Manovra: al vertice di Palazzo Chigi il punto sulle correzioni, da affitti brevi a dividendi
Un vertice di due ore a Palazzo Chigi ha consentito di fare il punto sugli aggiustamenti alla manovra, ma sarà necessario un nuovo incontro, previsto per la prossima settimana, per definire l’intesa definitiva sul voto agli emendamenti. Numerosi i temi affrontati, dalla cancellazione dell’aumento della tassa sugli affitti brevi alla revisione della fiscalità sui dividendi societari, ai quali si sono aggiunte nelle ultime ore ulteriori proposte: tra queste, la sanatoria avanzata da Fratelli d’Italia e la riduzione del canone Rai a 70 euro, sostenuta dalla Lega e inserita nel pacchetto emendativo in extremis. Al termine del Consiglio dei ministri, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha riunito i vertici della maggioranza per imprimere un’accelerazione a una legge di bilancio concepita all’insegna della prudenza sul fronte dei conti pubblici, con l’obiettivo di rientrare nel parametro del 3% nel rapporto deficit/Pil ed uscire dalla procedura di infrazione, mantenendo un numero limitato di misure mirate al ceto medio e alle imprese. Le numerose proposte di modifica stanno tuttavia ampliando il perimetro dell’intervento. All’incontro, definito da fonti governative “proficuo e costruttivo”, hanno partecipato Antonio Tajani, Matteo Salvini — collegato in videoconferenza dalla Puglia —, il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, il viceministro Maurizio Leo e i capigruppo del Senato. Palazzo Chigi, attraverso una nota sintetica, ha reso noto che la maggioranza ha proseguito il lavoro sulle correzioni riguardanti anche i temi oggetto di confronto negli ultimi giorni, tra cui affitti brevi, estensione dell’iperammortamento, regime fiscale sui dividendi, ampliamento dell’esenzione Isee sulla prima casa e misure per favorire l’emersione dell’oro da investimento. È stata inoltre confermata per la prossima settimana una riunione conclusiva, alla luce delle proposte avanzate e tuttora oggetto di approfondimento tecnico da parte del Governo. Sul tavolo vi sono gli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari, insieme ad altre soluzioni che potrebbero essere introdotte tramite riformulazioni o emendamenti dei relatori. Fratelli d’Italia punta a un intervento sull’Irap per gli istituti bancari, con un aumento di 2,5 punti limitato alle grandi realtà, volto a recuperare gettito. La Lega, al termine del vertice, ha dichiarato che considera urgente incrementare la sicurezza attraverso nuove assunzioni nelle forze dell’ordine e nelle Forze armate, con l’obiettivo di rafforzare il presidio nelle città. Il Ministero dell’Economia ha infine smentito come “prive di fondamento” le indiscrezioni circolate sulle possibili modifiche alla manovra.
Confindustria: Pil fermo malgrado fiducia e investimenti in crescita
Secondo l’analisi “Congiuntura Flash” del Centro Studi di Confindustria, il prodotto interno lordo italiano rimane sostanzialmente fermo, nonostante un’inflazione moderata all’1,2 per cento. Sull’andamento dell’economia pesano soprattutto i dazi statunitensi e la debolezza del dollaro, che frenano l’export e hanno contribuito a bloccare la crescita nel terzo trimestre. Per il quarto trimestre si intravedono elementi positivi: un miglioramento della fiducia grazie a un clima di incertezza meno marcato, il calo del prezzo del petrolio e una ripresa degli investimenti sostenuta dal Pnrr. In questo quadro l’industria continua a mostrare segni di debolezza, mentre i servizi registrano un andamento più favorevole. Il Centro Studi prevede che l’export resterà debole, se non in calo, e che il consumo di beni in Italia migliorerà solo gradualmente. Una parte significativa dell’evoluzione economica dipenderà dagli investimenti, che tuttavia non dovrebbero determinare una crescita rilevante della produzione. In Germania gli effetti positivi delle spese per infrastrutture e difesa sono attesi dal 2026, mentre in Francia la dinamica industriale dipenderà dalla gestione dell’instabilità. La Spagna beneficia invece di costi energetici più contenuti, che favoriscono prospettive industriali migliori. In Italia, la fiducia delle imprese e delle famiglie risulta in aumento, pur a fronte di vendite al dettaglio in calo nel terzo trimestre. L’occupazione è tornata a crescere leggermente a settembre. Sul fronte dei tassi, negli Stati Uniti prosegue il ciclo di riduzioni, mentre nell’area euro i livelli sono fermi da giugno e non si prevedono nuovi tagli. I servizi continuano a mostrare segnali positivi, con un turismo in crescita e un’espansione misurata del comparto secondo l’indice HCOB-PMI. L’industria rimane debole: la produzione è risalita in settembre ma il trimestre resta negativo, così come le prospettive dell’export, pur in lieve recupero negli Stati Uniti. Nel confronto europeo, il Centro Studi sottolinea come dal 2023 le performance industriali siano divergenti: Italia e Germania hanno registrato flessioni significative, mentre Francia e Spagna mostrano maggiore stabilità o lieve crescita. Tale divario si è confermato nel 2024 e nei primi mesi del 2025, con Spagna e Francia in relativo vantaggio. In prospettiva, l’industria spagnola appare favorita da costi energetici inferiori, mentre quella tedesca resta penalizzata dalla crisi del settore automobilistico e dall’impatto dei dazi statunitensi.
Bce: Lagarde, possibile ridurre impatto dazi attraverso riforme
La presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, intervenendo allo European Banking Congress di Francoforte, ha affermato che l’Europa si troverebbe in una condizione di maggiore vulnerabilità, anche in ragione della dipendenza da Paesi terzi per la sicurezza e per l’approvvigionamento di materie prime essenziali. Ha rilevato che gli shock globali si sarebbero intensificati, citando l’aumento dei dazi statunitensi, l’invasione russa dell’Ucraina e la crescente concorrenza proveniente dalla Cina. La presidente ha osservato che, parallelamente, il mercato interno europeo sarebbe rimasto stagnante, in particolare nei settori destinati a determinare la crescita futura, come la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale, e in quelli deputati a finanziarla, ossia i mercati dei capitali. Ha aggiunto che, nonostante questa situazione, l’Europa continuerebbe a mostrare resilienza, rivelando potenziali fonti di forza che potrebbero svilupparsi ulteriormente. Nel suo intervento, Lagarde ha sottolineato che negli ultimi vent’anni le barriere al commercio transfrontaliero all’interno dell’Unione europea non si sarebbero ridotte più rapidamente di quelle incontrate dalle imprese internazionali che intendono operare nel mercato comunitario. Tale circostanza contribuirebbe a spiegare perché, pur rappresentando i servizi i tre quarti dell’economia europea, gli scambi intracomunitari di servizi equivalgano solo a circa un sesto del Pil, un valore analogo a quello degli scambi con il resto del mondo. Ha indicato che ciò costituirebbe uno spreco di potenziale, soprattutto in un momento in cui l’Europa avrebbe la necessità di fare maggior affidamento sulle proprie risorse. Ha inoltre sostenuto che il superamento di tali limiti non richiederebbe interventi radicali. Secondo l’analisi citata dalla presidente, se tutti i Paesi dell’Ue riducessero le barriere interne agli stessi livelli dei Paesi Bassi, si potrebbe registrare una diminuzione di circa otto punti percentuali per le merci e di nove punti percentuali per i servizi. Ha infine osservato che anche una riduzione pari a un quarto di tale margine sarebbe sufficiente a stimolare il commercio interno in misura tale da compensare integralmente l’impatto dei dazi statunitensi sulla crescita economica europea.
Unicredit-BPM: Tajani, “Lavorare con UE a soluzione su Golden Power”
A margine del Consiglio Affari Esteri, il vicepresidente del Consiglio e segretario nazionale di Forza Italia Antonio Tajani ha dichiarato che, a suo giudizio, il governo dovrebbe collaborare con le istituzioni europee per individuare una soluzione che consenta di evitare ulteriori criticità legate all’utilizzo del golden power nel caso dell’Opa volontaria di Unicredit su Banco Bpm, successivamente ritirata dall’offerente. Tajani ha ricordato che Forza Italia si era opposta al provvedimento, ritenendo che fosse privo della necessaria base giuridica. Il vicepresidente del Consiglio ha richiamato la possibilità che la Commissione europea possa porre l’Italia in mora già domani in relazione a tale vicenda, oggetto da mesi di un “pilot”, la procedura informale di dialogo tra l’esecutivo europeo e lo Stato membro. Ha aggiunto che, qualora il governo fosse chiamato a fornire chiarimenti, esso risponderà, esprimendo l’auspicio che la questione possa essere risolta. Ha ricordato inoltre di avere registrato a verbale, insieme ai ministri di Forza Italia, le proprie riserve sulla solidità giuridica del provvedimento. Proseguendo, Tajani ha spiegato che la sua lunga esperienza a Bruxelles lo aveva indotto a segnalare tale criticità e ha ribadito che il problema, a suo avviso, debba ora essere affrontato per evitare l’avvio di una procedura d’infrazione. Ha sostenuto che occorra individuare una soluzione positiva attraverso il dialogo e il confronto con le istituzioni europee, così da prevenire un ulteriore contenzioso. Il vicepresidente del Consiglio ha infine manifestato l’auspicio che tale risultato possa essere raggiunto mediante il confronto tra il governo, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e la commissaria Maria Luís Albuquerque.

