L'Italia condanna la Russia per il riconoscimento del Donbass
L'Italia fa sentire la sua voce, così come i partner europei ed occidentali, per condannare lo strappo di Vladimir Putin sull'Ucrainacon il riconoscimento del Donbass: “La decisione delle autorità russe di riconoscere le cosiddette Repubbliche separatiste di Lugansk e Donetsk è da condannare in quanto contraria agli accordi di Minsk ed è un grave ostacolo alla ricerca di una soluzione diplomatica”, sottolinea il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, aggiungendo che il Governo è pronto a riferire in Parlamento. Roma fin dall'inizio della crisi si è spesa per trovare una soluzione diplomatica, con la fermezza nel difendere la sovranità di Kiev ma allo stesso tempo con la convinzione che un canale con Mosca dovesse rimanere sempre aperto. In questo quadro, la drammatica svolta annunciata dal Cremlino ha sorpreso il Governo e il premier Mario Draghi, di cui si era ipotizzata una missione da Putin nei prossimi giorni. Di Maio ha ribadito che “l'Italia continua a sostenere l’integrità e la piena sovranità dell'Ucraina nei suoi confini internazionalmente riconosciuti”.
Il riconoscimento dei separatisti filo-russi ha scosso anche il Parlamento, a partire da alcuni leader dei partiti di maggioranza: per Enrico Letta la scelta di Putin è “inaccettabile” ed è arrivato il momento per l'Ue di adottare “decisioni più forti”; Giuseppe Conteha definito la decisione di Mosca una “compromissione dell'attuazione degli accordi di Minsk”, che introduce “un grave ostacolo sulla strada del dialogo tra le parti”; Carlo Calenda ha evocato il precedente della Crimea, affermando che “le dichiarazioni di Putin ricalcano quelle usate prima dell'annessione dei Sudeti”. Nel frattempo, sulla sponda del centrodestra, Silvio Berlusconi ha riunito i vertici di Forza Italia, con l'obiettivo di continuare a lavorare, anche attraverso i canali internazionali, per evitare un'escalation che avrebbe conseguenze preoccupanti per l'Italia e l'Europa sia dal punto di vista geopolitico che energetico. Il Pd ha chiesto una convocazione straordinaria delle Camere.
C’è tensione nella maggioranza, la Lega vuole la fine del green pass il 31 marzo
È ancora caos nella maggioranza. A pochi giorni dal duro rimprovero di Mario Draghi ai capidelegazione, la commissione Affari Sociali della Camera è stata terreno di un nuovo inciampo: durante la discussione sul decreto Covid, la Lega presenta e si prepara a votare insieme alle opposizioni (FdI e Alternativa) un emendamento che, con il parere contrario del Governo, chiede di eliminare il green pass dopo il 31 marzo. La proposta alla fine viene accantonata, ma rivela le spaccature multiple tra i partiti che sostengono l'esecutivo. “Lo stato di emergenza è eccezionale”, evidenzia il ministro Giancarlo Giorgetti secondo cui “non ci sono né le condizioni sanitarie, né costituzionali” per “un'ulteriore proroga”. Nel frattempo il premier da Palazzo Chigi segue con grande attenzione l'evoluzione della crisi ucraina e prepara i prossimi appuntamenti.
Solo giovedì il Governo era uscito ammaccato da una notte di tensioni sul milleproroghe tanto che il premier aveva convocato i capidelegazione di maggioranza per consegnare loro un messaggio chiaro: o mi garantite i voti o così non si può andare avanti. Immediate le reazioni: Silvio Berlusconi fa da scudo al Governo e, con due note in due giorni, rimarca la sua posizione di “garante dell'esecutivo Draghi”. Sulla pandemia Forza Italia si è sempre distinta dagli alleati di centrodestra, promuovendo l'obbligo vaccinale e accogliendo con entusiasmo l'utilizzo del green pass. E anche quando il Covid-19 sembra aver allentato la morsa il Cav non ha intenzione di invertire la rotta: se domenica l'uomo di Arcore aveva invitato il premier, dopo una lunga telefonata, a “non drammatizzare le vicende parlamentari”, ieri è tornato a farsi sentire, disinnescando le fughe in avanti leghiste. “Mi ha colpito molto che dopo che la settimana scorsa tutti i partiti avevano detto 'mai più', questa mattina la Lega, come se nulla fosse, ha votato ancora una volta emendamenti fuori da una logica di maggioranza e contro il parere del Governo. Chiediamo serietà, a noi stessi e a tutti, perché è l'unico modo perché il lavoro del governo Draghi vada avanti”, tuona il segretario del Partito Democratico Enrico Letta.
Letta frena sui referendum e sigilla alleanza con il M5S
Enrico Letta frena i referendum sulla giustizia promossi da Lega e radicali e mette il sigillo all'alleanza con il Movimento Cinque Stelle. L'occasione per fare il punto sui referendum è stata la direzione del Pd: Letta ha esposto con nettezza la posizione del partito, anche se fra i dem non sono mancati i distinguo. Sui tre quesiti (separazione delle carriere, voto nei consigli giudiziari ed elezione Csm) ci sono delle proposte al vaglio del Parlamento “e noi pensiamo che le risposte arriveranno là” e non dai referendum. Sugli altri due (cancellazione della legge Severino e freno alla carcerazione preventiva) “non riesco a non esprimere la netta contrarietà. Si possono fare miglioramenti, ma non stravolgendo tutto”, ha spiegato. La posizione non trova tutti i dem allineati, malgrado la relazione del segretario sia stata approvata all’unanimità: Bene le riforme in Parlamento, ha detto Andrea Romano, portavoce di Base riformista, ma se non andranno in porto e si arriverà ai referendum “non potremo che essere favorevoli” alla gran parte dei quesiti.
Anche sulle alleanze, Letta ha messo un punto fermo. Nei giorni scorsi, partecipando al primo congresso di Azione, ha fatto un invito esplicito a Carlo Calenda a far parte della coalizione di centrosinistra. Alla luce del radicato rifiuto di Calenda di correre coi Cinque Stelle, qualcuno ha letto nella mossa del segretario Pd un implicito raffreddamento coi i pentastellati, sempre alle prese con le divisioni e adesso pure con le battaglie legali sulla leadership. Ma Letta ha fugato ogni dubbio: l'obiettivo per il 2023, con il banco di prova intermedio delle amministrative di primavera, è creare un'alleanza, la più larga possibile, fra progressisti, democratici e ambientalisti. E il M5S fa parte di questo progetto, perché, ha detto Letta, le esperienze del Conte bis e del governo Draghi li hanno uniti al Pd col “cemento”. Una risposta indiretta è arrivata pure a chi non esclude una collaborazione con la Lega dopo il 2023: quella di adesso è una “maggioranza irripetibile”, ha chiarito Letta, l'obiettivo non è sopravvivere, ma battere i sovranisti.
L’Aula del Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.30 per le comunicazioni del Presidente Elisabetta Casellati sul calendario dei lavori.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà e svolgerà delle audizioni sul ddl per l’istituzione della Giornata in memoria delle vittime dell'amianto e alcune sul ddl sulla disciplina dei rappresentanti di lista e i membri ufficio elettorale. Si confronterà sulla prima relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riferita all'anno 2021, sul ddl sulle imprese sociali di comunità, sul ddl sull’inserimento dello sport in Costituzione, sul ddl di modifica della disciplina della Corte dei conti e il ddl per l’equilibrio di genere nelle cariche pubbliche. La Giustizia si confronterà su diversi disegni di legge relativi alla distribuzione territoriale degli Uffici giudiziari, sulla proposta d’istituzione di una Commissione d'inchiesta sull'uso politico della giustizia, sul ddl relativo alla tutela degli animali, sul ddl sul cognome dei figli e su quello sull’equo compenso per le prestazioni professionali. Proseguirà, poi, il confronto sull’indagine conoscitiva sul trattamento dei soggetti sottoposti a regime carcerario, sull’indagine conoscitiva sui pignoramenti della prima casa e sulle aste giudiziarie, e sull’indagine conoscitiva sui procedimenti per reati in materia di sostanze stupefacenti e loro definizione.
La Difesa si confronterà su alcuni schemi di decreti per l’acquisizione di diverse tipologie di sistemi d’arma. La Commissione Bilancio esaminerà il cosiddetto decreto sostegni ter. La Istruzione alle 14.15 ascolterà il Ministro della cultura Dario Franceschiniin merito alla Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021. A seguire esaminerà il disegno di legge per la ridefinizione della missione e dell'organizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore in attuazione del Pnrr e il ddl per l’iscrizione contemporanea a due corsi d’istruzione superiore. La Lavori pubbliciesaminerà il documento strategico della mobilità ferroviaria di passeggeri e merci e si confronterà sulla delega al Governo in materia di contratti pubblici.
La Agricoltura svolgerà un’audizione sulla diffusione in Italia della peste suina africana, esaminerà il ddl sull’agricoltura con metodo biologico, il ddl sui prodotti agroalimentari da filiera corta, il ddl relativo alle professioni di enologo ed enotecnico, e il ddl per il riconoscimento dell’agricoltore come custode dell'ambiente e del territorio. Infine proseguirà le audizioni sulle problematiche sulle modalità di attuazione della strategia Farm to Fork e le sue ricadute nell'agricoltura italiana. La Industria proseguirà il ciclo di audizioni sulla legge annuale per la concorrenza; nello specifico a partire dalle 10.00 ascolterà i rappresentanti di Federmoto, Aon, Agenzia italiana del farmaco (Aifa), Farmindustria, Associazione medici dirigenti, Avis Nazionale, OdV – Egualia, Sihta, Valore e innovazione delle terapie avanzate, Associazione italiana corrieri aerei internazionali, Netcomm, Eisackwerk, Province autonome di Trento e di Bolzano, Associazione nazionale costruttori edili, Associazione nazionale ciclo motociclo accessori, Federazione italiana associazioni donatori di sangue e Assotelecomunicazioni-Asstel.
La Lavoro proseguirà le audizioni sul ddl relativo alle maculopatie e successivamente sul ddl per l’inserimento di infermieri e Oss fra le categorie dei lavori usuranti. Si confronterà poi sulla proposta d’indagine conoscitiva sui canali d’ingresso nel mondo del lavoro e sulla formazione professionale dei giovani (stage, tirocinio e apprendistato) e sull’affare assegnato relativo alla salute e sicurezza del personale del comparto ferroviario. La Salute ascolterà la Federazione italiana medici di medicina generale (FIMMG) sull'affare assegnato relativo al potenziamento e riqualificazione della medicina territoriale nell'epoca post Covid. Con la Agricoltura esaminerà il decreto per il contrasto alla peste suina. La Territorio esaminerà il disegno di legge sulla rigenerazione urbana. La Politiche dell’Ue tornerà a esaminare la legge di delegazione europea 2021.
L’Aula della Camera
Dopo che ieri è stata votata la fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per l’approvazione, in prima lettura, del cosiddetto decreto proroga termini. A seguire si confronterà sul decreto legge per fronteggiare l’emergenza Covid-19, in particolare nei luoghi di lavoro, nelle scuole e negli istituti della formazione superiore.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà la pdl per l'elezione diretta del Presidente della Repubblica, la pdl per la prevenzione dei fenomeni eversivi di radicalizzazione violenta, inclusi i fenomeni di radicalizzazione e di diffusione dell'estremismo violento di matrice jihadista, e la relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), riferita all'anno 2021. La Giustizia discuterà la Relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), e la pdl sui benefici penitenziari per i condannati per reati cosiddetti ostativi. La Esteri ascolterà il rappresentante permanente d'Italia presso l'Organizzazione delle Nazioni Unite Amb. Maurizio Massari sulla riforma del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
La Cultura, assieme alla Lavoro, esaminerà e ascolterà i rappresentanti di Inps e Inail sulle pdl recanti disposizioni in materia di tirocinio curricolare. La Ambiente, con la Trasporti, ascolterà l'amministratore delegato di Autostrade per l'Italia (ASPI) Roberto Tomasi sul piano degli investimenti, sugli interventi per l'ammodernamento della rete e sui servizi funzionali alla sicurezza delle infrastrutture e alla mobilità sostenibile. La Lavoro dibatterà sulla relazione sullo stato di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), riferita all'anno 2021 e riprenderà la discussione sull’Atto europeo per il miglioramento delle condizioni di lavoro nel lavoro mediante piattaforme digitali. La Affari Sociali riprenderà il ciclo di audizioni sulla pdl per la prevenzione e la lotta contro l'AIDS. La Agricoltura esaminerà la pdl sui danni provocati dalla fauna selvatica.