L‘attesa è quasi finita: si avvicinano le giornate dell’8 e del 9 giugno, quando i cittadini italiani saranno chiamati a votare per il rinnovo del Parlamento europeo e, nello specifico, della delegazione italiana. Questa tornata elettorale sarà centrale per due motivi: segnerà l’inizio della nuova legislatura europea e, a cascata, porterà al rinnovo delle principali istituzioni comunitarie, tracui la Commissione, il Comitato esecutivo della BCE e l’Alto Rappresentante UE per gli affari esteri (ARVP).
In particolare, una volta che saranno proclamati gli eletti al Parlamento europeo, le delegazioni dei partiti avranno circa un mese di tempo (fino al 9 luglio) per costituire i gruppi politici. A tale fine, sono necessari almeno 23 deputati e almeno un quarto degli Stati membri rappresentati all’interno del gruppo.
Il sistema elettorale italiano
Dove e quando si vota
In Italia, si tornerà al voto per il rinnovo del Parlamento europeo, nelle giornate di sabato 8 giugno dalle ore 15.00 alle 23.00 e domenica 9 giugno dalle 7.00 alle 23.00, in contemporanea con le Regionali in Piemonte e le Amministrative.
Il sistema elettorale utilizzato per le elezioni europee si distingue, tuttavia, dagli altri: si tratta di un sistema proporzionale con una soglia di sbarramento del 4% a livello nazionale. Il numero di seggi spettanti all’Italia è salito a 76, più delle scorse elezioni del 2019. I seggi sono attribuiti proporzionalmente ai voti ottenuti a livello nazionaledalle singole liste che, però, presentano candidati in cinque circoscrizioni.
Per quanto riguarda l’elettorato attivo (il diritto di voto), è attribuito ai cittadini con almeno 18 anni di età mentre l’elettorato passivo (diritto di essere votati) è riservato ai cittadini di almeno 25 anni.
Peculiarità del sistema italiano
Particolarità del sistema sono, innanzitutto, il divieto di presentarsi in coalizioni, la possibilità del voto dipreferenza multiplo (fino a tre, se almeno una è espressa per un candidato di sesso diverso dagli altri due), il divieto del voto disgiunto, la possibilità per i candidati plurieletti di scegliere la circoscrizione di elezione e l’incompatibilità tra la carica di membro del Parlamento europeo e quella di componente del Parlamento nazionaleoltre che quelle di consigliere regionale, presidente di provincia e sindaco di comune con più di 15.000 abitanti.
Per determinare chi verrà eletto, oltre al conteggio dei voti alla lista, si andranno a calcolare le preferenze ottenutedai candidati nella circoscrizione di riferimento.
Elezioni Europee 2024: i partiti e i programmi
Le elezioni europee saranno importanti per valutare lo stato di salute della coalizione di centrodestra: da una parte FdI che nonostante la popolarità della Premier, sembra essersi attestata sotto il 30% e, dall’altra Lega e FI che, con alternefortune, lottano per superare il 10% e imporsi come seconda forza della coalizione.
A sinistra, invece, una battaglia, non proprio ad armi pari, vista la distanza che li separa, tra PD e M5S per attestarsi come alternativa nazionale all’ascesa dei partiti di estrema destra.
Ad ogni modo, stando agli ultimi sondaggi, sembrerebbero otto le formazioni che dovrebbero riuscire a superare la tanto discussa soglia del 4%: FdI, Lega, Forza Italia, PD, M5S, Alleanza Verdi Sinistra, Stati Uniti d’Europa e Azione, benchè, queste ultime, sul filo del rasoio.
Fratelli d’Italia
"Con Giorgia l'Italia cambia l'Europa": il claim elettorale, di FdI è incentrato tutto sulla figura e sulla notorietà che la Premier Meloni si è guadagnata a livello italiano e internazionale. Le aspettative, tuttavia, potrebbero essere sconfessate dai numeri: FdI viene stimato al 26%, pareggiando sostanzialmente il risultato delle politiche del 2022, un elemento non positivo, tenuto conto della probabile diminuzione dell’affluenza in occasione delle europee.
Calo che potrebbe collegarsi alla discesa nella valutazione del Governo, probabilmente legata a diversi elementi: dalla difficile situazione delle finanze statali evidenziata dallo stesso ministro Giorgetti, alle differenze sempre più evidenti nella coalizione, fino alle recenti posizioni sull’Europa espresse al convegno di Vox da Meloni che ne hanno appannatol’immagine europeista che si era costruita.
Lato programma, i meloniani partono dall’attenzione alle imprese e agli agricoltori (definiti "custodi dell'ambiente e della sovranità alimentare"), passando per lo stop alle "eco-follie" del Green deal, fino ad un "obiettivo natalità" europeo. Siaggiungono, poi, il piano di rilancio industriale e l’attenzione alla dimensione strategica del Mediterraneo (dalleconcessioni balneari alla pesca passando per il turismo).
Forza Italia - Noi Moderati
Il partito orfano di Silvio Berlusconi si presenta alle europee in lista con la "quarta gamba" dell'attuale maggioranza di governo, Noi moderati (recentemente scosso dal caso giudiziario che ha coinvolto il governatore ligure Giovanni Toti). I sondaggi, premiano la ristrutturazione politica del partito intrapresa da Tajani: la sua capacità di smarcarsi dalla Lega e di tenere dritta la barra sul versante moderato ed europeista, consentono momentaneamente il sorpasso (anche se relativo) del Carroccio, toccando la quota del 9,2%, stando alle ultime stime disponibili. Si prospetta, tuttavia, una sfida all’ultimo voto.
Il programma congiunto si impernia su alcuni nodi chiave: a partire dalla sicurezza comune (sempre centrata sulla Nato) e dal controllo dell'immigrazione (consolidamento delle frontiere esterne, ricollocamenti obbligatori e "pianoMarshall per l'Africa") fino alla tutela della famiglia e alla riforma dei trattati europei (fine dei veti al Consiglio e"premierato europeo"), passando per la competitività, mediante un piano industriale “Europe 2030" daaccompagnare alla semplificazione normativa.
Lega
Se la partenza del Carroccio non è stata incoraggiante, soprattutto a causa delle visioni interne discordanti rispetto alla candidatura del generale Vannacci, stando ai recenti risultati, parrebbe che l’uscita dalla tempesta sia vicina: ilpartito salviniano evidenzia un buon incremento, di oltre un punto in questo ultimo mese, che lo porta all’8,6%, con possibilità di miglioramento. Ad influire notevolmente, forse, l’appoggio incondizionato al cd “Piano Casa”, gradito agli elettori, e la sovraesposizione mediatica dello stesso Vannacci che, come sperato, ha attirato attenzioni econsensi.
Con riguardo al programma, “Più Italia, meno Europa”, si apre con la richiesta di mantenere l'unanimità al Consiglioper salvaguardare la sovranità nazionale e prosegue con necessità di superare il Green deal rivedendolo da cima a fondo, ponendo inoltre un freno alle politiche di austerità.
C'è poi la “re-industrializzazione autentica" che deve includere il nucleare, la tutela del made in Italy e delle Pmi, la lotta alla direttiva sulle "case green" e allo stop dei motori a combustione. In coda all'elenco il sostegno all'Ucraina e il contrasto all’immigrazione clandestina. Bocciato l'esercito comune europeo, ma approvato un maggior coordinamento nel settore della difesa.
Partito Democratico
Il motto di Schlein è incentrato sulla necessità di creare una “Europa sociale”, che dia priorità all'integrazione e alla lotta alle disuguaglianze, ponendo, al contempo, il PD come l'unica alternativa all'ascesa dei partiti di estrema destra: "Non c'è altra alternativa, la sinistra italiana dovrebbe unirsi e sostenere il PD in modo da diventare tutti più forti sia in Italia che in Europa". Atteggiamento, questo, che sembra aver colpito gli elettori: dall’ultimo dato pre elettorale, infatti, i dem salgono al 22,5%, il risultato più alto dall’insediamento della segretaria Schlein.
Come premesso, dunque, il manifesto dem si dirige verso lo sviluppo di un'Ue che sia sociale (dal rafforzamento del salario minimo europeo al diritto alla salute, passando per la parità di genere e la regolamentazione dell'intelligenzaartificiale), sostenibile (con una politica industriale che sia attenta alle necessità della transizione ecologica,dell'agricoltura sostenibile e del contrasto al cambiamento climatico), democratica (dalla tutela dello Stato di diritto aquella della libertà d'informazione, dalla riforma delle politiche migratorie alla lotta alla discriminazione) e che prenda con decisione la strada verso l'unità politica, ponendo così le basi per una fiscalità più equa e per la riforma dellagovernance economica.
Movimento 5 Stelle
“Noi per la pace senza tentennamenti”, questo il messaggio lanciato dal leader Conte a meno di una settimana dall’Election day. Il fine è alto, ma i dati sembrano non ripagare: il Movimento, stimato al 15,4%, riscontra un piccolo calo di mezzo punto nell’ultimo mese, che lo riporta ai numeri ottenuti in occasione delle politiche 2022. La scarsa notorietà dei candidati e l’elettorato 5 Stelle, parrebbero le cause di fondo. Nel primo caso, infatti, la candidatura diesponenti della società civile porta ad una necessaria partecipazione del leader pentastellato alla campagna elettorale, nel tentativo di un effetto trascinamento. Nel secondo, invece, entra in gioco il fatto che il M5S ha un elettorato molto concentrato nel Sud del Paese, dove la partecipazione alle Europee è meno forte.
Tra i punti programmatici principali, la necessità di un accordo politico per la pace in Ucraina e il riconoscimento dello Stato di Palestina, l'opposizione alle politiche di austerity, l'inclusione della sanità nelle competenze concorrenti, i temidelle migrazioni e dei ricollocamenti (obbligatori), il reddito di cittadinanza europeo e direttiva dignità, nonché lamobilità sostenibile e l’Energy recovery fund.
Stati Uniti d’Europa
Il listone del centro liberale fa fatica a salire, ma si attesta, comunque, nella “zona salvezza” con un 4,1%, in calo di qualche decimale nell’ultimo mese. Particolarmente visibile è stato Matteo Renzi, meno gli altri candidati dipunta, che forse potrebbero essere più presenti per allargare lo spettro del consenso.
Il manifesto elettorale SUE, ad ogni modo, si apre con la necessità di costruire uno Stato unitario europeo, una vera e propria federazione, elemento a cui si aggiunge lo sviluppo dell'industria della difesa europea. C'è poi la difesa dello Stato di diritto, dei diritti e delle libertà dei cittadini dell'Unione in tutti gli Stati membri, un aumentoconsistente delle risorse proprie del blocco (le contribuzioni nazionali dovrebbero passare dall'1% attuale al 5% del Pil) e un vero potere fiscale europeo.
Azione
Leggermente sotto l’asticella del 4%, Azione, è stimata al 3,6%, in calo nell’ultimo mese. La battaglia solitaria per ora non sembra pagare. Anche in questo caso non vi sono però certezze, i pochi decimali che separano dal successo, difatti, non sono insuperabili, soprattutto alla luce di alcuni punti forti del programma.
Si parte con il sostegno all’Ucraina, per passare ad una Unione della difesa, al superamento di Dublino, ad unarevisione "pragmatica" del Green deal, considerando le potenzialità del nucleare, arrivando, infine, a un grandepiano di rilancio industriale europeo.
Alleanza Verdi Sinistra
L’azzardo della candidatura di Ilaria Salis e le battaglie ambientaliste sembrano riuscire, per il momento, a portare a casa il risultato: AVS è stimata al 4,6%, con una crescita di quasi un punto nell’ultimo mese.
Anche per i Verdi, la partenza è la pace: da raggiungere per via diplomatica, sia in Ucraina che in Palestina, senza riarmare l'Europa. Si spinge, poi, sulla riforma dei trattati (fine dell'unanimità e cittadinanza federale europea) e sulla neutralità climatica (tramite l'aumento delle ambizioni del Green deal, i cui obiettivi vanno raggiunti entro il 2040 e a cui va destinato un fondo ad hoc da 2000 miliardi). Diritti sociali e lavoro sono altri temi fondamentali: reddito minimo comune e statuto europeo del lavoro, accoglienza dei migranti (con annessa riforma del Nuovo patto Ue) e tutela delle libertà civili (a partire dai diritti Lgbtq+).
Fac-simile scheda elettorale Elezioni Europee 2024
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