Tensione fra il Colle e FdI. Bignami attacca, ira delle opposizioni

Un virgolettato attribuito a uno dei consiglieri del Quirinale, Francesco Saverio Garofani, e pubblicato da La Verità crea un caso con FdI. Nella ricostruzione del quotidiano, attacca il capogruppo dei meloniani alla Camera Galeazzo Bignami, Garofani “auspicherebbe iniziative contro il presidente Giorgia Meloni e il centrodestra, esprimendo altresì giudizi d’inadeguatezza nei confronti dell'attuale maggioranza di governo. Confidiamo che queste ricostruzioni siano smentite senza indugio in ossequio al rispetto che si deve per l'importante ruolo ricoperto dovendone diversamente dedurne la fondatezza”. Secca la nota di replica inviata a stretto giro dall'ufficio stampa del Colle: “Al Quirinale si registra stupore per la dichiarazione del capogruppo alla Camera del partito di maggioranza relativa che sembra dar credito a un ennesimo attacco alla Presidenza della Repubblica costruito sconfinando nel ridicolo”. 

È solo l'incipit di quello che diventerà, di lì a breve, uno scontro politico fra FdI e le opposizioni, prima nell'Aula della Camera, poi fuori, per arrivare nei territori che si preparano ad andare al voto. Il capogruppo FdI puntualizza che la richiesta di smentita è rivolta direttamente alla persona che quelle parole le avrebbe pronunciate e non all'istituzione. Da Palazzo Chigi si fa sentire il sottosegretario Giovanbattista Fazzolari: “Né FdI né tanto meno Palazzo Chigi hanno mai dubitato della lealtà istituzionale del presidente Mattarella con il quale il Governo ha sempre interloquito con totale spirito di collaborazione, non da ultimo sugli importanti dossier internazionali, dall'Ucraina al MO”, spiega per poi ribadire: “Bignami non si è in alcun modo riferito al Quirinale né si è rivolto in modo irrispettoso al presidente della Repubblica, ma ha semplicemente fatto notare che sarebbe stata opportuna una smentita del consigliere Garofani”. 

In ogni caso la reazione delle opposizioni è immediata e investe direttamente la presidente del Consiglio: “Meloni riferisca subito in Aula”. Il coro è pressoché unanime, con il la della dem Chiara Braga, ma seguito via via gli altri esponenti delle opposizioni, dalla deputata del M5S, Vittoria Baldino, alla capogruppo di Avs, Luana Zanella, al presidente dei deputati di Azione, Matteo Richetti. I capigruppo del Pd di Camera, Senato e Parlamento Europeo affidano la difesa del Colle a una nota congiunta: “Chiediamo alla premier Meloni, visto che è direttamente coinvolta e visto che viene attaccata la più alta e più cara istituzione del Paese, di prendere le distanze da affermazioni false che rischiano un conflitto senza precedenti tra vertici dello Stato”. 

Dal Veneto Meloni esalta Stefani e attacca la sinistra e Romano Prodi

Doveva essere la giornata dell'orgoglio veneto, dove il centrodestra punta a “stravincere”, come dicono Matteo Salvini Antonio Tajani, ma gli echi delle polemiche tra FdI e il Quirinale arrivano fino a Padova: Giorgia Meloni sale sul palco osannatissima, spende parole di miele per il candidato della Lega Alberto Stefani, maldigerito dai suoi, e mette in campo il meglio del suo copione da comizio, prendendo di mira non solo il sindacato, come fanno anche gli alleati, ma anche quella “sinistra autoreferenziale e salottiera”, con “la puzza sotto il naso”, che rema “contro” il Paese, come fa chi ha “la cattedra in voltare le spalle all'Italia” cioè l'ex premier Romano Prodi. C'è poco spazio, nel discorso della premier, per l'uscente Luca Zaia; lui, il Doge, insiste sui risultati dei suoi 15 anni alla guida del Veneto e sottolinea che “Alberto sarà Alberto” ma “in continuità”. Il candidato mantiene il suo profilo, ribadisce che non dirà mai parole “contro”. È un “giovane che portiamo a governare” e che dopo avere fatto il sindaco del suo paese potrà fare “il sindaco del Veneto” non come “la sinistra che usa i giovani per fare casino”, come dice Salvini, che parla di Zaia come “uno dei migliori uomini di governo non d'Italia ma d'Europa”. 

La platea si esalta quando il leader leghista parla di sicurezza, snocciolando una serie di fatti di cronaca che hanno cambiato verso “grazie ai nostri decreti sicurezza”, ma soprattutto quando sul palco sale la premier. Giorgia Melonirivendica, in fila, i risultati del suo Governo e ricorda la capacità del centrodestra di sovvertire “i pronostici”. Riparte da quando FdI era data nemmeno “al 5%” e rivendica di essere ancora oltre il 30% dopo tre anni di governo, “il terzo più longevo della storia d'Italia”. Ricorda i timori di chi prevedeva con la destra al governo una nuova impennata dello spread o una nuova “tempesta finanziaria” perché “sperano che le cose vadano male per governare sulle macerie”. Attacca a testa bassa Romano Prodi, al centro anche dell'articolo pubblicato da La verità. E rivendica le riforme, non solo quella della giustizia per cui ringrazia “un veneto doc come Carlo Nordio”, ma pure quella del premierato, perché una volta portata a casa consentirà di dire addio “agli inciuci, ai giochi di palazzo, ai governi che passano sopra la testa dei cittadini”. Lei, ribadisce, è intenzionata a rimanere in sella “fino alla fine della legislatura”: il Governo “dura, non fatevi fregare e andate a votare sui contenuti” della riforma che prevede la separazione delle carriere e pure un'alta corte che giudicherà i magistrati che sbagliano. 

Sulla manovra si tratta a oltranza. Oggi arrivano gli emendamenti segnalati

È trattativa a oltranza tra i partiti e nei partiti sulla manovra, tanto che, per dare più tempo alle forze politiche per trovare una quadra, slitta alle 16.00 di oggi il termine per l'indicazione degli emendamenti segnalati. La carne al fuoco, del resto, è tanta e l'imbuto delle segnalazioni che comporta la riduzione delle proposte di modifica da oltre 5.700 a 414 complica le cose. I temi aperti sono tanti e alla fine sarà solo il vertice di domani con la premier Giorgia Meloni, il Ministro Giancarlo Giorgetti e i leader dei partiti della maggioranza a poter mettere la bollinatura su un'intesa sulle correzioni. Ma intanto le forze della coalizione mostrano i muscoli sui temi identitari. Così la Lega rilancia sulle pensioni presenta un emendamento che va oltre il congelamento dello scalino e propone addirittura di ridurre di un mese, nel 2027, l'età pensionabile fissandola a 66 anni e undici mesi. La copertura è quella che il partito di Salvini ripropone in diverse proposte l'innalzamento della percentuale dell'Irap per banche e assicurazioni che in questo caso è triplicato e passa dal 2 al 6%. Anche se è difficile al momento pensare che una copertura di questo tipo possa avere un avallo, la questione dell'innalzamento dell'età pensionabile è un punto sul quale il Governo è al lavoro. 

È lo stesso segretario Claudio Durigon a spiegare che “stiamo lavorando a una soluzione condivisa con il Ministro dell'Economia Giorgetti. Andrebbe oltre il possibile e ulteriore intervento sull'Irap di banche e assicurazioni”. Intanto, tra i segnalati della Lega dovrebbe esserci l’emendamento di Claudio Borghi sul Mes. Tutta da capire, inoltre, la questione della sanatoria sulla casa: la proposta, con un occhio anche alle elezioni campane, verrà certamente segnalata da FdI. Non solo, il partito della premier ha tra i propri emendamenti una sanatoria ben più estesa su opere abusive concluse entro il 30 settembre 2025: portici, tettoie, balconi, opere di ristrutturazione o realizzate senza il titolo abilitativo edilizio. Da capire se entrerà nei segnalati. 

C'è poi il capitolo rottamazione con la Lega che propone, con un emendamento firmato dal capogruppo Massimiliano Romeo, di ampliare la quater anche a chi ha avuto un accertamento, ma ha presentato la dichiarazione dei redditi. Rispunta, nel frattempo, una proposta che nella scorsa legge di bilancio fece discutere: un voucher di 1.500 euro per le famiglie con Isee sotto i 30mila euro per le scuole paritarie. Le opposizioni, del resto, rimangono critiche: “Il Governo butta soldi per le armi e il Ponte invece serve abbassare le tasse”, accusa Giuseppe Conte, mentre Elly Schlein evidenzia che “la manovra definanzia la sanità, per questo come opposizioni abbiamo presentato emendamenti comuni per dare più risorse” al settore. Dopo i segnalati i partiti avranno tempo fino a giovedì sera per sostituire le proposte di modifica uguali presentate da diverse forze politiche. 

Alla Camera

Dopo che ieri è stato approvato in prima lettura il decreto flussi, l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 9.30 per discutere sulla pdl in materia di violenza sessuale e di libera manifestazione del consenso, sul ddl in materia di consenso informato in ambito scolastico, sulla pdl in materia di assistenza sanitaria in favore dei cittadini iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero, sulla pdl per il contrasto del bracconaggio ittico nelle acque interne, sulle mozioni volte alla tutela dei giornalisti e della libertà di stampa, sui disegni di legge di ratifica  dell’Accordo tra Germania, Svizzera Italia concernente misure di solidarietà volte a garantire la sicurezza dell'approvvigionamento di gas e sull’Accordo Italia-Svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori transfrontalieri. Come di consueto, alle 15.00 svolgerà le interrogazioni a risposta immediata (question time).

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia, con la Finanze e le rispettive del Senato, ascolterà il Sottosegretario di Stato per l’economia e le finanze Federico Freni nell’ambito dell’esame dello Schema di Dlgs in materia di società di capitali. La Esteri proseguirà l’indagine conoscitiva sulle dinamiche geopolitiche nella regione dell’Artico, ascoltando i rappresentanti di WSense e dibatterà sulla risoluzione sul disarmo nucleare. Infine, ascolterà Yossi Beilin e Samieh Al Abed sulla situazione geopolitica in Medio Oriente. 

La Difesa si confronterà sul DM sul potenziamento delle capacità All Terrain Vehicles (ATV) dello strumento militare terrestre in ottica Full/ATV), sul DM sul nuovo elicottero da esplorazione e scorta (NEES) e sul DM per lo sviluppo, acquisizione e supporto logistico pluriennale dei mezzi e armi subacquee per le missioni del Gruppo operativo incursori (GOI). Infine, proseguirà l’indagine conoscitiva sulla sicurezza nazionale e nuove sfide per la difesa. La Bilancioproseguirà l’esame del DL Economia.

La Finanze esaminerà la pdl in materia di equiparazione del regime fiscale nell'applicazione dell'imposta municipale propria e dell'imposta di registro relativamente a immobili posseduti nel territorio nazionale da cittadini iscritti nell'Anagrafe degli italiani residenti all'estero. La Ambiente esaminerà il Dlgs sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Si confronterà sulla pdl per l’istituzione della Giornata nazionale del riciclo della carta. Con la Attività Produttive esaminerà lo schema di Dlgs sulla promozione di energia da fonti rinnovabili e lo schema di Dlgs relativo alle batterie e ai rifiuti di batterie. Infine, dibatterà sulla pdl sulla qualità dell’aria nelle zone sotterranee delle ferrovie metropolitane e sulla pdl sulla detenzione e commercializzazione delle borse di plastica.

La Trasporti proseguirà l’esame del ddl in materia di sicurezza delle attività subacquee. La Attività Produttive svolgerà audizioni sul ddl Pmi. La Lavoro svolgerà audizioni nell’ambito della pdl per la valorizzazione della fraternità umana nei luoghi di lavoro, ascoltando l’Ordine dei consulenti del lavoro. L’Agricoltura esaminerà la proposta di Regolamento sul programma di distribuzione di frutta, verdura e latte nelle scuole. 

Per quanto riguarda le Commissioni, la Bilancio proseguirà l’esame della Legge di Bilancio 2026 il cui termine per la presentazione degli emendamenti è scaduto venerdì scorso. 

Al Senato

Per tutto l’arco di questa settimana, a causa della sessione di bilancio, l’Assemblea del Senato non si riunirà. L’Aula di Palazzo Madama riprenderà i propri lavori martedì 25 novembre alle 16.30 con l’esame del decreto-legge in materia di ingresso regolare di lavoratori e cittadini stranieri e per la gestione del fenomeno migratorio.

Per quanto riguarda le Commissioni, la Giustizia dibatterà sullo schema di Dlgs sulla definizione dei reati e delle sanzioni per la violazione delle misure restrittive dell'Unione e sullo schema di Dlgs sull’individuazione delle Autorità competenti in materia di conservazione e produzione di prove elettroniche nei procedimenti penali. Infine, si confronterà sul ddl sulla riforma della disciplina degli ordinamenti professionali. La Esteri e Difesa dibatterà sul DM sul DM sul nuovo elicottero da esplorazione e scorta (NEES), sul DM sul potenziamento delle capacità All Terrain Vehicles (ATV) dello strumento militare terrestre in ottica Full/ATV) e sul DM acquisizione e supporto logistico pluriennale dei mezzi e armi subacquee per le missioni affidate al Gruppo operativo incursori (GOI). 

La Bilancio proseguirà l’esame della Legge di Bilancio 2026 il cui termine per l’indicazione da parte dei gruppi parlamentari degli oltre 400 emendamenti da segnalare è fissato per oggi pomeriggio alle 16.00.

Legge di Bilancio 2026: seguila con Nomos

Si confronterà sullo schema di DPCM sulla ripartizione per quota dell'otto per mille dell'IRPEF devoluta alla diretta gestione statale per il 2024 e dibatterà sullo schema di decreto legislativo recante disposizioni in materia di tributi regionali e locali e di federalismo fiscale regionale. Infine, esaminerà lo schema di Dlgs sulla disciplina dei regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili 

La Finanze esaminerà lo schema di Dlgs sui requisiti per il rischio di credito, il rischio di aggiustamento della valutazione del credito, il rischio operativo, il rischio di mercato e l'output floor. La Sanità e Lavoro esaminerà il decreto-legge sicurezza sul lavoro e protezione civile. Infine, si confronterà sullo schema di Dlgs sui requisiti minimi di formazione per le professioni di infermiere responsabile dell'assistenza generale, dentista e farmacista e sullo schema di Dlgs sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro.

  1. Tensione fra il Colle e FdI. Bignami attacca, ira delle opposizioni
  2. Dal Veneto Meloni esalta Stefani e attacca la sinistra e Romano Prodi
  3. Sulla manovra si tratta a oltranza. Oggi arrivano gli emendamenti segnalati
  4. Alla Camera
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