Lo scorso 9 aprile si è riunita la Conferenza delle Regioni per l’elezione del Presidente e del Vicepresidente.
Al duo Bonaccini-Toti, confermati nel 2020 alla guida di Emilia-Romagna e Liguria, è subentrata la coppia Fedriga-Emiliano. Un nuovo asse, tutto adriatico, che sarà alla guida di un organo che negli ultimi mesi ha avuto un ruolo primario all’interno della politica nazionale.
La Conferenza infatti ha assunto un peso sempre maggiore nella gestione della pandemia sia per quanto riguarda le misure sanitarie sia quelle economiche.
Luogo di scontro e di accordo, la Conferenza delle Regioni è attiva anche nella gestione della campagna di vaccinazione. Tema che si inserisce all’interno di un vasto dibattito riguardante la competenza della sanità tra Stato e Regioni.
Importante voce di spesa dei bilanci regionali, la sanità, a seguito della riforma del Titolo V del 2001, è un elemento chiave delle politiche locali. La pandemia e la riorganizzazione dell’assistenza territoriale potrebbero riaprire – ancora di più – un dibattito mai del tutto sopito sul riparto di questa competenza, specie in periodi emergenziali.
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