Ue, Lagarde: economia europea resiliente nonostante shock globali

Christine Lagarde, presidente della Banca Centrale Europea (BCE), durante l’Eurosummit di ieri a Bruxelles ha affrontato diversi temi cruciali per l'economia europea, con particolare attenzione alla transizione verso un'economia verde e la resilienza dell'Unione Europea di fronte agli shock globali. Durante il suo intervento, Lagarde ha sottolineato le sfide finanziarie legate alla decarbonizzazione dei settori industriale, dei trasporti e dell'energia, evidenziando che i finanziamenti necessari sono ingenti, stimati in 1200 miliardi di euro all’anno. Il settore privato dovrà coprire oltre due terzi di questi investimenti, ma Lagarde ha osservato che, nonostante la disponibilità di ampie riserve di risparmio privato in Europa, i meccanismi di finanziamento attuali non sono adeguati a canalizzare efficacemente queste risorse verso i progetti verdi. L’anello mancante in questo processo, ha spiegato la presidente della BCE, sono i mercati dei capitali. Attualmente, il finanziamento tramite debito e capitale proprio è una delle fonti meno utilizzate per gli investimenti verdi. Per sostenere gli investimenti su larga scala necessari a raggiungere gli obiettivi climatici, Lagarde ha insistito sulla necessità di integrare e approfondire i mercati dei capitali dell'Unione Europea. La buona notizia, ha aggiunto, è che lo slancio politico verso l’unione dei mercati dei capitali è ora più forte che mai. Oltre a queste sfide, Lagarde ha messo in evidenza la resilienza dell’economia europea, che ha mantenuto una crescita stabile, una bassa disoccupazione e un'inflazione vicino al 2% nonostante le difficoltà globali. Tuttavia, ha avvertito che persistono vulnerabilità legate alla mancanza di ambizione nella crescita interna. In particolare, Lagarde ha osservato che, sebbene l'euro abbia migliorato la sua posizione come valuta rifugio, manca ancora della profondità dei mercati necessaria per trarre pieno vantaggio dagli afflussi di capitali. Ha quindi sottolineato l’importanza di completare il mercato unico, approfondire i mercati dei capitali e attuare il 28° regime dell'UE, elementi che considera essenziali per rafforzare la crescita e attrarre investimenti. In relazione alla digitalizzazione, Lagarde ha evidenziato che l’introduzione dell’euro digitale sarebbe cruciale per ridurre la dipendenza dell'Europa dai sistemi di pagamento non europei, contribuendo a proteggere la sovranità finanziaria del continente. Infine, riguardo agli asset confiscati alla Russia, ha ribadito la posizione della BCE, sottolineando che tali operazioni devono essere condotte in conformità con le normative internazionali, rispettando la stabilità finanziaria e il principio di solidarietà tra gli Stati membri.

Manovra: affitti brevi e tagli, sale la tensione. FI contro i grand commis del Mef

La recente discussione sulla manovra economica, ora approdata in Parlamento dopo il bollino della Ragioneria dello Stato, ha acceso il dibattito all'interno del governo, sollevando tensioni sia all'interno della maggioranza che con l'opposizione. Un punto focale del conflitto riguarda le nuove misure fiscali, in particolare la proposta di una tassa sugli affitti brevi, i tagli ai ministeri e la stretta sui dividendi delle società. Il leader di Forza ItaliaAntonio Tajani, ha criticato il metodo seguito dal Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF), rivendicando il diritto della politica di decidere, non quello dei tecnici. Tajani ha espresso forte contrarietà alla tassa sugli affitti brevi, affermando che il partito farà tutto il possibile in Parlamento per eliminare questa misura. Ha annunciato che, a partire dal Senato, saranno presentati emendamenti per tornare alla situazione precedente, con lo stesso intento riguardo la stretta sui dividendi. Anche il leader della LegaMatteo Salvini, ha espresso il suo disappunto nei confronti della tassa, definendola "sciocca" e con un gettito minimo, sottolineando che lede la proprietà privata. Salvini ha aggiunto che la tassa è stata inserita nella manovra in modo distratto e che verrà presto cancellata. Dall'altra parte, Fratelli d'Italia ha cercato di alleggerire la tensione, ribadendo la posizione di tutela della prima casa e della proprietà privata. Gianluca Caramanna, responsabile del Dipartimento turismo di FdI, ha chiarito che nessuno nel centrodestra intende introdurre nuove tasse, e che verrà trovato un compromesso per risolvere la questione. Nel frattempo, Maurizio Lupi, leader di Noi Moderati, ha suggerito un approccio alternativo, proponendo di ridurre la cedolare secca al 15% per i contratti a canone libero, al fine di incentivare gli affitti a lungo termine. Questo suggerimento ha attirato l'attenzione in un contesto dove il governo sembra disposto a rivedere alcune misure, ma sempre con un occhio ai saldi di bilancio. Oltre agli affitti, un altro tema caldo riguarda la riforma dei dividendi, che ha suscitato critiche da parte di Forza Italia. Il provvedimento limita i benefici fiscali per gli azionisti che detengono partecipazioni inferiori al 10%, con l'intenzione di raccogliere circa un miliardo di euro l'anno. In parallelo, le tabelle della manovra hanno rivelato anche dettagli sulla spending review, tra cui i 80 milioni di euro di tagli previsti per il Ministero delle Infrastrutture, che includono riduzioni di finanziamenti per importanti progetti come la linea C della metropolitana di Roma e la M4 di Milano. Tajani ha criticato anche la decisione di ridurre i fondi per il collegamento Napoli-Afragola, suggerendo che il ministro Matteo Salvini dovrebbe occuparsi di questa questione e convincere Giancarlo Giorgetti, Ministro dell'Economia, a rifinanziare il progetto. Tuttavia, Claudio Durigon, vicesegretario della Lega, ha risposto difendendo la misura, affermando che si tratta di una rimodulazione e non di un taglio vero e proprio, accusando Tajani di non essere stato sufficientemente informato.

Banche: Patuelli (Abi), verso aumento Npl, non sottovalutare rischi su 2026

Antonio Patuelli, presidente dell'Associazione Bancaria Italiana (Abi), ha lanciato un avvertimento riguardo ai rischi imminenti per il settore bancario, sottolineando che nei prossimi due anni si prevede un aumento dei crediti deteriorati (NPL). Parlando a un evento a Milano, Patuelli ha affermato che tale rischio non può essere sottovalutato, richiamando l’attenzione sull’esperienza del passato. Dieci anni fa, infatti, le banche europee si trovarono in grave difficoltà a causa di un insufficiente patrimonio rispetto ai rischi che avevano assunto. In quel periodo, fu determinante l’intervento della Banca Centrale Europea (BCE) e di Bankitalia, che avviarono politiche per rafforzare il patrimonio delle banche, evitando una crisi sistemica. Guardando al futuro, Patuelli ha dichiarato che il 2026 si aprirà in condizioni molto diverse rispetto al 2025, in particolare con un previsto abbassamento dei tassi di interesse e l’attesa di una riduzione dei tassi negli Stati Uniti. Tuttavia, l'inizio dell'anno vedrà anche l'assenza di una fluidità nei commerci con gli Stati Uniti, il che potrebbe avere effetti sul settore bancario. Patuelli ha poi messo in evidenza che le crisi d’impresa ricadranno inevitabilmente sulle banche, con un impatto negativo sul margine di interesse, che potrebbe diminuire. Inoltre, ha sottolineato che le commissioni bancarie difficilmente potranno continuare a produrre gli stessi incrementi di redditività. Il presidente dell’Abi ha infine evidenziato la complessità della situazione economica e finanziaria che si prospetta, invitando banche, imprese e governo ad attrezzarsi in anticipo con un approccio responsabile e consapevole, per affrontare le sfide che arriveranno nel prossimo futuro.

Colombani (First Cisl): con euro digitale serve stare sul territorio

Il fenomeno della desertificazione bancaria, che colpisce anche le aree con popolazione superiore ai 5 mila abitanti, è stato al centro dell'intervento di Riccardo Colombani, segretario generale di First Cisl, durante un'intervista con Monica Setta nel programma Cantiere Italia su Rai Radio 1. Colombani ha sottolineato che la mancanza di sportelli bancari non riguarda solo le aree interne, ma anche comuni più grandi, con 96 comuni con oltre 5 mila abitanti privi di filiali, e ben 353 comuni con una sola agenzia. Tra questi, alcuni comuni con una popolazione compresa tra 10 mila e 20 mila abitanti, e uno sopra i 20 mila, mostrano una presenza bancaria estremamente limitata. A detta di Colombani, non ci sono segnali di inversione della tendenza, e la situazione resta preoccupante. Il segretario generale di First Cisl ha accolto positivamente l’accordo siglato l'11 ottobre tra Federcasse e Anci per contrastare la desertificazione bancaria, ma ha ribadito la necessità che un grande player del settore si distacchi dall'omologazione dei comportamenti, avviando nuove aperture di sportelli. In questo contesto, ha citato UniCredit, che ha manifestato l’intenzione di mantenere una presenza fisica sul territorio. Colombani ha evidenziato che, essendo rimasta fuori dal recente processo di acquisizioni, UniCredit potrebbe rappresentare un segnale positivo, rompendo uno schema che, a suo avviso, danneggia il Paese. Inoltre, Colombani ha sottolineato l'importanza dell'attività di intermediazione creditizia, che continua ad essere proficua, come dimostra lo spread del 3,29% tra il tasso medio sui prestiti e quello sui depositi, secondo i dati diffusi da Abi. Guardando al futuro, ha affermato che l’introduzione dell’euro digitale non va vista come un problema, ma come un’opportunità. Tuttavia, ha ribadito che la sua realizzazione richiederà una presenza fisica delle banche sul territorio. L'introduzione dell'euro digitale, se gestita correttamente, consentirà alle banche di controbilanciare i costi di adeguamento, mantenendo una remunerazione per gli istituti di credito e promuovendo l'inclusione sociale. In questo scenario, Colombani ha concluso che le banche avranno l’opportunità storica di diventare un veicolo di civiltà, progresso e inclusione.

  1. Ue, Lagarde: economia europea resiliente nonostante shock globali
  2. Manovra: affitti brevi e tagli, sale la tensione. FI contro i grand commis del Mef
  3. Banche: Patuelli (Abi), verso aumento Npl, non sottovalutare rischi su 2026
  4. Colombani (First Cisl): con euro digitale serve stare sul territorio