Meloni: nessuno scontro con la Magistratura. Le opposizioni critiche sulla sanità
Giorgia Meloni stava per lasciare Torino quando i giornalisti le chiedono dei rapporti tra Governo e Magistratura dopo le sue critiche alla sentenza del giudice di Catania Iolanda Apostolico. La premier è netta nel ribadire che non c’è “Nessuno scontro, semplicemente la Magistratura è libera di disapplicare una legge del Governo e il Governo è libero di dire che non è d'accordo. Quindi dico quello che penso, perché ognuno ha autonomia di pensiero e io ho la mia”. La giornata torinese è stata intensa e la premier non si è risparmiata al Festival delle regioni affrontando diversi argomenti, anche quello, caldissimo, della crisi della Sanità pubblica che tanto sta a cuore ai governatori che si erano riuniti al teatro Carignano per sapere se nella legge di Bilancio sarebbero uscite risorse necessarie per il settore. Ma dalla Premier è arrivato solo un chiarimento: “Un sistema sanitario efficace è l'obiettivo di tutti”, premette per poi subito aggiungere che è “miope” concentrare la discussione tutta sulle risorse”. Anzi, serve “un approccio più profondo”, con una riflessione “anche su come le risorse vengono spese. Non basta necessariamente spendere di più se poi le risorse vengono spese in modo inefficiente”.
Parole che probabilmente non saranno piaciute, al contrario di quelle del presidente Sergio Mattarella che auspicava “risorse adeguate” per la Sanità. Insomma, chi si aspettava novità sul tema è rimasto deluso perché la premier ha confermato che “le risorse non sono molte”. Questi concetti non sono piaciuti neanche all'opposizione che ha attaccato: “Meloni anziché ravvedersi sui tagli previsti per la sanità continua a prendere in giro le persone, comprese quelle che l'hanno eletta. Dire che la sanità è una priorità ma che l'impegno non si misura sui soldi messi a disposizione è la beffa dopo il danno” dice Elly Schlein.
Fitto a Strasburgo rilancia l’azione del Governo sul Pnnr
All'indomani dell’incontro con le Regioni sul Pnrr, il ministro Raffaele Fitto torna nella cornice del Parlamento europeo per scandire un messaggio di “fiducia” sulle risorse della terza e quarta rata da incassare rispettivamente nei prossimi giorni ed entro la fine dell'anno, e sugli obiettivi della quinta tranche da centrare. Per il Ministro tutto sta andando avanti “d'intesa” con Bruxelles, e “i risultati stanno arrivando”, cui si affianca la “complessa” trattativa sulla riforma del Patto di stabilità per riuscire a scorporare gli investimenti chiave su green, digitale e spese militari. Atteso dalle delegazioni degli europarlamentari italiani per una riunione a porte chiuse durata circa un'ora e mezza, Fitto ha fatto il punto sui dossier più caldi per l'Italia, dalla migrazione alla governance economica, soffermandosi sull'interlocuzione costante con la Commissione Ue sul piano di revisione del Pnrr italiano.
Durante il faccia a faccia, i rappresentanti di Pd e M5S non hanno risparmiato le loro “preoccupazioni”, chiedendo un maggiore coinvolgimento delle opposizioni nell'implementazione del Pnrr e nelle trattative in corso sul nuovo Patto di stabilità. Fitto non si è sottratto alle riserve, rassicurando sui piani del Governo, le cui e posizioni “sono chiare”, come lo è la fitta tabella di marcia dei prossimi passi: da qui alla fine dell'anno Roma dovrà assicurarsi i 16,5 miliardi della quarta rata e centrare i target e milestone necessari a sbloccare la quinta tranche, capitalizzando così, nel 2024, altri 18 miliardi di euro. E se nei prossimi giorni è atteso il versamento da 18,5 miliardi di euro della terza rata, il tavolo di dialogo resterà aperto per ricevere la validazione dell'Ue alla profonda revisione del piano che è andata a toccare 144 tra progetti e riforme sui circa 350 del documento.
È tensione in Ue sui migranti, Michel attacca Von der Leyen
Il dossier migrazione, inserito nell'agenda del summit di Granada, rischia di assorbire le energie di una riunione che era stata pensata per parlare, innanzitutto, di autonomia strategica e allargamento. Ora però a prevalere potrebbe essere lo scontro sull'emergenza flussi. Il no della Tunisia ai fondi Ue è stata solo la ciliegina sulla torta, nonché l'ennesimo colpo a un Memorandum che, a Bruxelles, continua a dividere. “E' una chiara lezione. Il coinvolgimento degli Stati membri è fondamentale per il successo” di queste intese, ha scandito Charles Michel, puntando innanzitutto a un obiettivo: Ursula von der Leyen. Le parole del presidente del Consiglio Ue hanno certificato il malumore che serpeggia a Bruxelles e in diverse cancellerie per le modalità con cui è stato condotto il Memorandum firmato a luglio da von der Leyen, Giorgia Meloni e Mark Rutte; “Non era questa la procedura, è importante che i Paesi membri dicano sì o no a quanto negoziato dalla Commissione”, ha ricordato Michel.
“Non c'è alternativa all'intesa, ascoltiamo le preoccupazioni di Tunisi”, ha sottolineato il leader del Ppe Manfred Weber invitando Emmanuel Macron e Olaf Scholz a scendere in campo per blindare un accordo sul quale la distanza tra Popolari e Socialisti si fa di giorno in giorno più ampia. “Il Memorandum non ha risolto nulla, bisogna intervenire con la solidarietà obbligatoria”, ha ribadito il gruppo S&D. Al vertice dei 27 di venerdì si parlerà di migrazione a 360 gradi; a Granada “mi aspetto passi avanti”, ha sottolineato Giorgia Meloni, forte della solidità dell'asse dei Med9 emersa a Malta. Ma sulla dimensione interna l'Ue continua a navigare a vista: Polonia e Ungheria in Andalusia riproporranno la loro richiesta dell'unanimità nelle decisioni sul tema. Sul regolamento sulle crisi migratorie, e sul ruolo delle Ong che ha diviso Roma e Berlino, Bruxelles non rinuncia all'idea di un rapido compromesso.
La Cassazione difende il salario minimo. Le opposizioni incalzano il Governo
La Corte di Cassazione riaccende lo scontro sul salario minimo. Con una sentenza, già definita dalle opposizioni di “portata storica”, ammette l'esistenza del “lavoro povero” e fissa il principio secondo il quale il Magistrato può individuare un “salario minimo costituzionale” che “deve essere proiettato” ad assicurare “una vita libera e dignitosa” del lavoratore, superando così i paletti della contrattazione collettiva e avendo come punto di riferimento la Costituzione. La bussola, infatti, sostiene la Suprema Corte, deve essere l'articolo 36, quello che parla di “retribuzione adeguata” e “sufficiente ad assicurare” anche “alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa”. La segretaria del Pd Elly Schlein esulta e dice che si tratta di “un'indicazione che conferma la necessità e l'urgenza di stabilire un salario minimo secondo i principi stabiliti dalla Costituzione”.
Dal M5S definiscono la sentenza “una pronuncia” decisiva “perché dice a chiare lettere che da sola la contrattazione collettiva non può bastare”. Per Carlo Calenda “Con la sentenza che conferma la necessità di un salario minimo legale, la Cassazione è arrivata dove finora il Governo ha temporeggiato”, ora “basta ritardi, dimostriamo che anche la politica sa riconoscere che il diritto a uno stipendio dignitoso è garantito dalla Costituzione”. A questo punto, è l’invito delle opposizioni, che hanno depositato in Parlamento una pdl unitaria per un minimo di 9 euro lordi l'ora, è il momento che Governo e maggioranza inizino una riflessione seria sul tema e aprano a un confronto parlamentare.
Alla Camera
Dopo che ieri il Governo ha posto la questione di fiducia, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 13.00 per l’approvazione definitiva del decreto per la tutela degli utenti in materia di attività economiche e finanziarie e investimenti strategici. Come di consueto, alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali proseguirà le audizioni sulle pdl per la separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, e, con la Affari Sociali, dibatterà sullo schema di decreto del PdR sui minori stranieri non accompagnati. La Esteri, con la Politiche dell’Ue, ascolterà l'Ambasciatore di Spagna in Italia Miguel Ángel Fernández-Palacios Martinez sulle priorità del semestre di Presidenza spagnola del Consiglio dell'Ue. La Difesa ascolterà, con la Politiche dell’Ue e la Trasporti, il Sottocapo di Stato Maggiore della Difesa Gen. C. A. Carmine Masiello nell'ambito dell'esame dell’Atto Ue sulla politica di ciberdifesa dell’Unione Europea e a seguire audirà il Vicedirettore Generale della Direzione Generale del personale militare della Marina Amm. Enrico Giurelli nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle condizioni di lavoro e di vita dei volontari in ferma prefissata dopo la sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'ingresso delle donne nelle Forze Armate, a 11 anni dalla revisione dello strumento militare.
La Bilancio svolgerà diverse audizioni sul decreto sulle politiche di coesione, per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione. Nello specifico oggi dalle 9.20 ascolterà diversi presidenti di Regione, i rappresentanti dell’Anci e di Enel e alle 14.45 il Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNNR Raffaele Fitto. La Ambiente proseguirà le audizioni sulle pdl per la gestione delle emergenze di rilievo nazionale e per la disciplina organica degli interventi di ricostruzione nei territori colpiti da eventi emergenziali di rilievo nazionale e svolgerà delle audizioni sulle questioni riguardanti il fenomeno del bradisismo e del rischio sismico nei Campi Flegrei. La Trasporti svolgerà delle audizioni sulle risoluzioni per la valorizzazione del sistema portuale nazionale e sulle risoluzioni sul trasporto pubblico locale. La Affari Sociali terrà delle audizioni sulla pdl per l’istituzione del servizio di psicologia di base nell'ambito del SSN.
Al Senato
Dopo che ieri ha approvato il ddl sulle iniziative per la promozione della conoscenza della tragedia delle foibe, l’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 10.00 per l’esame del decreto per il contrasto agli incendi boschivi, per il recupero dalle tossicodipendenze e sul personale della magistratura e della Pubblica amministrazione.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Giustizia, esaminerà il decreto per il contrasto al disagio giovanile e alla criminalità minorile. Si confronterà sul ddl per l’attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario, sul ddl costituzionale per la revisione del procedimento di conversione in legge dei decreti-legge, sul ddl per la tutela delle vittime di reati, il ddl per l’istituzione della Giornata nazionale della meraviglia e sul ddl per la nuova denominazione della Giornata delle vittime dei disastri ambientali. La Esteri e Difesa esaminerà il ddl per il controllo dell’import-export relativo ai materiali di armamento, il ddl sui sindacali militari e di delega revisione strumento militare, diverse ratifiche di trattati internazionali e la proposta di nomina del Presidente della Lega navale italiana. La Politiche dell’Ue dibatterà sugli aspetti istituzionali della strategia commerciale dell'Unione europea. La Finanze esaminerà il ddl sulla competitività dei capitali e il ddl sulle agevolazioni fiscali alle start-up.
La Cultura dibatterà sul ddl per il centenario della fondazione della città di Latina, sul ddl per la semplificazione delle procedure per la circolazione dei beni culturali, sul ddl per la promozione e tutela della danza, sul ddl per la promozione della memoria dei campi di prigionia, di internamento e di concentramento in Italia, sul ddl per il riconoscimento giuridico dell'Istituto nazionale Ferruccio Parri e sul ddl per il contributo all'Istituto della Enciclopedia Italiana. La Ambiente e Lavori pubblici si confronterà sul decreto per la pianificazione della qualità dell'aria e per le limitazioni della circolazione stradale. La Industria e Agricoltura esaminerà la legge annuale per il mercato e la concorrenza 2022, il ddl sulla disciplina della professione di guida turistica e l’atto Ue per l’approvvigionamento sicuro e sostenibile di materie prime critiche. La Affari Sociali e Lavoro dibatterà sul ddl per la protezione dei soggetti malati di celiachia e per la prevenzione e l'informazione in merito alla malattia celiaca, e sulla proposta di nomina di Rocco Domenico Alfonso Bellantone a Presidente dell'Istituto superiore di sanità.