Il Governo dialoga con l’Ue sul Pnrr. Fitto sprona i Ministri

“Stiamo discutendo con la Commissione Ue per fare le cose in modo realistico”, dice il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti; “Troveremo le soluzioni adeguate per affrontare le questioni sollevate relativamente alla rata di 19 miliardi del 31 dicembre ancora in sospeso”, afferma il Ministro per gli Affari Ue Raffaele Fitto, “valuteremo insieme il Pnrr, in modo logico e coordinato, anche la parte relativa alla coesione, perché potremo immaginare rispetto alle diverse tempistiche un coordinamento unico. Da parte del Governo non c’è alcun timore”. All'indomani della riunione della cabina di regia sul Pnrr l'esecutivo accelera sul confronto con l'Ue. 

“Io penso che noi dobbiamo collaborare e stiamo collaborando, non c'è nulla di quello scoppiettio della nostra politica nazionale che abbia contagiato in questi mesi il lavoro che stiamo facendo”, osserva il Commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni. “Conto che la Commissione Ue non tratti questo Governo diversamente da come ha trattato il governo Draghi”, rilancia il vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini. Martedì Fitto aveva tenuto il punto, chiedendo ai rappresentanti dei ministeri di individuare i progetti da portare avanti e quelli da scartare. Con l'obiettivo di stringere. Fitto presenterà in tempi brevi la relazione semestrale: “Quello che serve non è una radiografia, ma una vera e propria risonanza magnetica di tutti i progetti Pnrr da qui fino alla scadenza del Piano nel 2026”, ha spiegato nell'incontro al termine del Cdm. 

Caos su pace fiscale e Pnrr le opposizioni vanno all'attacco

Il caos sul Pnrr, con la trattativa delicatissima con Bruxelles che s’intreccia con i ritardi nella messa a terra dei progetti, la lite tra i sindaci sulle risorse e le opposizioni che chiedono a gran voce che il Governo vada in Aula a riferire sullo stato di attuazione del Piano: uno scenario di fibrillazioni cui si aggiunge lo scontro sui reati fiscali, una misura spuntata all'ultimo nel Cdm che ha varato il decreto bollette. Giorgia Meloni ha messo in conto, come ribadisce parlando del programma “ambizioso” del Governo in un messaggio a Confapi, che “Gli ostacoli non mancheranno ma non ci manca il coraggio”, dice senza entrare nel merito di nessuna delle polemiche di giornata. Rimane a Palazzo Chigi per tutto il giorno, interviene al Summit for Democracy organizzato da Joe Biden e rilancia il presidenzialismo come riforma che può rafforzare la democrazia, infine in serata sente Volodymyr Zelensky in una telefonata di una quarantina di minuti. La premier lascia invece i suoi ministri, Raffale Fitto e Giancarlo Giorgetti, a difendere pubblicamente la bontà dell'azione del Governo. In Parlamento infuria la polemica, non solo sul Pnrr ma anche sul nuovo decreto omnibus: il provvedimento contiene, oltre agli aiuti contro il caro energia, anche diverse misure per la sanità e un pacchetto fisco che proroga le sanatorie della pace fiscale e introduce anche delle “cause speciali di non punibilità” per chi ha dichiarato ma non pagato, a patto che si metta in regola con i versamenti, un film già visto, attaccano le opposizioni salite sulle barricate a dicembre con la manovra proprio per sventare l'introduzione di quello che anche oggi definiscono “un condono”. 

Per il Governo non “si tratta di evasione dichiarata”, ma di non far finire nel penale chi non ha potuto pagare ma poi ha saldato e si è rimesso in regola: difende la scelta il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, sottolineando peraltro che “le parti discutibili sono rimaste fuori”. Peraltro, spiegano dall'esecutivo, non s’introduce una misura nuova ma si estende una norma esistente, allineando i casi di depenalizzazione al percorso della pace fiscale, lo stesso intento dichiarato dall'esecutivo nella sessione di bilancio, cambiare il rapporto con i contribuenti tendendo la mano “a chi non ce la fa”, non a chi intenzionalmente vuole frodare il fisco. Mentre le opposizioni vanno all'attacco anche sul Pnrr chiedendo al Governo di riferire in Aula, parte una rincorsa tra i sindaci a chi sia più capace di spendere i fondi del Pnrr, dopo la fotografia impietosa scattata dalla Corte dei Conti. Napoli “sta rispettando i tempi”, assicura Gaetano ManfrediRoberto Gualtieri propone di dare a Roma le eventuali risorse avanzate, per la messa in sicurezza delle scuole. E se ci sono ritardi, la provocazione di Giuseppe Sala, i fondi si diano “a chi sa investirli”, come Milano appunto; “Sarebbe una secessione”, gli risponde a stretto giro il governatore della Calabria Roberto Occhiuto

Si sblocca la Vigilanza Rai, c’è l’intesa sulla pentastellata Floridia

Si sblocca lo stallo per la presidenza della Commissione di vigilanza Rai: la trattativa fra maggioranza e opposizione ha portato a un'intesa su Barbara Floridia. L'appuntamento per l'elezione è per martedì alle 14.00 e la senatrice dovrà lasciare il ruolo di capogruppo del M5S a Palazzo Madama, dove si apre una corsa a due per sostituirla, fra Stefano Patuanelli e Alessandra Maiorino. Intanto Augusta Montaruli, deputata di FdI che a febbraio si è dimessa da sottosegretaria all'Università dopo la condanna per uso improprio dei fondi del gruppo consiliare del Piemonte, dovrebbe avere una delle due vicepresidenze della Commissione; l'altra, per le opposizioni, è al centro di trattative che si sommano con quelle per i vertici di altre bicamerali: Italia viva punta alla Commissione sul Covid, il Pd potrebbe avere quella sui femminicidi, quella su Orlandi potrebbe andare al M5S, mentre FdI vuole quella antimafia e si contende con la Lega quella sulla morte di David Rossi. Il risiko s’intreccia con la conferma, in bilico, di Gian Carlo Blangiardo alla guida dell'Istat, caldeggiata dai leghisti. 

Intanto, è definita la casella principale, destinata a un rappresentante dell'opposizione, dell'organo parlamentare, chiamato a sorvegliare la Rai. Sono destinati a essere vani gli ultimi tentativi di Matteo Renzi di proporre Maria Elena Boschi: mai, è stato in sostanza il messaggio pervenuto da buona parte del Pd e da Avs, nelle ore in cui si è deciso il nuovo occupante della poltrona toccata nell'ultima legislatura al forzista Alberto Barachini, eletto al terzo scrutinio nel luglio 2018. Di mesi ne sono serviti sei, anche se già da gennaio aveva preso corpo l'asse fra Pd e M5S che, tenendo fuori il Terzo polo, aveva indirizzato la scelta verso un esponente del Movimento. Il primo candidato, Riccardo Ricciardi, si è trovato la strada sbarrata dal veto assoluto della maggioranza; alla fine, mentre molti pensavano a un rinvio, un po' a sorpresa la scelta è ricaduta su Floridia, uno dei cinque esponenti del partito di Giuseppe Conte nella Commissione, passata da 40 a 42 membri a gennaio. Nella maggioranza, in particolare in FI, non tutti sono particolarmente entusiasti, ma alla fine l'intesa è stata trovata; ora si tratterà sulle altre bicamerali. 

Alla Camera

Dopo che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera dei deputati tornerà a riunirsi alle 16.30 per il voto di fiducia sul decreto-legge per la cessione dei crediti.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali svolgerà delle audizioni sulle pdl per l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso d’impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura. La Esteri, con la Attività Produttive, svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni per il trasferimento in Italia della sezione specializzata della divisione centrale del Tribunale unificato dei brevetti. La Difesa ascolterà l'Amministratore Delegato della Telsy Eugenio Santagata sulle medesime tematiche. La Cultura, con la Lavoro, proseguirà il ciclo di audizioni sulle tematiche afferenti al lavoro sportivo. Esaminerà poi la risoluzione per la piena tutela del diritto d'autore nell'utilizzo di contenuti protetti da parte dei prestatori di servizi di condivisione online. La Ambiente alle 14.00, con la Agricoltura, la Politiche Ue e con le rispettive del Senato, ascolterà il Commissario europeo per l'Ambiente, gli oceani e la pesca Virginijus SinkeviÄius

Al Senato

L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi martedì della settimana prossima alle 16.30 per l’esame del decreto per l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e del Piano nazionale degli investimenti complementari al PNRR (PNC), nonché per l'attuazione delle politiche di coesione e della politica agricola comune.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio entrerà nel vivo della discussione sugli emendamenti al decreto Pnrr. La Industria e Agricoltura esaminerà il ddl sulle modifiche al codice della proprietà industriale e il ddl sull’agricoltore custode dell'ambiente e del territorio. 



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