Von der Leyen riparte dai filo-Ue ma apre a convergenze
Ursula von der Leyen ha convinto ed è sulla buona strada per un bis. A Bruxelles iniziano le trattative; è arrivato il tempo di formare quella maggioranza che possa blindare non solo l'ex ministra tedesca ma l'intero pacchetto dei top job. La valanga sovranista, nel fronte europeista, ha innescato un riflesso incondizionato: compattarsi per mantenere intatti gli equilibri. Von der Leyen e Manfred Weber hanno scandito che nei negoziati partiranno da Socialisti e Liberali, ricevendo un'immediata apertura. Ma ad una condizione: Giorgia Meloni non deve far parte della coalizione. In ogni caso tutti dovranno tenere conto di Meloni e Le Pen in Ue. Il dialogo tra il Ppe e la leader del Rassemblement non è mai stato ipotizzabile, quello con Meloni, invece, è stato una possibilità concreta. Ora von der Leyen deve muoversi con maggiore prudenza.
Aprire esplicitamente a Meloni significherebbe perdere i voti di S&D e Renew, o almeno di una loro parte. Entrambi i partner del Ppe hanno il miglior jolly da giocarsi con i Popolari: sono indispensabili per riformare la maggioranza Ursula. Il Ppe ne è perfettamente consapevole ma allo stesso tempo ha tutta l'intenzione di mettere sul tavolo un punto: sono loro i vincitori delle Europee di fronte ad un asse franco-tedesco uscito quasi a pezzi dalla tornata elettorale. Il Ppe lo dirà chiaramente nelle trattative tra i gruppi parlamentari e in quelle tra i leader europei, chiedendo il rispetto dell'esito del voto. Si comincerà il 17 giugno con la cena informale dei 27: i negoziatori saranno Donald Tusk e Kyriakos Mitsotakis per il Ppe, Pedro Sanchez e Olaf Scholz per i Socialisti. In realtà i colloqui sono già iniziati e a Bruxelles sono attese le prime riunioni informali dei gruppi. A margine del G7 quasi certamente i leader europei parleranno di top job.
Von der Leyen ha chiarito che nei negoziati partirà dal Pse e “dalle grandi famiglie europee che hanno ben collaborato” ma lascerà “le porte aperte” ad altri. Il primo indizio porta ai Verdi, anche se nessuno al momento può escludere nulla. Una parte del Ppe farebbe comodamente a meno dell'apertura agli ambientalisti, che però sono filo-Ucraina e sono una garanzia per la tutela di quel Green Deal che le destre e i sovranisti hanno come primo bersaglio. La maggioranza Ursula è di 400 seggi, 40 in più dei 360 richiesti, e con i 53 membri dei Verdi anche il pericolo dei franchi tiratori sarebbe marginale, pericolo che invece esiste, basta guardare alle prudenza di Antonio Tajani, secondo il quale “è ancora troppo presto”. Domani Le Pen e Matteo Salvini, a Bruxelles, decideranno se riaprire la porta a AfD e faranno il punto sulla prospettiva del gruppo Id. L'ipotesi del gruppo unico non è esclusa e Viktor Orban è tornato a caldeggiarla. Ma a quel punto il posizionamento di Meloni sarebbe sul fronte opposto a quello di von der Leyen e difficilmente potrebbe trovare alchimie politiche per avvicinarsi.
Meloni rilancia: ora più forti a Roma e in Ue
Anche se non ci sarà quella “maggioranza di centrodestra” sul modello italiano, Giorgia Meloni incassa l'avanzata di Fdi e delle destre alle elezioni europee ma ha festeggiato “cinque minuti” perché la partita non è che all'inizio. E ora c'è da trovare il modo di fare pesare anche a Bruxelles la “forza” del governo italiano, unico tra i grandi Paesi Ue che esce “solido” dall'esito del voto. Dopo i risultati la premier è volata a Borgo Egnazia, in Puglia, per supervisionare gli ultimi preparativi del vertice del G7 che si aprirà giovedì e per studiare i dossier che la porteranno anche in Svizzera, nel fine settimana, per la conferenza sull'Ucraina e poi a Bruxelles, per la prima cena informale dei leader dopo il voto europeo. La prima scommessa è quella di portare a casa gli impegni dei grandi sull'intelligenza artificiale e sull'immigrazione, ma la tre giorni del vertice sarà anche l'occasione per primi confronti informali, tra gli ulivi della masseria di Fasano, con Emmanuel Macron e Olaf Scholz, oltre che con la stessa Ursula von der Leyen, sullo schema da proporre per i nuovi eurovertici.
La presidente uscente, al momento, rimane il nome che il Ppe dovrebbe proporre al Consiglio europeo per un bis alla guida della Commissione. “Quando la proposta sarà formalizzata la valuteremo”, l'Italia “non farà da spettatrice”. Anzi: una delle ipotesi, la scommessa italiana, è di lasciare decantare il negoziato in attesa del voto francese di fine giugno-inizio luglio. E nel frattempo, magari, vedere se può emergere qualche altro nome su cui trovare una convergenza. Certo sarebbe complicato per Meloni restare fuori dall'accordo per la nuova presidenza della Commissione ma altrettanto lo sarebbe dare un sostegno pieno a von der Leyen, al Consiglio e al Pe, senza scoprirsi troppo a destra. Tra i conservatori di Ecr, FdI è l'unico grande partito che si ritrova al governo, mentre gli alleati di Vox e del Pis dall'opposizione si possono smarcare. Così come Marine Le Pen, che ora punta a vincere le elezioni legislative in Francia. Del posizionamento Ue come delle questioni interne ai conservatori, dall'allargamento di Ecr (ai romeni di Aura o agli ungheresi di Fidesz) alle ipotesi di formare un gruppo unico con Id (la famiglia di Le Pen e Matteo Salvini) si è già iniziato a riflettere dentro FdI e la discussione sarà avviata anche a Bruxelles già da mercoledì, quando è prevista una prima riunione informale del gruppo.
Calenda e Renzi fuori da Ue: partono le accuse incrociate
Stati uniti d'Europa ferma al 3,76%, Azione bloccata al 3,35%. Emma Bonino e Matteo Renzi da una parte e Carlo Calenda dall'altra non centrano l'obiettivo 4%, restano fuori dal Parlamento Ue e ripartono le accuse incrociate. “Sul risultato italiano pesa l'assurda rottura del Terzo Polo: potevamo avere sette parlamentari europei riformisti, insieme. E invece sono zero. Che follia”, commenta il leader di Iv in piena notte. “Dal Terzo Polo in poi ho cercato di avere un progetto politico. Il punto è che Bonino non fa un partito con nessuno e Renzi li fa per poi sfasciarli. Io l'ho detto a Emma all'inizio di questo percorso: il suo elettorato, come il nostro elettorato, è incompatibile con quello di Renzi”, replica in mattinata Carlo Calenda. Il film, insomma, non cambia. Così se il leader di Azione lancia “una fase costituente” per rilanciare il “polo repubblicano”.
Matteo Renzi annuncia un “congresso straordinario di Iv in autunno” e rilancia: “L'importante è utilizzare quello che è successo come messaggio per il futuro. Personalmente credo che il percorso per la costruzione di questa casa libdem, riformista e popolare debba essere portata avanti da persone nuove, diverse da chi ha fatto fallire il Terzo Polo”. Calenda non nasconde la delusione: “E' una sconfitta che non ci aspettavamo”, taglia corto puntando il dito contro la “violentissima onda di polarizzazione” che emerge dai risultati. Per i suoi “Lo scontro Meloni-Schlein ha premiato FdI e dem e travolto noi: il Pd al 24% nessuno lo aveva previsto”. Nessuna resa, comunque, né nessuna volontà di fare un passo indietro: “Si può cadere e ci si rialza. È quello che faremo”. Quanto a Matteo Renzi, assicura lui stesso, continuerà “a dare una mano come sempre. Credo che la costruzione di un’area centrale serva al Paese perché sarà decisiva per la vittoria nel 2027 alle Politiche. Sarà decisiva in molte elezioni territoriali. E sarà importante per la cultura politica dell’Europa e dell’Italia”.
Alla Camera
L’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi alle 11.00 per lo svolgimento di una interpellanza e interrogazioni. Dalle 14.00 esaminerà il disegno di legge per l'attuazione dell'autonomia differenziata, la pdl per l’assistenza sanitaria per le persone senza dimora e la mozione sul Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec), con particolare riferimento al relativo aggiornamento in coerenza con gli obiettivi di decarbonizzazione.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari costituzionali, con la Giustizia, si confronterà sul ddl in materia di sicurezza pubblica, tutela del personale in servizio, delle vittime dell'usura e sull’ordinamento penitenziario. Esaminerà la proposta per l’istituzione della Giornata nazionale delle periferie urbane. La Difesa esaminerà il decreto sulle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, personale militare e civile del Ministero della difesa e operatività delle Forze armate. La Finanze esaminerà la proposta d’indagine conoscitiva sulla fiscalità e sul regime concessorio per la vendita al dettaglio dei prodotti del tabacco e dei prodotti da fumo di nuova generazione.
La Cultura esaminerà il decreto in materia di sport, di sostegno didattico agli alunni con disabilità, per il regolare avvio dell'anno scolastico 2024/2025 e in materia di Università e ricerca. Svolgerà diverse audizioni, tra cui quella di Martina Riva, assessore allo sport, al turismo e alle politiche giovanili del Comune di Milano, sulla risoluzione per l’adozione di linee guida volte a favorire il rispetto delle differenze nel sistema scolastico. Svolgerà delle audizioni sulla pdl per la partecipazione delle persone con disabilità a pubblici spettacoli o a manifestazioni di intrattenimento o di carattere sportivo.
La Ambiente svolgerà delle audizioni sulle pdl per la gestione autonoma del servizio idrico integrato, esaminerà la proposta di legge quadro in materia di ricostruzione post-calamità la risoluzione per la prevenzione degli impatti negativi della crisi climatica con riguardo alle prospettive delle giovani generazioni. La Trasporti ascolterà i rappresentanti del Gruppo Ferrovie dello Stato e di Assarmatori, sulle prospettive della “mobilità verso il 2030: dalla continuità territoriale all'effettività del diritto alla mobilità extraurbana”. La Lavoro ascolterà i rappresentanti del Gruppo Lutech e del Gruppo Tria sul rapporto tra Intelligenza Artificiale e mondo del lavoro, con particolare riferimento agli impatti che l'intelligenza artificiale generativa può avere sul mercato del lavoro. La Affari Sociali dibatterà sulle pdl per il sostegno finanziario del Servizio sanitario nazionale in attuazione dei princìpi di universalità, eguaglianza ed equità. La Agricoltura esaminerà lo schema di decreto legislativo sugli organismi nocivi.
Al Senato
L’Assemblea del Senato tornerà a riunirsi alle 16.00 per le comunicazioni del Presidente Ignazio La Russa sul calendario dei lavori.
Per quanto riguarda le Commissioni, la Affari Costituzionali esaminerà, con la Giustizia ddl il rafforzamento della cybersicurezza nazionale e di reati informatici. La Giustizia svolgerà delle audizioni sul ddl per la determinazione del valore dell'immobile espropriato e alcune sul ddl per il processo telematico. Esaminerà il ddl per il contrasto alla surrogazione di maternità, il ddl per l’introduzione della circostanza aggravante dello sciacallaggio, il ddl d’istituzione dell'Ordine e dell'albo professionale dei grafologi e il ddl sul legittimo impedimento del difensore. La Esteri e Difesa si confronterà sul ddl per la modifica della legge sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali ed esaminerà il ddl di ratifica dell’accordo tra Italia e Cina per l’eliminazione delle doppie imposizioni e per la prevenzione delle evasioni fiscali.
La Politiche dell’Ue dibatterà l’Atto Ue sui servizi di sicurezza gestiti e quello sul quadro di sostegno per il trasporto intermodale di merci. La Bilancio esaminerà il decreto in materia di politiche di coesione. La Cultura proseguirà il ciclo di audizioni sulle prospettive di riforma del calcio italiano. La Ambiente e Lavori Pubblici proseguirà il ciclo di audizioni sul ddl di modifica del Codice della strada e, con la Affari Sociali, esaminerà il ddl di delega al Governo in materia di intelligenza artificiale. La Industria e Agricoltura svolgerà diverse audizioni ed esaminerà il decreto su agricoltura e imprese d’interesse strategico e si confronterà sullo schema di dlgs per l’attuazione della direttiva su piante ornamentali e piante da frutto.
La Affari Sociali esaminerà la proposta di direttiva Ue per il miglioramento e alla garanzia del rispetto delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro regolari camuffati da tirocini, il ddl di semplificazioni in materia di lavoro e legislazione sociale, il ddl relativo ai disturbi del comportamento alimentare, il ddl per l’inserimento lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico, il ddl sulla mototerapia, il ddl per la tutela persone affette da patologie oculari cronico-degenerative, il ddl per la tutela delle persone affette da epilessia e il ddl per la tutela della salute mentale.