubblico e privato mediante l'estensione dell'ambito applicativo della certificazione verde COVID-19 e il rafforzamento del sistema di screening; si confronterà poi sul ddl relativo all’indennità di funzione dei Sindaci e, con la Giustizia, sul ddl materia di reato di abuso d'ufficio e sul ddl sulla responsabilità penale, amministrativa e contabile dei sindaci. La Giustizia, con la Lavori Pubblici, si confronterà sullo schema di decreto legislativo sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale. A seguire esaminerà lo schema di decreto legislativo per il rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione d’innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali e lo schema di decreto legislativo per la lotta al riciclaggio mediante il diritto penale. 

La Bilancio esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla riduzione dell’incidenza della plastica sull'ambiente e ascolterà i rappresentanti dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), in merito al Rapporto economico 2021 sull'Italia. La Finanze si confronterà schema di atto aggiuntivo alla convenzione tra il Mef e il direttore dell'Agenzia delle entrate per la definizione dei servizi dovuti, delle risorse disponibili, delle strategie per la riscossione. La Istruzione esaminerà il ddl per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico artistico e culturale e il ddl per la promozione dei cammini come itinerari culturali. La Lavori Pubblici dibatterà sullo schema di decreto legislativo per la gestione della sicurezza delle infrastrutture stradali e lo schema di decreto legislativo per la fornitura di servizi di media audiovisivi in considerazione dell'evoluzione delle realtà del mercato.  

La Agricoltura svolgerà alcune audizioni sull'affare assegnato sulle problematiche relative al deflusso minimo vitale dei fiumi e dei torrenti. La Industria svolgerà delle audizioni sul decreto per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale. La Lavoro esaminerà il ddl sulla parità retribuita tra uomo e donna approvato la settimana scorsa dalla Camera, il ddl sulle start-up sociali, il ddl per la tutela lavoratori dalle maculopatie, il ddl per l’inserimento degli infermieri e OSS nelle categorie usuranti e i disegni di legge sul salario minimo orario. La Territorio esaminerà il decreto per il contrasto degli incendi boschivi. 

L’Aula della Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’esame del decreto, approvato la settimana scorsa dal Senato, sulle misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia, delle mozioni sul divieto di riorganizzazione del disciolto partito fascista, delle mozioni sul lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni, della pdl di delega al Governo per il sostegno e la valorizzazione della famiglia, della proposta di legge delega per la riforma della disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato d’insolvenza, della mozione sulle iniziative nell'ambito della ricerca, della cura, dell'assistenza e della riabilitazione a favore delle persone con esiti di grave cerebro lesione, e di quella per potenziare gli strumenti per la diagnosi e la cura della depressione

A seguire esaminerà la proposta d’istituzione di una Commissione d’inchiesta sulle cause dello scoppio della pandemia di SARS-CoV-2 e sulla congruità delle misure adottate dagli Stati e dall’Oms per evitarne la propagazione nel mondo. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata. Alle 16.00 ascolterà le comunicazioni del Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi in vista del Consiglio europeo del 21 e 22 ottobre 2021.

Le Commissioni della Camera

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizione sulla pdl per la prevenzione della radicalizzazione e dell'estremismo violento di matrice jihadista e sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d’inchiesta sui fenomeni di estremismo violento o terroristico e di radicalizzazione di matrice jihadista. La Giustizia esaminerà il decreto sulle misure urgenti in materia di crisi d'impresa e di risanamento aziendale, nonché ulteriori misure urgenti in materia di giustizia, la pdl di delega per l'efficienza del processo civile, lo schema di decreto legislativo per il rafforzamento di alcuni aspetti della presunzione d’innocenza e del diritto di presenziare al processo nei procedimenti penali, lo schema di decreto legislativo sulla lotta al riciclaggio mediante il diritto penale e, con l’Affari Sociali, diverse pdl relative alla morte volontaria medicalmente assistita. 

La Bilancio esaminerà lo schema di decreto legislativo sulla riduzione dell’incidenza della plastica sull'ambiente. La Finanze esaminerà il documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sui mercati finanziari al servizio della crescita economica e gli Atti europei sulla finanza digitale e le risoluzioni per il sostegno delle banche di credito cooperativo. La Cultura, con la Trasporti, esaminerà diversi schemi di decreti legislativi sul diritto d'autore e sui diritti connessi nel mercato unico digitale. A seguire si confronterà sulla pdl per l’intermediazione e gestione dei diritti d'autore e liberalizzazione del settore e sulle pdl per la programmazione dell'accesso ai corsi universitari. 

La Ambiente, con la Attività Produttive, dibatterà sullo schema di decreto legislativo sulla riduzione dell'incidenza di determinati prodotti di plastica sull'ambiente e su quello per la promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, e, con la Trasporti, esaminerà il decreto in materia d’investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale, per la funzionalità del Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili, del Consiglio superiore dei lavori pubblici e dell'Agenzia nazionale per la sicurezza delle infrastrutture stradali e autostradali. La Commissione Attività Produttive esaminerà lo schema di decreto legislativo sulle norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica e la pdl di delega al Governo per la riforma della disciplina dell'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza. 

La Lavoro svolgerà delle audizioni sulle disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro, esaminerà le pdl sulla conservazione del posto di lavoro e i permessi retribuiti per esami e cure mediche in favore dei lavoratori affetti da malattie oncologiche invalidanti e croniche. La Affari Sociali svolgerà alcune audizioni selle pdl per il riconoscimento della lingua dei segni italiana e disposizioni per la tutela delle persone sorde e dei loro figli. La Agricoltura esaminerà la pdl per la semplificazione per il settore agricolo, le pdl per la promozione dell'imprenditoria e del lavoro femminile nel settore agricolo, della pesca e dell'acquacoltura e la pdl per sull'ippicoltura; infine proseguirà il ciclo di audizioni sulle pdl sui danni provocati dalla fauna selvatica. La Politiche dell’UE esaminerà la legge di delegazione europea 2021.



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