Seguendo un pattern oramai consolidato, con l’avvicinarsi delle elezioni, gli elettori tendono a concentrare le loro preferenze verso i partiti che hanno più possibilità di raggiungere un buon risultato. Si spiegano così i risultati negli ultimi sondaggi realizzati dall'Istituto SWG con Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni che si conferma primo partito italiano con il 25%, sopravanzando di quasi due punti il Partito Democratico (23,2%). Inoltre, il distacco tra FdI e la terza forza politica nazionale (Lega) è di 12,6 punti.
Nell’area delle sinistre, la neocostituita lista rosso-verde Alleanza Verdi e Sinistra è stimata al 3,6% mentre Articolo Uno si ferma al 2,2%. Nell’area centrista, l’alleanza tra Azione e +Europa fa un balzo in avanti al 6% mentre Italia Viva si muove di poco (2,9%). In decisa caduta il consenso del Movimento 5 Stelle che rimane per pochi decimali in doppia cifra (10,1%). Nell’area del centrodestra, la Lega perde molto terreno (12,4%) mentre Forza Italia arretra fino al 7,1%. Per quanto riguarda gli ex pentastellati, gli euroscettici di Italexit di Paragone si attestano al 2,8%.
Per massimizzare le possibilità di vittoria nei collegi uninominali, le forze politiche sono incentivate a creare delle coalizioni elettorali. Ad oggi, non tutti i partiti hanno deciso cosa fare e quindi è utile, sulla base dei dati del sondaggio, immaginare il consenso potenziale delle coalizioni, ben consapevoli però che il mutare delle alleanze ha un diretto effetto sul comportamento di voto degli elettori. In questo contesto, gli unici elementi certi sembrano essere la configurazione “classica” del centrodestra (FdI, Lega, FI e moderati di centro) che viene stimata al 45,5% e la corsa solitaria del M5S (10,1%). A sinistra, il punto del contendere riguarda l’inclusione o meno dei centristi nella coalizione guidata dal PD: un polo autonomo di centro (Azione, +Europa e IV) viene dato all’8,9%, mentre PD, IpF e i partiti di sinistra raggiungerebbero il 30,5%. Una coalizione “larga” raggiungerebbe il 39,4%.