Zingaretti rilancia la necessità del Mes, ma per il M5S è no senza appello 

La tensione nella maggioranza è alle stelle. Tra i dossier in stand by sulla scrivania di Giuseppe Conte ci sono il decreto Semplificazioni, la cui prima bozza non soddisfa gli alleati, la proroga della Cig, i numeri impietosi dei risultati dei navigator, il nuovo scostamento di bilancio, il bonus baby sitter concesso anche ai nonni, senza dimenticare le questioni Autostrade, Alitalia e Ilva: una calda estate, insomma. Ma non solo, sul Mes la partita è ormai entrata nel vivo. È Nicola Zingaretti, dalle pagine del Corriere della Sera, ad avvertire il premier e i pentastellati: “Basta tergiversare. No alla danza immobile delle parole. Oggi possiamo avere le risorse per fare quei grandi investimenti che ci permetteranno di migliorare la qualità di assistenza e cura”. Il segretario Pd elenca quindi “10 ragioni concrete per dire sì ai soldi europei senza condizionalità”: si va dalla ricerca alla digitalizzazione, dal rafforzamento alla medicina del territorio e all'adeguamento degli ospedali, passando per un generale incremento degli investimenti. Il tentativo del leader dem è quello di spostare la partita dal terreno ideologico, pieno di sabbie mobili, a uno più pratico, certamente più comprensibile anche per l'elettorato grillino. È un tentativo che cade nel vuoto, però: “La posizione del Movimento non cambia”, replica a stretto giro di posta Stefano Patuanelli. Nel pomeriggio è Vito Crimi a sentenziare la rottura: “Registriamo che alleati di Governo insistono sull'adozione del Mes. Vale lo stesso per il Movimento 5 Stelle, che continua a confermare la propria linea: il Mes non è uno strumento idoneo e restiamo contrari. Se debito deve essere allora meglio che avvenga attraverso lo scostamento di bilancio che utilizzando uno strumento che riteniamo non solo inidoneo ma pericoloso”. 

Il Pd è compatto attorno al segretario e in suo sostegno intervengono sindaci e governatori, mettendo in chiaro cosa i sistemi sanitari locali andrebbero a perdere in caso di un no al Mes. E questo dà forza all'avanzata di Zingaretti anche in vista della trattativa futura; del resto la reazione dei pentastellati, al Nazareno, era abbastanza prevista e ormai sembra chiaro che il braccio di ferro durerà a lungo. Roberto Gualtieri sceglie l'evidenza dei numeri: “Con il Mes si risparmiano un po' di soldi. Non 37 miliardi, ma la differenza di interessi. Sarebbero a oggi circa 500 milioni/anno che in 10 anni sarebbero 5 miliardi. Possiamo esaminare con grande attenzione, con tutti gli esperti del M5S, e fare una valutazione congiunta dei pro e dei contro. Al momento giusto raggiungeremo la soluzione più razionale”. Le aspettative sono tutte rivolte a Giuseppe Conte: da qui al 15 luglio, quando riferirà alle Camere in vista del Consiglio europeo, il capo del Governo dovrà riuscire in una mediazione che metta al riparo la maggioranza; impossibile non far votare l'Aula questa volta, serve il mandato del Parlamento per andare a trattare in Europa. I numeri, quindi, soprattutto al Senato, tornano a far paura, visti anche gli ultimi addii nel M5S, e la risoluzione di maggioranza potrebbe non affrontare il nodo Mes. Oggi Conte dovrebbe riunire a palazzo Chigi i capi delegazione per sciogliere gli ultimi nodi sul decreto Semplificazioni in modo da portarlo in Consiglio dei ministri giovedì ma anche per capire in che modo trovare un punto di caduta sui tanti dossier aperti.  

Il Governo ha nominato i nuovi verti di Alitalia 

Si chiude l'ultimo capitolo della governance di Alitalia. Il governo ha designato Fabio Lazzerini, attualmente a capo del business della compagnia aerea di bandiera, come Amministratore delegato, mentre la presidenza della società va a Francesco Caio, da maggio 2018 presidente del consiglio di amministrazione di Saipem e già ai vertici di Poste Italiane. A confermarlo con tutta l'ufficialità del caso, via Facebook il premier Giuseppe Conte: “Il vertice neo-designato potrà da subito lavorare, con gli advisor già individuati dal ministero dell'Economia, al nuovo piano industriale che sarà poi notificato alla Commissione Europea. Abbiamo fretta di procedere e rilanciare il vettore nazionale e valorizzare l'intero sistema dei trasporti nazionali”; “Ci siamo ripromessi di raggiungere obiettivi ambiziosi ambientali e occupazionali e siamo ben determinati a rispettare questo impegno”. Con una sottolineatura: “In questi giorni abbiamo lavorato al dossier Alitalia in modo da procedere rapidamente alla sottoscrizione della nuova società, tramite un decreto proposto dal ministro Gualtieri e cofirmato dai ministri Paola De Micheli, Stefano Patuanelli, Nunzia Catalfo. Abbiamo condiviso le linee guida che orienteranno il piano industriale”. La designazione di Caio e Lazzerini è stata salutata dal ministro dei Trasporti come un'accelerazione che “apre una nuova era per la compagnia di bandiera”, parole che danno l'idea della sfida davanti alla quale si trovano i nuovi vertici della compagnia di bandiera.  

Al Senato

Nella giornata di oggi l’assemblea del Senato non si riunirà. I lavori riprenderanno martedì 7 luglio con le comunicazioni del Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati sul calendario dei lavori. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizioni sul ddl per la costituzionalizzazione del sistema delle Conferenze e l’introduzione della clausola di supremazia statale nel titolo V della parte seconda della Costituzione. La Giustizia esaminerà il ddl sulla crisi d’impresa e il ddl sul divieto di propaganda politica per gli appartenenti alle associazioni mafiose ed i sorvegliati speciali. La Bilancio si confronterà sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla cosiddetta golden power. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sullo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all'obbligo di notifica e su quello relativo all’imposta di registro sugli atti giudiziari. L’Istruzione svolgerà diverse audizioni sull'impatto del Covid-19 sul settore della cultura. La Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Anas nell'ambito dell'Indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali. 

L’Agricoltura svolgerà diverse audizioni sull’affare assegnato relativo alle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19 ed esaminerà il ddl per la limitazione alla vendita sottocosto di prodotti agricoli e divieto di aste a doppio ribasso. A seguire si confronterà sugli affari assegnati relativi alle nuove biotecnologie in agricoltura e alle problematiche della filiera bufalina. La Lavoro esaminerà il ddl sul Caregiver familiare. La Salute svolgerà delle audizioni sul ddl relativo all’infermiere di famiglia, esaminerà il ddl sulla sicurezza degli esercenti delle professioni sanitarie e quello per il riconoscimento della guarigione e la piena cittadinanza delle persone con epilessia. La Territorio proseguirà l’esame degli atti del governo relativi al pacchetto economia circolare. La Politiche dell’UE proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea. 

Alla Camera

L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del decreto sugli studi epidemiologici e statistiche sul SARS-COV-2

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizioni sulla soppressione dei collegi uninominali e di delega al Governo per la determinazione dei collegi elettorali plurinominali e alcune sulle pdl per la disciplina dell'attività di rappresentanza di interessi. La Giustizia esaminerà la pdl sulla violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere e la pdl per la protezione che collaborano con la giustizia e lo schema di decreto legislativo sul codice della crisi di impresa e dell'insolvenza. Le commissioni Esteri e Difesa, in sede congiunta con le rispettive del Senato, proseguiranno il ciclo di audizioni nell’ambito dell’esame dei documenti per la partecipazione dell’Italia alle missioni internazionali per il 2020. La Bilancio proseguirà l’esame degli emendamenti presentanti al cosiddetto decreto rilancio.  La Finanze esaminerà la pdl sulla definizione agevolata di imposte, atti di accertamento e riscossione e contenzioso tributario, per favorire la ripresa economica nazionale a seguito dell'epidemia di COVID-19. 

La Cultura discuterà le risoluzioni sulle misure in materia d’istruzione, anche alla luce dell'epidemia Covid-19. L’Ambiente esaminerà gli schemi di decreto legislativo sui veicoli fuori uso, su pile e accumulatori e rifiuti di pile e accumulatori. La Trasporti svolgerà alcune audizioni sugli atti europei reattivi al Libro Bianco sull'intelligenza artificiale. La Attività Produttive svolgerà diverse audizioni sugli Atti europei relativi al mercato unico. La Affari Sociali esaminerà il decreto sulle misure urgenti per fronteggiare l'emergenza epidemiologica da COVID-19,. Infine la Politiche dell’Ue proseguirà le audizioni sul Programma di lavoro della Commissione per il 2020-Un'Unione più ambiziosa e sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020.

 



Seguici sui Social


2

Nomos Centro Studi Parlamentari è una delle principali realtà italiane nel settore delle Relazioni IstituzionaliPublic Affairs, Lobbying e Monitoraggio Legislativo e Parlamentare 

Vuoi ricevere tutti i nostri aggiornamenti in tempo reale? Seguici sui nostri canali social