L’Assemblea del Senato torna a riunirsi oggi a partire dalle 11.00 per la discussione delle mozioni sulle pensioni minime e quelle sull'inquinamento atmosferico. Alle 16.30 verranno discusse le ratifiche di trattati internazionali, tra cui l'accordo tra Italia e Francia sull'alta velocità, e i ddl sulla responsabilità professionale del personale sanitario.

Per quanto riguarda i lavori delle Commissioni, la Affari costituzionali si confronterà sulla proposta d'inchiesta parlamentare sul femminicidio e la violenza di genere, sul ddl per il contrasto al cyber bullismo e sul ddl whistleblowing (segnalazioni di reati o irregolarità nel lavoro pubblico o privato). La Commissione Giustizia riprenderà la discussione di diversi provvedimenti tra cui quelli sul codice antimafia, sulle modifiche al Codice di procedura civile e al Codice penale in materia di reati contro la Pubblica amministrazione, e sullo schema di decreto legislativo sul risarcimento del danno per le violazioni delle disposizioni del diritto della concorrenza degli Stati membri dell'Ue. In sede riunita con la Finanze esaminerà il ddl relativo all’impignorabilità della prima casa, quello sul leasing abitativo e lo schema di decreto legislativo riguardante la comunicazione d'informazioni di carattere non finanziario e d'informazioni sulla diversità da parte di talune imprese e di taluni gruppi di grandi dimensioni.

La Commissione Bilancio inizierà l’esame degli oltre 500 emendamenti che sono stati presentanti al decreto-legge per gli interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dal sisma del 24 agosto 2016. Secondo il calendario, la Commissione dovrebbe terminare il confronto entro il 22 novembre così da consentire all’Aula una rapida approvazione prima dell’arrivo della legge di bilancio 2017. Al contempo, nella giornata di oggi la Commissione inizierà il confronto sul secondo decreto terremoto: l’ipotesi più accreditata a Palazzo Madama sarebbe quella di far confluire il nuovo provvedimento, tramite un emendamento del Governo, all’interno del decreto già in discussione così da accelerarne ulteriormente l’approvazione. La Commissione Istruzione proseguirà l’esame del ddl sul Codice dello spettacolo. La Commissione Lavori pubblici ascolterà l'Amministratore delegato di Ferrovie dello Stato italiane S.p.A., Renato Mazzoncini, sul piano industriale del Gruppo e si confronterà anche sugli Atti europei relativi alla promozione della connettività Internet nelle comunità locali, sul Codice europeo delle comunicazioni elettroniche e sull’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche. La Commissione Agricoltura si confronterà, con l’obiettivo di terminarne l’esame, sulla proposta di legge, già approvata dalla Camera, relativa alla produzione vitivinicola e sul ddl relativo alla filiera della canapa.

La Commissione Industria si confronterà sul ddl, già approvato dalla Camera, relativo al commercio equosolidale, sul ddl relativo alla tracciabilità dei prodotti e sullo schema di decreto legislativo in tema di risarcimento del danno per violazioni diritto della concorrenza. La Commissione Lavoro esaminerà lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, e la proposta di legge, già approvata dalla Camera, sulla prevenzione e il contrasto delle condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori negli asili nido e nelle scuole dell'infanzia e delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali. La Commissione Territorio, in sede riunita con la Agricoltura, ascolterà i rappresentanti di Città Amica e del Forum italiano dei movimenti per la terra e il paesaggio sul ddl relativo al contrasto del consumo del suolo.

Nella giornata di oggi l’Assemblea della Camera tornerà a riunirsi a partire dalle 10.30 per votare la richiesta dirinvio nelle Commissioni Bilancio e Finanze del decreto fiscale, che è stata avanzata direttamente dal relatore Giovanni Sanga del Partito Democratico dopo che si è preso atto della mancanza delle coperture relative all’articolo 2-bis sul regime dei minimi e all’articolo 7-sexies per quanto riguarda gli interventi sulla tutela del pubblico denaro e le ingiunzioni di pagamento ai fini dell'avvio della riscossione attiva. Per superare i nodi, le Commissioni avranno bisogno all’incirca di un’ora di lavoro. Al momento l'ipotesi più probabile sembrerebbe quella di eliminare le misure finite nel mirino della Ragioneria dello Stato per poi reinserirle all’interno del ddl di Bilancio; esperito questo passaggio, l’Aula riprenderà il confronto sul provvedimento; ieri è stata conclusa ladiscussione generale ed è quindi estremamente probabile che alla ripresa dei lavori il Governo ponga la richiesta difiducia: salvo la richiesta di una deroga, nella giornata di mercoledì si terranno le dichiarazioni di voto e il voto finale sul decreto. Successivamente il provvedimento passerà all’esame del Senato che, secondo il calendario approvato la settimana scorsa, dovrebbe discuterlo in Aula già il 22 novembre.

A ormai tre settimane dal varo del ddl di Bilancio 2017, da oggi in Commissione Bilancio della Camera si entrerà nel vivo dell’esame della manovra economica. Venerdì scorso alle 16 è scaduto il termine per la presentazione degli emendamenti: sono quasi 5000 quelli presentati da tutte le forze politiche anche se avranno la possibilità di essere effettivamente discussi solamente quelli segnalati che dovrebbero essere all’incirca 900, suddivisi equamente fra maggioranza e opposizione. Entro le 11 di oggi verranno dati i pareri sulle inammissibilità. Successivamente, entro le 15, dovranno essere presentati ricorsi da parte dei firmatari delle proposte di modifica bocciate, richieste che saranno valutate entro le 20. Questa mattina alle 11.30 è previsto un delicatissimo incontro sulla legge di Bilancio 2017 tra i membri del gruppo del Partito Democratico e il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan; al centro della riunione ci saranno gli emendamenti da segnalare che, secondo quanto è stato deciso, dovrebbero essere all’incirca 250. Il Pd ha presentato 1500 proposte di modifica e di queste 66 sarebbero già state scelte; tra queste molte dovrebbero riguardare Enti locali (turn over, piccoli Comuni e unioni di Comuni), le Regioni, scuola, decontribuzione per il Sud, ammortamenti, ritocchi delle norme previdenziali. Secondo il calendario stabilito dall'Ufficio di presidenza della Commissione, mercoledì alle 12 terminerà la possibilità di sostituire gli emendamenti segnalati e giudicati inammissibili. Nel pomeriggio di giovedì sono previste le prime votazioni; l’obiettivo sarebbe quello di terminare l’esame della manovra, dando mandato al relatore Mauro Guerra (PD), entro la sera di martedì 22, così da avviare la discussione del testo in Aula nella giornata di giovedì 24 e chiuderla entro il 27 novembre.

Dopo le forti polemiche delle ultime settimane tra il Presidente della Commissione Europea Juncker e ilPresidente del Consiglio Renzi, domani la Commissione Ue indicherà che la Legge di Bilancio potrebbe non rispettare le regole europee su debito e deficit, ma sospenderà il giudizio fino a inizio 2017 dando al Governo il tempo di superare il referendum e di fatto allungando i termini del negoziato con l’Italia. Al contempo però, oltre alle valutazioni sulle manovre dei singoli Paesi, la Commissione, su forte iniziativa di Juncker, pubblicherà una lunga comunicazione con la quale verrà di fatto decretata la sospensione delle politiche di austerity per il biennio 2017-2018. La Legge di Bilancio 2017 del Governo italiano al momento non viene bocciata e per ora non ci sono richieste esplicite di manovre aggiuntive da parte di Bruxelles. C’è però l’indicazione di un risk of non-compliance, ovvero il rischio che il bilancionon rispetti le regole europee; per questo il giudizio finale è rimandato a inizio 2017 e nel frattempo si chiedonoulteriori chiarimenti sulle coperture e si verificheranno ancora più a fondo le spese per migranti e terremoto che l’Italia chiede di non considerare nel deficit.

Come noto, l’Italia ha beneficiato di oltre 19 miliardi di flessibilità nel 2015-2016 e avrebbe dovuto, nel 2017, far calare il proprio deficit dal 2,4% del Pil del 2016 all’1,8%. Ma per via della crescita deludente e delle circostanze eccezionali come quelle legate ai rifugiati e al terremoto, il premier Renzi non ha potuto rispettare l’impegno preso in sede europea ed ha presentato una manovra con il 2,4% di deficit, con l’effetto che nel 2017 l’Italia non potrà risanare il deficit e il debito, anziché calare, salirà ancora al 133,1%. Dalla Commissione trapela la volontà di venire incontro alle richieste dell’Italia, ma al contempo se evince molto chiaramente l’intenzione di tenersi una certa manovrabilità per affrontare qualsiasi tipo di scenario politico post referendum: da qui, la soluzione di indicare il rischio di non- compliance così da poter proseguire il negoziato nei prossimi mesi.

Nella giornata di oggi e per tutta la settimana molte Commissioni non si riuniranno o lavoreranno a scartamento ridotto per consentire il pieno coinvolgimento dei deputati nei lavori sulla manovra economica. La Commissione Cultura esaminerà lo schema di decreto legislativo concernente il Comitato italiano paralimpico. La Commissione Attività produttive esaminerà il programma di utilizzo per l'anno 2016 dell'autorizzazione di spesa per lo svolgimento di studi e ricerche per la politica industriale. La Commissione Lavoro esaminerà lo schema di decreto del Presidente della Repubblica sul regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali.

 



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