Conte è pronto a giocarsi la carta migranti, poi sfida sul Recovery
Giuseppe Conte si gioca la carta dell'emergenza migranti per rispondere al fuoco di fila del centrodestra in chiave campagna elettorale e accelera sui dossier scuola e Recovery Plan. L’agenda di Palazzo Chigi, dopo la breve pausa estiva, è segnata dunque dai temi più concreti ed emergenziali; il rientro è solo apparente visto che, a quanto dicono, il premier non ha mai davvero staccato, seguendo nel mese di agosto i temi più caldi del momento, come quello della scuola e quello degli sbarchi in Sicilia, senza dimenticare il dossier che potrebbe essere uno dei pilastri del piano riforme da presentare in autunno: la rete unica. Il capo del Governo domani presiederà il tavolo tecnico sui migranti con il presidente della Regione Sicilia Nello Musumeci e il sindaco di Lampedusa Totò Martello; sul nodo migranti, Conte è deciso a intervenire con risposte immediate provando così a placare l'ondata di proteste che si è levata nei giorni scorsi dalla Sicilia, ma solo dopo il voto sulle Regionali si procederà a costruire il provvedimento che supererà i decreti Salvini. Intanto, giovedì, probabilmente con il ministro Roberto Speranza, il Governo andrà in Senato per rispondere alle opposizioni sulle polemiche legate al prolungamento dello stato di emergenza e potrebbe fare anche cenno allo studio sugli effetti del Covid. Ancora giovedì il premier riunirà a Roma i sindaci e i governatori delle quattro Regioni colpite dal sisma dell'Italia centrale: sulla ricostruzione uno scatto è necessario e per farlo Conte vuole attingere anche alle risorse del Recovery Fund.
Proprio il Recovery Plan sarà al centro dell'intervento che Conte potrebbe fare a Cernobbio. La sua presenza non è confermata ma fonti di Palazzo Chigi la definiscono possibile, di certo, il parterre del Forum Ambrosetti attende il premier al varco. In vista della riunione del Ciae del 9 settembre, Conte potrebbe dare fornire già qualche suggestione: sicurezza idrogeologica, infrastrutture, digitalizzazione e rete unica saranno alcuni dei trampolini di lancio di un piano di riforme che il Governo, entro il 15 ottobre, vuole accompagnare alla manovra, puntando a usare subito i 20 miliardi assegnati per i primi mesi del 2021 dall'Ue secondo il timing del piano Next Generation Ue. Ma sul Recovery Fund Conte deve vedersela con chi vuole un ruolo centrale del Parlamento: Maria Stella Gelmini chiede al premier di riferire sul piano e sui conti pubblici. Sui nodi Regionali e legge elettorale per ora Conte preferisce il silenzio, consapevole dell'effetto valanga che potrebbe avere sulla maggioranza una sconfitta per 4 a 2 (o, ancora di più, per 5 a 1) alle Regionali. Di certo, per il premier non sarà facile evitare il rimpasto di governo, stretto tra chi chiede più spazio, come Iv, e chi, come Pd o M5S, silenziosamente puntano a un turnover ministeriale. Il post-voto, tuttavia, determinerà i nuovi rapporti di forza elettorale interni alla maggioranza, che già fibrilla pericolosamente con il Pd pronto a sottolineare la sua corsa in solitaria contro le destre, Iv che non smette di smarcarsi dall'alleanza M5S-Pd e il Movimento in bilico tra rinascita e scissione.
Il Pil italiano cala del 12,8%. Gualtieri: atteso forte rimbalzo
Nel secondo trimestre di quest'anno, come conseguenza della crisi scatenata dall’emergenza Covid, l'Italia ha subito un calo del prodotto interno lordo del 12,8% rispetto al trimestre precedente e del 17,7% rispetto a un anno prima. Per quanto ancora provvisori, i dati confermano che l'Italia è ormai in recessione visto che si tratta a questo punto della terza contrazione consecutiva dei conti trimestrali. Ma il peggio potrebbe esser passato: il Ministro dell'Economia Roberto Gualtieri, infatti, forte anche di numeri sulle entrate molto migliori del previsto, rassicura e si dice convinto che nel terzo trimestre ci sarà “un forte rimbalzo” dell'economia. In effetti i dati provvisori acquisiti dal Mef al 20 agosto registrano un rialzo del 9% delle entrate versate dai contribuenti con il modello F24 rispetto allo stesso mese del 2019, sostenuto dal buon andamento dell'Irpef e dell'Ires versate in autoliquidazione. La contrazione del Pil del periodo aprile-giugno 2020 ha costretto l'Istat a rivedere al ribasso le stime preliminari che avevano anticipato una contrazione congiunturale e una tendenziale rispettivamente del 12,4% 17,3%. L'Istat parla di una “portata eccezionale della diminuzione del Pil nel secondo trimestre per gli effetti economici dell'emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate” e spiega che a trascinare la caduta dell'economica è stata soprattutto la domanda interna, con un apporto particolarmente negativo dei consumi privati e contributi negativi rilevanti di investimenti e variazione delle scorte.
Anche la domanda estera ha fornito un contributo negativo, per la riduzione delle esportazioni più decisa di quella delle importazioni. In particolare, rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con cali dell'8,7% per i consumi finali nazionali e del 14,9% per gli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono diminuite, rispettivamente, del 20,5% e del 26,4%. La contrazione dell’attività produttiva si è accompagnata a una marcata riduzione dell'input di lavoro in termini di unità lavorative annue e ore lavorate, mentre le posizioni lavorative hanno subito un calo meno marcato. Ad esser colpiti sono tutti i principali comparti dell'economia, con cali congiunturali per il valore aggiunto di agricoltura, industria e servizi diminuiti, rispettivamente, del 3,7%, del 20,2% e dell'11%. A questo punto la variazione del Pil acquisita per il 2020 è pari a -14,7%, con il Paese che oramai non rialza più la testa da un anno: l'ultima volta che l'Istat aveva certificato una crescita, per altro molto debole (+0,1%), era stato infatti nel secondo trimestre 2019. Da allora, dopo una crescita congiunturale pari a zero nel trimestre successivo, c’è stato un susseguirsi di segni meno con un -0,2% nell'ultimo trimestre del 2019 e un -5,5% nei primi tre mesi del 2020. Nel confronto internazionale l'Italia tuttavia, anche se fa peggio di Germania (- 9,7% a livello congiunturale) e della media di Eurolandia (-12,1%), si rivela però in una situazione meno critica della vicina Francia, il cui Pil nel secondo trimestre ha segnato un calo del 13,8% sui tre mesi precedenti e di addirittura il 19% rispetto a un anno prima.
L’Aula del Senato
L’assemblea del Senato dovrebbe tornare a riunirsi alle 16.30 per l’esame del decreto semplificazioni; pur tuttavia l’inizio del confronto sul provvedimento potrebbe slittare in attesa della conclusione dell’esame in sede referente da parte delle Commissioni Affari Costituzionali e Lavori Pubblici.
Le Commissioni del Senato
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali, insieme alla Lavori Pubblici, proseguirà il confronto sul decreto semplificazioni. La Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo alla nuova regolamentazione delle professioni, quello per l'ordinanza europea di sequestro conservativo su conti bancari al fine di facilitare il recupero transfrontaliero dei crediti in materia civile e commerciale, e, in sede riunita con la Agricoltura, quello relativo al protocollo di Nagoya sull'accesso alle risorse genetiche e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione nell'Unione.
La Bilancio esaminerà e svolgerà alcune audizioni sul decreto agosto. Nello specifico alle 17.30 audirà i rappresentanti di ANCIM, Confindustria, Ance e Confedilizia; dalle 20.00 quelli di Anci, Upi, Conferenza Regioni e Province autonome per concludere alle 21,15 con quelli di Unioncamere. Alle 10.30, in sede riunita con Politiche UE e con le rispettive della Camera, ascolterà il Commissario europeo per l'economia Paolo Gentiloni e il Vicepresidente della Banca europea per gli investimenti Dario Scannapieco sull'individuazione delle priorità nell'utilizzo del Recovery Fund. L’Istruzione riprenderà il confronto sul ddl per l’educazione motoria nella scuola primaria. L’Agricoltura si confronterà sull’affare assegnato sulle problematiche dei Consorzi di bonifica e d’irrigazione. La Lavoro dibatterà sullo schema di decreto legislativo relativo al distacco dei lavoratori nell'ambito di una prestazione di servizi. Infine la Politiche dell’UE proseguirà il confronto sulla legge di delegazione europea.
L’Aula della Camera
L’Assemblea della Camera tornerà riunirsi alle 15.00 per l’esame del decreto sulle misure urgenti connesse con la scadenza della dichiarazione di emergenza epidemiologica da Covid-19 deliberata il 31 gennaio 2020 e della proposta di legge di ratifica ed esecuzione della Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società.
Le Commissioni della Camera
Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia esaminerà lo schema di decreto legislativo relativo alla nuova regolamentazione delle professioni, e, in sede riunita con la Agricoltura, lo schema di decreto legislativo relativo al protocollo di Nagoya sull'accesso alle risorse genetiche e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dalla loro utilizzazione nell'Unione. La Lavoro ascolterà Cristina Grieco, assessora all'istruzione, alla formazione e al lavoro della regione Toscana, e Andrea Garnero, economista del lavoro presso la Direzione per l'occupazione, il lavoro e gli affari sociali dell'OCSE, nell'ambito dell'esame congiunto degli Atti dell'UE per il sostegno all'occupazione giovanile e l'istituzione di una garanzia per i giovani. L’Agricoltura svolgerà diverse audizioni nell'ambito dell'esame della comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle regioni sulla strategia “Dal produttore al consumatore: per un sistema alimentare equo, sano e rispettoso dell'ambiente”.