Meloni scrive a Scholz: “Stupita dagli aiuti alle ong”

Giorgia Meloni ha scritto una lunga lettera al cancelliere Olaf Scholz dopo che nei giorni scorsi era filtrata l’intenzione della Germania di finanziare le ong in mare e in Italia. La Premier critica la mancanza di “coordinamento” con Roma per una mossa che rischia di provocare più danni che benefici, “moltiplicando” le partenze dei migranti. Nella lettera a Scholz Meloni ha espresso le sue perplessità per un'iniziativa che non risolve il problema dei crescenti flussi irregolari, e non allenta le pressioni sull'Italia. Sui fondi alle ong in territorio italiano la premier ha chiesto a Scholz “se non meriti di essere facilitata in particolare sul territorio tedesco piuttosto che in Italia”. 

Quanto al capitolo sui salvataggi nel Mediterraneo, Meloni ritiene che la presenza in mare delle ong abbia “un effetto diretto di moltiplicazione delle partenze d’imbarcazioni precarie, che risulta un ulteriore aggravio per l'Italia e incrementa il rischio di nuove tragedie in mare”. Più che gli aiuti alle ong, la premier vorrebbe da Berlino un altro tipo di sostegno, quelle sulle “soluzioni strutturali” che l'Italia invoca da tempo in Ue, a partire da “un'iniziativa con i Paesi di transito della sponda sud, che peraltro necessiterebbe di risorse inferiori rispetto a quella con la Turchia”, ha rilevato Meloni. La premier si è detta pronta a confrontarsi con Scholz “di persona” al Consiglio informale di Granada, il 5 e 6 ottobre. 

Meloni-Macron, faccia a faccia di 90 minuti dopo i funerali di Napolitano

Dopo le tensioni, Giorgia Meloni ed Emmanuel Macron mettono a fuoco la strategia anti-trafficanti per fronteggiare, insieme, l'onda di flussi in arrivo sulle coste europee. L'incontro, durato 90 minuti è stato un faccia a faccia che arriva a tre mesi dall'incontro chiarificatore all'Eliseo. Conclusi i funerali laici del Presidente emerito Giorgio Napolitano che hanno portato Macron a Roma, i due raggiungono a piedi Palazzo Chigi, anche se il volto di Meloni tradisce un po' di tensione. Insieme i due leader parlano anche delle sfide economiche che attendono l'Europa, ma è il dossier migranti il piatto forte dell'incontro, che arriva a pochi giorni dall'assist di Macron, con Parigi pronta ad “aiutare l'Italia, che sta facendo la sua parte come primo porto sicuro”. Macron, al pari della Meloni, punta a “smantellare la rete dei trafficanti”, una sfida che deve coinvolgere l'intera Europa. Serve dunque un piano di contrasto e deterrenza delle partenze che coinvolga tutti, e la mano tesa all'Africa con un programma ad hoc. Si tratta di temi che verranno affrontati venerdì prossimo nel corso del vertice Euromed in programma a Malta, che torneranno sul tavolo del Consiglio europeo informale di Granada e rispetto ai quali Meloni può contare sul sostegno di Macron. 

Il Governo vara il nuovo decreto immigrazione e sicurezza

“Rendiamo più veloci le espulsioni degli immigrati irregolari pericolosi, introduciamo la piena tutela per tutte le donne e manteniamo quella per i minori ma con le nuove regole”. Sintetizza così la premier Giorgia Meloni il decreto su immigrazione e sicurezza approvato dal Cdm. Hanno illustrato il provvedimento il Ministro Matteo Piantedosi e Carlo Nordio. Il Guardasigilli ha segnalato l'inadeguatezza delle leggi vigenti: “La prima normativa sulla disciplina dell'immigrazione è la legge Turco Napolitano. Abbiamo assistito ad un fallimento normativo negli ultimi 25 anni, interveniamo ora in modo efficace”. “Questo decreto viene fatto nel rispetto della normativa internazionale europea e direi anche dell'etica. Anzi sui minori c'è una maggiorazione di tutele nei loro confronti”. Il decreto permette l'espulsione degli stranieri con permesso di soggiorno lungo da parte del Ministro dell'Interno e del prefetto, nonché quella di chi “in modo strumentale”, presenta una nuova domanda di asilo mentre sta per essere rimpatriato. Queste misure, è convinto Piantedosi, “faranno crescere il numero di persone che verranno allontanate dall'Italia”. Nel provvedimento c'è poi l'aumento di 400 unità del contingente militare di Strade sicure. Esulta Matteo Salvini: “Meno criminalità e violenza, più controlli e sicurezza”; per il ministro Guido Crosetto “questa decisione testimonia l'impegno a fornire risposte concrete alle esigenze del Paese”. Critiche, oltre che dall'opposizione, arrivano dalla Cei. 

L’Italia frena sul Patto sui migranti: intesa rinviata

Dopo il via libera arrivato dal cancelliere tedesco Olaf Scholz al regolamento sulla gestione delle crisi è l'Italia a frenare sull'intesa chiave per la finalizzazione del Patto sulla migrazione e l'asilo. La proposta di compromesso avanzata dagli spagnoli ha convinto Berlino ma, non l’Italia. Lo scontro con la Germania sulle attività delle ong resta altissimo: Palazzo Chigi si è detta “sorpresa” che, proprio mentre a Bruxelles era in corso il vertice nel Mediterraneo navigavano 7 navi gestite dalle ong tedesche. “È una coincidenza? Cosa c'è dietro? C'è un interesse elettorale?”, ha sottolineato Antonio Tajani

Ursula von der Leyen aveva chiesto l'intesa e al Consiglio Affari Interni di Bruxelles sia la Commissione che il Ministro dell'Interno iberico Fernando Grande-Marlaska attendevano l'accordo politico tra i 27. Subito dopo, una riunione dei rappresentanti permanenti avrebbe formalizzato l'approvazione del testo del Patto sui migranti. Nella sessione dedicata al dossier la tedesca Nancy Faeser ha dichiarato il sì di Berlino; dopo di lei, Polonia e Ungheria hanno ribadito la loro contrarietà. L'Italia è rimasta in silenzio: il Ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è intervenuto nella prima parte dell'incontro, dedicata alla dimensione esterna e al Memorandum con la Tunisia e ha lasciato in anticipo la riunione facendo saltare, di fatto, l’intesa. 

Il Governo si confronta sul Pnrr. Slittano 13 obiettivi della quinta rata

Il Governo tira le fila del Pnrr e, dopo aver assicurato la terza rata e chiesto la quarta, si mette al lavoro sulla quinta. È un lavoro delicato, perché s’intreccia con la rimodulazione complessiva del piano, ancora al vaglio di Bruxelles. Ma nel frattempo, la tabella di marcia deve cambiare e seguire il percorso che il Governo ha scelto per accelerare l'attuazione e non accumulare ritardi. Per questo dalla quinta rata slittano 13 obiettivi e ne vengono cancellati 6, che potranno essere coperti con altre fonti di finanziamento. Se tutte le proposte di modifica venissero approvate dalla Ue, spiega il Governo, gli obiettivi da conseguire entro l'anno passerebbero da 69 a 51, il numero di target da 46 a 30 ed il numero di milestone da 23 a 21. 

Ma la quinta rata da 18 miliardi è destinata a calare: “Nei prossimi giorni attendiamo la terza rata, nei giorni scorsi abbiamo formalmente richiesto la quarta, stiamo lavorando alacremente per raggiungere gli obiettivi della quinta e per la revisione complessiva del Piano” ha detto la premier Giorgia Meloni al termine della cabina di regia che ha riunito il Governo e i rappresentanti di Comuni, Regioni e Province. La riunione è servita per fare una verifica dello stato di attuazione del piano e per dare a tutti un aggiornamento sul pagamento della terza rata (18,5 miliardi di euro) previsto per i prossimi giorni e sulla richiesta di pagamento della quarta rata (16,5 miliardi) inoltrata a Bruxelles il 22 settembre. Il Ministro per il Pnrr Raffaele Fitto spiega che le interlocuzioni con la Ue sono positive. 

Il Consiglio dei ministri ha varato un nuovo decreto aiuti

Il Cdm ha varato un nuovo decreto aiuti con interventi a sostegno delle famiglie per mitigare gli effetti dell’inflazione. In totale sono stati stanziati circa 1,3 miliardi di euro. Fonti di Governo sottolineano come venga scongiurata la chiusura di oltre 50 mila piccoli esercizi commerciali tramite l'introduzione del ravvedimento operoso per somme dovute per violazioni su scontrini e fatture: chi aderirà infatti sarà esentato dalla sanzione accessoria della sospensione della licenza. Il contributo straordinario erogato per il quarto trimestre ai titolari del bonus sociale elettrico fino a dicembre 2023 sarà crescente rispetto al numero di componenti del nucleo famigliare; il decreto rafforza il contributo per i nuclei con Isee fino a 15 mila euro (30 mila euro con almeno 4 figli) che già beneficiano del bonus sociale per le bollette di luce e gas. 

Per contenere gli effetti dei possibili aumenti dei prezzi attesi entro fine anno nel settore del gas naturale è stata confermata la riduzione dell'Iva al 5% sulle somministrazioni di gas metano per usi civili e industriali. Prorogati anche l'azzeramento degli oneri di sistema per il settore del gas e l'aliquota Iva ridotta al 5% per il teleriscaldamento e per l'energia prodotta con il gas metano. Con l'aggiunta di 100 milioni di euro, i fruitori della card Dedicata a te per gli acquisti alimentari avranno diritto anche a un bonus benzina. Il fondo da 100 milioni per il bonus trasporto viene incrementato con 12 milioni di euro, mentre il fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio viene incrementato con circa 7 milioni di euro. 

Il Cdm approva la Nadef: Pil rivisto al ribasso e rialzo del deficit

Il Cdm ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2023. La Nadef predisposta dal Governo tiene in considerazione la complessa situazione economica internazionale, l'impatto della politica monetaria restrittiva con l'aumento dei tassi d'interesse e le conseguenze della guerra in Ucraina. Il quadro di finanza pubblica riflette un'impostazione prudente, con una revisione delle stime di crescita per il 2023-2024 a causa del rallentamento dell'economia in corso. Tale rallentamento e l'andamento dell'inflazione richiedono tuttavia una politica di sostegno ai redditi reali delle famiglie, in particolare quelle con redditi più bassi. Anche grazie alla conferma del taglio del cuneo fiscale sul lavoro, la pressione fiscale per il 2024 è prevista in riduzione; resta in ogni caso confermato l'obiettivo di ridurla in maniera più decisa nel corso della legislatura. Gli interventi previsti dal disegno di legge di bilancio che il Governo intende presentare riflettono tale impostazione: conferma del taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024, sostegno alle famiglie e alla genitorialità, prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, conferma degli investimenti pubblici con priorità a quelli del PNRR, rifinanziamento delle politiche invariate. 

Per quanto riguarda il quadro complessivo, la crescita del PIL è stimata allo 0,8% nel 2023, all'1,2% nel 2024 e, rispettivamente, all'1,4% e all'1% nel 2025 e nel 2026. Riguardo agli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL, il documento indica un deficit tendenziale a legislazione vigente del 5,2% nel 2023, del 3,6% nel 2024, del 3,4 nel 2025 e del 3,1% nel 2026. Nello scenario programmatico il deficit è del 5,3% nel 2023 e del 4,3% nel 2024. Riguardo alle proiezioni per il 2025 e il 2026 il documento prevede rispettivamente il 3,6% e il 2,9%. Il rapporto debito pubblico/PIL per il 2024 è previsto al 140,1%. Il tasso di disoccupazione è previsto in riduzione al 7,3% nel 2024 (dal 7,6% previsto per il 2023). 

Il Governo ha siglato il Patto antinflazione 

Prende vita il Patto antinflazione, con 32 associazioni e oltre 20mila punti vendita aderenti in tutto il territorio nazionale. L'intesa, siglata a Palazzo Chigi dalla premier Giorgia Meloni, dai ministri Adolfo Urso e Francesco Lollobrigida, riunisce imprese della distribuzione e industrie dei beni di largo consumo per offrire ai consumatori un paniere di beni a prezzi calmierati. Un “carrello della spesa tricolore”, al via da domenica, ispirato a una logica di mutualità tra istituzioni e tessuto produttivo, come ha sottolineato la premier. “Questa è un'iniziativa che mi rende orgogliosa, il segnale che questa Nazione è ancora in grado di tenersi per mano lavorando per lo stesso obiettivo: non c'è provvedimento, Governo o persona che possa davvero risolvere il problema se poi la Nazione non ti dà una mano”. 

Dal 1° ottobre al 31 dicembre i negozi che hanno deciso di aderire al Patto proporranno quindi una serie prodotti a prezzi scontati o bloccati, determinati dalle aziende e dalle catene distributive. Le adesioni starebbero continuando ad arrivare e, secondo le stime delle sigle, i punti vendita che aderiranno al Patto, alla fine, dovrebbero essere tra i 20 mila e i 25 mila. Secondo le stime dei consumatori, i risparmi generati per i cittadini potrebbero essere fino a 4 miliardi, anche se, ha avvertito Assoutenti, sono ancora troppe le incognite che pesano sul protocollo firmato a Palazzo Chigi, a partire dal ruolo dell'industria. In ogni caso, il messaggio che arriva, secondo il Governo, è “potentissimo”: “Troppo spesso ci siamo comportati come fossimo delle monadi”, ha ribadito la Meloni. Ma questo Governo “sa ascoltare” e “ha l'umiltà di chiedere una mano quando deve affrontare situazioni complesse”. 

Sulla prescrizione la maggioranza punta a un azzeramento della Cartabia

Il Guardasigilli Carlo Nordio lo aveva annunciato a febbraio e ora la maggioranza passa dalle parole ai fatti dando il via alla Camera all'ennesima riforma della prescrizione, che diventerebbe la quinta negli ultimi 18 anni. Ora la maggioranza, con il sostegno di Azione e IV, si appresta a modificarla nuovamente, tornando alla disciplina introdotta con l'ex Cirielli, la legge voluta dal governo Berlusconi. “Come se fossimo in un gigantesco Gioco dell'oca” ironizza il capogruppo del Pd in Commissione Giustizia Federico Gianassi “vogliono tornare alla casella di partenza”. E il via alla riforma lo si dà in Commissione Giustizia della Camera, presieduta da Ciro Maschio (FdI), adottando come testo base la proposta di legge che ha come primo firmatario Pietro Pittalis (FdI). 

Il testo, come spiegano lo stesso Pittalis e uno dei relatori Andrea Pellicini (FdI), “punta a tornare alla prescrizione sostanziale”, superando di fatto le riforme Bonafede e Cartabia che bloccano la prescrizione dopo la sentenza di primo grado, tornando a tutti gli effetti all'ex Cirielli. Tale provvedimento supera il sistema dell'improcedibilità dell'azione penale per decorso dei termini di durata massima dei giudizi d'impugnazione. Ma abolire l'improcedibilità, in piena fase di attuazione del PNRR, si osserva nelle opposizioni, “sarebbe un vero suicidio”. Visto che la legge Cartabia del 2021, alla quale si deve la riforma della prescrizione e l'introduzione dell'improcedibilità, è un provvedimento adottato nell'ambito del PNRR, “sotto la lente di Bruxelles”. L'Aula della Camera, intanto, ha approvato il decreto omnibus che contiene anche norme sulle intercettazioni aggiungendo un nuovo tassello alla riforma della giustizia targata Giorgia Meloni.

I sondaggi della settimana

Negli ultimi sondaggi realizzati dall'Istituto SWG il 25 settembre, Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni si conferma il primo partito italiano, con il 28,7%, davanti al PD (19,8%). Tre punti percentuali in meno per il Movimento 5 Stelle al 16,9%. Da sottolineare come il distacco tra FdI e la seconda forza politica nazionale (PD) sia pari a 9,9 punti percentuali. Nell’area delle sinistre, la lista rosso-verde Alleanza Verdi e Sinistra è stimata al 3,2%, mentre Unione Popolare all’1,6%. Nell’area centrista, Azione è data al 3,8%, mentre Italia Viva al 2,7%. Nella coalizione del centrodestra, Lega (10,1%) prende tre punti percentuali e Forza Italia sale al 6,5%. Italexit di Paragone scende all’1,6%.

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La stima di voto per la coalizione di centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia) sale al 45,3%; resta stabile il centrosinistra, formato da PD, +Europa e Alleanza Verdi-Sinistra al 25,6%. Il Polo di centro, composto da Azione e Italia Viva, resta stabile al 6,7% e infine, fuori da ogni alleanza, il M5S scende al 16,9%. 

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