Meloni ha parlato delle grandi sfide all’Assemblea Generale dell’Onu
Il discorso di Giorgia Meloni all'Assemblea Generale dell'ONU ha affrontato temi cruciali come le crisi globali (Ucraina, Medio Oriente), i rapporti con il Sud del mondo, l'intelligenza artificiale e la riforma della governance dell'ONU. Meloni ha sottolineato la necessità di un nuovo approccio per affrontare le sfide attuali e ha avvertito delle conseguenze destabilizzanti della guerra in Ucraina. Riguardo al Medio Oriente, pur menzionando il diritto di Israele a difendersi, ha chiesto il rispetto del diritto internazionale e un cessate il fuoco immediato a Gaza, con il rilascio degli ostaggi israeliani.
La premier Giorgia Meloni ha sottolineato che, grazie al Piano Mattei, l'Italia ha dato "una svolta" nei rapporti con l'Africa, puntando sulla condivisione piuttosto che sull'imposizione. Ha evidenziato l'obiettivo di garantire il diritto delle persone a non dover emigrare, affrontando l'immigrazione illegale con maggiore impegno contro i trafficanti di esseri umani, definiti "schiavisti del Terzo millennio". Meloni ha invocato una maggiore cooperazione internazionale per sconfiggerli, rivendicando la strategia italiana del "follow the money", ispirata dai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come modello efficace per combattere le organizzazioni criminali a livello globale.
Giorgia Meloni ha evidenziato la sfida posta dall'IA generativa, che solleva interrogativi inediti. Sul Venezuela, ha sottolineato l'importanza di non restare in silenzio di fronte al mancato riconoscimento dei risultati elettorali del 28 luglio, affermando che è "nostro dovere alzare la voce". Infine, riguardo alla riforma della governance dell'ONU, ha ribadito la necessità di un cambiamento basato su eguaglianza, democraticità e rappresentatività, evitando la creazione di nuove gerarchie e seggi permanenti, per garantire una rappresentanza equa a livello globale.
Mattarella va a Berlino. C’è sintonia tra Scholz e Meloni sulla questione migranti
La visita in Germania di Sergio Mattarella si è concentrata su temi economici, il futuro dell'UE con il nuovo esecutivo, la guerra in Ucraina e il ruolo di Berlino nell'industria europea. La visita è anticipata da una sintonia tra Giorgia Meloni e il cancelliere Olaf Scholz sul tema dei migranti, con un dialogo stretto per rafforzare la politica migratoria UE e combattere l'immigrazione irregolare. Le relazioni bilaterali sono solide, ma la crisi economica tedesca, con una crescita zero, preoccupa l'Italia. Mattarella ha discusso con Frank-Walter Steinmeier e Scholz l'impatto negativo della crisi tedesca sull'Eurozona e sull'economia italiana. E’ stato affrontato anche il vento di destra in Germania, con la crescita dell'AfD. Infine, l'amicizia tra Mattarella e Steinmeier si è concretizzato in un gesto simbolico di riconciliazione italo-tedesca, con una visita congiunta a Marzabotto, luogo di una strage nazista.
Urso lancia l’offensiva sulla revisione del regolamento Ue sulle auto
Il Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha proposto a Bruxelles di anticipare al 2025 la revisione del Regolamento Ue sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni, attualmente prevista per il 2026, con l'obiettivo di raggiungere zero emissioni per i veicoli nuovi entro il 2035. La proposta è stata presentata durante una conferenza organizzata dalla presidenza ungherese del Consiglio Ue, con la partecipazione di ministri e alti funzionari, tra cui il tedesco Robert Habeck. Urso ha poi annunciato l'intenzione di discutere la proposta al Consiglio Competitività e di presentare un “non-paper” per motivare la richiesta, focalizzandosi su tre punti: più risorse pubbliche ed europee per l'industria e i consumatori, neutralità tecnologica, e autonomia strategica delle catene del valore. Habeck ha espresso condivisione per l'approccio, che prevede investimenti comuni per sostenere l'industria europea di fronte alle sfide globali, in linea con il rapporto Draghi.
Il referendum sulla cittadinanza supera le 500 mila firme. Conte non ha firmato
L'obiettivo delle 500 mila firme per il referendum sulla cittadinanza, che mira a ridurre da 10 a 5 anni il periodo di residenza necessario per ottenere la cittadinanza, è stato raggiunto e superato grazie a un'impennata negli ultimi tre giorni. Nonostante il successo, non tutti nel centrosinistra hanno sostenuto l'iniziativa, tra cui il leader M5S Giuseppe Conte, che preferisce promuovere la propria proposta di legge. Anche Forza Italia sta lavorando su un proprio testo, mentre la premier Giorgia Melonisi oppone a modifiche, affermando che l'attuale legge italiana è già adeguata. Il segretario di Più Europa, Riccardo Magi, uno dei promotori del referendum, ha sottolineato la forte partecipazione degli italiani, specialmente nelle regioni del Nord, con la Lombardia in testa con 106 mila firme e l'Emilia-Romagna che ha registrato il maggior numero di adesioni in proporzione alla popolazione. Le regioni meridionali hanno mostrato un interesse più tiepido, con la Calabria in fondo alla classifica. I promotori invitano a continuare a firmare per rafforzare ulteriormente l'iniziativa, con l'appoggio della segretaria del Pd Elly Schlein, che esorta a non fermarsi per dare maggiore peso politico al risultato.
L’Istat rivede al ribasso la crescita 2023. Giorgetti: Il quadro non cambia
L’Istat rivede al ribasso il tasso di crescita Pil nel 2023, ma per effetto di un ritocco al rialzo più robusto nei due anni precedenti del dato nominale e leggermente meno lo scorso anno. In sostanza il tasso di variazione del Pil del 2023 in volume è pari a 0,7%, al ribasso dello 0,2% rispetto alla stima del marzo scorso. Ma sulla base dei nuovi dati, nel 2022 il Pil in volume è aumentato del 4,7%, al rialzo dello 0,7%, nel 2021 è cresciuto dell’8,9%, con una revisione di +0,6 punti percentuali. “La revisione dei dati comunicati oggi da Istat è di lieve entità e non cambiano i principi e il quadro del Piano strutturale di bilancio già esaminato dal Cdm lo scorso 17 settembre”, ha commentato il Ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, “Il Psb sarà rifinito alla luce dei numeri comunicati oggi da Istat”.
Esulta anche il vicepremier Antonio Tajani: “Il nostro Pil nel 2023 ha superato per la prima volta il massimo raggiunto prima della crisi del 2008. Cala anche il deficit. L’Italia cresce, grazie al nostro buon governo”, ha scritto sui social. Nel dettaglio, rispetto alle stime diffuse a marzo 2024, il Pil nominale del 2021 è risultato superiore di circa 21 miliardi e nel 2022 e 2023, rispettivamente, di 34 e 43 miliardi. Il miglioramento del denominatore ha portato a una riduzione del rapporto deficit/Pil. Nel 2023 è pari al 7,2%, migliorato rispetto alla stima pubblicata ad aprile che indicava -7,4%. Riviste anche le stime sul 2022 a 8,1% dall'8,6% stimato in primavera; scende anche il rapporto debito/Pil, al 134,6% mentre nel Def il dato era stimato al 137,3%.
Le opposizioni si dividono sui vertici Rai, la maggioranza rassicura sulla riforma
La maggioranza procede con il rinnovo dei vertici Rai e apre alla riforma della governance, ottenendo l'appoggio di M5S e Avs. Il Pd, però, si oppone e decide di non partecipare al voto, criticando il controllo della Rai da parte della maggioranza. L'opposizione resta compatta solo nel boicottare la votazione per il presidente della Commissione di vigilanza. Sono stati indicati i quattro consiglieri parlamentari, con FdI a favore di Federica Frangi, la Lega indecisa tra Casarin e Marano, e M5S che confermerà Di Majo.
Schlein lancia la campagna di Orlando per riconquistare la Liguria
La segretaria del Pd Elly Schlein ha lanciato a Genova la campagna elettorale per riconquistare la Liguria dopo 9 anni di centrodestra, sostenendo Andrea Orlando. Schlein propone un'alleanza ampia, dal M5S a Italia Viva, con il veto dei pentastellati sul simbolo di quest'ultima, lasciando aperta la porta a candidati in liste centriste. Marco Bucci, candidato del centrodestra, avvia la sua campagna in un hotel cittadino, mentre Schlein incontra i sostenitori all'aperto. “La priorità è difendere la sanità pubblica dai tagli e dalla privatizzazione voluta dalla destra”, afferma Schlein, aggiungendo che Orlando è la figura più autorevole per il cambiamento in Liguria. Nella coalizione, renziani e calendiani sono divisi: Italia Viva è con +Europa e Partito Socialista Italiano nella lista Riformisti uniti per la Liguria, mentre Azione è con Alleanza Civica Liguria e Movimento Repubblicani Europei nel Patto Civico Riformista, entrambe pro Orlando.
Forza Italia accelera sullo Ius scholae anche se Ronzulli attacca
Forza Italia spinge avanti sullo Ius Scholae, proponendo la cittadinanza dopo un ciclo scolastico decennale anche per i minori non nati in Italia, figli di immigrati regolari. Tuttavia, questa proposta ha generato malumori interni, con figure come Licia Ronzulli che criticano sia il metodo che il merito, sottolineando che il tema non è una priorità per il partito. Durante un vertice, guidato dai capigruppo Paolo Barelli e Maurizio Gasparri, sono stati discussi tre punti chiave: l'estensione dello Ius Scholae, la limitazione della cittadinanza per Ius sanguinis a due generazioni, e la riduzione dei tempi di verifica per la concessione della cittadinanza.
Alcuni membri di FI vedono questa mossa come una risposta alle opposizioni che hanno raccolto 500.000 firme per un referendum sulla cittadinanza, ma il partito rimane contrario a questa iniziativa, come chiarito da Gasparri. Quasi contemporaneamente, Matteo Salvini e Giorgia Meloni hanno ribadito che la normativa attuale sulla cittadinanza è adeguata e non necessita di cambiamenti, criticando qualsiasi riduzione dei tempi o modifica delle modalità come un potenziale incentivo all'immigrazione irregolare.
Borghi della Lega propone lo stop alle firme per i referendum on line. Polemica
Il senatore della Lega Claudio Borghi ha annunciato una proposta di legge per chiudere la piattaforma che consente la raccolta di firme online per i referendum, il giorno stesso in cui il Comitato referendario contro la legge sull'Autonomia differenziata ha consegnato oltre 1,3 milioni di firme in Cassazione. Borghi sostiene che la Costituzione prevede 500.000 firme per evitare consultazioni inutili e teme che la firma digitale possa abbassare la soglia di serietà delle richieste referendarie.
Le reazioni sono state dure: il dem Dario Parrini ha criticato l'iniziativa definendola antidemocratica, accusando la Lega di essere un partito che teme la partecipazione popolare. Riccardo Magi di +Europa ha accusato i leghisti di avere paura della democrazia e ha difeso la validità della firma digitale, sottolineando che ha lo stesso valore legale delle firme fisiche e che la serietà di una richiesta referendaria è garantita indipendentemente dal mezzo utilizzato per raccogliere le firme.
I sondaggi della settimana
Gli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG sono aggiornati al 23 settembre. Tra i partiti del centrodestra, Fratelli d’Italia registra un lieve calo, con un -0,2%, confermandosi il primo partito italiano (30,1%). Forza Italia registra un lieve aumento del +0,1%. Un lieve calo il PD, che scende al 22,6%. Terza forza nazionale stabile al Movimento 5 Stelle (11,7%). AVS registra un lieve aumento (+0,1%), così come +Europa. Un lieve aumento per il partito di Carlo Calenda (+0,1%). Infine, il movimento di Michele Santoro Pace Terra e Dignità non rientra più nelle rilevazioni e al suo posto è stato preso in esame Sud chiama Nord di Cateno De Luca, dato al 1,0%.
La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI e NM), registra un lieve calo dello 0,1%. Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra) in calo raccoglie il 29,7% delle preferenze; fuori da ogni alleanza, il M5S, non subisce variazioni. Allo stesso modo il Centro, che si rimane al 7,3%.
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