Meloni esulta per il 2 a 0. Tajani rilancia Fi secondo partito del centrodestra

Il centrodestra esulta per la schiacciante vittoria di Roberto Occhiuto in Calabria, che prende il largo con uno scarto di oltre 15 punti; incolmabile il distacco per Pasquale Tridico, tanto che lo sfidante del campo largo, appena due ore dopo la chiusura dei seggi, chiama l'avversario ammettendo la sconfitta. La coalizione si prepara a chiudere la partita delle candidature per le Regionali di novembre. Intanto, lo sguardo è rivolto al netto 2-0 dopo il trionfo nelle Marche: la soddisfazione è condivisa dalla premier e da due vicepremier, seppur con qualche distinguo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni non ha dubbi: “Gli elettori hanno riposto la loro fiducia nella coalizione di centrodestra”. Analisi sostenuta anche dagli alleati di Lega e Forza Italia, secondo cui il successo di Occhiuto rappresenta un ulteriore pollice alzato dagli elettori verso l'azione dell'esecutivo. Tuttavia, se FdI e Lega fanno registrare un aumento dei consensi, raggiungendo rispettivamente l'11,6% e il 9,4%, l'exploit è tutto di FI. Il leader Antonio Tajani non cela l'entusiasmo: per il segretario azzurro, al già consistente 18% di FI, che supera di un punto il risultato del 2021, si deve sommare anche il 12,4% della lista del presidente Occhiuto. Per Tajani, dunque, il sorpasso sulla Lega è ormai cosa fatta.

Seconda sconfitta consecutiva per il Campo largo. L’unità non basta

La sconfitta in Calabria è stata “dura”. Ed è la seconda di fila, dopo quella nelle Marche. Il centrosinistra fa il punto, in attesa di tirare il fiato col voto della prossima settimana in Toscana, atteso come prima vittoria della tornata. Intanto, fra le forze della coalizione si consolida una convinzione: “L'unità è indispensabile”, ma per affrontare le politiche del 2027 “non basta”. Fra gli sparuti commenti del centrosinistra, il primo ad arrivare è stato quello del presidente M5S Giuseppe Conte: “Dobbiamo solo dire grazie a Tridico”. Anche fra gli alleati, il lavoro e la figura di Tridico non sono in discussione: che sarebbe stata una partita difficilissima era noto, per metterci la faccia serviva coraggio. La segretaria Elly Schlein non ha commentato e ha lasciato l'analisi al suo braccio destro Igor Taruffi, responsabile organizzazione del partito: “I conti di questo turno elettorale andranno fatti alla fine” della tornata delle regionali. E poi, la fiducia nel progetto: “Per noi rimane comunque fermo l'impegno nel consolidare l'alleanza di centrosinistra”. Un concetto ripetuto dai leader di Avs Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni. Forse non è un caso, ha fatto notare qualche riformista, che nel giorno del voto in Calabria Schlein abbia convocato la segreteria per parlare di temi economici. Nel complesso il Pd ha raccolto il 13,5%, la lista di Tridico Presidente il 7,6% il M5S solamente il 6,4%, i Democratici progressisti il 5,2, Iv il 4,4% e Avs il 3,8.

Meloni è preoccupata per clima politico del Paese

Si dice preoccupata per il clima che in Italia “si sta imbarbarendo parecchio”. Dopo lo sciopero generale e le manifestazioni dei giorni scorsi legate alla situazione a GazaGiorgia Meloni mette in guardia dai rischi di un possibile aumento della tensione. Lo fa anche in seguito ai fatti accaduti a Livorno, dove ci sono state tensioni durante un evento elettorale della Lega con Matteo Salvini. Dalla Toscana arrivano le parole dei vice Matteo Salvini e Antonio Tajani. Per il ministro dei Trasporti “quella di Livorno non è una bella pagina né di Toscana né di democrazia” Il titolare della Farnesina rimarca invece il fatto che “un convegno di Fi è stato ostacolato con violenza da un’azione vergognosa”.

Il Parlamento Ue salva Salis per un voto. Scontro sui franchi tiratori

Ilaria Salis salvata per un voto di scarto. Fino all'ultimo tutti hanno trattenuto il respiro e nessuno ha osato fare pronostici sul voto in plenaria al Parlamento europeo per confermare o meno l'immunità dell'europarlamentare di Sinistra italiana. Su 628 votanti, hanno votato a favore 306, contro 305 e 17 astenuti. Sulla carta i numeri erano a suo sfavore: la somma dei voti dei gruppi a suo sostegno (Socialisti, Renew, Verdi e The Left) sarebbe arrivata a 312, mentre le destre (Ppe, Patrioti, Ecr e Ens) potevano contare su 375 voti, senza contare i 32 dei non-iscritti, molti della galassia delle destre. Il voto segreto, chiesto e ottenuto dal centrosinistra, ha salvato l'eurodeputata anche se non sono mancati colpi di scena. Subito dopo l'annuncio dei risultati, l'eurodeputato ceco del Ppe Tomás Zdechovskì ha denunciato il malfunzionamento della scheda voto e chiesto di ripetere il voto, richiesta respinta dalla presidente Roberta Metsola. La caccia ai franchi tiratori non si è fatta attendere e i principali sospetti su chi non ha rispettato le indicazioni del gruppo sono ricaduti sui popolari, di varie delegazioni. L'Eurocamera era chiamata ad approvare la relazione del 24 settembre adottata dalla Commissione Affari legali (JURI) che a sorpresa aveva raccomandato, sempre con un voto di scarto, di non revocare l'immunità di Salis. 

Rush finale per la manovra. La settimana prossima andrà in Cdm

Mini Irpef al 10% sugli aumenti per dare una spinta ai rinnovi contrattuali, un nuovo semestre di silenzio-assenso sul Tfr, innalzamento del tetto alla tassazione agevolata per premi di risultato e fringe benefit, sconto fiscale su straordinari, notturni e festivi: la composizione della manovra è alle battute finali e il Ministero del Lavoro dà il proprio contributo con un pacchetto di proposte ampio e articolato. L'ultima parola è affidata al Mef che, incassato il via libera delle Camere al Documento programmatico di finanza pubblica, si prepara al rush finale prima di chiudere il disegno di legge atteso all'inizio della prossima settimana in Cdm; la riunione potrebbe tenersi martedì pomeriggio. Il tempo dunque stringe e si lavorerà fino all'ultimo per definire le misure; quella cui si guarda come l'ago della bilancia è il contributo delle banche, il cui ammontare consentirà di definire il quadro delle coperture e chiudere il cerchio sugli interventi. Sul fronte delle misure principali, al momento per l'Irpef l'orientamento è di tagliare la seconda aliquota solo per i redditi tra 28mila e 50mila euro, senza l'estensione a 60mila. Per la rottamazione invece la partita non sarebbe ancora chiusa: si valuta la durata della rateizzazione. Per il capitolo lavoro invece il Ministero guidato da Marina Calderone ha messo sul piatto una serie di proposte, raccolte in forma di articolato dettagliato e completo: ci sono l'Irpef al 10% sugli aumenti stabiliti dai rinnovi contrattuali e adeguamenti automatici all'indice d’inflazione Ipca in caso di mancato rinnovo entro 24 mesi dalla scadenza; la tassazione sostitutiva fissa, al 10%, per le ore di straordinario, il lavoro festivo e notturno e le indennità connesse al lavoro a turni; l'innalzamento dei limiti della tassazione agevolata al 10% anche per i premi di risultato (da 3.000 a 4.000 euro) e per i fringe benefit (da 1.000 a 2.000 euro per chi non ha figli e da 2.000 a 4.000 per chi li ha). Tra le indicazioni, anche un nuovo semestre di silenzio-assenso per il tfr e la proroga di Quota 103Opzione donnaApe sociale e decontribuzioni per le assunzioni di giovani e donne. Spunta, infine, anche l'ipotesi di un contributo per la previdenza dei figli. Il Dpfp intanto ottiene l'ok del Parlamento, che ha approvato, prima al Senato e poi alla Camera, le risoluzioni di maggioranza. 

Tensione dopo l’intesa del centrodestra sulle regionali. Malumori nella Lega

A poche ora dell'intesa dei leader di centrodestra sulle Regionali di novembre filtrano i dettagli del lungo vertice che ha sbloccato la partita. Si rivendicano conquiste, ma trapelano anche malumori e obiettivi di lungo periodo. Al centro degli scambi, le fibrillazioni interne alle Lega, le mire di FdI sulla Lombardia e il futuro di Luca Zaia. Tutto è legato a doppio filo con un dato: via Bellerio ha difeso la roccaforte veneta. Tra i leghisti che festeggiano il candidato in Veneto Alberto Stefani si sottolinea il valore della vittoria, che tuttavia viene nettamente ridimensionato dagli esponenti di FdI. A partire da un dettaglio, che un meloniano di peso sintetizza così: “A loro il presidente, a noi la giunta”. Sarebbero infatti già 5 gli assessorati opzionati da FdI nella trattativa e tutti di peso: BilancioLavori pubbliciSanitàAgricoltura e Formazione, cui si aggiungerebbe un altro assessorato o il presidente del Consiglio regionale. Ma non è l'unica contropartita messa sul tavolo da FdI dopo il via libera al candidato leghista, ce ne sono almeno altre due: una riguarda la stessa lista della Lega in Veneto, l'altra la competizione elettorale in Lombardia. Su quest'ultima, le posizioni s’irrigidiscono. Tutti indicano come bilancia le politiche del 2027, che cadranno un anno prima della corsa elettorale in Regione. Ma tra i meloniani si diffonde anche un'altra ipotesi, quella del voto anticipato in regione e in quel caso si dovrebbe guardare ai pesi delle europee del 2024 quando FdI ha staccato la Lega di quasi 20 punti. Mentre restano i mal di pancia nella Lega lombarda, Salvini si prepara ad affrontare anche il nodo Zaia: dopo il veto posto nel vertice, il nome del presidente uscente non comparirà sul simbolo della Lega nelle Regionali in Veneto. Digerita la condizione posta dagli alleati, si prova a guardare oltre.  

In Toscana Conte vedrà Giani e il centrodestra sarà unito a Firenze

Eugenio Giani avrebbe voluto un evento di chiusura unico, con tutti i leader del campo largo. E, invece, ci saranno tanti eventi quanti sono i partiti che lo sostengono: già alle spalle l'iniziativa con Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni, il governatore ricandidato per il centrosinistra sarà prima al teatro Cartiere Carrara di Firenze con la segretaria del Pd Elly Schlein e Stefano Bonaccini, poi con Matteo Renzi e la sua Casa riformista in piazza Strozzi, infine è atteso anche a Pisa con Più Europa. E il M5s? Alla fine, l'incontro tra Giuseppe Conte e Eugenio Giani ci sarà, non sul palco principale dei cinque stelle a Firenze, ma a Scandicci. La mediazione sarebbe stata chiusa nel corso di un lungo e fitto faccia a faccia alla Camera tra Elly Schlein e lo stesso Conte, dopo che la notizia dell'esclusione del governatore dem, ricandidato, dall'iniziativa del Movimento aveva creato irritazione. Intanto Giani chiude la campagna del Pd con Schlein che, al netto delle ultime sconfitte in Marche e Calabria, continua a predicare unità: i conti, in casa dem, si faranno alla fine della tornata di regionali. Lo sblocco dell'impasse a 5 stelle arriva intorno ad ora di pranzo. 

Il centrodestra si presenterà compatto a sostegno del candidato Alessandro Tomasi: un evento unico, venerdì pomeriggio, in piazza San Lorenzo con Giorgia MeloniMatteo SalviniAntonio TajaniMaurizio Lupi e Antonio De Poli. Ma le fibrillazioni non mancano nemmeno qui: dallo scontro Tomasi-Vannacci sul post sessista, fino ai mal di pancia nella base leghista per il ruolo dell'ex generale nella composizione delle liste. 

Dopo l’accordo di pace a Gaza Meloni ringrazia Trump

Ha trascorso la notte a seguire l’evoluzione in contatto con Washington e le capitali mediorientali e così in tempo reale Giorgia Meloni ha ricevuto la “straordinaria notizia” dell'accordo su Gaza, per cui ha subito ringraziato il presidente degli Usa Donald Trump. Il Governo italiano è pronto a fare la sua parte a contribuire alla ricostruzione ed anche a fornire forze militari in “caso di creazione di una forza internazionale di pace”, come spiega anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani. In parallelo, sul fronte interno, Palazzo Chigi vuole ribaltare le accuse di complicità in genocidio risuonate in Parlamento e nelle piazze. In Italia si tira un sospiro di sollievo bipartisan per la possibilità che la carneficina a Gaza sia presto archiviata ma già emergono sfumature diverse tra maggioranza e opposizione. 

La Camera nega l’autorizzazione sul caso Almasri: salvi i Ministri

La Camera nega l'autorizzazione a procedere sul caso Almasri ma se il voto chiude la vicenda giudiziaria che ha coinvolto il sottosegretario Alfredo Mantovano e i Ministri della Giustizia Carlo Nordio e dell'Interno Matteo Piantedosi, lo stesso non si può dire delle polemiche. Di “pagina buia”, parla il segretario di +Europa Riccardo Magi, mentre Angelo Bonelli rincara la dose, stigmatizzando “la vergogna di un esecutivo tenuto dalle milizie libiche”. I banchi del Governo sono quasi al completo: oltre ai tre esponenti coinvolti, ci sono i Ministri Antonio TajaniGiancarlo GiorgettiLuca CirianiTommaso FotiFrancesco LollobrigidaLuca Ciriani e la premier Giorgia Meloni, che arriva in Aula al momento della votazione. In Aula è di nuovo bagarre, mentre il Ministro Nordio esce e in Transatlantico esulta. Il Guardasigilli incassa il voto compiaciuto. Secca la replica dell'Anm che parla di “aggressione scomposta”. Resta aperta solo l'inchiesta sulla capo di Gabinetto di Via Arenula Giusi Bartolozzi ma il centrodestra è pronto a chiedere che l'Ufficio di presidenza della Camera sollevi un conflitto di attribuzione davanti alla Corte Costituzionale per decidere se l'immunità parlamentare vada estesa o meno. 

I sondaggi della settimana

Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 6 ottobre, tra i partiti del centrodestra Fratelli d’Italia sale al 30,8%. In seconda battuta, il Partito Democratico perde 0,2 punti, attestandosi al 21,9%. Terza forza nazionale il Movimento 5 Stelle che perde 0,1 punti e si attesta al 13,6%. Tra le altre forze del centrodestra, la Lega scende all’8,8%, mentre Forza Italia rimane all’8,0%. Nella galassia delle opposizioni, AVS sale al 6,8%. I centristi vengono rilevati singolarmente con Azione (3,0%)IV(2,2%)+Europa (1,8%) e Noi Moderati (1,0%)

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La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI, Noi Moderati) segna +0,1% rispetto all’ultima rilevazione, salendo al 48,6%. Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra) registra il 28,7% delle preferenze; fuori da ogni alleanza, il M5S, perde 0,1 punti e si attesta al 13,6%. A chiudere il Centro che registra un risultato con segno negativo di 0,2 punti, scendendo al 7,0%.

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  1. Meloni esulta per il 2 a 0. Tajani rilancia Fi secondo partito del centrodestra
  2. Seconda sconfitta consecutiva per il Campo largo. L’unità non basta
  3. Meloni è preoccupata per clima politico del Paese
  4. Il Parlamento Ue salva Salis per un voto. Scontro sui franchi tiratori
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  6. Tensione dopo l’intesa del centrodestra sulle regionali. Malumori nella Lega
  7. In Toscana Conte vedrà Giani e il centrodestra sarà unito a Firenze
  8. Dopo l’accordo di pace a Gaza Meloni ringrazia Trump
  9. La Camera nega l’autorizzazione sul caso Almasri: salvi i Ministri
  10. I sondaggi della settimana