A fronte dell’imminente uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea, fissata per il 29 marzo 2019, si fa sempre più probabile lo scenario del “No deal”, ovvero l’uscita dall’UE senza aver negoziato alcun accordo specifico. A tal proposito, la Commissione europea, in passato, ha chiesto agli Stati membri di attuare un approccio unitario sottolineando come soluzioni bilaterali sarebbero incompatibili in base alla redistribuzione delle competenze all’interno dell’UE. Infatti, in caso di no deal, l’Ue potrebbe adottare solo un numero limitato di azioni d’emergenza mentre le restanti azioni spetterebbero agli Stati membri.

In vista del 29 marzo, l’UE si è mossa per tempo pubblicando tre Comunicazioni relative al piano di azione che dovrà essere intrapreso nei settori particolarmente esposti. Nel luglio 2018, la Commissione ha pubblicato la prima Comunicazione sulla preparazione al recesso con lo scopo di valutare le conseguenze sia in caso di recesso senza accordo sia di entrata in vigore dell’accordo con la previsione di un periodo transitorio al 31 dicembre 2020.

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La seconda Comunicazione relativa al piano di azione e di misure da adottare in settori particolarmente esposti è stata pubblicata il 13 novembre 2018. Tra i temi di massima urgenza vi sono: la tutela dei cittadini, ai quali, come si legge nel Comunicato, saranno garantiti da entrambe le parti i propri diritti in quanto già residenti nello Stato; i servizi finanziari; il trasporto aereo, che prevedrà l’applicazione del cosiddetto sistema del “controllo di sicurezza unico”; le dogane, che applicheranno le norme sancite dal WTO; i dati personali, ai quali verranno applicate le norme in vigore per i trasferimenti internazionali. Sempre nello stesso mese, la Commissione ha anche adottato una serie di proposte legislative per attuare alcune misure d’emergenza volte a contenere gli effetti in settori sensibili.

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La terza ed ultima Comunicazione è dello scorso 19 dicembre 2018, in cui la Commissione ha definito le caratteristiche delle misure d’emergenza. Esse devono in particolare:

  • evitare di riprodurre i vantaggi dell'appartenenza all'UE né i termini di un periodo di transizione come quello previsto nel progetto di accordo di recesso;
  • essere di natura temporanea. Per le misure adottate la Commissione ha proposto limiti temporali, ove necessari in funzione della situazione specifica del settore;
  • essere adottate unilateralmente dall'UE nel perseguimento dei propri interessi e possono essere revocate in qualsiasi momento;
  • rispettare la ripartizione delle competenze prevista dai trattati, se nazionali, ed essere compatibili con il diritto dell'UE;
  • evitare di porre rimedio ai ritardi che i portatori di interessi avrebbero potuto eliminare con preparativi e azioni tempestive.

Per fornire informazioni sul quadro generale di preparazione al no deal, la Presidenza del Consiglio dei Ministri ha pubblicato una nota informativa. Scarica la nota.

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Nota Brexit prepararsi al no deal