Giorgetti presenta il piano strutturale di bilancio. Crescita sotto 1%
Il Ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti ha presentato il piano strutturale di bilancio alle Commissioni Bilancio riunite delineando un percorso per ridurre il rapporto tra indebitamento netto e PIL, con l’obiettivo di far uscire l'Italia dalla procedura per eccessivo indebitamento entro il 2027. Il piano è ambizioso ma realistico, nonostante le incertezze globali legate ai conflitti in corso, che influenzano investimenti e consumi. Le revisioni dell'Istat hanno complicato il raggiungimento della crescita dell'1% per il 2024, ma Giorgetti ha rassicurato che l’impatto per il 2025 sarà minimo. Tra i punti principali del piano, spicca la riduzione del deficit per il 2024, rivisto al 3,8% del PIL rispetto al precedente 4,3%, nell'ambito di una strategia per ridurre il deficit accumulato. Il debito pubblico è previsto in miglioramento, con un rapporto debito/PIL stimato al 135,8% per il 2024, inferiore al 137,8% stimato in precedenza, grazie a entrate favorevoli e a una riduzione delle spese. Il piano prevede anche interventi a sostegno della natalità, delle famiglie numerose e della sanità pubblica, con fondi incrementati per quest'ultima. Un punto centrale sarà il taglio del cuneo fiscale, che diventerà strutturale, insieme a una riforma Irpef a tre aliquote. Giorgetti ha infine stimato una crescita del PIL dell'1,2% per il 2025, grazie agli effetti espansivi delle riforme e della manovra di bilancio.
Tajani lancia “l'offensiva italiana in America Latina”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani lancia da Buenos Aires “l'offensiva politica italiana in America Latina”. La missione di sistema iniziata con l'Argentina, e che si conclude mercoledì a San Paolo, in Brasile, “non è occasionale”, ha spiegato il titolare della Farnesina, ma fa parte di una “precisa strategia” del governo italiano, di “un mosaico” che si va costruendo per favorire l'export, la crescita e l'internazionalizzazione delle imprese italiane, che non a caso integrano numerose la sua delegazione. E dopo il suo arrivo in Argentina, non è escluso quello della premier Giorgia Meloni, il mese prossimo, quando sarà a Rio de Janeiro per la riunione dei leader del G20. Per ora resta “un'ipotesi” ma ci si sta lavorando. Le opportunità da cogliere non mancano: dall'energia al litio, alle terre rare. Ma occorre accompagnare il percorso delle aziende. “Non devono sentirsi sole”, ha avvertito il vicepremier. Il messaggio rivolto alla riunione degli ambasciatori, dei direttori dell'Ice e degli istituti italiani di Cultura della regione non potrebbe essere più chiaro: il sistema Italia deve utilizzare al meglio tutti gli strumenti disponibili per approfondire i legami. Dalla lingua alla cultura, dalla diplomazia dello sport a relazioni politiche più intense, niente deve essere trascurato.
Consulta: contesto turbolento, fumata nera in Parlamento su Marini
Nessuna fumata bianca martedì per l'elezione del giudice della Corte costituzionale: anche l'ottava votazione si è conclusa senza successo. La maggioranza, con Giorgia Meloni in testa, attribuisce la colpa alle opposizioni, accusandole di aver bloccato un adempimento previsto per legge con la loro strategia dell'Aventino. L'obiettivo della premier era far eleggere il suo consigliere giuridico, Francesco Saverio Marini, e la leader del centrodestra insiste sul suo nome, ritenendolo un candidato di spessore. Le opposizioni, però, celebrano quello che considerano un successo, rivendicando di aver sventato un “blitz”. Nelle ore precedenti il voto, le trattative erano proseguite intensamente, con voci che indicavano possibili aperture da parte di Italia Viva e persino contatti con i parlamentari della Svp. Tuttavia, l’assenza delle opposizioni ha costretto il centrodestra a votare scheda bianca, impedendo il raggiungimento del quorum necessario. Fratelli d'Italia ha respinto le accuse di conflitto d’interesse riguardanti Marini, ricordando precedenti come quello di Sergio Mattarella, eletto alla Consulta nel 2011, o quello di ex consiglieri di Mario Draghi. Le opposizioni, unite per una volta, attaccano la strategia della maggioranza e festeggiano il risultato ottenuto.
La maggioranza cerca di accelerare le votazioni per l'elezione della posizione vacante da 11 mesi, ma si scontra con nuove polemiche. Matteo Renzi ha denunciato che alcuni parlamentari di Italia Viva sono stati "avvicinati" dalla maggioranza. Tra questi, la senatrice Dafne Musolino ha raccontato di un breve colloquio con il presidente del Senato Ignazio La Russa al ristorante di Palazzo Madama, durante il quale le sarebbe stata chiesta una sua disponibilità su varie questioni, non solo legate alla Consulta. Musolino ha detto di essere rimasta sorpresa e ha risposto di non essere interessata. La Russa, tramite il suo portavoce Emiliano Arrigo, ha smentito categoricamente le accuse, definendole false, ma Italia Viva ha confermato la versione della senatrice. Le tensioni si inseriscono in un contesto già turbolento, con la maggioranza che vuole accelerare le votazioni e l'opposizione che critica la "concezione proprietaria delle istituzioni" da parte del centrodestra. La data della nona votazione non è ancora fissata, ma potrebbe tenersi dopo il 22 ottobre. Nel caso di un nuovo fallimento, le votazioni procederanno a oltranza fino a quando non si raggiungerà il quorum richiesto di tre quinti tra senatori e deputati, quota che al centrodestra manca per pochi voti.
Zelensky a Roma con Meloni e a seguire gli altri leader europei
Volodymyr Zelensky continua il suo tour europeo per presentare il suo piano della vittoria, nonostante il rinvio del vertice di Ramstein a causa dell'assenza del presidente americano, impegnato nella gestione dell'uragano Milton. Dopo aver visitato Londra, dove ha incontrato Keir Starmer e il segretario della NATO Mark Rutte, e Parigi, dove ha parlato con Emmanuel Macron, Zelensky è arrivato a Roma per un incontro con la premier Giorgia Meloni. Meloni ha ribadito il sostegno fermo e totale dell'Italia all'Ucraina, sottolineando l'importanza di continuare a sostenere Kiev anche con nuove forniture militari, come il secondo sistema Samp-T già operativo in Ucraina. Inoltre, ha annunciato che Roma ospiterà una conferenza per la ricostruzione dell'Ucraina programmato per il 10-11 luglio 2025. Tuttavia, il governo italiano rimane fermo sul divieto di usare le armi fornite per attaccare la Russia in profondità, in linea con la posizione di altri alleati, come la Germania. Dopo la visita in Vaticano prevista per venerdì mattina si recherà a Berlino per discutere con Olaf Scholz. Nel contesto delle discussioni con i leader europei, Zelensky insiste sulla necessità di un rafforzamento militare per l'Ucraina, ma rimane scetticismo sulla fattibilità del suo piano di pace entro il 2025.
La premier incontra Giorgetti: questo Governo non aumenterà le tasse
La gestione della manovra economica da parte del governo italiano evidenzia una differenza di approccio tra la premier Giorgia Meloni e il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti. Entrambi sono in sintonia sul contenimento delle spese, ma Meloni ha adottato una linea comunicativa più rassicurante, sottolineando ripetutamente che "questo Governo non vuole aumentare le tasse". Ha ribadito questa posizione anche in un recente videomessaggio sui social, dove ha risposto alle critiche delle opposizioni e affrontato le preoccupazioni emerse all'interno della maggioranza, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni pubbliche di Giorgetti. Tra le misure in discussione, Giorgetti ha menzionato l'aggiornamento catastale degli immobili che hanno usufruito del superbonus 110%, un'iniziativa che potrebbe garantire maggiori entrate per l'erario. Tuttavia, il governo ha chiarito che non si tratta di una revisione del catasto, ma dell'applicazione di misure già previste. La premier punta su investimenti stranieri e su una strategia di contenimento delle spese, con particolare attenzione al ceto medio. Meloni ha anche chiesto ai suoi ministri di adeguarsi a una linea di rigore in tema di deduzioni e bonus, delineando un possibile intervento di spending review.
Meloni vede Crosetto e cerca di ricompattare la sua maggioranza
Dopo giorni di tensioni, Giorgia Meloni ha incontrato il ministro della Difesa Guido Crosetto a Palazzo Chigi. Crosetto, che aveva smentito le voci di gelo con la premier con un post su X, ha ribadito la "totale sintonia" con Meloni e chiarito che la sua assenza in alcuni Consigli dei ministri non ha nulla a che vedere con disaccordi, ma dipende da agende diverse legate a impegni istituzionali. Dopo l'audizione sul caso dossieraggi davanti al Copasir, il ministro ha partecipato alla seduta del CdM, dissipando così i rumors di frizioni interne. Tuttavia, la maggioranza resta sotto pressione. Antonio Tajani, ministro degli Esteri, è stato attaccato durante la manifestazione di Pontida per la sua proposta sullo Ius Italiae, accolta freddamente dagli alleati, in particolare dalla Lega. Inoltre, la fumata nera sull'elezione di Francesco Saverio Marini alla Consulta, ha ulteriormente alimentato le tensioni. La scelta di Meloni di far votare scheda bianca, ufficialmente per colpa della tattica dell'Aventino del centrosinistra, è vista da molti come un tentativo di evitare una spaccatura interna dovuta ai franchi tiratori presenti nelle file di Lega e Forza Italia.
De Pascale parla a Conte di voto in Emilia-Romagna e del campo largo
Michele de Pascale, il candidato alle elezioni in Emilia-Romagna, è andato a Roma per sostenere la costruzione del campo largoe sottolineare che l'alleanza regionale, che include tutte le forze contrarie al governo Meloni, è limitata al contesto locale e non ha riflessi sulle dinamiche nazionali. La situazione resta complessa, anche se le tensioni sembrano essersi ridotte rispetto a quando Giuseppe Conte aveva escluso ogni possibilità di unire il simbolo del suo partito a quello di Italia Viva. Questa posizione ha messo in difficoltà il centrosinistra: mentre a Bologna M5S e IV collaborano insieme a Pd, Avs, Azione, Psi, Pri, +Europa e diverse liste civiche per scrivere il programma, a Roma Conte e Matteo Renzi restano su posizioni contrapposte. In Emilia-Romagna, però, sia il Movimento 5 Stelle che Italia Viva si considerano parte dell'alleanza di centrosinistra, con IV che è stata al governo regionale negli ultimi cinque anni e intende presentarsi apertamente alle elezioni, senza nascondere il proprio simbolo. La regione ha infatti visto protagonisti come Stefano Bonaccini e Elly Schlein, che ora vogliono riproporre il modello del campo largo a livello nazionale per sfidare Giorgia Meloni. L'incontro a Roma è stato interlocutorio e non decisivo, senza un chiarimento definitivo né una rottura, ma mancano solo dieci giorni alla presentazione delle liste e delle relative alleanze.
L’Idf israeliana attacca le basi italiane in Libano. Ira del Governo
L'attacco dell'IDF contro le basi italiane dell'ONU in Libano ha scatenato una forte reazione da parte del governo italiano. Il ministro della Difesa Guido Crosetto, accompagnato dal generale Francesco Figliuolo, ha usato toni duri nei confronti di Israele, esprimendo profonda preoccupazione per i danni inflitti alle infrastrutture dell'Unifil a Naqoura, dove operano i caschi blu italiani. Nonostante i tentativi di rassicurazione da parte israeliana, altri attacchi hanno colpito le basi mentre i militari italiani erano nei bunker. Crosetto ha protestato direttamente con il suo omologo israeliano Yoav Gallant, definendo l'episodio "inaccettabile" e coinvolgendo anche i vertici dell'ONU. L'ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, è stato convocato d'urgenza, con il governo italiano che ha formalmente espresso il proprio disappunto e ha richiesto spiegazioni immediate. Giorgia Meloni ha espresso "forte vicinanza" ai militari italiani, e anche il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha definito l'accaduto "inaccettabile", sottolineando che episodi simili si sono verificati anche in passato. Crosetto ha inoltre sollevato l'ipotesi che gli attacchi ripetuti potrebbero costituire crimini di guerra, trattandosi di violazioni delle norme internazionali.
Spiati i conti di Giorgia e Arianna Meloni, Crosetto e La Russa
La recente scoperta di accessi abusivi ai conti correnti di figure del governo italiano, tra cui Giorgia Meloni, sua sorella Arianna Meloni, il giornalista Andrea Giambruno, il presidente del Senato Ignazio La Russa, e i ministri Guido Crosetto e Daniela Santanché, ha sollevato una potenziale spy story di grande portata. Questi accessi illeciti, effettuati da un dipendente di Intesa Sanpaolo, sono avvenuti su un arco di 26 mesi e hanno coinvolto circa 7.000 accessi abusivi ai conti correnti di politici, militari e personalità di rilievo. L'inchiesta, condotta dalla Procura di Bari, è partita dopo che la banca ha rilevato attività sospette e ha licenziato il dipendente coinvolto nell'agosto scorso. Sebbene non sia ancora stato confermato se questi accessi abbiano portato alla creazione di dossier veri e propri, gli investigatori stanno esaminando attentamente il materiale acquisito per comprendere le motivazioni dietro queste intrusioni. Tra le persone prese di mira figurano anche vicepresidente esecutivo in pectore della Commissione europea Raffaele Fitto, il procuratore della Procura nazionale antimafia Giovanni Melillo, i governatori di Puglia e Veneto Michele Emiliano e Luca Zaia, e alti ufficiali delle forze armate italiane. Attualmente, le indagini continuano, con perquisizioni, acquisizioni di documenti e ascolto di testimoni per cercare di fare luce sul perché di questi attacchi.
Giorgetti stringe sulla spending review. Più soldi in manovra per la sanità
In vista della prossima legge di bilancio, il governo Meloni ha escluso nuovi sacrifici per gli italiani, concentrandosi invece sulla spending review per trovare nuove coperture. Il Mef, guidato da Giancarlo Giorgetti, sta lavorando intensamente sul Documento programmatico di bilancio (Dpb), atteso entro il 15 ottobre dall'Unione Europea. Questo rappresenta un passaggio cruciale prima dell'approvazione della legge di bilancio, prevista per il 20 ottobre. Tra le voci di copertura, si prevede un deficit di 9 miliardi, più circa 1 miliardo derivante dal taglio delle tax expenditures e un altro miliardo stimato dal riallineamento delle accise su diesel e benzina. Ulteriori risorse arriveranno dall'abrogazione dell'Ace e dall'introduzione della global minimum tax, destinate alla riforma dell'Irpef a tre aliquote. Si aspettano anche circa 1,5 miliardi dal concordato biennale, mentre l'obiettivo della spending review è fissato a 2 miliardi per il 2025, ma potrebbe aumentare. La sanità sarà uno dei pochi settori che non subiranno tagli, con un incremento dei fondi tra i 2 e i 2,5 miliardi rispetto ai 5 miliardi stanziati lo scorso anno, come confermato dal ministro della Salute Orazio Schillaci. Per le altre spese governative, sono previsti "tagli significativi", con l'intento di eliminare sprechi e inefficienze. I ministri sono stati sollecitati a ridurre le spese inutili, con l'eventuale arrivo di tagli lineari se le amministrazioni non riusciranno a disciplinarsi autonomamente
I sondaggi della settimana
Negli ultimi sondaggi realizzati dall’Istituto SWG il 7 ottobre , tra i partiti del centrodestra si nota un passo indietro di Fratelli d’Italia con -0,3%. Il partito di Giorgia Meloni si conferma primo partito italiano con il 29,5%. In seconda battuta il PD, che guadagna terreno e fissa il distacco da FdI al 6,8%. Terza forza nazionale in arretramento il Movimento 5 Stelle (11,4%). Nella galassia delle opposizioni, AVS arretra al 6,9%, mentre i centristi sono rilevati singolarmente con Azione (2,8%), IV (2,2%) e +Europa (1,9%). Chiudono il quadro settimanale le rilevazioni sul movimento di Cateno de Luca Sud Chiama Nord stabile al 1,2% e Noi Moderati al 1,1%.
La stima di voto per la coalizione di centrodestra (FdI, Lega, FI e NM), registra un balzo del 1,3%. Il centrosinistra (Pd, All. Verdi Sinistra) in crescita raccoglie il 29,6% delle preferenze; fuori da ogni alleanza, il M5S registra un crollo (-0,4%). A chiudere il Centro subisce un calo dello 0,3%.
- Giorgetti presenta il piano strutturale di bilancio. Crescita sotto 1%
- Tajani lancia “l'offensiva italiana in America Latina”
- Consulta: contesto turbolento, fumata nera in Parlamento su Marini
- Zelensky a Roma con Meloni e a seguire gli altri leader europei
- La premier incontra Giorgetti: questo Governo non aumenterà le tasse
- Meloni vede Crosetto e cerca di ricompattare la sua maggioranza
- De Pascale parla a Conte di voto in Emilia-Romagna e del campo largo
- L’Idf israeliana attacca le basi italiane in Libano. Ira del Governo
- Spiati i conti di Giorgia e Arianna Meloni, Crosetto e La Russa
- Giorgetti stringe sulla spending review. Più soldi in manovra per la sanità
- I sondaggi della settimana