È corsa contro tempo per portare il decreto semplificazioni in Cdm domani
Il dialogo e i tempi stretti: nelle prossime ore toccherà al premier Giuseppe Conte barcamenarsi tra queste due esigenze sul decreto semplificazioni, vero e proprio cardine per il rilancio post-Covid. A Palazzo Chigi, nel tardo pomeriggio, Conte ha convocato i capi delegazione nel Governo e allargato la riunione ai rappresentanti dei gruppi parlamentari di maggioranza. È una riunione-fiume quella che vede, come principale novità, lo stralcio della norma che avrebbe agevolato i condoni edilizi da parte nei Comuni ma che, tuttavia, rischia di non essere risolutiva: diverse fonti di maggioranza registrano più di un dubbio sull’eventualità che il Cdm sul decreto sia convocato domani, tant’è che la riunione si aggiorna alla tarda mattinata, alle 12.00. La riunione notturna ha avuto luogo all'indomani dello scontro frontale tra Pd e M5S sul Mes e delle fibrillazioni in maggioranza sulla bozza del decreto semplificazioni filtrata nelle scorse ore. Non a caso al premier viene chiesto, in particolare da Iv, di comunicare le bozze prima di tutto ai suoi alleati di Governo.
Il vertice è particolarmente affollato: per il Pd ci sono Dario Franceschini, Roberto Gualtieri, l'ex ministro della Pa Marianna Madia e il vice segretario Andrea Orlando; per Iv la capo delegazione Teresa Bellanova e i parlamentari Davide Faraone, Raffaella Paita e Maria Elena Boschi; Leu, oltre a Roberto Speranza, si presenta con la capogruppo del Misto al Senato Loredana De Petris; per il M5S invece ci sono Alfonso Bonafede e Fabiana Dadone. Tutti fanno sentire la propria voce, chi sull'ampliamento del modello Genova e sull'istituzione dei commissari per ogni opera per rispettare i tempi, chi sul piano shock per i cantieri. E tutti chiedono al premier di stralciare la norma sul condono edilizio: il testo viene esaminato articolo per articolo e si opta per espungere anche le norme che prevedevano procedure più snelle per le assunzioni nella Pa, in particolare per il Mibact e per gli incarichi dirigenziali a termine a chiamata. Il vertice segna un'apertura al dialogo parlamentare da parte di Conte, richiesta un po' da tutti, a cominciare dal M5S.
Inizia oggi il semestre tedesco. La Merkel lancia la sua sfida all’UE
È ritenuta decisiva per le sorti dell'Ue la 13/ma presidenza tedesca del semestre europeo, al via da oggi: “Siamo al momento della verità per l'Europa” ha detto Emmanuel Macron. E ad affrontare una prova costellata di sfide, dal superamento della crisi pandemica, che rischia di approfondire le discrepanze economiche nell'Ue, alla Brexit, in un momento di eccezionali tensioni nelle relazioni globali, è una Cancelliera giunta alla fine del suo percorso politico in piena forma. Angela Merkel, ritenuta tante volte in passato prematuramente al tramonto, è stata rilanciata proprio dalla tenuta della Germania di fronte al Covid: gode attualmente di un ampio consenso interno e di un indiscusso prestigio internazionale, gli elementi di forza su cui punterà per provare a passare alla storia come salvatrice del progetto europeo. La Germania “non vuole tornare a un'Unione europea com’era prima” del coronavirus, “ma vogliamo un'Europa più solidale, più pronta al futuro, più verde, più sovrana, più digitale”, ha spiegato l'ambasciatore tedesco a Roma Viktor Elbling in un incontro con la stampa italiana: “Tutti temi che vogliamo affrontare in modo abbastanza deciso, con l'aiuto di tutti gli altri Paesi, e ovviamente con l'Italia, partner strategico ed essenziale, per portare avanti questa agenda”.
La svolta decisiva a Berlino, capitale che ha giocato un ruolo più divisivo negli anni passati, è avvenuta quando Angela Merkel, insieme al Presidente francese, ha lanciato la proposta di un Recovery fund di aiuti miliardari per i Paesi più colpiti dal coronavirus, aprendo all'emissione di titoli del debito da parte dell'Ue, un “cambio di paradigma” su cui la Bundesklazlerin ha ottenuto l'appoggio del suo Paese scosso proprio dalla frenata economica e produttiva di un partner decisivo come l'Italia. La Merkel si troverà così il 17 e il 18 luglio, al primo Consiglio Europeo, a fare la paladina di chi è stato più gravemente colpito dalla pandemia contro il fronte nordico dei 4 frugali che vorrebbero concedere solo prestiti. Il negoziato sul fondo da 750 miliardi proposto dalla Commissione sarà la prima prova cruciale del semestre tedesco, che si pone l'obiettivo che l'Europa esca unita e rafforzata dalla crisi. Gli altri due temi li ricorda il ministro degli Esteri Heiko Maas: la chiusura ordinata della Brexit entro la fine dell'anno e il ruolo dell'Ue nel confronto con le grandi potenze, Cina, Usa e Russia. Coesa, l'Ue deve difendere “i suoi valori e i suoi interessi”, ha sillabato Merkel al Bundestag qualche giorno fa, spingendosi a dire che proprio la pandemia dimostra che l'Europa sia “meravigliosa”; solo la solidarietà interna, infatti, potrà salvare i Paesi membri dalla più grande crisi economica mai vissuta dal dopoguerra.
Nonostante le pressioni del PD, per ora nessun voto sul Mes
Sul meccanismo europeo di stabilità, il Mes, le posizioni nella maggioranza restano distanti. E così in occasione del primo voto in Parlamento, che dovrebbe essere il 15 luglio, sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del Consiglio europeo straordinario del 17 e 18 luglio non si discuterà dell'argomento. La riunione di Bruxelles, infatti, vede all'ordine del giorno un generico piano di ripresa in risposta alla crisi Covid-19 e il nuovo bilancio a lungo termine dell'UE. Per il voto sulla delicatissima questione Mes il premier Giuseppe Conte e il M5S vogliono aspettare settembre, mentre il Pd da giorni incalza per assumere subito una posizione favorevole all'uso di quei 36-37 miliardi per la spesa sanitaria. Il vero punto è se le opposizioni presenteranno risoluzioni alternative da mettere in votazione e sulle quali la maggioranza potrebbe spaccarsi. “Per adesso il premier Giuseppe Conte dice che il Mes non serve. Abbiamo fiducia in lui”, ha detto la viceministra dell'Economia Laura Castelli del Movimento 5 Stelle. Sul prestito Mes da 36 miliardi per la Sanità il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha lanciato una sorta di ultimatum ai 5 Stelle: “Basta tergiversare”; “Non stiamo rinviando” ribatte Castelli, “il tempo viene usato per fare quello che serve. A settembre scriveremo la legge di Bilancio, è quello il momento di capire che fare” riguardo al Mes. Non è dello stesso avviso Matteo Renzi che dice “Non rinviamo ancora, fondamentale chiudere rapidamente la partita del MES: i 37 miliardi servono alla nostra sanità e, per un motivo ideologico, qualcuno vorrebbe buttarli via”. Secondo il leader di Italia viva alla fine “sul Mes si inventeranno qualcosa per renderlo digeribile sui giornali. Ma la sostanza è che quei soldi ci servono, punto. E li prenderemo. Questa è politica, non populismo”.
Ma sul Mes è diviso anche il centrodestra, con Silvio Berlusconi che sostiene che non si possa dire no e Matteo Salvini che invece spera di mettere in difficoltà la maggioranza di Governo: “Portino in aula un voto sul Mes e vediamo cosa voterà il Parlamento che è sovrano. Io penso che la maggioranza sia assolutamente a favore dell'interesse nazionale. Importante è il voto, portino il Mes in Parlamento e vediamo che succede”. Il rischio è che Lega e Cinque Stelle si ritrovino nuovamente sulla stessa linea, insieme a Fratelli d'Italia, e dall'altro lato ci siano Pd e Iv insieme a Forza Italia; forse anche per questo la maggioranza ha deciso di sminare la discussione parlamentare sui temi europei preparando una risoluzione che non tocchi l'argomento. In parallelo c'è il lavoro della Commissione per le Politiche dell'Ue che, come ogni anno, presenterà la sua relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, che però andrà in Aula non prima del 20 luglio. Anche questa però non sarà focalizzata sul Mes, ma affronterà genericamente tutti gli strumenti europei.
Al Senato
Nella giornata di oggi l’assemblea del Senato non si riunirà. I lavori riprenderanno martedì 7 luglio con le comunicazioni del Presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati sul calendario dei lavori.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, con la Giustizia, proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl per il contrasto al bullismo. La Giustizia esaminerà il ddl sulla crisi d’impresa e il ddl sul divieto di propaganda politica per gli appartenenti alle associazioni mafiose ed i sorvegliati speciali. La Bilancio si confronterà sullo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri sulla cosiddetta golden power. La Finanze esaminerà lo schema di decreto legislativo sullo scambio automatico obbligatorio di informazioni nel settore fiscale relativamente ai meccanismi transfrontalieri soggetti all'obbligo di notifica e su quello relativo all’imposta di registro sugli atti giudiziari. L’Istruzione alle 10.00 ascolterà il ministro dell'istruzione Lucia Azzolina sulle iniziative di competenza del suo Dicastero connesse all'emergenza epidemiologica Covid-19 e sull'avvio del prossimo anno scolastico e successivamente riprenderà il ciclo di audizioni sull'impatto del Covid-19 sul settore della cultura e mercoledì. La Lavori Pubblici ascolterà i rappresentanti di Anas nell'ambito dell'Indagine conoscitiva sulle concessioni autostradali.
L’Agricoltura svolgerà diverse audizioni sull’affare assegnato relativo alle problematiche inerenti alla crisi delle filiere agricole causate dall’emergenza da COVID-19 ed esaminerà il ddl per la limitazione alla vendita sottocosto di prodotti agricoli e divieto di aste a doppio ribasso. A seguire si confronterà sugli affari assegnati relativi alle nuove biotecnologie in agricoltura e alle problematiche della filiera bufalina. La Commissione Industria svolgerà diverse audizioni sull’affare assegnato sul settore dell'automotive italiano e le implicazioni in termini di competitività conseguenti alla transizione alla propulsione elettrica, proseguirà il confronto sull’affare assegnato per il sostegno ai comparti dell'industria, del commercio e del turismo nell'ambito della congiuntura economica conseguente all'emergenza da COVID-19. La Lavoro esaminerà il ddl sul Caregiver familiare. La Territorio proseguirà l’esame degli atti del governo relativi al pacchetto economia circolare. La Politiche dell’UE proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.00 per l’esame della proposta di delega al Governo per riordinare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l'assegno unico e la dote unica per i servizi. Come di consueto alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali svolgerà diverse audizioni sulle pdl per il coordinamento in materia di politiche integrate per la sicurezza e di polizia locale e alcune sulla proposta di legge costituzionale sulla base territoriale per l'elezione del Senato della Repubblica e di riduzione del numero dei delegati regionali per l'elezione del Presidente della Repubblica. La Giustizia esaminerà la pdl sulla violenza o discriminazione per motivi di orientamento sessuale o identità di genere e la pdl per la protezione che collaborano con la giustizia e lo schema di decreto legislativo sul codice della crisi di impresa e dell'insolvenza. Alle 10.00, la Bilancio proseguirà l’esame degli emendamenti presentanti al cosiddetto decreto rilancio. La Finanze ascolterà il professor Maurizio Leo nell'ambito dell'esame della Comunicazione della Commissione europea “Verso un processo decisionale più efficiente e democratico nella politica fiscale dell'UE”. La Cultura, con la Trasporti, si confronterà sulla proposta d’istituzione di una Commissione parlamentare d'inchiesta sulla diffusione intenzionale, seriale e massiva di informazioni false. L’Ambiente esaminerà gli schemi di decreto legislativo sui veicoli fuori uso, su pile e accumulatori e rifiuti di pile e accumulatori.
La Trasporti alle 14.30 ascolterà il presidente di Synergy Group Corp German Efromovich sulla manifestazione d’interesse presentata per Alitalia. L’Attività Produttive esaminerà la pdl per l’istituzione del Ministero del turismo e altre disposizioni per la promozione del turismo e il sostegno del lavoro e delle imprese operanti nel settore turistico, nonché deleghe al Governo per l'istituzione della Scuola nazionale di alta formazione turistica e la disciplina dell'attività delle piattaforme tecnologiche d’intermediazione di servizi turistici. La Lavoro esaminerà, in sede di comitato ristretto, le pdl sulla situazione del personale. La Affari Sociali ascolterà Francesco Rocca, presidente nazionale della Croce rossa italiana, sulla gestione della Fase 2 dell'emergenza epidemiologica da Covid-19 e proseguirà le audizioni sulla sperimentazione in atto per il trattamento dei pazienti affetti da Covid-19 con il plasma e sulle altre sperimentazioni in corso. Infine la Politiche dell’Ue proseguirà le audizioni sul Programma di lavoro della Commissione per il 2020-Un'Unione più ambiziosa e sulla Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2020.